QUALE  GIUSTIZIA ?

 

            Il problema del GIUDICE INGIUSTO è stata sempre  una questione molto sentita anche nell’antichità. Difatti, si asseriva, e con convinzione, che “SUMMUM  IUS, SUMMA INIURIA”.

          Alla fine dei conti chi  decide non è la Verità  della legge, ma la conoscenza e la coscienza  di colui che l’applica . Il vero tribunale funziona all’interno del nostro cuore. Se questo è malato di faziosità, rimane solo sperare, o, per chi ha fede pregare, affinché sia il cuore sia il cervello di chi giudica riescano a esprimersi e a manifestarsi in modo equilibrato e coerente.

            Da quanto asserito, non è lecito aver fiducia in una Giustizia  applicata  da certi giudici. Infatti,  la maggior parte di  questi,  ancor più dei procuratori , sentenzia  solo attraverso  le lenti deformanti dell’ideologia tralasciando ogni forma di buon senso.

            Purtroppo, ai nostri giorni, stanno venendo al pettine tutti i nodi irrisolti di una pluriennale,  sciagurata gestione della giustizia vittima.

            I magistrati  hanno  in mano la vita degli esseri  umani. Ma  viene da chiedersi: ”La loro vita in mano a chi è ?”.

 

Alessandro D’Angelo