I tempi della Storia  

« Una chiesa, un castello, una lapide, le rovine di una città sono tutte testimonianze di avvenimenti di portata spesso nazionale o mondiale, che però in un ambito locale trovano un riscontro direttamente verificabile, consentendoci così di trovare il legame tra la storia e la realtà ».

  Per capire bene ciò che è avvenuto in tempi ormai lontani è utile avere come riferimento una scheda dei vari periodi storici, che possa permettere di inquadrare precisamente in quale contesto storico, ambientale, culturale e sociale si sono svolti gli avvenimenti qui narrati.

I periodi storici

7000-5000 a.C.

Neolitico inferiore:

L'uomo, da semplice cacciatore-raccoglitore, diventa agricoltore-allevatore; è la prima grande "rivoluzione economica".
In Sardegna si hanno i primi insediamenti umani.

5000-1600 a.C.

Età del rame:

Gli uomini, oltre alla caccia e alla pesca, si dedicavano alla lavorazione dell'ossidiana e al commercio con gli altri popoli del mediterraneo.
Vivevano in capanne e sepellivano i morti nelle "Domus de Janas": è la civiltà dei protosardi, anche detti prenuragici.

1600-115 a.C.

Età del bronzo:

È il vero e proprio periodo nuragico, diviso in tre sottoperiodi (arcaico, apogeico, della decadenza), in cui si sviluppa la civiltà dei nuraghi, in un continuo susseguirsi di incontri e scontri con gli altri popoli del Mediterraneo, fino alla definitiva sconfitta nel 115 a.C. ad opera dei romani.

115a.C.-900 d.C.

Dominazione romana e invasioni barbariche:

900-1400 d.C.

Regno dei quattro giudicati:

  Si può notare dalla tabella quella che è una delle caratteristiche fondamentali della storia sarda, vale a dire lo "sfasamento cronologico" rispetto agli avvenimenti storici del resto d'Italia.
Infatti quasi tutti i capitoli della storia (età neolitica, età dei metalli, feudalesimo, Comuni, ecc.) sono giunti in Sardegna con secoli di ritardo, mentre altri l'hanno solo sfiorata ( Risorgimento, Resistenza, ecc.).