Fiori in tavola, non solo per ornamento
A cura di Marina Bestetti
Viole, rose e margherite direttamente nel piatto, questa è la nuova tendenza in
cucina.
Un'usanza un tempo solo orientale o caraibica ora si sta estendendo anche in
Italia.
Fiori da mangiare dunque, per dare profumo e delicatezza ai nostri piatti e, gli
esperti lo confermano, per una cucina sana e leggera, in quanto priva di grassi.
I fiori hanno inoltre proprietà antinfiammatorie, diuretiche, emollienti,
toniche, astringenti…
Qualche esempio? L'arancio, utilizzato nei dolci o nelle salse per il barbeque,
ha proprietà antinfiammatorie, sedative e sudorifere.
Il geranio, nei gelati, insalate e minestre, ha un effetto tonico e sedativo.
E ancora la lavanda, nei dolci e in salamoia, è efficace contro la tosse, il
mal di gola e l'emicrania.
Qualche cautela è d'obbligo: i fiori contengono molti principi attivi, quindi
è sempre bene attenersi scrupolosamente alla ricetta. Inoltre non tutti sono
commestibili e alcuni sono addirittura tossici: agrifoglio, anemoni, ciclamino,
ortensia, tulipano e tanti altri, se ingeriti sono molto pericolosi.