° Associazione Volontari del Soccorso " Croce Azzurra ", Cagliari
* USL 21- Servizio di Assistenza Medica Urgente, Cagliari
Introduzione
I Volontari del Soccorso (VdS) rappresentano numericamente nella nostra
regione la più importante realtà di emergenza extraospedaliera.
Le Associazioni presenti nella provincia di Cagliari sono 54, per un totale di circa 120
ambulanze e 6.000 soci attivi.
Nel 1984 è stato stipulato un protocollo d' intesa con la Prefettura di Cagliari
affinché dalle h. 22 alle h. 6 vi sia almeno un'ambulanza in servizio attivo per l'area
metropolitana.
Dal 1990 la maggior parte delle Associazioni è coordinata negli interventi dalla Sala
Radio della Protezione Civile della Provincia di Cagliari , e la disponibilità di almeno
un' ambulanza sul territorio è stata estesa alle 24 h. tramite una sorta di
autoregolamentazione delle Associazioni di Volontariato.
Con questo lavoro intendiamo dimostrare quale sia l' impegno che ciò comporta,
analizzando la quantità e la qualità degli interventi svolti nel triennio 1992-1994 da
un' Associazione di VdS che opera essenzialmente nell'area urbana.
L' Associazione che prenderemo in esame utilizza 4 ambulanze ed è composta da circa 150
soci attivi, fra cui una decina di medici che prestano la loro opera volontariamente ma
saltuariamente.
All' interno della Associazione vengono svolti almeno annualmente corsi di formazione ed
aggiornamento per i diversi ruoli (soccorritore di 1° e 2° livello, autista, operatore
di sala radio)(1).
Materiali e metodi
Sono stati raccolti in maniera prospettica i dati relativi al triennio
'92-'94, tramite schede standardizzate, in parte descrittive ed in parte a risposte fisse,
compilate alla fine di ogni intervento dal soccorritore e/o dal medico, quando questi era
presente.
E' stato considerato il numero totale di richieste urgenti e si è analizzata poi la
percentuale di urgenze effettive (UR), di non-urgenze (NUR) e di non-interventi
(NI-situazioni in cui il pz. non necessitava di trasporto in ambulanza, non veniva
reperito o era già stato trasportato da altro mezzo , false chiamate).
Sono state inoltre esaminate le tipologie d' intervento per diagnosi presunta, oltre ai
BLS praticati e al numero di decessi.
Risultati e discussione
Il primo dato degno di rilievo è l' incremento notevole delle
richieste nel triennio in esame (Tab. 1). Si passa infatti dalle 971 del '92 alle 1664 del
'94, con un incremento percentuale del 70%.
ANNO RICHIESTE NI
1992 971 117 (12%)
1993 1138 313 (27%)
1994 1664 519 (31%)
Il motivo di questa aumentata richiesta si può ricercare sia in una maggiore
consapevolezza dell' utente sulle possibilità di reperimento di un mezzo di soccorso, sia
nella maggior disponibilità in ore di servizio dell' Associazione in analisi, in
particolare nelle fasce orarie in cui il bacino d' utenza risultava essere maggiormente
scoperto.
Con l' aumento delle richieste si è avuto un contemporaneo incremento percentuale dei NI,
determinato essenzialmente da :
1) Utenza culturalmente non preparata sulla necessità di allertamento di un mezzo di
soccorso
2) Mancanza di figure istituzionalmente preposte ad effettuare una raccolta dati
tecnicamente idonea, con supporti cartacei ed informatici adeguati (2)
3) Mancanza quasi assoluta di medical management.
Se si pensa che le NUR rappresentano poi circa il 30% degli interventi espletati, la
percentuale di "overtriage" arriva al 54%, percentuale ben lontana da quelle
realtà dove già opera il Dipartimento d' Emergenza (Tab. 2)(3).
ANNO INTERVENTI UR NUR
TERMINATI
1992 854 / /
1993 825 587 (71%) 238 (29%)
1994 1145 762 (67%) 383 (33%)
Passando ad esaminare le tipologie d' intervento, i dati mostrano una sostanziale
costanza delle percentuali, se si esclude la categoria delle tossicodipendenze, costituite
per la maggior parte da intossicazioni da oppiacei, "buchi sporchi" e crisi d'
astinenza (Tab 3). Ciò potrebbe dipendere da variazioni nel mercato e nella distribuzione
delle sostanze stupefacenti.
tipologia 1992 1993 1994
TRAUMATOLOGICO 23.8% 25.0% 25.4%
N. D. D. 19.7% 18.5% 18.1%
CARDIOLOGICO 18.3% 18.1% 16.5%
TOSSICODIPENDENZA 9.0% 5.4% 11.4%
PSICHIATRICO 7.4% 7.8% 5.3%
CHIRURGICO 6.0% 6.2% 5.2%
BRONCOPOLMONARE 5.4% 5.3% 4.8%
NEUROLOGICO 4.9% 5.0% 5.0%
GASTROENETEROLOGICO 2.3% 3.9% 3.9%
ONCOLOGICO 2.1% 3.6% 2.5%
METABOLICO 0.9% 0.7% 1.0%
GINECOLOGICO 0.2% 0.5% 0.8%
Le patologie più rappresentate sono sicuramente i traumi, per lo più della strada, in
accordo con quanto riportato dalla maggior parte degli Autori.
In linea di massima riteniamo che i supporti tecnici delle ambulanze ( KED, collari
cervicali, materasso a depressione, steccobende) siano adeguati al genere di intervento,
mentre si potrebbe sicuramente organizzare un maggior numero di corsi di formazione
specifica sui traumi, assolutamente carenti nella nostra regione.
La seconda voce riguarda gli interventi di "non determinata diagnosi", ovvero
quelle situazioni in cui non è stato possibile formulare alcun sospetto diagnostico, per
quanto approssimativo ; essi rappresentano circa il 20% del totale. Ciò è lo specchio
fedele della scarsa medicalizzazione degli interventi, e potrebbe essere considerata come
variabile di confronto se e quando verranno applicate in Sardegna le direttive sul
Dipartimento d' Emergenza.
Le patologie cardiologiche rappresentano anch' esse quasi il 20% del totale.
Dal '93 al '94 vi è stato un incremento dei BLS eseguiti, che rappresentano circa il 4%
degli interventi portati a termine, percentuale non certo trascurabile che pone l'
accento, se ancora ce ne fosse bisogno, sulla necessità di un medico con formazione
specifica in ambulanza.
Le ambulanze che operano nella provincia di Cagliari sono comunque quasi tutte sprovviste
di monitor ECG, pulsiossimetro e defibrillatore, cosicché non sarebbe comunque possibile
praticare un adeguato ALS (4).
Gli exitus rappresentano circa l' 1,2% del totale.
Un capitolo a sé merita il rapporto esistente fra VdS e Pronto Soccorso.
La durata media di un intervento è di 45 minuti, in parte influenzata dall' attesa nei
Presidi Ospedalieri.
Ciò comporta una indisponibilità del mezzo di soccorso, fatto rilevante quando si
effettuano turnazioni come unica ambulanza sul territorio.
A ciò si devono aggiungere le incomprensioni che spesso si creano fra soccorritori e
personale medico e infermieristico, forse perché troppo spesso ci si dimentica del fine
comune per cui si lavora(5).
Conclusioni
I dati esposti evidenziano in primis la necessità di protocolli d'
intervento standardizzati, affinché le risorse umane e tecniche dei VdS, non certo
trascurabili, possano essere utilizzate appieno per il raggiungimento di uno standard di
qualità adeguato.
Sarà inoltre indispensabile, onde evitare l' overtriage, la presenza di un filtro medico
nonché di mezzi di soccorso medicalizzati per l' ottimizzazione degli interventi.
Per ottenere tutto ciò bisogna prima di tutto acquisire, utenti e operatori, una
"cultura dell' emergenza " che nella nostra realtà appare ancora scarsa e
improvvisata.
Bibliografia
1) Baratelli M.et al.: "Corsi di formazione dei Volontari del Soccorso"
Atti congresso CFTS 6 Emergenza Sanitaria, 1995; 206-9
2) D.M. Sanità 15-5-1992: "Criteri e requisiti per la codificazione degli interventi
di emergenza"
G.U. n° 76 del 31-3-92
3) Barioglio M. et al.: "Caratteristiche dei metodi di stima della gravità dell'
intervento"
Atti congresso CFTS 6 Emergenza Sanitaria, 1995; 241
4) Laconi R. et al.: "L' Arresto Cardiaco in Pronto Soccorso: studio clinico ed
epidemiologico relativo ad un quinquennio"
Atti 1° Congresso Nazionale FIUMPS: 1994; 509-13
5) Braida: "Le Centrali Operativa dell' emergenza sanitaria" ; pg. 32