SILVIO SOLDINI - NOTE BIOGRAFICHE  

Autore colto e sensibile, affascinato da personaggi sospesi in una deriva esistenziale che diventa materia narrativa , è  tra i migliori talenti  italiani  attuali.

Milanese, classe 1958 ,si iscrive all’Università, facoltà di scienze politiche: a 21 anni abbandona definitivamente e si reca a New York per frequentare un corso di cinema.

Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi ( tra cui “Drimage”), torna a Milano per girare nel 1983,  “Paesaggio con figure” suo primo mediometraggio,

Nel 1985  realizza il documentario “Voci celate” , e nello stesso anno realizza il bel ritratto femminile”Giulia in ottobre”( mediometraggio), algida radiografia di una solitudine femminile sullo sfondo di una Milano fredda e quasi disabitata.

“L’aria serena dell’Ovest” (1989) è il suo primo lungometraggio che , oltre che alla selezione ufficiale di Locarno, ottiene svariati riconoscimenti internazionali : racconto minimale del caso e spietata analisi del disagio del vivere, è uno dei titoli che guidano la rinascita del cinema italiano.

Il seguente Un’anima divisa in due (1993),  attraverso la storia d’amore impossibile tra un milanese e una ragazza rom , racconta ancora la fatica del conoscersi, mentre Le Acrobate (1997) è un accorato ritratto femminile, nel quale , al dolore quotidiano, si affianca più di una speranza.

Soldini cambia registro ( ma non tematica narrativa) con  Pane e tulipani (1999), campione di incassi e premiato con numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, frizzante e fortunata commedia in cui narra la paradossale vicenda di una donna sposata che approfitta di un’occasione offertale dal caso per dare una svolta alla propria vita;

Con Brucio nel vento (2002), tratto dal romanzo Ieri di A.Kristof,  torna a una narrazione scabra e dolente che si adatta perfettamente alla sua sensibilità.

Debitore della  lezione di Antonioni come di quella  di Kieslowski, rigoroso e coerente,  occupa una posizione inconfondibile nel cinema italiano contemporaneo, per l’originalità con cui sa fondere una raffinata ricerca figurativa con un’inesausta riflessione morale.

"UN’ ANIMA DIVISA IN DUE"

It.-Svizz. 1993 Durata124 min. REGIA: Silvio Soldini

ATTORI: Fabrizio Bentivoglio, Maria Bako, Jessica Forde, Felice Andreasi, Silvia Mocci, Ivano Marescotti, Giuseppe Cederna.

Pietro di Leo vive a Milano , dove è impiegato come sorvegliante in un grande magazzino. Qui coglie in flagranza di reato Pabe, una ragazza rom, e l’incontro, dall’iniziale solita diffidenza , si trasforma in un desiderio di entrare in contatto con la “diversità”,per scoprire quanto inconciliabili siano due mondi distanti tra loro. Il viaggio  verso sud, lungo la costa italiana fuori stagione, è anche il viaggio di un reciproco percorso umano,  di un esperimento di integrazione sociale e culturale in cui  anche lui cerca di cambiare per adattarsi a lei: l’amore è anche qui un rapporto di reciproca conoscenza e di scambio, quasi di osmosi. Pur non del tutto risolto, arriva, con rigorosa tenuta stilistica e logica inesorabile ,a un epilogo triste,ma non disperato. Premio al migliore attore per Fabrizio Bentivoglio al Festival di Venezia 1993.