E' una realtà tutta italiana la prima cartilagine
bioingegnerizzata al mondo. La conferma ufficiale è arrivata in queste ore,
quando è stata illustrata nel corso di un workshop all' Istituto ortopedico
Rizzoli di Bologna la possibilità di impiego clinico di un nuovo tessuto
autologo.
Questi ha proprietà affini a quelle della cartilagine originaria ed è ancora
più facile da utilizzare: sono le novità di 'Hyalograft-C' per chi soffre di
lesioni cartilaginee articolari provocate da traumi. La scoperta, frutto della
ricerca 'Fab' (Fidia Advanced Biopolymers) di Abano Terme (Padova), è destinata
a migliorare nettamente la qualità della vita di coloro che soffrono di lesione
cartilaginea articolare, malattia che colpisce milioni di persone e che insorge
in seguito a traumi di varia origine. Se le conseguenze di un incidente vengono
trascurate, esistono serie possibilità che possano evolversi nell' artrosi
articolare, malattia cronica che impone al malato l' impianto di una protesi.
In questa prospettiva, l'intervento sul paziente prima che la lesione inneschi
il progetto degenerativo diventa l'unico rimedio possibile ed è a questo punto
che si rende necessaria una nuova cartilagine.
La possibilità di riprodurne in laboratorio esiste già da tempo, ma finora non
si era riusciti a ottenere una rigenerazione in cui la cartilagine neo- formata
possedesse le stesse caratteristiche della cartilagine originaria. Oggi ciò
diventa possibile grazie all' impiego di "Hyaff", molecola derivata
dall' acido jaluronico presente nelle articolazioni.