Album: Strada facendo

 

 
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  UNO - VIA -I VECCHI - DUE - NOTTI -RAGAZZE DELL'EST - STRADA FACENDO - TRE - FOTOGRAFIE - ORA CHE HO TE - QUATTRO - BUONA FORTUNA  
 
  UNO

'51 montesacro tutto cominciava

in un subaffitto e un muro che sudava

due gambette storte e in testa una banana

un triciclo e un golfino di lana

un cane di pezza e a un occhi un bottoncino blu

mamma che cuciva "mamma callo pu cciu'"



una scottatura le tonsille un trenino

niente soldi per comprare un fratellino

la vicina quella dell'Abruzzo

olio di fegato di merluzzo

il divanoletto che tutte le sere si tirava giu'

e andare il sabato a vedere la tivvu'



                                   
Inizio



VIA

la mia sigaretta brilla rossa

insieme a luci di periferia

zampate della vita sulle mie ossa

sei piu' sincera quando dici una bugia



sull'asfalto acquoso una luna affilata tagliare

i fili che legano le stelle

stringo al cuore una lattina vuota e scopro che hai lasciato

le unghie sulla mia pelle

finestrini aperti a dissetarmi di vento

la mia ruota incollata sulla striscia bianca

della mezzeria



gli occhi come due pezzi di vetro

tu non sei come mi credevo io

un autotreno mi ruggisce dietro

ma perche' hai fatto il mondo cosi' triste Dio?



alberi si drizzano ai lati della strada mi corrono accanto

e il buio se l'inghiotte

alla radio un rock arrabbiato come un pugno allo stomaco

che mi stringe nella notte

un dolore e un lampo di fuoco rosso

dentro a questo amore che io non posso

io non posso piu'



voglio andar via i

piedi chiedono dove ma via

tanto non ti perdero' perche' tu non sei stata mai mia

 

voglio andar via

da quei tuoi occhi che tirano sassi

e come in un duello far dieci passi

e poi guardarci l'ultima volta e via



dimmi che cos'e' che ci hanno fatto

dimmi cosa c'e' che io non so

perche' tutto e' finito come cenere in un piatto

e quei ragazzi ch'eravamo noi non ci sono piu'



e scambiare due parole brevi

con la notte blu dei benzinai

io ti baciavo mentre tu piangevi

e adesso che io piango tu chi bacerai



un caffe' che drizza i capelli un pacchetto di fumo

e il vento rilegge il mio giornale

e domani uscire di nuovo farmi una faccia allegra

per il prossimo Carnevale

un chiarore freddo come un rasoio

per un altro giorno che nasce muoio

muoio muoio



voglio andar via

i sogni cercano dove ma via

anche all'inferno ci sara' qualcuno a farmi compagnia



voglio andar via da te

che goccia a goccia hai bevuto il mio cuore

e dagli straccivendoli ricomprare

quel che resta del mio amore e andare via




                                   
Inizio



I VECCHI

i vecchi sulle panchine dei giardini

succhiano fili d' aria e un vento di ricordi

il segno del cappello sulle teste da pulcini

i vecchi mezzi ciechi i vecchi mezzi sordi



i vecchi che si addannano alle bocce

mattine lucide di festa che si puo' dormire

gli occhiali per vederci da vicino a misurar le gocce

per una malattia difficile da dire



i vecchi tosse secca che non dormono di notte

 seduti in pizzo al letto a riposare la stanchezza

si mangiano i sospiri e un po' di mele cotte

i vecchi senza un corpo i vecchi senza una carezza



i vecchi un po' contadini

che nel cielo sperano e temono il cielo

voci bruciate dal fumo dai grappini di un'osteria

I vecchi vecchie canaglie

sempre pieni di sputi e consigli

i vecchi senza piu' figlie questi figli che non chiamano mai



i vecchi che portano il mangiare per i gatti

e come i gatti frugano tra i rifiuti

le ossa piene di rumori e smorfie e versi un po' da matti

i vecchi che non sono mai cresciuti



i vecchi anima bianca di calce in controluce

occhi annacquati dalla pioggia della vita

i vecchi soli come i pali della luce

e dover vivere fino alla morte che fatica



i vecchi cuori di pezza

un vecchio cane e una pena al guinzaglio

confusi inciampano di tenerezza e brontolando se ne vanno via

i vecchi invecchiano piano

con una piccola busta della spesa

quelli che tornano in chiesa lasciano fuori bestemmie e fanno pace con Dio



i vecchi povere stelle

i vecchi povere patte sbottonate

guance da spose arrossate di mal di cuore e di nostalgia



i vecchi sempre tra i piedi

chiusi in cucina se viene qualcuno

i vecchi che non li vuole nessuno i vecchi da buttare via



ma i vecchi, i vecchi, se avessi un' auto da caricarne tanti

mi piacerebbe un giorno portarli al mare

arrotolargli i pantaloni e prendermeli in braccio tutti quanti

sedia sediola... oggi si vola... e attenti a non sudare



                                   
Inizio



DUE

biglie colorate e sempre solo a fare un gioco

l'Umbria la campagna le veglie intorno al fuoco

le galline la stalla e stanze fresche e bianche

e nonno pizzica e nonno fante

una sedia per cantare 'una casetta in Canada'

quello pallidino quello di citt...'



come un gusto fra le gambe scoperto un po' per caso

il piu' bravo a scuola quattrocchi e mezzo naso

le Domeniche piovose dei Castelli

e buono e zitto a tagliare i capelli

la prima comunione e attento all'ostia e alle fotografie

ed un padre brigadiere che scrive poesie




                                   
Inizio



NOTTI



notti di nessuno notti sfrigolanti di lampioni

notti raggomitolate sui termosifoni

notti di telefonate a letto

notti di tivvu' private

occhi naufraghi di gatti sul tetto

notti per star su



notti in macchina a parlare in vetro basso per fumare

notti di canzoni vecchie ancora buone da cantare

notti buie come un forno

notti insonni prima di un gran giorno

notti dure di illusioni

lunghe e scure di caffe'



notti di treni frettolosi che attraversano stazioni

e scuotono valigie e cuori

notti illuminate di parole grosse e di rumori

notti qscite da una festa

notti con i bigodini in testa

notti e nuvole piu' grandi del cielo

e il gelo di un autogrill



e se stanotte tu mi fossi accanto

stanotte che ti voglio e non sai quanto

e se potessi fare in modo che Roma

non fosse lontana per te

tu che sei stata e sarai tra le persone piu' mie

tu che mi stai nei quattro angoli del cuore

ridammi in dietro questo amore

l'amore delle mani tue



notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti

e pioggia dietro ai vetri a cordicelle

notti di alberi fioriti di nuovi amori e nuove stelle



notti di un antifurto disperato

notti volanti di polizia

notti di un amore disgraziato

notti senza compagnia



notti di strade spalancate di vento

notti e gia' ne avro' passate cento

notti e quante notti amare

ad aspettare te




                                   
Inizio



RAGAZZE DELL'EST

neo mattini pallidi appena imburrati di foschia

risatine come monete soffiate nei caffe'

faccie ingenue appena truccate di tenera euforia

occhi chiari, laghi gemelli, occhi dolci amari



io le ho viste



fra cemento e cupole d'oro che il vento spazza via

sotto pensiline che aspettano sole il loro tram

coprirsi il cuore in mezzo a sandali e vecchie camicie fantasia

e a qualcuno solo e ubriaco che vomita sul mondo



io le ho viste portare fiori e poi fuggire via

e provare a dire qualcosa in un italiano strano

io le ho viste coi capelli di sabbia raccolti nei foulards

e un dolore nuovo e lontano tenuto per la mano



io le ho viste che cantavano nei giorni brevi di un'idea

e gomiti e amicizie intrecciati per una strada

io le ho viste stringere le lacrime di una primavera che non venne mai

volo di cicogne con ali di cera



ancora le ho viste



far la fila con impazienza davanti ai gelatai

quando il cielo stufo d'inverno promette un po' di blu

piccole regine fra statue di eroi e di operai

lievi spine d'ansia nei petti rotondi e bianchi



io le ho viste



eccitate buffe e sudate per la felicita'

negli alberghi dove si balla gridare l'allegria

e bere birra e chiudere fuori la solita neve e la realta'

e ballare alcune tra loro e ballare e poi ballare



le ho viste

nelle sere quando son chiuse le fabbriche e le vie

sulle labbra vaghi sorrisi di attesa e chissa' che

scrivere sui vetri ghiacciati le loro fantasie

povere belle donne innamorate d'amore e della vita

le ragazze dell'est




                                   
Inizio



STRADA FACENDO

io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme

con l' amina smaniosa a chiedere di un posto che non c'e'

tra mille mattini freschi di biciclette

mille pi- tramonti dietro i fili del tram

ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me



io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto

ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via

e ho respirato un mare sconosciuto nelle ore larghe e vuote di un' estate di citt...

accanto alla mia ombra nuda di malinconia



io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello

col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai

ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento

e dentro a un senso di inutilit...

e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai



strada facendo vedrai

che non sei pi- da solo

strada facendo troverai

un gancio in mezzo al cielo

e sentirai la strada far battere il tuo cuore

vedrai pi- amore, vedrai



io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'Š al mondo

io che ho sognato sopra un treno che non Š partito mai

e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna

per strappare ancora un giorno alla mia ingenuit...

e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai



strada facendo vedrai

che non sei pi- da solo

strada facendo troverai

anche tu un gancio in mezzo al cielo

e sentirai la strada far battere il tuo cuore

vedrai pi- amore vedrai



e una canzone neanche questa potr... mai cambiar la vita

ma che cos'e' che ci fa andare avanti e dire che non Š finita

cos'e' che ci spezza il cuore tra canzoni e amore

che ci fa cantare e amare sempre pi-

perchŠ domani sia migliore, perche' domanitu

strada facendo vedrai




                                   
Inizio



TRE

i primi pantaloni lunghi e una camicia sportiva

e il pullman per il mare e il bagno a riva

pomeriggi all'oratorio e un prete "Cristoregni"

giocare e poi si pagano i pegni

la chiesa vuota ed i misteri della sacrestia

un dito su un atlante di geografia




                                   
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FOTOGRAFIE

un azzurro scalzo in cielo

il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro

al centro tu poggiata sui ginocchi

e il vento sui capelli e sui tuoi occhi



qui l'ombra cade giu' dalla tua mano

un orizzonte di cani abbaia da lontano

tu aggrappata alla ringhiera

di una tenera e distratta primavera



pomeriggio lento e un po' svogliato

maggio e' andato via un dito sotto il mento

e gli uccelli fuggono infilando il verde dove la citta' si perde



sopra un foglio di carta vetrata

luglio e tu sdraiata tu sporca di baci e sabbia

a cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie



in quest'altra stiamo insieme

come ridi di gusto e fino a soffocarti

io stringevo agosto e te

bedendoti con gli occhi miei per non scordarti



e ancora tu tra file di alberi

che cuciono colline di uva bianca

tu sei stnca un giorno intero a bere vino

e un contadino col bicchiere in mano li' vicino



foglie arrugginite in fondo al viale

e nuove voglie e tu tu sei venuta male

la tua faccia un po' tirata e una risata senza piu' allegria e incoscienza



l'aria acerba della domenica mattina

sopra l'erba e tu e lacrime di brina

guancie colorate mentre sbucci arance e stupide bugie



resta li

non muoverti

sorridi un po'

adesso voltati

fai cosi'

appoggiati

non dire no

amore guarda qui



gennaio e il fiato grosso scalda le parole

il sole andava giu' cielo di marmo rosso

tu un po' nera contro quella sera che scavava il nostro addio e scappava



la pioggia fina salta sopra i marciapiedi



noia moschina e tu tu guardi ma non vedi

che e' finita e tra le dita non ci sono che fotografie







un azzurro scalzo in cielo

il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro

al centro tu poggiata sui ginocchi

e gli occhi tuoi per sempre nei tuoi occhi




                                   
Inizio



ORA CHE HO TE

giorni di un tenero grido di sole

rauchi di mille parole

ora che ho te

che mi sei piaciuta senza fare niente

ora che ho te

amo l'altza gente

giomi passati a dividere il cielo dal mare

a prendere la rincorsa per voiare

ora che ho te

passata nei miei occhi e entrata dentro il cuore

ora che ho te 6a me e il mio doiore

giorni per vivere come due stelle cadenti un minuto

e baci pieni di tempo perduto

ora che ho te

in qualche parte del mio corpo a farmi male

ora che ho te

non e piu uguale

ora che scrivo il tuo nome

anche sull'acqua e non so come

ora che ho te

e avrai sempre il sorriso di adesso

lo stesso cuore lo stesso

quando non ci saro piu io

perch‚ ogni incontro e gia un addio

quando non ci saro piu io

che ora ho te




                                   
Inizio



QUATTRO

i peli sopra il labbro e bolle sulla pelle

un concorso di canzoni a Centocelle

feste in casa e il tavolo sulla parete

panini misti e spuma per la sete

la fonovaligia e le serrande scese e i genitori di la

primo bacio per sapere come si fa

un maestro di chitarra e un'ora di lezione

una ragazzetta e farle la dichiarazione

il braccio sulle spaile ed una pizza

e i giomi in dasse con un po' di strizza

le chiacchiere degli amici al bar e per tutti "agonia"

e il 66 e il tempo vola via........




                                   
Inizio



BUONA FORTUNA

per un piatto di allegria

per una nuova compagnia

buona fortuna

per un anno in piu'

per quello che vuoi tu

per le notti piene di idee

e di dolci malinconie

buona fortuna

che non basta mai

a te che te ne vai



buona fortuna

per un'altra eta'

per quello che sara'



buona fortuna

che non basta mai

a te che te ne vai



per un bacio dato via

per un amore chiuso per addio

buona fortuna

per quel po' di me

che porterai con te

per le storie perse qua e la'

per la vita che se ne va



buona fortuna

che non basta mai

a te che te ne vai

per te

per te che te ne vai



                                   
Inizio
 

 


Claudio Baglioni Online, © 1998-1999, by Paolo Crespi

Modificato il 02/03/99