DA "MARCIA FUNEBRE"

Il mio canto non è truccato.
Esito spesso perché cerco
sotto terre profonde
riportando sempre
con le stesse sonde
i pezzi di un tesoro sepolto vivo
dagli inizi del mondo.

(Jean Genet Quaderni della Fenice n.91 - Guanda)

SCHERZOSA LABIRINTO

(filastrocca per filosofi: a Massimo)

Tutto é cambiato ma
il piatto é il piatto
la strada la strada
traguardi dell’impossibilità.
La fortuna se ti imbatti
sicura come una piaga
l’umor leggero nel dolore é qualcosa
fianco di muro con dietro cosa?
suono o vista
rosa o cielo
o immagine da nulla
nulla immagine di casa
sgrinfia da cassetto polverosa
e libro e libro
e video e video
immagine perniciosa
nel tu che t’imbatti muto
illusionistico ostensorio della possibilità.

(Amedeo Anelli)

AI PICCOLI VETRI

penso
al raccolto dei molti verdi
nella memoria degli occhi
sui tetti inginocchiata
ai piccoli vetri
lo scoppiare di abbracci
il latrato sommesso
sotto casa
sconosciuto il motivo
perduto in carezze
il tempo dell’abisso
la distanza dei natali
angelo e voce adombrata
l’immagine sottile del ragazzo
nel profumo del sambuco
rallenta
anche il passaggio del vento.

(Anna Maria Ercilli)

GOCCE SUL MIO VETRO

cade
la prima goccia
sul mio vetro
attente le altre si fanno strada
ora impazzite
corrono si sfiorano si accarezzano si amano
piccole gocce sul mio vetro
GOCCE DI FELICITA’....POSSIBILE
- giocare a baseball con le gocce d’acqua che
cadono sul parabrezza
- pennellare un’ombra di serenità su un volto
triste, donandogli una poesia, un sorriso, o
ambedue.
- accettare la compagnia d’una goccia d’acqua
incontrata nell’oceano... o sotto la pioggia.
- accorgerci che qualcuno sta facendo
qualcosa per noi, proprio per noi, e che lo fa
con amore
- accarezzare un corpo e accorgersi che si sta
dialogando
- incontrare due occhi e sentire che parlano
con i nostri
- stormire con le foglie del bosco
- essere un granello di sabbia che gioca con
l’onda sulla battigia
- accorgersi che ogni goccia del mare gioca
con la vicina anche se non la conosce
- accorgersi di star respirando l’armonia
dell’universo

(Terenzio Formenti)

ANDANTE MOSSO

Sentirai, mi disse, come una pressione
profonda di punta di pugnale dentro
al cuore (non rispondi che la comparizione
è per gli umani poco proponibile). Sciolse
i capelli luminosi. Io sapevo
che avrei sofferto la positura coatta
dell’ambiguo (gli occhi freddissimi) le
piume d'ali convulse sopra le scapole alate

(Rossano Onano)

TEOLOGI IN MEETING

(dove sono i responsabili?)

I Teologi studiano
il modo di dimostrare
che anche i marziani
discendono da Adamo,
hanno commesso il peccato
originale
e debbono essere redenti.
Quando sappiamo
da tanto tempo
che Adamo ed Eva
non sono mai esistiti
Quando sappiamo
da tanto tempo
che non bisogna più
studiare parole
ma studiare cose
da fare
per salvare il mondo
che sta andando in frantumi.
Dove sono i responsabili?
In meeting.

( Gianfranco Gosso)

SENZA TITOLO

Una volta, mentre camminavo, incontrai una
giovane donna seduta sul ciglio di un sentiero.
Parlammo per un po'. Mi disse che gli antenati della
razza umana avevano lanciato in aria il sole, e che
l’universo era diventato rosso ed era bruciato
lentamente divorandoli...vulcani lanciarono in aria
altri soli e altre lune (Tamalpais era uno di loro) e che
essi bruciavano ancora da qualche parte, e che noi
eravamo alla loro ricerca, gli astronauti perlustrano
lo Spazio solo per identificarli e un giorno
troveremo l’ora, il luogo, e la luce.

(Etel Adnan)

TENNIS D’ORA IN POI

Colpo rispondere su colpo
rilanciare la palla
che implacabile ritorna
rimbalza o ristagna in un chop
il momento é ora, in controtempo
che dici? spiazzare
l’avversario é questione di timing
ma il pallonetto non vale
- insinua qualcuno - meglio
il passante, é più leale
(ma tra l’essere trafitti o superati
c’è forse differenza alcuna?)
E allora che volete in fondo?
(acque chete, torbidi pensieri?)
Solo il tempo avrà ragione della vita.
Non lo turbate. Giocate la partita.

(Anna Paulinich)

RASENTE AI MURI

Rasente ai muri
come lucertola
lumaca o tartaruga
o come rettile che striscia
dove incunea un sole
tiepido o caldo,
se scarsa é l’ombra
divincolo squame
o movimenti di pelle
se non fruscia l’aria.
Rasente ai muri
come la lucertola
lumaca o tartaruga,
nessuno mi vede
tra gusci e limoni.

(Mariella De Santis)

MI SENTO...

Mi sento uno specchio riflesso nell’infinito
mi sento di essere coinvolto, gli occhi velati dal crepuscolo
mi sento inosservato presente
mi sento di avere dimenticato il sapore dell’aria
mi sento bagnato di rugiada che non mi appartiene
mi sento progettato di vivere in un modo...
mi sento errante al chiaro di luna
mi sento che canteremo per quelli come noi

(Sky)

L’ATTESA

Lo svuotarsi dei rumori
irrompe nello spalancarsi
al buio l’anima.
Solo il tempo
sa inventarsi
altre stelle.
Ed é ancora estate...

(Carmen Zoppi)