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Esperienze didattiche e concorsi mediocri

Salve ragazzi! È da un bel pezzo che non scrivevo una riga per il giornale (cospargerò il mio capo di cenere), ma dopo la pausa estiva ed un po’ di dolce far niente (o quasi), eccomi a voi per parlarvi, non già di un grande cantante e della sua discografia, ma dello scioccante livello vocale dei nostri giorni, e, specificatamente, del livello generale dei candidati dei concorsi lirici attuali. Mi riferisco, in particolare, al concorso verdiano svoltosi recentemente e eternato (purtroppo) dalla televisione. A presentarsi davanti alla giuria molto autorevole (di cui faceva parte anche la nostra leggendaria Olivero), ci sono stati dei ragazzi e delle ragazze tanto volenterosi quanto incapaci, con dei difetti di impostazione paurosi e Cali di intonazione (specificatamente il baritono), da far rimanere sconcertato anche uno meno rompiscatole di me. Devo dire che nemmeno Paola Barale sarebbe caduta così in basso! Quello che però mi ha fatto soffrire di più è stato vedere e ascoltare come la giuria ha trattato questi poveri ragazzi! D’altra parte, se hanno avuto degli insegnanti inetti, non è certo colpa loro. Tanto per fare un solo esempio, ma significativo, ad un ragazzo tenore che aveva detto di essere autodidatta, un membro della giuria ha risposto "Ho capito, hai imparato canto con il karaoke"!! Vorrei dire a quella gentile signora che il ragazzo in questione non cantava, purtroppo, peggio di chi ha fatto dieci anni di conservatorio! Tantissimi, troppi, ragazzi finiscono un ciclo di studi all’apparenza autorevole, e non hanno le basi del bel canto, e specificatamente, non hanno alcuna cognizione su una delle cose più importanti: la respirazione, che per loro follia e sempre dalla bocca e non dal naso, come tutti, ma proprio tutti, dovrebbero fare!

Con questo misero materiale, la giuria si è messa a far lezione interrompendo i candidati, durante la loro esibizione (questo durante le semifinali), avendo nei loro confronti, un atteggiamento apertamente derisorio, a volte imitando con versacci le loro esili note. Se questo è un comportamento normale, non so davvero più cosa dire! E poi che cosa risolvi in cinque minuti? Non puoi certo risolvere i problemi annosi generati dal lavorare con tecniche inadeguate alla fonetica umana! Non è etico comportarsi in quel modo. La strafottenza di quelle signore, e di due in particolare, ha raggiunto livelli parossistici. "Non andare in gondola" ha gridato un membro di quella giuria… ma che significa?!

Se vuoi aiutare davvero un giovane, alla fine, ma solo alla fine, lo chiami in disparte e gli dici "Non passi per questi motivi: sei impostato male, hai avuto Cali di intonazione… chiamami e vediamo di risolverli". Non lo si interrompe mentre canta per fargli avere la mente più confusa di prima. Durante la trasmissione poi… sul palco c’era un’atmosfera realmente irrespirabile. Un fiume pieno di coccodrilli sarebbe stato meno pericoloso.

A completare l’opera, in tutti i sensi, c’era un presentatore assolutamente digiuno di opera, un inetto che scambiava la Barbieri per la Olivero, ed una Kabaivansca, che dopo i commenti sagaci dei giorni precedenti, ha il coraggio di dire "Questi ragazzi me li porto nel cuore e soffro con loro"! Costei non canterà certo come la Tebaldi, ma in compenso ha una bella faccia di bronzo! Non soddisfatta ha continuato dicendo che lei, con i suoi quarantadue anni di palcoscenico, è una ragazzina rispetto alla Olivero che ne ha sessantotto (e che per inciso con i suoi novant’anni, canta molto meglio di lei) e la Barbieri che ne ha sessanta. Quest’ultima, per tutta risposta, le dice "Sì, tu sei una poppante"! Insomma un’atmosfera di fulmini e saette.

In questo contesto la Olivero ha dimostrato una volta di più, di essere una signora, non replicando e lasciando le altre due ai loro vaneggiamenti. Ora mi sembra doveroso fare un piccolo accenno ai finalisti. Mi piacerebbe continuare quest’articolo con qualche nota piacevole per gli italiani, ma purtroppo così non è! In questa finale piena di ottimi coreani, i cantanti di casa nostra hanno fatto davvero una ben magra figura, con una ripescata che non sapeva nemmeno attaccare come si deve. Ella si è anche presa una bella gatta da pelare cantando "Tu che la vanità" e "Tu puniscimi o Signor". L’altro soprano che si chiamava

Wagner (nome funesto per poter vincere un concorso dedicato a Verdi) ha rischiato ancor di più cantando la grande aria di Violetta, vale a dire un’aria cantata dai più grandi soprani del ‘900, compresa la Olivero che, insieme alla Callas, è stata forse, la più grande Violetta della storia!! Davanti a lei ci vuole davvero un grande coraggio a cantarla e io, al posto della Wagner, non l’avrei mai fatto. Per di più l’ha cantata così così, lanciando nell’ultima strofa, vocalizzi appiccicaticci che non rimangono certo scolpiti nella memoria. I migliori erano i coreani (a me è piaciuto il baritono), ma nessuno se ne è accorto (oppure ha fatto finta di non accorgersene, che poi è la stessa cosa), ed alla fine hanno fatto vincere un basso talmente basso, che per ascoltarlo devi alzare il volume del televisore.

Ora c’è una domanda che sorge spontanea: come mai i cantanti italiani fanno sempre più schifo? Non nascono più le voci? I ragazzi di oggi sono sfaticati? Queste sono risposte un po’ semplicistiche! La principale colpa, a parte l’indolenza di alcuni giovani, è della inettitudine degli insegnanti. La prova che i miei sospetti fossero giusti, l’ho avuta parlando con una mia amica (Cantante lirica naturalmente) dei vaneggiamenti della sua insegnante di canto. Costei le aveva detto che per cantare bene la mia amica aveva il collo troppo lungo, e che favorite sono quelle persone che hanno il viso tondo come Pavarotti, il mento un po’ forte (diciamo così per essere cavalieri) della Sutherland e, appunto, il collo corto. Ho fatto una gran fatica a rimanere serio! Ma quello che mi sconvolge è che danno le cattedre dei conservatori a ciarlatani simili! Pensate che questa maestra dice che i suoni devono essere appoggiati sul collo!! Niente è più sbagliato di questo, ma il bello è che questa ragazza riesce a cantare. Personalmente se dovessi provare a fare qualcosa con una tecnica simile non mi uscirebbe nemmeno una nota! Ma i libri del Garcia non li legge più nessuno? Per certi insegnanti l’allievo ideale è uno strano incrocio tra Pavarotti e la Sutherland! Insomma in questo contesto la Nilson diventa miss universo.

E gli allievi? Sono davvero spacciati se non hanno la fortuna di trovare percorsi alternativi al conservatorio (come è capitato a noi), ed anche così il futuri è davvero difficile.

Ragazzi, non facciamo morire la lirica italiana (un appello ai ragazzi più dotati), perché essa ha ormai bisogno della protezione del WWF: sta a noi non farla estinguere del tutto e lo possiamo fare solo con il duro lavoro, ricordandosi sempre di fare del nostro piccolo microcosmo la cosa più giusta possibile. In modo da non farci prendere in giro da dei celeberrimi cantanti che erano fino a l’altroieri, nostri beniamini (e forse artisticamente lo sono ancora), ma che, indubbiamente, dal punto di vista umano, ci hanno troppo deluso…

Spero mi scuserete per questo primo articolo, sfogo della mia vita, ma ne avevo molto bisogno. Augurando a voi tutti un felice proseguimento del vostro lavoro, vi lascio alle prossime chicche dell’opera, che sono sicuramente più divertenti da commentare!

Un caldo abbraccio a voi tutti.

A.L.

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