Poesie dal Web

Diffonde odor l'incenso

Riaffiorano ricordi d'un giovine barbone
morì solissimo davanti alla stazione
Un senso d'impotenza mi assale a mi attanaglia
foss'anche un ominicchio o pure una canaglia
Giaceva barba folta e pure mal tagliata
cornice d'una vita troppo dimenticata.
Smise poi ad un tratto perfino di dormire
si lasciò andare
decise di morire
nascosto da una falsa coperta di cartone
inutilmente appeso all'ultimo portone
Nessuno lo cercava
ammesso che contasse
magari aveva urlato
ma alcuno aveva udito
Poi noi giochiamo tutti a nascondino e il dito
Nessuno è responsabile, spietata società
E chiudi nel cassetto cartone barba e resto
E poi sapete ch'io con ciò non c'ho a che fare
io sono come i più
che prego e devo andare
E' tardi a casa aspettano e corro qui davanti
a barbe di cartoni e stracci maleodoranti
Accanto al vetro alcolico corriamo a piedi e in auto
perché c'è poco tempo per manifestazioni
per cause senza ritorno e senza sovvenzioni
Per te scendere in piazza carino d'un barbone
vorrebbe poter dire rischiarne l'estinzione
E poi che senso avrebbe?
Magari avesse ucciso o molestato un debole
saprebbe di civile urlare e protestare
sarebbe sì più in vista la causa sociale
Inutile se l'orto rimane intatto e poi
potremmo perder tempo per lui per gli altri e noi
In banca poi a scappare
a casa per cenare
magari è pure tardi e rischio di spezzare
quel ciclo disumano di grande evoluzione
che vede tutti quanti attori consapevoli
d'un film horror dal titolo L'Emarginazione
la Società dev'essere a fare questo e quello
sì corro e non ho tempo ma io poi che c'entro
Davanti al lavamano diffonde odor l'incenso.