F
I L O S O F I A D
E L L A P
O E S I A
La
Parola "Poesia" deriva dal greco POEIO e significa invenzione,
Produzione, creazione, capacità dell1uomo di trasformare la realtà
e di oggettivarla con
un proprio stile. L'estetica moderna non ammette più l1antica
distinzione tra poesia e prosa come due forme di espressione letterarie
diverse.
Esiste
l'espressione ritmica, quindi quella metrica in versi misurabili e perciò
soggetta a certe regole musicali e un'altra sciolta e senza regole.
E'
importante riconoscere la validità della Poesia moderna come espressione di un
tipo di cultura e manifestazione dell'oggi.
Quando
i poeti, come tutti gli artisti Pervengono attraverso un processo di
identificazione che si compie per tappe successive a vere e proprie riimmersioni
nel sentimento, allora ogni maniera di esprimersi è valida.
In
fondo Ogni modo di esporre poesia ha un suo ritmo e una sua musicalità. Ogni
espressione, anche nel discorso non versificato, può essere pregno di una
concreta forma di vita spirituale.
La
Poesia è il linguaggio della immaginazione
e del cuore~sentimento espresso con un ritmo
armonioso
del verso;
armonia intesa come interiorizzazione ed estrinsecazione di uno stesso
equilibrio.
Nella
Poesia la realtà interiore affiora in versi liberi, in versi rimati, in ottave
ecc. dando vita ad un'armonia fra "Forma" e "Sostanza" delle
Cose. Quando
viene ad Operare un buon equilibrio
il poeta diviene uno strumento musicale "divino". E, ciò che
scrive, non è più scritto dalla sua Personalità, intesa nel senso normale del
termine, ma egli scrive come se qualcuno gli dettasse.
Il
poeta è una pedina del Grande Ordine dell'Universo che, vivendo una vera
armonia nel suo tempo storico,
è stato scelto da Dio per manifestare l'essenza delle Cose alla luce di
un Certo tipo di cultura e civiltà.
La
Poesia è eterna; essa si esprime a]. di là della forma, anzi la trascende
sublimandola.
Si
dice che la poesia sia libera nei modi di esprimersi dell''animo umano, ebbene,
secondo me non è cosi
Il
poeta deve comunicare ai suoi simili "Messaggi" e "Realtà"
proprie della sua era, quindi egli non può identificarsi
con un tipo di espressione già esistente in altri periodi storici.
Molti
letterati e uomini di Cultura asseriscono con profonda convinzione che solo la
Gerusalemme Liberata, l'Orlando Furioso, le opere del Petrarca o quelle del
Leopardi sono "vere Poesie". Ma questi poeti hanno esternato dal loro
animo ciò che la cultura del loro periodo
storico
ha consentito
di manifestare
grazie a
precisi condizionamenti storici, Politici e Socio-culturali.
Nel
XX° secolo l'uomo vive in una civiltà meccanicistica, usa uno stile di vita
semplice e lineare che riduce tutto all'essenziale.
Ciò
è molto evidente se analizzando
i ritmi musicali moderni che sono venuti ad imporsi ai nostri sensi
identificandosi con la civiltà stessa.
Anche
visitando una galleria d'arte notiamo in quasi tutte le opere come
l'estrinsecazione dell'essenza della manifestazione terrena è espressa con
pochi segni.
Lo
stesso discorso vale per le rappresentazioni di sculture che, espresse in modo
semplice, cercano
cogliere l'essenza che può scaturire dalla materia elaborata.
Molti
uomini illustri, si sono occupati del problema dell'estetica come intuizione
pura e della poesia quale logica dell'armonia Cosmica (non logica della mente e
del giudizio storico).
E'
qui che 's'inserisce il discorso dei filosofi Vico, Kant, e dei critici Come il
De Santis e il Croce, per non dimenticare Aristotele.
Per
chiarire il mio pensiero circa la poesia inizio una breve trattazione sul
pensiero di questi grandi filosofi e Pensatori che hanno portato avanti con
forza e risolutezza una loro linea di Pensiero ben precisa.
Aristotele
nella "Poetica, esprime come il Compito del poeta, non è tanto la
narrazione dei fatti avvenuti, ma di quelli che sarebbero potuti accadere.
Non
è l'uso del verso o della prosa Che distingue lo storico dal poeta: si potrebbe
infatti mettere in versi la storia di Erotodo, e pure in versi sarebbe storia
come in prosa. Secondo Aristotele la vera differenza fra storia e poesia è che
l'una racconta ciò che è stato, l'altra ciò che sarebbe potuto essere.
Per
questo la poesia è più filosofica che storica:
una esprime il Particolare
in un
periodo
temporale,
l'altra esprime
"l'Eterno" nell 'Universale.
Per
Gian Battista Vico, l'essenza della poesia, come "prima operazione della
mente umana" è "Eterna fantasia" che precede idealmente la
riflessione logica solare.
Si
Conosce il Vico come colui che si esprime asserendo : "il più sublime
lavoro di poesia è dare alle cose insensate un senso e una passione".
Chiaramente il filosofo, quando parla di poesia lascia intendere Che
essendo essa:" la prima Operazione della mente umana", non limita il
modo di estrinsecare la stessa.
La
vera poesia per i]. Vico, come in fondo anche per me, non può essere ne' falsa,
ne' limitata: essa sgorga il "Vero" della mente, si converte
nell'oggetto della poesia come un raggio di luce che si rifrange dall'esterno
all'interno e poi, dopo trasmutazioni alchemiche, riilumina l'esterno.
Dunque,
Vico, come altri scrittori e filosofi lascia intendere che quell'eterno quid
difficilmente inesprimibile che vive nell'uomo, e rappresentabile dalla poesia
in qualsiasi forma grammaticale venga espressa.
Importante
nell'analizzare
la poesia
da un punto di
vista storico-evolutivo è prendere in considerazione anche le idee
Kantiane.
Per
Kant, l'intuizione estetica è l'espressione sensibile dell'idea intellegibile,
è il
manifestarsi della
libertà nella natura;
è l'individuarsi dell'Universale in modo che questo venga sentito e
traspaia.
Ma
l'idea principale di
Kant esprime che la bellezza non è una proprietà dei Corpi, ma un
favore con il quale accogliamo la natura elevandola allo stato umano"
Anche
qui la poesia è la "superba prima arte", è il mezzo più idoneo per
risvegliare l'Eterno",
la bellezza,
la grazia che vivono ed aspettano di venire alla luce.
Mentre
Benedetto Croce, quando parla di Ludovico Ariosto così si esprime:
"Egli
avrebbe ritratto quel vario modo umano senza interporre mai nulla tra se' e le
cose, senza ricavare queste da se' stesso, ossia dal proprio
sentire
e avrebbe
perciò
tenuto il
metodo prettamente osservatore oggettivo.
Il
Croce così prosegue: "La teoria dell'arte per l'arte, la poesia per
la poesia, interpretata come teoria del mero diletto dell'immaginazione o della
indifferente riproduzione oggettiva delle cose, deve essere fermamente respinta
poiché contrasta con la natura dell'arte e dello spirito Universale"
Secondo
me invece, sia che l'uomo adoperi nella realizzazione artistica
il mero
diletto della immaginazione,
sia che
adoperi l'indifferente riproduzione Oggettiva delle cose, quando
nell'azione esprime il "Foat", la luce, quel quid inesprimibile che si
sente come un tuono silenzioso che va oltre le parole, quando c'e' quella
scaturiggine che sublima il modo di categorizzare il pensiero umano, l'uomo si
avvicina all 'universale..
Anche
la indifferente riproduzione Oggettiva può diventare arte, sentimento,
Creazione, vita.
Per
i moderni, tra i quali il critico Argan, l'arte è pura metafisica, non ha
legami con la realtà naturale e storica che sia, neppure per trascenderla. Non
ha fini Conoscitivi, ne' fini pratici, ne' funzionali.
L'essere
arte, dunque anche poesia, è essere per essere, poetizzare per poetizzare,
dipingere per dipingere; non esistono altri come o perchè.
Comunque,
al di là delle opinioni di questi grandi pensatori, si può essere d' accordo
con alcune Correnti le quali lasciano intendere che la poesia non deve essere
solo un messaggio breve che scuote l'animo umano, senza dare risposta a una
situazione di problematica esistenziale.
E'
chiaro dunque che Compito del poeta, come di chiunque altro artista, non è
soltanto quello di scuotere o risvegliare gli animi altrui per portare alla luce
una certa "Realtà" per lo più nuova, ma è anche quello di dare
nello stesso tempo alcuni mezzi per dimostrare in modo chiaro una realtà che
rimarrebbe ottenebrata e piena di ombre e di ambiguità.
Spesso
in certi ambienti si sente dire che i poeti di oggi come ad esempio Ungaretti,
Montale, o Quasimodo al quali manca la metrica , non c'è musicalità nei loro
versi e la loro poesia non è completa come lo era invece quella del Tasso o
dell'Ariosto o anche del Tassoni, per parlare del 1400 o come quella più
recente di Leopardi O Foscolo.
Tutto
ciò che accade sulla terra è estremamente preciso,
anche
se a noi può sembrare caotico. Solo la Grande Legge Universale sa perchè oggi
1 'arte si esprime in modo diverso.
Tutte
le manifestazioni poetiche, dall'epopea alla tragedia, dalla Commedia alla
lirica, dal dramma all'epica, così come 1' arte della musica, della pittura,
della scultura, della danza nel loro insieme non sono
secondo me imitazioni come
scrive Gian Battista Vico, ma riflessioni, anzi espressioni di una realtà
ben precisa.
Non
bisogna credere che la poesia sia una cosa personale e soggettiva:
l'uomo
in ogni espressione va analizzato alla luce della civiltà e dell'epoca in cui
egli si rivela.
Al
di là del soggettivo e dell'oggettivo, esiste l'Essere come cosa ~a" ed
Eterna che in continuo divenire permette ad alcune persone di esprimere una
certa realtà
La
vera Poesia nasce da un'alchimia interiore da trasmutazioni che, se estrinsecate
in maniera veramente sentita , divengono sublimi (Kant) creazioni o invenzioni
nell'Essere della Creazione.
Fra
prosa e poesia la differenza non è solo formale, ma soprattutto sostanziale: ci
sono prose più poetiche della poesia, mentre alcune poesie sono addirittura in
prosa.
Così
Come le forme e i colori delle nuvole cambiano con il vento, ma la loro
sostanza, cioè il vapore acqueo rimane sempre lo stesso, così si Può dire di
ogni sentimento che scaturisce dall' animo umano.
I
modi di espressione sono molteplici: poesia, pittura, musica ecc., ma l'essenza
di "Indefinibile" Che è oltre le idee e sfiora il divino è sempre la
stessa.
Da
questo assioma bisogna partire per collocare nella giusta dimensione e nella
giusta importanza la forza di tutte le arti compresa la poesia con tutte le sue
varietà di espressione.
Non
si può essere superbi e dire che i poeti di oggi non sono più poeti perchè
non misurano la loro metrica Con il metodo della metrica tradizionale.
Le
scintille di Luce Eterna devono continuare a vivere anche se non sono apprezzate
da chi è annebbiato dalla cultura Classica. Il nozionismo scolastico fa perdere
1' essenza reale dell'"UNO" quale espressione iperuranica e lunisolare
che esprime 1' Eterno.
Personalmente
non mi sentirei di criticare alcun tipo di espressione. L'uomo in quanto agisce,
crea vibrazioni, cioè si muove nel mondo delle energie e tutte si adattano
all'"Essere", che altrimenti non "Sarebbe".
Dare
importanza a tutti i modi di esprimersi come rappresentazione di una parte della
manifestazione e accettare con elasticità ogni forma di espressione, può
essere segno di intelligenza aperta, anche di vicinanza verso l'Uno, quindi
verso Dio.
Alessandro D'ANGELO