"Zaziè nel metrò" di Louis Malle

Dal travolgente romanzo di Raymond Queneau , un altrettanto piccolo gioiello cinematografico di Louis Malle che ha tradotto in immagini e sequenze splendide ed esilaranti i seducenti giochi linguistici e l’atmosfera surreale e di non-sense dell’opera letteraria .

Questo romanzo è scritto da Queneau nel 1959 e viene definito il suo capolavoro : “ironia e pathos, realtà e sogno, comico e tragico convivono mirabilmente in un’opera di grande ricchezza, senza dubbio una delle più interessanti e significative della letteratura francese del secondo dopoguerra”.

L’odissea lieve e scherzosa , durata due giorni a Parigi , di questa “terribile” e sveglia ragazzina- portata in città dalla provincia e che fugge alla sorveglianza blanda dello zio cui era stata affidata – e che vuole a tutti i costi prendere il metro’ che non ha mai sperimentato , permette a Queneau di mettere in campo un racconto sempre ricco di colpi di scena, di invenzioni linguistiche, di momenti di grande comicità e contemporaneamente di fulminante critica di costume e sociale . Per esempio a questo stili devono molto romanzieri come Benni e Pennac . Zazie non riuscirà mai a salire sul metro’ e alla fine, al ritorno a casa , alla mamma che le chiede “E allora , se non hai visto il metro’, cosa hai fatto” , risponde semplicemente : “sono invecchiata” .

Louis Malle un anno dopo (1960) da’ una versione cinematografica di quest’opera e lo fa sostituendo alle invenzioni linguistiche letterarie interessanti e divertenti invenzioni visive , in un rutilante affresco ricco di citazioni ( dai Fratelli Marx a Fellini , dalle dissolvenze di tutti tipi alla slow motion, fino all’ accelerazione ,etc.). Il film ,oltre a essere divertente , incuriosisce , e anticipa il discorso sul linguaggio proprio della Nouvelle Vague .

Questo film – che era considerato “impossibile” a farsi , visto la particolarità del libro, anche da grandi registi come Renè Clement - ci permette di analizzare più a fondo il complesso e variegato intreccio tra opera letteraria e opera cinematografica che, proprio dall’autonomia tra i due linguaggi, e il ricorso alla sua propria immaginazione visiva , ricava fecondità dal testo letterario cui si ispira : “dall’incanto del testo alla magia dello schermo” . 

Accanto a queste analisi il programma dopo la proiezione prevede una situazione di grande divertimento e di coinvolgimento piacevole del pubblico . 

Infatti sulla scia della graditissima esperienza del nostro ciclo estivo di luglio da lei curato (all’interno del progetto “Cinema & Altrove” che così continuamo a sviluppare sul campo ) , Eliana Terzuoli , francesista all’Università di Firenze , e promotrice di un’interessante opera di formazione e animazione in vari ambiti , assieme ai suoi collaboratori , organizzerà - a partire dal libro di Queneau e dal film di Malle - delle situazioni di interazione con i partecipanti , che da semplici spettatori diverranno “attori” e “autori” : come questo avverrà lo lasciamo alle belle sorprese di questo sabato pomeriggio che dimostrerà ancora una volta come si può vivere una rappresentazione godevolissima facendo godere anche l’intelligenza e la creatività .

E dimostrerà ancora come la natura inafferrabile e misteriosa di ogni linguaggio espressivo - se saputo liberare dai suoi paludamenti accademici in tutte le sue potenzialità - può prendere e affascinare qualsiasi persona (soprattutto se “non addetta ai lavori”) in modo inaspettato e trascinante.

Raymond Queneau

Raymond Queneau nacque a Le Havre il 21 febbraio 1903 e morì a Parigi nel 1976. Laureatosi in filosofia, fra il 1924 e il 1929 partecipò attivamente al movimento surrealista. Redattore della casa editrice Gallimard a partire dal 1938, ebbe un ruolo di spicco nella cultura dell'antifascismo europeo, entrando nel 1944 nel direttivo del Comitato nazionale degli Scrittori (C.N.E.), nato negli ambienti della Resistenza francese. Eletto all'Académie Goncourt nel 1951, tre anni dopo divenne direttore dell'Encyclopédie de la Pléiade. Fu appassionato di matematica, linguistica, letteratura, psicoanalisi.

Esordì nel 1933 col romanzo Il pantano (Le chiendent, 1933) che ebbe un immediato successo di critica e di pubblico, seguito da Gola di pietra (1934), Gli ultimi giorni (1936), Odile (1937) racconto dedicato alle esperienze surrealiste. Nel 1937 pubblicò il poema (o "romanzo in versi") Quercia e cane (Chêne et chien, 1937) dedicato alle proprie esperienze psicoanalistiche, ma tornò subito alla prosa con vari romanzi e racconti, fra i quali Un rude inverno (1939), Pierrot amico mio (Pierrot mon ami, 1942), Esercizi di stile (Exercises de style, 1947) in cui un fatto di cronaca è raccontato in 99 modi diversi, La domenica della vita (1952), Zazie nel metrò (Zazie dans le métro, 1959), I fiori blu (Les fleurs blueus, 1965), Icaro involato (Le vol d'Icare, 1968). Importanti anche le poesie di Piccola cosmogonia portatile (Petite cosmogonie portative, 1950), Il cane col mandolino (Le chien à la mandoline, 1958), In giro per le strade (Courir les rues, 1967), Morale elementare (Morale élémentaire, 1975).

La produzione antecedente la seconda guerra mondiale, mostra, all'interno di una prevalenza di interesse esistenziale (anche con toni populistici), un crescente interesse per la meta-letteratura, ovvero per la pratica letteraria come terreno di oggettiva relatività dei segni linguistici. E' un processo che lo porta, negli anni successivi, a sciogliere le durezze sperimentaliste nella direzione di una scrittura più libera e fantastica, densa di implicazioni gnoseologiche, in cui il suo retroterra culturale erudito ed eclettico gioca con lo humour nero e surrealista, e con l'ironia dialettica di tradizione razionalista. Il suo è un relativismo radicale, che fa leva sulla scoperta della casualità dei linguaggi.

Nel 1960 fondò l'"Ouvroir de littérature potentielle" (Oulipo), che divenne ben presto un importante punto di riferimento per la sperimentazione letteraria europea. A partire dagli anni Cinquanta lavorò attivamente nel cinema come ideatore, sceneggiatore e qualche volta anche come attore.