Tratto da:
                                            Memorie storico-genealogiche della famiglia dei Crollalanza

Estratte dai numeri 10 e 11 del
Giornale Araldico-Genealogico Italiano

Rocca San Casciano
1874

 

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La famiglia dei Crollalanza

Questa famiglia è oriunda milanese. Giovanni Alboino, nel 1147 seguì Corrado III alla seconda crociata. Pel valore mostrato nei tornei ei fu soprannomato Crolla-lancia. Un di lui figlio, Cristoforo stabilì la sua famiglia a Piuro nel contado di Chiavenna, dove si rifugiava dopo la distruzione di Milano avvenuta nel 1162 e Cesare di lui nepote e figlio di Odone piantava la propria a Palermo dove seguì nel 1224 Federico II, dal quale fu fatto Revisore perpetuo delle vettovaglie che entravano nei porti di quella città.

La famiglia di Piuro si mantenne quivi in, grande onoranza e fu delle più ricche e cospicue di quel borgo sino alla distruzione di esso avvenuta nel 1618. Molti individui della medesima sostennero le primarie cariche di quel comune e un Donato nel 1309, e un Giammaria nel 1575 ebbero l'ufficio di Console. Nella espugnazione della rocca di Castelmur in val Pregallia (1268), i nobili di Chiavenna e di Piuro partigiani dei Rusconi furono guidati all'assalto da un Odone Crollalanza e da altri tre suoi concittadini. Fra le più nobili e. ricche famiglie di Piuro che miseramente perirono in quella rovina gli storici contemporanei citano la Crollalanza, di cui ventuno individui, compresivi i fittaiuli, per testimonianza di una cronaca manoscritta di quel tempo, rimasero sepolti.

Della famiglia Crollalanza di Sicilia alquante notizie storico-genealogiche ci vengono date dal Dottor Filadelfio Mugnos nel suo "Teatro genealogico delle famiglie nobili, titolate,feudatarie et antiche nobili del fedelissimo regno di Sicilia" (Palermo 1655- Anselmo in in f.° -Par. II. Lib. IV. Pag.26):

"Feliciano Guardalanzi gentiluomo milanese passò di Milano in Sicilia a soldo di re Federico II e seco vennero Alemanno Guarbetta e Cesare Crollalanza ambidue milanesi ;questi, cesate le guerre, si ritirarono nella città di Palermo, Feliciano hebbe in soddisfatione dé suoi servigi onze 65 di rendita in feudo ecc ecc. Della medesima guisa osservò Cesare Crollalanza, il quale fu fatto revisore perpetuo delle vettovaglie che entravano nei porti di Palermo. Suo figlio Giovan Donato ebbe dal re Martino il medesimo ufficio, e lo conseguì, oltre gli altri doni, il figlio Lorenzo dal re Alfonso. Giovan Donato figlio di costui ottenne dal re Giovanni la castellania di Castronuovo, e dopo la sua morte suo figlio Lorenzo se ne ritornò in Palermo, il quale conforme asserisce la vivente famiglia Crollalanza fu di lui progenitore, perciocché egli fece a Giovan Donato il quale procreò Lorenzo che si casò nel 1570 con Paola Imbrunetti e Fardella, colla quale procreò il sacerdote D.Mario, Lauria che si casò in Termini con Andrea Giambruno segreto di quella città e della nobile famiglia Giambruno (della quale oggi ne vive D. Antonino Barone dei Supplenti di Trapani e molti altri gentiluomini) anche Lorenzo Postumo, che si casò con Eleonora Gravina, oggi di lui ne vive Mario nella medesima città. L’arme di questa famiglia sono un leone rosso passante che porta una lanza sulla spalla in campo d’oro, e sotto sei onde marine d’oro e rosso."

Questo ramo della famiglia Crollalanza si estinse verso la metà del secolo passato, e l’ultimo discendente di essa fu il padre Giacomo dell’oratorio di S. Filippo Neri. Nel Duomo di Termini esiste ancora una cappella di antico padronato dei Crollalanza, nella quale si legge la seguente iscrizione lapidaria:

 

D.MARIO CROLLALANZA E GRAVINA
MAG. JURATO VALLIS MAZARAE
QUEM ANNORUM XXXIV
SUSTULI INVIDA MORS
VIII ID.AUG.MDCLX
DEBITI ERGA PATREM HONORIS AMORISQ. NON IMMEMOR
D.LAURENTIUS CROLLALANZA E VASSALLO
HUNC LAPIDEM POSUITNONIS JAN.
MDCLXXXIX

Poco dopo la metà del XVI secolo i fratelli Panfilo, Girolamo e Giovanni Andrea Crollalanza di Piuro si erano stabiliti a Piacenza, dove avevano aperto una casa commerciale che aveva banchi ricchissimi in Amburgo e a Londra. Questa famiglia fiorì in Piacenza, divenne opulentissima e si imparentò colle più nobili e cospicue di quella città. Nel Registro V delle patenti Farnesiane esistente nel R. Archivio di Stato di Parma a carte 251 se ne trova una di nobiltà in data 28 novembre1678 così espressa:
Simile privilegium elargitum fuit Doctori Carlo Josepho et Octavio fatribus de Crollalanza subscriptum a Celsitudine Sua Serenissima, et ab ejus secretario Status Domino Consiliario Cesarino.

E più innanzi colla data del 3 ottobre 1690:
Creatus fuit nobilis placentinus Andreas Crollalanza.

I motivi espressi nel diploma sono:
"Honesta ac laudabilis conditio, juraque sanguinis quo coscrittissimonexu conjunctus reperitur nobilibus viris, ac de illius descendentia ex famiglia nobili et antiqua Crollalanza in Retia superiori nobis dare (sic) et satis constat. -- "

Fra i molti onorevoli personaggi appartenenti alla famiglia Crollalanza di Piacenza merita sia fatta menzione del Prevosto di Sant’Uldarico Nicolò, il quale visse e fiorì nella prima metà del secolo passato. Nell’albo manoscritto dei Dottori di Sacra Teologia del Collegio dell’alma Università di Piacenza si legge di lui:
"Dominus Nicolaus Crollalanza Canonicus Ecclesiae Cathedralis et nunc Prepositus Collegiatae Sancti Uldarici, Juris utrisque Doctor, nostraeque Moralis Teologiae Pubblicus Lector, Examinator Synodalis ac Judex, et sanctae Inquisitionis Cons. cooptatus 23 junii 1706. "

Lo stesso prevosto Nicolò istituì a Collegiata di sant’Uldarico, erigendovi con rendite proprie sei canonicati e quattro prebende; e quando fu restaurata la suddetta chiesa ei ne sostenne la maggior parte delle spese e legò somme considerevoli per allungarla verso l’abside. Di lui àssi a stampa i seguenti scritti:

  1. Ritratto di San Filipo Neri copiato nella persona del cardinale leandro Cooloredo –Piacenza 1720-Zambelli
  2. Un orazione latina per la laurea in teologia di Gaetano Caracciolo napoletano - Piacenza 1731
  3. Crollalanza Nicolai Oratio panegirica in lauream theologicam D. Pio Schiavi Placenta collatam – Placenta 1740.

Questa famiglia fiorisce tuttora a Piacenza degnamente rappresentata dai fratelli Giacomo dottore in medicina, e Gian Francesco capitano dello stato maggiore delle piazze.

Sebbene la terribile catastrofe di Piuro riuscisse fatale alla famiglia Crollalanza che vi rimase miseramente schiacciata, pure alcuni individui della medesima, che per fortuna si trovavan lontani dalla patria all’epoca memoranda di quella rovina, potettero continuare la loro nei luoghi dove per avventura in quel tempo si trovavano, e dove fissarono il proprio domicilio, non bastando loro l’animo di far ritorno all’infelice suolo natio. Il Paravicino nella sua Descrittione della lacrimevole eversione di Piuro così parla dei crollalanza che perirono sotto la rovina e degli altri che ne camparono:

"Della famiglia Crollalanza vi sono li Signori Bartolomeo et Pietr’Antonio fratelli olim Signor Gio.Battista abitanti quello in Danzica, et questo in Genova con il P. Bonaventura Cappuccino lor fratello, essendovi morto il Signor Gio.Antonio cognominato il brigaglia con la Signora Cecilia loro madre et mia desideratissima cugina con doi figliu li d’esso Signor Gio.Antonio, rimaso però vivo uno nomato il Signor Claudio che si ritrova a Grazzo; oltre altri di essa famiglia che molt’anni habitano in Chiavenna,"

Non sappiamo se Bartolomeo Crollalanza stabilito a Danzica avesse discendenza, e scarsissime notizie abbiamo dei Crollalanza domiciliati in Genova. Carlo Botta nella sua Storia d’Italia in continuazione a quella di Guicciardini (Tom. IV. Lib. XIX. Pag.85) e Giunio Carbone nel suo Compendio di Storia ligure (Tom. II. Pag.138) ricordano un Rocco Crollalanza ricco mercatante grigione, in casa del quale era stato servo nei primi anni del XVII secolo il padre del celbre Giulio Cesare Vachero. Noi possediamo del P.D. Giuseppe Mazzagrugno Napolitano Canonico Regolare del Salvatore una Predica sulla signoria dell’uomo fatta in Genova nella chiesa cattedrale per l’incoronazione del Serenissimo Doge G. Agostino Giustiniano il giorno di Natale del 1591 (Genova 1591, Batoli in-8) dedicata dall’autore ad un Giovan Pietro Crollalanza con graziosa lettera che a questo reca moltissimo onore, e che lo caratterizza per un gentiluomo ricco di meriti e di virtù. Il frontespizio è fregiato dello stemma comune a tutti i rami della famiglia Crollalanza. L’Abate Francesco Saverio Quadro nelle sue Dissertazioni critico-storiche intorno alla Valtellina (Tom.II Dissert.IV. pag.434) dei Crollalanza di Genova così parla:

"Giacomo Schmidt di Gruenek già da molti anni amico di Giammaria Vertemanni di Piuro, che in Genova abitava, e che grand’adito aveva presso il Marchese di Castagneto Ambasciadore di Spagna a quella Repubblica, ond’era delle cose dè valtellinesi e Grigioni informato, fu colà dalle Leghe spedito(1628) in uno cò Mercadanti Crollalanza, sotto il pretesto dè suoi privati interessi che colà infatti con esso aveva, per informare delle loro pretese quell’Ambasciatore ecc.".

Presso a poco questo stesso vien riferito dal celebre Sprecher nella sua Historia motuum et bellorum postremis hice annis in Rhaetica excitatorum et gestorum (Lib. X. pag.486)



                                                         
        ............................... continua ........................... 
                                                                                 (pagina in allestimento)