I
PAPI CHE
HANNO CHIESTO
SCUSA
E’ di estremo interesse conoscere come due papi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia, si siano adoperati anche nel fare un autoanalisi storico-ecclesiastica che la maggior parte dei cattolici non immaginava, né credeva pensabile o possibile che potesse accadere. Comunque questi papi sono stati criticati per il loro spirito teso verso una forma di giustizia,
Inizio
con Papa
Giovanni XXXIII quando negli anni vicini alla sua morte scrisse la seguente
lettera:
“Noi
siamo oggi coscienti che nel corso di molti, molti secoli, i nostri occhi erano
così ciechi che non erano più capaci di vedere ancora la bellezza del Tuo
popolo Eletto, né riconoscevano nel volto i tratti dei nostri fratelli
privilegiati..
Noi
comprendiamo che il marchio di Caino è iscritto nella nostra fronte.
Nel
corso dei secoli, nostro fratello Abele giacque insanguinato e in lacrime per
colpa nostra poiché avevamo dimenticato il tuo Amore.
Perdonaci
per la maledizione che abbiamo ingiustamente attribuita al loro nome di ebrei.
Perdonaci, per averti una seconda volta, crocefisso in
essi, nella loro carne. Poiché
non sapevamo quello che facevamo”.
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Un
altro pensiero, quasi analogo, ma di diverso contenuto storico, è stato rivolto
dal Papa Giovanni Paolo II durante la lettura di una lettera ai cardinali per il
Concistoro straordinario convocato durante la primavera del 1994.
In
sintesi il Pontefice ha asserito :”Anche la Chiesa è peccatrice, la sua
storia va rivista”: Poi, ha proseguito:”Bisogna che anche la Chiesa riveda i
suoi aspetti oscuri della sua storia. Il documento, di 23 pagine, ha come
titolo: “Riflessione sul Grande Giubileo dell’anno 2000” Il Papa invita la
Chiesa ad un esame di coscienza sugli errori commessi
in 2000 anni di storia dai Tribunali dell’inquisizione, alle guerre di
religione, alla violazione dei diritti umani, alle persecuzioni, agli
atteggiamenti verso
scienziati come Galilei.
“L’avvicinarsi della fine del secondo millennio fornisce un’
occasione propizia” Si legge ancora nel documento:”Ciò non danneggerà in
alcun modo il prestigio morale della Chiesa, anzi, ne riuscirà rafforzato per
la testimonianza di lealtà e di coraggio nel riconoscere gli errori commessi da
uomini suoi e, in certo senso, in nome suo.
La
Chiesa è certamente santa, come professiamo nel
“Credo” ( preghiera redatta
nel Medio Evo); essa però è anche peccatrice, non come corpo di Cristo, bensì
quale comunità fatta di uomini peccatori”. Sul caso Gallilei, il Pontefice si
interroga sul giusto rapporto fra scienza e fede per evitare il ripetersi di
certi errori: “Uno sguardo attento alla storia del II millennio può forse
ammettere di evidenziare altri simili errori, o anche colpe, in fatto di rispetto
della giusta autonomia delle scienze”. Fra le tante proposte avanzate dalla
Chiesa Cattolica: “Un incontro sul Monte Sinai”.
di Alessandro D’Angelo