MILANO - Un ago
armato di raggio laser, che, inserito nella schiena di un paziente con ernia al
disco, raggiunge con precisione millimetrica la lesione e la vaporizza. In altre
parole la manda 'in fumo', con un intervento mini-invasivo che agisce solo sul
tessuto danneggiato, risparmiando le zone circostanti.
Il nuovo sistema è stato messo a punto dal professor Daniel Choy, neurochirurgo
direttore del Centro laser della Columbia University di New York.Presentata per
la prima volta in Italia durante la diciassettesima edizione di Laser
Florence, congresso di medicina laser in corso nel capoluogo toscano fino al 31
ottobre, la rivoluzionaria tecnica sarà eseguita in prima nazionale dal suo
stesso inventore, in un'operazione dimostrativa in programma giovedì alle
9 presso la clinica fiorentina Villa Cherubini.
Le immagini dell'intervento, riferisce una nota da Laser Florence 2002, saranno
trasmesse in diretta dalla sala operatoria su un maxi-schermo. Insomma, ''niente
più interventi rischiosi e complessi per operare l'ernia al disco - promette
Choy - la dolorosa e invalidante patologia dei rischi vertebrali, gli
ammortizzatori della spina dorsale''.
I dischi - spiega lo specialista statunitense - sono composti da una
sostanza incomprimibile, formata per il 75% da acqua e racchiusa in una capsula
legamentosa; quando questa capsula si indebolisce, per un trauma o altri
processi di usura, una parte del suo contenuto viene spinto verso l'esterno
dalla pressione esercitata dalle vertebre. Ed ''ecco l'ernia - dice l'esperto -
che può comprimere i vari nervi che si diramano dalla colonna vertebrale,
causando dolore e pericolo di invalidità''.
L'operazione messa a punto da Choy, battezzata 'decompressione laser percutanea',
sarà eseguita ''per la prima volta nel nostro Paese su alcuni volontari
selezionati da neurochirurghi italiani'',sottolinea la nota. Un ago laser,
guidato da uno strumento radiografico a bassa intensità, viene infilato nella
schiena del paziente, raggiunge l'ernia e la scalda fino a farla 'evaporare',
senza toccare i tessuti adiacenti alla lesione. Il vapore prodotto viene quindi
aspirato dallo stesso ago.
L'intervento, condotto dall'84 su circa 8mila pazienti in tutto il mondo, con un
tasso di ricadute limitato al 5%, dura 10 minuti, utilizza una blanda anestesia
locale e può avvenire in ambulatorio. Senza suture nè cicatrici. Il paziente
non prova dolore, può ricominciare subito a muoversi e deve solo evitare sforzi
intensi nei cinque giorni successivi.