Poesie dal Web

I fratelli

Il mio caro amico, veste nero,
descritto, ora, ancora in fasce,
lamenta uno strano gusto. Di vero,
trascura la festa, di chiunque nasce.

I fratelli, assaporando, il pane,
notarono, che non c'era la lista,
della ristorazione. Il tale cane,
controllato senza parole, a vista,

rubò il cartello alla parete,
stupido! Il pesce nero, cadde a rete.

Perdeva facilmente il controllo,
forse, fu quella la causa, del suo crollo.

Si faceva chiamare, l'uomo ferro,
così perse, anche nel dopo, il carro.
Ricordo, quando : il mio lui suonava,
a volte, mi stupiva, perché cantava.

Abbandona! L'ultima tua ferita,
vieni a piedi, in una terra scritta.