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 I primi decenni del '900 

 Agli inizi del '900 Cuglieri, pur avendo perso il ruolo di capoluogo di provincia, rimase un paese fiorente e prospero. Aveva l'aspetto di una cittadina con eleganti edifici come i palazzi Cugia, Sanna-Naitana e Canu, la bella piazza Corte, la passeggiata di Sianu, il viale di Cappuccini, il cinematografo e la biblioteca comunale.  L'antico rione Convento Cuglieri godeva di servizi pubblici che altri comuni non avevano come l'ufficio postale telegrafico, la banca (Credito Cooperativo Agrario), la società operaia ed era anche sede della Tenenza dei Carabinieri con la loro stazione di Monta Equina.
  Tutto il paese era servito dalla rete idraulica e fognaria, oltre alla illuminazione, e inoltre il Comune garantiva l'assistenza medica gratuita a 257 poveri.
Il Comune era collegato a Oristano con una strada nazionale, e a S.Lussurgiu, a Scano Montiferru e a Tresnuraghes con una strada provinciale. Poiché quest'ultimo paese aveva la stazione ferroviaria, il Comune aveva istituito un servizio di corriera giornaliera.
  I dintorni di Cuglieri erano coronati di ulivi che occupavano più di 500 ettari di terreno, 18 frantoi estraevano l'olio che veniva venduto in tutta la Sardegna.
Specialmente nei terreni di Pittinuri e Sessa venivano coltivati i cereali, a Baddegheddas e Fidine prosperavano le viti, nelle vallate i frutteti e gli orti, e i boschi davano legname, legna da ardere e carbone.
I pascoli erano ricchi: si allevavano bovini, ovini e caprini; due caseifici (con succursale a Pittinuri) producevano da 700 a 800 quintali di pecorino romano.
  Vi erano molti mulini idraulici per cereali, e tre concerie.
Cuglieri era fornito di vari negozi di tessuti, di mobili, e di alimentari, vi erano barbieri e calzolai, tabacchini e bar (zilleri), e anche un noleggio di carrozze e un albergo-trattoria. Pontificio Seminario Regionale Sardo

  Nel 1927 Cuglieri divenne sede del Pontificio Seminario Regionale; affidata da Pio XI ai Gesuiti, questa importante istituzione ecclesiastica prosperò fino alla chiusura, decisa nel 1970.
La costruzione è oggi di proprietà della Regione Sardegna.

Approfondimenti

La vita del Seminario