L'orizzonte epistemologico e multidisciplinare della ricerca psicologica sul cancro in una prospettiva storica, di G. Chiari e M. L. Nuzzo
Le modificazioni neuro-immuno-endocrine da stress nella ricerca oncologica, di G. Di Battista
Psicopatologia e cancro: rilievi epidemiologici, clinici e terapeutici, di P. Brogna
Le teorie psicodinamiche ad orientamento analitico sul cancro, di V. Alfano e L. Lubich
I contributi teorici e psicoterapeutici di orientamento non psicoanalitico legati al problema del cancro, di P. Plata e E. Stiffan
Il cancro come costruzione personale, di M. L. Nuzzo e G. Chiari
G. CHIARI, M. L. NUZZO (a cura di), LA RICERCA PSICOLOGICA SUL CANCRO. Teorie psicobiologiche, psicogenetiche e psicosociali. Milano, Angeli, 1992.
PREFAZIONE

Questo volume rappresenta il punto di incontro tra il nostro vecchio interesse per la teoria psicosomatica - e, più in generale, per il problema della relazione psico-fisica - e il nostro più recente contributo all'elaborazione di un approccio costruttivista in psicologia e in psicoterapia. Nello stesso tempo, questo volume vuole rappresentare il punto di partenza per un programma di ricerca sul cancro che parta dal tentativo di comprenderlo, appunto, come una costruzione personale.
Quando, circa cinque anni fa, cominciammo a pensare alle neoplasie come suggestivo e cruciale banco di prova di una teoria costruttivista della persona che risolvesse la riduttiva dualità mente-corpo aprendo in prospettiva nuove aree di intervento psicoterapeutico, ritenevamo di non poter contare che su pochi, sporadici e vaghi contributi psicologici al problema. Conoscevamo alcune ricerche sul rapporto tra stress e difese immunitarie, sapevamo dell'interesse della psichiatria per gli effetti psicopatologici della diagnosi di cancro così come per la verifica della presunta relazione negativa tra psicosi e sviluppo di neoplasie, eravamo a conoscenza del vecchio dibattito sulla opportunità o meno di "dire la verità" al malato di cancro, ma tutto ciò riguardava aspetti marginali rispetto al nostro interesse per una comprensione psicologica del cancro. È bastato, invece, un primo, rapido "sondaggio" bibliografico per scoprire una vena che si è poi rivelata insospettabilmente ricca di teorie, osservazioni cliniche e ricerche sperimentali sul rapporto, eziopatogenetico, tra personalità e cancro. Non solo, ma al di là del "taglio" (appunto teorico, clinico, sperimentale, o statistico-epidemiologico), dell'approccio (psicobiologico, medico-psichiatrico, psicologico nelle diverse accezioni), della metodologia (trasversale, longitudinale), abbiamo riscontrato un'ampia convergenza, anche se non esente da dati contraddittori e da larghe zone d'ombra. Naturalmente, si tratta di una convergenza che deriva dall'utilizzazione di una struttura concettuale superordinata, più astratta, all'interno della quale trovano una loro collocazione coerente elementi che acquisivano il loro significato nel contesto di sistemi psicologici differenti. Di questi elementi, alcuni vengono ad occupare un posto centrale - specificano, cioè, l'identità della persona predisposta al cancro o che ne è affetta - e altri diventano irrilevanti o, quanto meno, periferici. Tale struttura, che rappresenta la nostra attuale comprensione del cancro come costruzione personale e che intendiamo verificare sperimentalmente, verrà sommariamente descritta nell'ultimo capitolo del volume.
Sarà comunque bene precisare fin d'ora che non vogliamo sostenere che il cancro sia una malattia psicosomatica; e questo per la semplice ragione che rifiutiamo la distinzione - derivante da una premessa fattualistico-realistica - tra disturbi organici, psicosomatici e psicologici. All'interno di una prospettiva costruttivista non esistono malattie psicosomatiche: esistono processi personali che possono essere costruiti (interpretati, compresi) da un punto di vista fisiologico o psicologico (o anche fisico, chimico, sociologico...). La nostra vuole essere una comprensione coerentemente psicologica del cancro, dove però per "psicologica" non intendiamo "relativa ad un discorso sulla psiche (individuale)", ma "relativa ad un discorso sulla persona-in-relazione", in quanto la psicologia costruttivista ha per oggetto di studio la persona come soggetto che si realizza nel sociale. Ne consegue che la nostra comprensione non può e non deve essere vista come in competizione con quella, decisamente più affermata ed elaborata, formulata in termini medico-biologici, e avente un diverso oggetto di studio: il cancro come entità intra-organismica; vuole invece essere considerata come un contributo alla costruzione di una alternativa ad un diverso livello di analisi.
Al fine di portare avanti questo programma con una "veste istituzionale" abbiamo costituito, nel 1986, l'"Associazione per la Ricerca Psicologica sul Cancro" (Arpc), alla quale saranno devoluti i diritti d'autore di questo volume. Della stessa Associazione, e del relativo programma di ricerca, fanno parte i colleghi che hanno validamente contribuito alla realizzazione di questa rassegna.

G. Chiari e M. L. Nuzzo