CARNE
E VEGETALI
Un tema molto discusso, specialmente a tavola è quello se è conveniente essere vegetariani o carnivori.
Spesso
c’è chi esalta un topo di cibo, mentre alti sono soggetti a critiche. Ma
cerchiamo di analizzare con un certo distacco la differenza fra carne e
vegetali.
Inizierei
con il dire che è molto importante
prendere in seria considerazione la validità degli aminoacidi poiché da tale
insieme derivano le composizioni chimiche che formano una proteina.
Gli
aminoacidi non si trovano solo nella carne. Studiando la realtà proteica
si è portati ad asserire che la sostanza cotta modifica la sua realtà
primaria.
Quanto
rimane di una proteina cotta ? I prodotti della carne, dopo essere stati
ingeriti, sono scissi
dalla peptasi per poi ritornare ad essere aminoacidi essenziali.
Anche
dalle verdure assumiamo aminoacidi, zuccheri e qualche forma di grassi. Non solo
approfondendo lo studio delle medicine sia omeopatiche che allopatiche, ma anche
attraverso una lunga esperienza personale,
basata su studi chimico-fisico-biologici, ho potuto verificare che quando
si mangia carne, lo stomaco la può digerire più o meno facilmente a secondo
che ci si è abituati o meno.
Per
tornare al problema proteine, è bene conoscere come la soia,
i fagioli, le lenticchie, insomma tutti i legumi in genere le contengono.
Basta ricordare che le proteine contenute nelle leguminose variano da un massimo del 54% nei germogli di soia ad un minimo del 23% nei ceci. Mentre fra le verdure primeggiano gli spinaci e il cavolo verzotto col 49 e 45% di proteine per terminare col minimo presente nel riso integrale dell’8% (secondo il testo “Il Potere Curativo Dei Cibi” di Michael T. Murray, edizione RED 1997). Altri valori da considerarsi forse un po’ più approssimati, sono riportati sul “ROVERSI” , che come è risaputo è un testo di medicina allopatica che viene considerato come un manuale medico di “Diagnostica e Terapia”, Nelle tavole di questo secondo libro è riportato che i formaggi contengono molte più proteine della carne. Per esempio, il parmigiano reggiano contiene il 35% di proteine, il provolone dolce il 29%, l’ Emmental il 29%, il pecorino romano il 26%. Con poche proteine nel settore caseario troviamo la ricotta, con ’8%. Mentre fra le carni emerge quella di cavallo equus con oltre il 20% di protidi, il castrato magro con il 17%, l’oca con il 21% il coniglio con il 20%. Al contrario di quanti possano credere, il rosso d’uovo conterrebbe solo il 12% di proteine (un terzo del parmigiano reggiano).
Le
nostre cellule modificano ogni tipo di sostanza
attraverso specifici enzimi ed ormoni. Non sono molti anni che si è
scoperta l’importanza degli Oligoelementi, (sali che si trovano in misura
inferiore a 0,2 grammi per litro nei cibi).
Infatti
fino a qualche decennio fa non si dava il giusto valore per mancanza di
esperimenti e carenza di macchinari
Specializzati
molto precisi, quindi utili per il miglioramento della salute umana. Tali
Oligoelementi non tutti si trovano
“pronti ad agire “ nelle sostanze cotte. E’ bene quindi mangiare molte
verdure, frutta, noci, aglio crudo,
germe di grano, cipolle crude, pane integrale ecc.
Per
esempio l’oligoelemento Selenio,
presente soprattutto nell’aglio crudo (anticancerogeno) è un componente
dell’enzima antiossidante glutatione per ossidasi ed interagisce con la
vitamina E per prevenire il danno provocato dai radicali liberi alle membrane
cellulari. Il Cromo, invece è molto importante per chi soffre di scompensi
glicemici, mentre il Boro rende le ossa meno esposte all’osteoporosi. Anche il
Boro ha un’azione importante affinché non si alteri la glicemia; andrebbe
quindi consiglio per chi soffre di diabete. Interessante è conoscere che questo
sale viene perso dalla spiga di grano durante la macina. Per cui si comprende
facilmente come questo potrebbe essere un altro motivo
per cui l’amido dei prodotti integrali è meno nefasto per i diabetici.
Il problema
dell’essere vegetariani esiste
in quanto che l’essere umano si pone tale problema. Infatti per
continuare ad essere in vita, bisogna nutrirsi, ma in modo appropriato
un’ottima esistenza.
Certamente c’è un
perché della “Moda Vegetariana” proveniente soprattutto dall’oltre
oceano. Si può ipotizzare che attraverso un’eccessiva
abbondanza e un mangiare proprio del benessere”
che ha ammalato molte persone di disturbi cardiovascolari e di diabete,
adesso la stessa società (non cretina come qualcuno crede), si difende
attraverso diete più o meno cariche di vegetali, quindi di oligoelementi.
Nella molecola della
clorofilla , il Magnesio si presenta al centro della stessa. Quando dunque si
mangiano le foglie verdi, questo è assunto con certezza.
Una
carenza di Magnesio è da sintomi molto
simili a quelli generati dalla carenza di potassio: confusione mentale,
irritabilità, debolezza, disturbi cardiaci, problemi di trasmissione nervosa o
di contrazione muscolare.
Altri
sintomi poco positivi generati da
un basso livello di questo Oligoelemento possono apportare la perdita
dell’appetito, insonnia e predisposizione alle malattie da stress.
Il discorso potrebbe
continuare, ma concludendo posso asserire che tutti possiamo mangiare sia la
carne sia il pesce, come ogni altro tipo di verdura o formaggio.
Sta alla nostra conoscenza scientifica, e non solo scientifica, scegliere
come mangiare per stare meglio.
Alessandro D’Angelo