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Regia:
Clint Eastwood
Con: Clint Eastwood, Tommy Lee Jones, Donald Sutherland
Distribuzione: Warner
Bros
Durata: 129'
Genere: Azione
I
nostri eroi? Sono quattro vecchietti, ormai in pensione e con qualche acciacco:
ma diteglielo, mi raccomando. Che volete, al cinema la vita comincia a
settant'anni: specie se in cabina di regia siede Clint Eastwood, l'ultimo duro.
Celebrato dal Festival di Venezia, che gli rende omaggio premiandolo con il
Leone d'oro alla carriera, l'ex pistolero senza nome balza nello spazio. A
caccia dell'Ikon, un vecchio satellite russo in orbita sopra la Terra, che si
guasta e rischia di lasciare mezzo pianeta privo di collegamenti e
telecomunicazioni. Per fronteggiare l'emergenza, alla Nasa contattano i
disegnatori di un vecchio sistema satellitare americano, ormai in disuso,
identico a quello russo. Gli uomini che possono affrontare l'emergenza, però,
hanno delle caratteristiche un po' particolari: attempatelli, hanno rinunciato
da tempo a lavorare nonostante la passione sia ancora viva. Il loro leader è
Frank Corvin (Clint Eastwood), un anziano astronauta, l'unico che conosce il
satellite così bene da poterlo riparare. Frank chiede però di lavorare con i
colleghi di un tempo, anch'essi pensionati anticipatamente. Eastwood per
l'occasione arruola tre veterani di Hollywood: James Garner, 72 anni, Donald
Sutherland, 66 e il 'bimbo Tommy Lee Jones, 52 primavere appena. Insieme contano
260 anni: ma sanno vendere ancora cara la pelle. L'ospizio può attendere.
Curiosità
La sala di controllo della NASA è stata
fedelmente ricostruita a Los Angeles, sotto la supervisione dei tecnici di
Houston. Gran parte del film è stata girata proprio al Johnson Space Center.
Donald Sutherland si è dovuto immergere nella piscina contenuta nell'hangar più
ampio, dove gli astronauti fanno le prove prima di una missione: "Ci voleva
Clint per farmi fare tutte queste follie a terra e su uno shuttle -commenta
Sutherland- ho dovuto persino scrivere con la penna degli astronauti che
funziona sott'acqua e ovunque!". Eastwood, 54 film sulle spalle, è
emozionatissimo per questa sua avventura: "Ho scelto "Space Cowboys"
per raccontare una storia di amicizia virile e provare l'ebbrezza di dirigere un
film ambientato nello spazio".
«Se non sopravviviamo al decollo, gli Stati
Uniti saranno i primi ad aver mandato quattro cadaveri nello Spazio.»
"… E' piaciuto a
tutti non solo ai settantenni e più … questo film semplice e complesso, da
una parte una commovente storia di amicizia virile (…) dall'altra una
rielaborazione della "teoria americana della frontiera", dal respiro
classico e epico (…) e infine, (…) una di quelle operette leggere che
nascondono, per timidezza la propria forza etica."
Roberto Silvestri - Il Manifesto
Space Cowboys è
sostanzialmente un doppio film:la prima parte,dopo un prologo molto suggestivo
nel suo biano e nero,pregno delle atmosfere di entusiasmo e attesa degli anni
50,è una commedia in cui,con irania e cinismo,si mettono alla berlina gli
acciacchi e i problemi degli over 60;la seconda è la classica avventura nello
spazio,impreziosita dai sempre strabilianti effetti speciali made in
usa.Nonostante le dovute forzature e incogruenze,il film è piacevole e brioso
anche grazie alla verve dei 4 protagonisti.Il genere fantascientifico,trae
giovamento dallo sguardo autoriale di eastwood,che segue quello dell'un
po'troppo bistrattato Depalma,capace di regalare momenti di grande suggestione
come la canzone di sinatra nella sequenza finale e la visione del nostro
belpaese dallo spazio
Andrea Chirichelli
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