I TEMPLARI: SEMPRE
PRESENTI NELLA
CHIESA CATTOLICA
Da uno studio approfondito della storia medievale emerge
come l’Ordine del tempio di Gerusalemme non ha mai cessato di esistere:
esso è rimasto vivo ed attivo fino ai nostri giorni. Questa realtà è
poco nota poiché, spesso, in
ogni periodo storico, è stata diffusa
ad arte, una subdola propaganda mirata a
diffamare qualunque evento
collegato ai Templari e alle loro vicende.
Quindi, contrariamente a
quanto si ritiene, l'Ordine dei Templari è tutt'ora vivo ed operante. Lo
dimostrano, e in maniera clamorosa alcuni
avvenimenti storici che si sono susseguiti. La realtà è ben diversa da quanto
parzialmente hanno scritto in modo frettoloso
e superficiale autori che poco o nulla hanno a che vedere
con una seria ricerca storica. Molti analisti
e amanuensi, rincorrendosi e nel copiarsi
fra loro, hanno dato luogo agli stessi
errori e alle medesime lacune;
questo fatto ha reso la loro opera
poco attendibile.
E’
quindi più che giusto, obbligatorio, chiarire la nebulosa storia dell’Ordine
dei Templari segnalando
alcuni avvenimenti poco conosciuti.
Riporto
di seguito alcuni avvenimenti che
dimostrano come la continuità
storica dell’Ordine sia proseguita
senza essere disturbata nè
dalle autorità laiche, né tanto
meno dalla Chiesa. Infatti alla morte del Conte Jean de Croy, l’Ordine ebbe
una parentesi di reggenza
che si protrasse dal 1472 al 1478 . Ci fu allora
un periodo di riflessione che portò
l’Ordine ad un notevole risultato: l’elezione a Gran Maestro
dell'Ordine del Tempio, di Sua
Eminenza il Cardinale Roberto de Lenoncourt (Arcivescovo
di Reims) che avvenne nel 1468
. L’elezione ebbe
un’eccezionale importanza giuridica per la
storia dell’Ordine; e questo fu un
evento che riecheggia
ancora oggi. Tale atto fu la
dimostrazione tangibile non solo del rigetto del provvedimento adottato da
Clemente V, ma volle asserire il riconoscimento della sopravvivenza
dell’Ordine e della sua fattiva utilità; quindi fu implicita l’approvazione
del suo operato. Il nuovo Pontefice Sisto IV era perfettamente al corrente della
politica adottata dai Templari nei decenni
trascorsi , nonché dell’affidabilità del porporato francese.
Da
documentazioni storiche non risulta che fu
richiesta dai Templari la
“soppressione” della Bolla di Clemente V, poiché ciò poteva significare un
implicito “do ut des” ed i Templari non si erano, come non si sono mai
prestati a forme di
baratto. Il Gran Maestro fu
nominato da un regolare Convento o Concilio e proveniva dalla classe dei
Cavalieri, era un ecclesiastico di
grande intelletto, e, fu proprio per questo che l’Ordine gli fece degna
corona.
Oggi,
chiunque si chiederebbe come mai
l'Arcivescovo della Città più importante della Francia durante il periodo
medievale, Reims, potesse accettare
la Carica Suprema di un Ordine colpito da interdizione, o, come qualche storico molto superficiale asserisce ancor oggi,
addirittura estinto. Tale
controsenso si può spiegare tenendo presente che i Papi successivi a Clemente
V, e in modo particolare il
Pontefice Sisto IV, (Francesco della Rovere), Papa risoluto e molto energico,
non avevano dato alcuna importanza alla Bolla di Clemente V, avendo compreso
l'ingiustizia e l'illegalità della stessa. Infatti, il provvedimento “clementino”,
come sopra dimostrato, non poteva essere emanato; e, anche se lo fu, non avrebbe
dovuto avere alcun valore o
efficacia. Di fatto, accettando la Suprema Carica di Gran Maestro dei Templari
certamente col "placet" del Papa, l'Arcivescovo di Reims dimostrò che
se "de jure" la Bolla, pur per breve tempo, non poté essere ignorata,
"de facto": essa non poté, dopo tale fatto,
essere neppure accolta.
Nel
1705 il Gran Maestro è il Reggente di Francia, la nazione più potente del
mondo dell'epoca; come avrebbe potuto il Papa ignorarlo?
A questo punto andrebbe aggiunto un nuovo avvenimento: il 28 marzo 1808,
quando era Imperatore dei Francesi Napoleone I, con suo esplicito permesso ed
autorizzazione, fu celebrata una solenne e fastosa cerimonia religiosa nella
Chiesa di St. Paul et St. Louis, in memoria dei Martiri Templari e del 494º
anniversario del supplizio di Jacques de Molay.
Officiò la cerimonia l'Abate Clouet, canonico di "Notre
Dame" de Coutances e Primate dell'Ordine del Tempio, che rivestendo i sacri
Paramenti e la Gran Croce dei Templari, diede l'assoluzione a Jacques de Molay
ed agli altri Templari giustiziati. Fu
In quest’ occasione che le truppe francesi in grande uniforme prestarono il
servizio d'onore e moltissime erano le alte personalità civili, militari e
religiose presenti alla cerimonia. Dopo queste vicende storiche, il
Papa dell'epoca, Pio VII, non poté più ignorare la
realtà dell’Ordine. E’
facile comprende quindi che il “famoso Ordine Templare, “dichiarato
estinto” era solo frutto d’ immaginazione o fantasie. Ci furono altre due
cerimonie religiose che furono
celebrate, la prima nel 1824 nella Chiesa di Saint Germaine-l'Auxerrois; la
seconda nel 1839 nella Chiesa de "Petits-Peres". Con Decreto del 13
febbraio 1845, il principe Alphonse de Chimay e Caraman, fu inviato quale
"Legato Magistrale" presso il Vaticano dal Reggente dell'Ordine
Jean-Marie Raoul. Oggetto della sua missione era quello di ristabilire
"ufficialmente" le relazioni diplomatiche tra l'Ordine e la Santa
Sede. Era evidente, quindi, che implicitamente la Santa Sede, nel ricevere un
"Nunzio", riconosceva l'esistenza
dell'Ordine. Nel 1873 il Gran
Maestro è S.A.R. Edoardo VII Principe tario, e poi dal 1901 alla morte della
madre Regina Vittoria, Re d'Inghilterra. Oggi non
si può ignorare l'ordine dei Templari, poiché siamo
a conoscenza che la Suprema
Carica di Gran Maestro rimase per ben 37 anni (dal 1873 al 1910) al Principe
ereditario del Regno d'Inghilterra e che questa carica
passò in seguito, (per gli
ultimi 9 anni), al
Re d'Inghilterra e Irlanda nonché Imperatore delle Indie. Va aggiunto
Inoltre, che Gran Maestro dell’Ordine dei Templari dal
1910 al 1915 fu l'Imperatore di Germania e Re di Prussica, Guglielmo II.
Alla luce di tali dati storici, non è facile comprendere
quali siano oggi i motivi o gli eventuali
interessi che abbiano
desiderato affinché l'ordine rimanesse come inesistente. Forse di tale
situazione sono stati protagonisti solo gli storici o anche lo stesso
Ente che li istituì qualche secolo fa,
nel 1118 ?
UN
CHIARIMENTO NECESSARIO
E’ giusto precisare che
l'Ordine Supremo del Tempio di Gerusalemme originario e tradizionale,
sotto il profilo storico, non ha nulla a
che vedere con le numerose branche
"pseudo-Templari", molto spesso sorte per iniziative di privati in
varie nazioni europee sotto l'apparente facciata d’istituzione Templare,
e dai nomi più o meno fantastici di Ordini: "Della Rosa e della
Croce di Gerusalemme", "dei Vegliatori del Tempio", "del
Santo Tempio", "del Tempio Solare", del: “Tempio
Rinnovato", di: “Liberalismo e Protestantesimo". Alcune di queste
organizzazioni erano ricche di
formule esoteriche poco consone per
una positiva realtà umana.
Per
un ulteriore chiarimento circa la storicità dell’Ordine va ricordato che
l’istituzione originaria dei Templari, intesa come Ordine Equestre del Sacro
Tempio di Cristo, da qualcuno viene ancor oggi confusa
con l'associazione dei fratelli muratori sorta nei Paesi anglo-sassoni. nel secolo XIV. L’organizzazione si è poi
radicata in Francia, nelle varie nazioni d'Europa e d'America ed è
ancora oggi operante. E’ anche accaduto che qualche
branca massonica ha tentato, per portare a termine alcune finalità poco chiare,
di ammantarsi di affidabilità e
credibilità sotto il nome di
“Tempio di Gerusalemme”, ma l’operazione ha finito col celare loschi fini
capaci di confondere
sia le organizzazioni
massoniche fra loro, sia quest’ultime con
l’istituzione dei Templari.
Per
concludere riporto quanto scritto nel quarto Vangelo, quello di Giovanni il quale nel cap.
8, vv. 31-37: “32 recita: :
“la
Verità vi farà liberi…”
di Alessandro D’Angelo