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La
sindrome cervico brachiale
In riferimento a
questo argomento, si cerca di dare grande risalto alle sofferenze fibro - miositiche e
miofascio - periostitiche, allo stato di irritazione radicale causato da spondilosi da
deterioramento strutturale del disco, alle lesioni distorsive da traumi di incidente d'auto
(tamponamento o impatto frontale), agli squilibri posturali ed alle tensioni di origine emotiva.
Sono queste le condizioni che si offrono oggi alla nostra osservazione.
La sindrome cervico
- brachiale merita particolare attenzione per la vasta incidenza in tutti i gruppi di età e
per il suo carattere invalidante (al dolore segue la rigidità).
Oggi l'aumento della sindrome è considerevole, soprattutto a causa
del tipo di vita sedento - industriale che converte sempre più gruppi di popolazioni.
La vita sedentaria e l'abuso nell'utilizzo dei mezzi di trasporto
sono responsabili di micro - traumi che si scaricano su delicate strutture
articolari del rachide, portando a una ipotonia muscolare regionale.
La colonna cervicale in assetto
statico presenta una fisiologica lordosi che si pone sulla fisiologica cifosi dorsale:
a sua volta essa si pone sulla lordosi lombare,
che è la curva primaria che
regola le curve sovrastanti, anche se essa stessa è dipendente dal sacro.
L'equilibrio statico dipende dall'allineamento delle curve
sulla linea a piombo passante per il centro di gravità.
Nel neonato non è presente alcuna curva fisiologica, come invece si
trova nell'adulto.
L'azione istintiva di sollevamento del capo dalla posizione prona si ha
verso la sesta - ottava settimana e dà
inizio ad una azione muscolare che determinerà la fisiologica lordosi cervicale.
Sul piano evolutivo individuale il grado della lordosi cervicale è
in parte condizionato dalla formazione delle altre due curve.
I movimenti del tratto cervicale sono necessari alla funzione di sostegno
del capo e all'utilizzo degli organi sensoriali enfatici.
L'accentuazione della cifosi dorsale procura atteggiamenti considerati
fra i più sfavorevoli.
In questo vizio posturale si ha un aumento della curva cervicale ed un
pesante impegno del collo, con dolore e conseguenze anatomo - funzionali inabilitanti (restringimento dei forami
di coniugazione e compressione irritante delle strutture che vi decorrono).
Il
rachide lombo sacrale - la postura
E' lecito pensare che l'80% del genere umano accusi prima o poi delle
sofferenze lombo-sacrali.
Va considerato che la gran parte delle lombalgie sono di natura meccanica.
Questa studio
è rivolto principalmente a quelle posture che tendono meccanicamente a mutare la natura fisiologica della
curva lombare, evitando ogni riferimento alle varie condizioni
patologiche responsabili di manifestazioni cliniche secondarie (fratture, neoplasie, ecc.).
Il rachide, struttura portante, è responsabile della statica dell'uomo
nella sua complessa funzione cinetica.
La colonna vertebrale è costituita da una serie di segmenti ossei sovrapposti
articolati fra loro e distanziati da tessuti interposti.
Sul piano funzionale si presenta come una struttura portante elastica mobile,
capace di opporsi alla gravità, sia in posizione eretta statica sia in posizione di equilibrio
dinamico.
I due requisiti
principali del rachide sono l'efficienza statica
antigravitatoria e la flessibilità.
I segmenti lombari (unità funzionali) hanno caratteri spiccatamente
idraulici: risultano capaci di sopportare carichi alquanto pesanti per cui l'efficienza
unitaria dipende dall'integrità anatomo - funzionale delle varie parti che lo
compongono.
L'unità funzionale, anteriormente, è composta da due corpi vertebrali
separati da un sistema idraulico ammortizzante (il disco).
Il disco intervertebrale,
nella sua funzione idraulica, assorbe
sollecitazioni assiali e di taglio e, in virtù dello spostamento del liquido al
suo interno, asseconda la mobilità reciproca fra le vertebre.
Esso si identifica con le facce limitanti dei corpi vertebrali.
Il gel nucleare obbedisce alle leggi fisiche dei liquidi sottopressione:
impedisce nella compressione l'avvicinamento dei corpi vertebrali.
L'elasticità del disco dipende dall'anulus (gel liquido nucleare):
con l'avanzare dell'età o in rapporto con i progressi traumatici o di altra natura, si determina una graduale
disidratazione dell'anulus fibroso con conseguente perdita di elasticità.
La resistenza agli stress
del rachide dipende dalla presenza
dei legamenti longitudinali che impediscono i movimenti eccessivi e si oppongono ai movimenti di
traslazione (taglio): sicchè il disco è protetto anteriormente dal legamento longitudinale anteriore
e posteriormente dal legamento longitudinale posteriore, mentre postero - lateralmente è prigioniero
dei peduncoli dell'arco vertebrale.
Appaiono ora più chiare le ragioni per cui si attribuisce a detta situazione
lombare un ruolo di supporto assiale e di assorbimento dello stress.
La sezione posteriore dell'unità funzionale è composta dai peduncoli,
lamine - processi trasversi e spinosi - articolazioni posteriori.
I vari processi rappresentano sede e origine di inserimento dei muscoli
che li connettono tra di loro.
La coesistenza nell'unità funzionale di origini e inserzioni di muscoli elastici
e contrattili spiega la flessibilità elastica che è tipica della colonna lombare.
Va ancora detto che i muscoli interspinosi sono quelli che
garantiscono l'equilibrio, la staticità, la forza cinetica, il mantenimento della stazione
eretta (per proprio tono muscolare) della colonna statica.
L'intera colonna è in equilibrio sulla base sacrale, poiché il sacro è
ancorato alle ossa iliache.
Questa struttura portante forma un tutto unico che si muove
consensualmente, armonicamente con una coordinazione propria, facente riferimento all'articolazione
coxo - femorale sul
piano sagittale.
La pelvi (bacino) può quindi ruotare all'indietro e in avanti sui fianchi, rappresentati
da teste femorali.
La postura di ognuno di noi crea l'angolo sacrale che incide
principalmente sulla curva primaria lombare e, di conseguenza, sulle restanti curve prossimali.
Una volta acquisita la stazione eretta, tre sono i fattori che
stabiliscono la postura: l'ereditarietà , le malattie e la personalità.
La postura è espressione somatica immediata di: emozioni, impulsi e
repressioni; è un nostro linguaggio, una manifestazione della natura umana e individuale.
Le sedi di origine del dolore lombare non risiedono nel disco intervertebrale,
costituito da materiale non innervato: il dolore discale non è altro che la deformazione del disco e la sua
protusione che va ad interessare in forma irritante i tessuti contigui.
L'infiammazione delle articolazioni posteriori provoca un dolore sordo ed
acuto con successivo spasmo della muscolatura distrettuale e con conseguente limitazione
dei movimenti.
Un'altra origine del dolore è rappresentata dalla radice del
nervo sciatico, in sede lombo sacrale.
Esso è un nervo spinale misto, composto da fibre motorie
e fibre sensitive.
La sua irritazione manifesta un dolore localizzato che segue
un percorso ben preciso, corrispondente alle componenti radicolari interessate.
Va precisato che questa topografia non comprende solo
un'area superficiale innervata, ma talvolta un'area muscolare innervata da una singola radice sensitiva:
pertanto la sua valutazione clinica è meno semplice di quanto si possa
pensare.
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