Fanta Storia

Su
Fanta Storia
V Anno

    

Mi è stato chiesto di scrivere questo articolo, per fanta- ricordare i bei tempi, ed io ho subito colto la palla al balzo, fa sempre piacere fanta- ricordare i bei tempi. Forse ai più la mia trattazione e il mio modo di scrivere possono sembrare noiosi, e allora consiglio loro di saltare il mio articolo e continuare la lettura degli altri testi più contenuti che non essendo scritti da me risulteranno meno "tediosi". Per chi decidesse di continuare consiglio di mettersi comodo, possibilmente su di una poltrona, cercando di immedesimarsi nel personaggio: un giovinetto di 19 anni di nome Enzo. La nostra storia cominciò quando il parroco del paese, dove viveva il nostro eroe, decise di aprire un gruppo Scouts Agesci nella propria parrocchia. I suoi messaggi di aiuto furono recepiti da un gruppo di giovani, più o meno sprovveduti in materia, che però avevano gran voglia di fare. Tra questi c'era Enzo, che aveva sì qualche esperienza scoutisica, ma poco sapeva di come si facesse il capo. Comunque prese le redini in mano e partì per questa nuova avventura avvincente. Si coprì l'intero territorio parrocchiale di manifesti, la stampa provinciale, regionale, nazionale, universale, seppe dell'avvenimento: il Catania 15°apriva le ali e cominciava a volare!!! Ad Enzo era sempre piaciuto avere a che fare con i ragazzi, ma tranne qualche esperienza come allenatore di calcio non aveva, infatti si trovò subito in imbarazzo quando un gruppo di circa 25 ragazzi tra gli 11 e i 12 anni gli piombò sul groppone. Dovette insegnar loro tutto, dalle tecniche scouts al modo di comportarsi, dal parlare al pregare, ma i risultati furono subito soddisfacenti, BP ne sarebbe stato fiero. La prima uscita fu tanto indimenticabile, quanto faticosa, ma i ragazzi si caricarono tantissimo. Quel giorno si radunarono tutti davanti alla Chiesa, alle 7 del mattino, con un equipaggiamento più o meno consono alla situazione. Era in programma la scalata di "Monpilieri", dopo però ben 6 Km di camminata a piedi. Non appena si arrivò ai piedi del monte, si divisero in squadriglie, ognuno con un adulto accompagnatore, e tramite percorsi diversi si ritrovarono in cima. Enzo capitò, chissà se fu fatto a posta, con la squadriglia "Falchi", composta dai più pestiferi e guarda caso aveva la scalata peggiore, la parete ovest. Fu un'avventura indimenticabile, e forse il messaggio più recepito:Uno per tutti, tutti per uno!!!" Al ritorno a casa le facce erano spente dalla fatica, ma la contentezza era ben incisa nei cuori dei ragazzi, perché avevano conosciuto in prima persona l'avventura, soprattutto chi riuscì a portarsi dietro e da solo 5 litri di acqua!!! Il reparto andava avanti da sé, la voglia di conoscere rendeva i ragazzi capaci di far tutto ed Enzo era contento. Le uscite si susseguivano, i giorni passavano, i ragazzi crescevano e si irrobustivano, ma non tutto andò bene, il campo estivo era alle porte. Fu l'errore più grosso che Enzo potesse commettere, quello di portare 10 giorni a Maletto quel reparto che a stento ne poteva fare 3, infatti non andò così bene come sci si aspettava all'inizio. Enzo uscì malconcio da quell'esperienza, ma la sua grande voglia di scoutismo e le competenze acquisite durante i corsi di formazione capo, fecero sì che l'anno successivo ritentasse l'avventura. Molti ragazzi erano andati via, molti erano rimasti, altri erano entrati. Si costruì un reparto che in apparenza sembrava spacciato!!! Enzo puntò tantissimo sulla struttura portante del reparto: i caposquadriglia. Anche in quell'anno successero cose liete o meno, ma i ragazzi crescevano a vista d'occhio e anche le loro idee; come quando qualcuno propose di fare un plastico. Questa idea non andò mai in porto, ma almeno Enzo vide persone che si impegnavano per una idea in comune. Alla vigilia del campo estivo, il reparto era perfetto, le squadriglie sembravano delle piccole famiglie, si era pronti per i 10 giorni di Floresta. Al campo, una squadriglia costruì perfino una tenda "sopraelevata" e questa fu un'avventura veramente entusiasmante!!! Le Aquile, che non erano mai state tanto brave nelle legature, riuscirono in quello che prima Enzo aveva definito una follia!! La squadriglia, che poi vinse perfino il campo, era così formata: caposquadriglia Alfio Marino, vice caposquadriglia Nunzio Bonaccorsi, Antonio Mendola, Maurizio Carciotto, Salvatore Rapisarda. Ma questa non fu l'unica emozione che Enzo subì, infatti durante il campo era previsti l'Hike con pernottamento per squadriglia ed era la prima volta che si faceva. Il giorno degli Hike, come consuetudine, Enzo e Salvo, il suo validissimo aiuto, andarono a visitare, senza possibilmente farsi vedere, le squadriglie, ma due non erano nel punto segnato sul loro percorso topografico!!! Fu una notte da inferno, né Salvo né Enzo dormirono, continuando le ricerche per tutta la notte. Al mattino, mentre stavamo seduti sul pizzo di una montagna panoramicissima, in attesa di sentire o vedere qualcosa, sentirono un canto a loro famigliare, allora si precipitarono giù come due palle da biliardo, e arrivando giù più o meno interi, felicissimi li abbracciarono. Tanta fu la contentezza che Enzo decise di accompagnare una delle due squadriglie per continuare il loro Hike. Quella con i Lupi fu un'avventura che nessuno mai scorderà, comunque tra perdita di bussole, sfinimenti vari, l'impresa fu portata a termine ed Enzo seppur esausto non smise mai di lodare Dio, perché gli era stato sempre vicino. Questo campo caricò talmente i ragazzi, che l'anno successivo andarono bene anche da soli, compresa la chiacchierata squadriglia Volpi. Molti ritornarono in reparto a Settembre più alti, più grandi, quasi irriconoscibili, altri presero invece altre strade, più o meno migliori dello scoutismo, non tornando più in squadriglia. Comunque il tempo trascorso tra gli Scouts aveva insegnato molte cose ad Enzo, che ormai sapeva guidare da solo la sua canoa, e forse aveva insegnato anche ai ragazzi a farlo. Del suo terzo anno di attività ricorda ben poco, anche perché la canoa andava bene e sola, ricorda solo un campo estivo a Capizzi gemellati con altri gruppi, ma con un finale straziante: l'addio al reparto!!! Non dimenticherà mai le facce tristi dei ragazzi che aveva cresciuto, ma ancor più non dimenticherà le cose che aveva imparato da loro, ben più grandi di qualsiasi altra cosa vissuta durante la sua vita, ...

Hey tu, non sei per caso...

della squadriglia ....che nel lontano 199....

fu protagonista della storia del reparto del Catania 15?

Buna caccia a tutti.

Enzo