Poesia delle classi subalterne

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La poesia popolare badolatese č un prodotto semplice, elementare, spontaneo, persino incoscio e istintivo. Vi manca ogni evoluzione stilistica. Peraltro malgrado la fedeltā alle forme tradizionali, malgrado il dilettantismo, l'imperizia formale e il conservatorismo degli anonimi autori, i canti posseggono freschezza di impressioni, esuberanza di espressione, in ritmi scanditi spesso ad orecchio. E' un verseggiare colorito e sonante ma, senza artifiziose o ciarlatanesche cadenze. I canti hanno un eleganza di abbozzo, di frasi, espressa in forme calde, duttili e realistiche.Alcuni presentano tracce del sistema musicale monadico, altri si attengono alla tonalitā del sistema maggiore - minore, come il Tramontu:

Passau lu tempu meu ch'era lavreri,

facėa la caccia 'a mmia prima de tutti.

Comu sartava timpuni e costeri!

ad ogni passu pigghjiava 'na gurpi.

Nel Canto di avvertimento, composto a Badolato forse nel 1827, e tanto originale, la donna schernisce il suo uomo troppo riguardoso e si lamenta del torto che le fa con la sua infedeltā. Il canto pieno di immagini allusive, di metafore lambiccate, ha cadenze fonetiche tipiche che ancora oggi si trovano sulla bocca degli anziani popolani.