Poesie dal Web

Oltre quel mare

L'impenitente crollo s'accosta a me...
ne resto impassibile
incapace e inerme
davanti alla catastrofe di noi.
Delle mie forze quasi inesistenti,
all'ombra d'un muro invalicabile,
alcuna traccia, alcun segnetto,
minuzia microscopica o alito di vento.
Nel quotidiano in cui mi parlo addosso
la mia compagna al duol è la paura.
Mi travolgessero gli eventi...
indosserei qualunque altro destino,
infimo e putrido o profumato di sereno,
pur di cambiare i tratti a questo mio.
Com'è malsano questo doversi vivere
senza il piacere di un respiro,
io e te, amici irrimediabilmente in armi.
E quel presunto amore che mi urli
è l'alibi d'una metafora con forma di catena.
Io so per certo che a rovistarmi dentro
tra le latenze degli anfratti miei,
potrei trovare ciò cui io aspiro
dando solo un pò di corda al tempo.
Oggi so dare un nome a questa cosa
è onestà verso me stessa,
è trama di un viver quotidiano
con la mia firma in calce,
per essere mai più fino al tramonto
evanescente ombra prima di me.
Ma è paura di un impossibile,
di avvistarlo nitido oltre quel mare
di cui io ignoro le correnti
e mai ne scandagliai i suoi fondali.