MILANO - La
musica può guarire, ma può anche far male, almeno agli epilettici. Quando è
particolarmente emozionante, infatti, può scatenare un attacco. A svelare
l'esistenza di una forma di epilessia 'musicogenica' sono
gli specialisti riuniti il 7 novembre a Milano, per illustrare i risultati
del congresso scientifico internazionale
Le neuroscienze e la musica, organizzato dalla Fondazione Mariani dal
25 al 27 ottobre presso l'Isola di San Severo, a Venezia.
Gli esperti hanno riferito di un ''rarissimo disturbo, studiato in meno di 100
pazienti, nei quali, all'origine della crisi, non vi era solo uno stimolo 'fisico',
ma sembrava esserci anche uno stimolo 'emozionale'''. In altre parole, questo
gruppo di malati era vittima di convulsioni epilettiche probabilmente ''promosse
dal forte messaggio emotivo'' veicolato da certe melodie.
Un dato che
sorprende, poiché "la componente emotiva negli attacchi epilettici ha
generalmente un valore limitato", hanno commentato i neurologi. Ma al
contempo si tratta di un risultato che ''rafforza inequivocabilmente, in modo
originale, il valore culturale della musica''. Non solo, ne dimostra ''il
carattere di linguaggio complesso, capace di provocare emozioni''. Sempre sulla
base dei nuovi studi sul cervello, hanno aggiunto i neurologi, è possibile
eleggere la musica a ''forma d'arte universale''.
Infatti, hanno spiegato gli esperti, ''musiche di origine diversa appaiono al
cervello come musica e basta, indipendentemente dalla cultura che l'ha generata''.
In altre parole, la musica è forse l'unica manifestazione della sensibilità
umana a essere riconosciuta come tale a ogni latitudine e in ogni epoca.