ODE AL DIENCEFALO

Da W.H.Auden, da A.T.W.Simeons

Qui dunque
ti nascondi tu,
scatola nera.
E tanta precisione,
impigliata in se stessa, grida
vendetta.
Per un pezzo
sei stato
inafferrabile,
e ora sei
a te stesso
l’odioso prossimo.
Clinicamente
messo a nudo,
rilevato su mappe,
un deposito di fili
caldi dal centro al
mignolo del piede,
incastrato fra logos
e feeling...
c’è da chiedersi:
chi tiene chi
prigioniero?
Nulla di ciò che si
attacca alla rete
neuronale
hai mai preso
sul serio.
Di rado avevi
in programma
qualcosa di più che imbroglio, trucchi psichici o sintesi
come questo Cogito ergo...
Tutto sotto
controllo, lingue,
culti, satelliti.
Solo una cosa
hai sottovalutato,
questo io. Meglio
per lui sarebbe, prima di tralignare, che perdurasse
il suo felice coma.                     

TUTTA LA MATTINA C’E’ STATO

questo rumore uniforme
indubbiamente da sottoterra
questo rumore così continuo
che quasi nessuno l'ha notato
questo rumore di mille mangiacarte
di un'invisibile istituzione
che hanno troncato netto dal corpo
e ingoiato come cartaccia ogni attimo vivo.

OSTRAKON DRESDA 1284

Sono sveglio, nel letto, e la notte
abbuia ciò che di me fino all’ultimo
era chiaro, quest’epidermide.
Dai materassi azzurri, fra le stecche
filtra l’acqua, in gocce salate -
o se fosse invece la carne?
Varcando le ore, da orecchio a orecchio
migra il respiro, il polso remoto
esposto dietro la parete.
Corpo mortale, espulso dalla gravità,
una stella spenta mi cuce al letto
con la sua luce residua.
Tutto là fuori è per me troppo violento.
Persino dall’occhio composito di un moscerino
viene la distruzione.

LEZIONE SULLA BASE CRANICA

Promettimi di comprometterti nei rutti
cerebrali, lingua che su ossa
s’infrange come uno scandaglio.
Dai controlli accecata c’è una chiarezza abnorme
dentro la testa, un parlar coi muri.
Ove nulla e nessuno si contemplano
speculari come al telescopio,
era l’io penso  puro ematoma.