I
L P R O B L E M A
“R I A” (retribuzione
individuale di anzianità)
Ci sono molti impiegati che si lamentano perché per avere i giusti
introiti: debbono aspettare molti
anni, o addirittura, secondo
l’anno di assunzione, non hanno diritto a quanto percepiscono altri
impiegati diciamo “più
fortunati” (?) A causa di
questa realtà
ho voluto chiarire, a chi è
proposto al giusto studio delle leggi quanto segue:
Attraverso
la Gazzetta Uff. del 31.ottobre 2001 n.20, si evince dall’allegato
“Bollettino Ufficiale del Ministero della
Giustizia" che:
“In
esecuzione della decisione del Consiglio di Stato, sez. IV, n.447/2000 del 19
ottobre 1999 e depositata il 28 gennaio 2000 …, ai sotto indicati impiegati
che hanno maturato entro il 31. dic.1992 l'anzianità di servizio effettivo di
anni 5, 10 e 20, è attribuita la maggiorazione retribuzione individuale
di anzianità di cui l'art. 9, comma 4 e 5 del D.P.R. 44/90 relativi alla RIA (
retribuzione Individuale di
anzianità)
A
molti impiegati del Pubblico Impiego
ingiustamente SOLO in Alcuni Ministeri, fra cui quello
della Giustizia è stata
riconosciuta l’anzianità di servizio dei vari scaglioni
al 31 Dic. 1992, mentre nell’ambito della Difesa, detta anzianità
viene calcolata al 31 Dic. 1990.
Da
quanto sopra scritto emerge una
realtà estremamente INGIUSTA. Ci
riferiamo al fatto che un cittadino
per far valere i propri diritti debba fare un
“ricorso, poi… un altro ricorso.
ecc..)
Riteniamo
che di fronte a certe realtà poco civili
qualche politico avrebbe dovuto
agire (in passato) per risolvere questi problemi di sperequazione economica,
anche con una certa sollecitudine.
Riporto
un esempio:
Ad
un collega del Ministero della Difesa,
assunto in servizio con decorrenza giuridica 04 dic. 1970, ed economica (presa
servizio) 20 genn. 1971, inizialmente
è stata conferita
l’anzianità di 20 anni di servizio;
dopo SEI mesi tale
remunerazione di cui il soggetto avrebbe avuto diritto (si parla di
milioni), gli è stata ridotta di
ben 10 anni poiché è stata applicata l’anzianità economico-giuridica,
mentre avrebbe diritto, come emerge dalla
decisione del Consiglio di Stato a riavere quanto ingiustamente
sottratto.
Sappiamo
che i politici hanno sempre “molto
da fare” e che non “si possono
abbassare ai piccoli problemi di chi non guadagna quanto loro.
Infatti per questi quasi
tutto diviene facile.
Ricordare
il proverbio: “CHI
HA LA PANCIA PIENA, NON COMPRENDERA’ MAI CHI CE L’HA VUOTA”
A
questo punto ci si domanda quale
recondito motivo è celato dietro il “fare” del Ministero o della Funzione
Pubblica che persiste nella
decisione di dare la RIA (retribuzione individuale di anzianità)
attraverso “scatti congelati”
alla data del 31 dicembre 1986.
Non sarebbe meglio ritornare all’antico
sistema dei parametri , quando dopo 2 anni (in tutti i Ministeri) si
otteneva uno scatto di anzianità ?
La
Giusta decisione del Consiglio di
Stato risponde solo a coloro che hanno fatto ricorso contro “le
malefatte” generate da interpretazioni individuali di politici forse ignoranti
(?)
Alessandro
D'Angelo