INTERAZIONI
STORICHE FRA MASSONERIA E TEMPLARI
I
Chierici , nuovo ed ultimo grado istituito dal de Hund nella settima provincia
della Germania, si ribellarono, tanto che fu necessario un Convegno
chiarificatore che si tenne ad Kolho nel 1772 sotto gli auspici del duca
di Brunswick. A
Kolho apparve anche un certo
de Gugomos che affermava di possedere nuovi segreti, ma fu presto messo
da parte. Solo nel 1782 si riuscì a porre termine alla diatriba che minava
l’istituzione fin dalle sue origini: infatti nel “Convento” tenuto a
Wilhemsbad,
auspice il duca di
Brunswick, venne stabilito che gli aderenti non erano Cavalieri
Templari e che nell’ultimo grado massonico essi avrebbero avuto una
istituzione di carattere storico sull’Ordine del Tempio. In seguito, de
Hund, dopo la sua morte
avvenuta nel 1776, lasciò ogni potere in mano al duca
In suo onore la Loggia “Minerva”
di Lipsia coniò una medaglia d’oro.
Nel
frattempo il templarismo faceva la sua comparsa anche a Vienna dove nel
1767, alcuni scismatici della
“Stretta Osservanza”,
costituirono la “Larga Osservanza”, composta
di 10 gradi, il decimo dei quali suddiviso in 5 altri affermavano di
essere i soli a conoscere i segreti del Tempio,
nonché la “Caverna Misteriosa” dove era stato deposto il tesoro
dell’Ordine. Tale “Larga Osservanza” ebbe un gran successo e se ne
ebbero sintomi di vita fino al
1800.
Da questa data inizia un altro sistema: lo Svedese o Rito della Gran
Loggia di Stoccolma. I Fratelli Svedesi fecero presente
a quelli Tedeschi di essere in possesso dei famosi segreti
e di essere disposti a parteciparli,
(?) a determinate condizioni. Il
sentimento predominante negli anni dei fratelli tedeschi era una viva
curiosità unita ad un forte e ad
un senso vivo
della
loro superiorità nonché priorità sugli altri. Pertanto si riscontrò
che il sistema svedese non possedeva nulla di più che cerimonie esteriori e
documenti di
poco,
nonché
dubbio valore. Di fronte alla repentina invadenza del sistema svedese,
la “Stretta Osservanza” si sfaldò e decadde.
La presenza svedese acquistò il suo massimo splendore ad opera del re
Gustavo III di Svezia (1746+1792) in quanto
l’esperienza svedese apparve come una curiosa associazione di uomini
liberi a sfondo religioso, con simboli
del tutto estranei alla Massoneria. Per gli svedesi, il loro punto di
riferimento faceva capo alle Corporazioni del Medio Evo che si dedicavano,
oltre all’arte di costruire, ad una scienza segreta , facente capo ad
una più antica società che lavorava,
come gli svedesi,
al perfezionamento del genere umano seguendo un
sistema conforme ai Carpocratici.
Si tratterebbe in ultima analisi della dottrina confidata a Gesù
da iniziati preesistenti e trasmessa, attraverso le Corporazioni, ai
Massoni svedesi.
Questo
cristianesimo sarebbe il vero Cristianesimo liberato dalle contraffazioni
cattoliche e protestanti.
Il contenuto, eminentemente religioso e lo spunto polemico e settario
non massonici, come non lo erano i simboli del genere dell’agnello di Dio e
il giuramento di non accettare in nessun caso la tiara pontificia o la porpora
cardinalizia o il cavalierato di Malta, restando fedeli e difendendo
il loro cristianesimo ad ogni attacco.
Negli alti gradi, in tutto 12, si esponeva agli affiliati, la regola
dei “Poveri Soldati della
Città Santa, Militi di Cristo e dei Maestri del Tempio di Salomone.
A differenza dei Massoni Scozzesi che portavano il nome di
Sant’Andrea, gli svedesi sostenevano che sia San Giovanni
Evangelista, sia
Sant’Andrea
furono discepoli di San Giovanni Battista;
gli obblighi principali tre: pensare alla fragilità della vita e
recitare ogni sera la preghiera di San Bernardo: “Agnello di Dio che togli i
peccati dal mondo abbi pietà di noi”; portare sempre
la croce rossa dei Templari sul petto; digiunare il venerdì santo.
“Renda la Chiesa ciò che è della Chiesa ed alla Massoneria, ciò
che è della Massoneria” ha scritto lo studioso J.G. Findel a proposito di
questo sistema che, se servì a far cadere il vuoto regime della "Stretta
Osservanza”, per la sua inutilità restò escluso dall’autentico
templarismo massonico, quale si venne a determinare il giorno in cui il buon
senso e la volontà di giovare all’istituzione operarono una
chiarificazione.
Il regime del barone de Von
Hund (1722 + diede origine a due sistemi: quello di
Zinnendorf e quello della “Città Santa”.
Nell’iniziazione al V grado di quest’ultimo si ricordava
l’appartenenza del Cavaliere della Città Santa all’antico Ordine
meraviglioso che non si era mai estinto, ma protratto sotto l’allegoria
massonica. Il loro emblema era una tomba con le due lettere J. B.,
un’aquila, un pellicano e il motto: ”Ecce quod superest”.
Fra
le leggende fiorite intorno alla
Massoneria Scozzese, se ne trova un’altra di marca templare: essa
vuole che alcuni fratelli si arruolassero sotto la bandiera di Robert Bruce e
che questi fondasse per loro l’ordine (di) Heredom
di Kilwinning, non riunitosi successivamente a quello di Sant’Andrea
del Cardo fondato nel 1450 da Giacomo II di Scozia. Tale Ordine avrebbe avuto
costituzioni analoghe alle antiche e sarebbe stato retto
per diritto ereditario dal principe che occupava il trono di Scozia e
dai suoi successori.
In virtù di una
Bolla di costituzione del detronizzato Carlo Eduardo Stuart, sarebbe
passato nel 1747 in Francia per testimoniare la sua riconoscenza ai Massoni,
lo stesso deposto sovrano avrebbe istituito un Capitolo di “Rosa Croce
dell’Heredom di Kilwinning”, sotto il nome distintivo di
“Scozia Jacobita”
Il Grand’Oriente di Francia si rifiutò costantemente di riconoscere
l’Ordine di Kilwinning; ciò non toglie che l’Ordine ebbe un rapido
sviluppo, né cessò di esistere, tanto che nel 1811, 26
Capitoli avevano adottato il suo sistema.
La Massoneria abbonda nel suo periodo di gestazione di templarismi a
sfondo
e con funzioni diverse. La già intrigata storia di sistemi
e rivendicazioni si amplia e complica
quando il Fratello israelita Stefano Morin)reca il pesante fardello dei
gradi superiori nel Nuovo
Continente, con l’incarico di diffondere oltre Atlantico l’Alta
Massoneria.
L’America neutralizza i diversi sistemi attingendo abbondantemente
dalla Cavalleria e dalle Crociate. A Charleston, capitale del South Carolina,
nel 1801, un Supremo Consiglio, prendendo a base delle costituzioni attribuite
a Federico II di Prussia
detto il
Grande, (1712+1786) in quanto
fondatore della potenza
prussiana, dette vita al Rito Scozzese Antico ed accettato di 33 gradi:
risorse così il “Grande Accampamento”.
Fa onore alla Massoneria
il fatto che ai primi dell’800
ebbe inizio un vasto
movimento riformatore che tendeva ad appianare i contrasti sorti tra il
Grande Oriente di Francia e il Sistema Scozzese di Charleston.
In
quel periodo, sorsero le
diatribe fra l’Ordine dei Templari ed il Templarismo Massonico. Fu da
allora che ci fu una dichiarazione di guerra fra le due istituzioni,
con prese di posizione in favore dell’una o dell’altra , non utili
a nessuno dei due organismi ma proditoria
per i diffamatori o gli
oscurantisti che nella
bagarre trovarono ampio
spazio
denigratorio, quello spazio che la gerarchia della Chiesa cercava per
respingere il salire di ogni movimento che praticasse
del “diritto” degli uomini liberi……
Secondo lo storico della Massoneria
Findel, ci sono state delle menzogne che hanno nate da
invenzioni
di rapporti intercorrenti tra Massoneria e Cavalleria, tra Massoneria e
Crociate delle quali l’Ordine del Tempio era la più nobile ed alta
espressione.
La tendenza di rivestirsi di templarismo, non fu solo della Massoneria:
il nome del tempio fu ripetutamente preso a prestito e profanato da
mistificatori di pochi scrupoli:
nel 1806, per citare un esempio dell’epoca,
comparve uno sconosciuto il quale,
dicendosi rappresentante degli antichi Templari del Portogallo,
che avevano mutato il loro nome in quello del Cristo, trovò numerosi
aderenti fra i Massoni stessi ed arrivò a sostituire in una
Loggia di Parigi una Commanderia dell’Ordine del Cristo. Distribuì
in tutta Europa priorati e benefici dietro lauti compensi, finché il raggiro
non venne fermato dal Governo Francese.
Prima del 1789 era presente a Parigi una società segreta
detta dell’Aloyan, la quale pretendeva di possedere
l’elenco in originale dei possedimenti dei
Templari in Francia.
Tralasciando le varie ciarlatanerie basate su fittizie realtà
archeologiche, il giudizio degli scrittori del tempo e di quelli
successivi si presenta
vario e soprattutto discorde. I loro sforzi per dimostrare la verità o
la falsità della derivazione templare della Massoneria portano talvolta a
paradossi. Giorgio Smith, nel tentativo di spiegare l’origine
dell’appellativo “franc”
cerca di dimostrare che con questo nome gli orientali designavano in
Palestina i Templari, a qualsiasi nazionalità appartenessero; ma, J. Laurens
ritiene la connessione tra Massoni e istituzioni cavalleresche come molto
relative, nonostante alcune analogie, quale l’assunzione di S. Giovanni a
patrono e gli scopi filantropici in comune. Secondo questo autore i nuovi
gradi istituiti dal Ramsay ed adattati sulla falsa riga della vicenda templare
piacquero su così vasta scala in quanto conferivano alla Massoneria un
origine illustre, e furono difesi con passione poiché accarezzavano il gusto
del mistero. Ma purtroppo servirono ai nemici della Massoneria
per diffamarla sotto lo specioso pretesto che essa avrebbe per 400 anni
perseguito nelle sue accolite di uomini ritenuti saggi
e giusti il miserabile scopo di vendicare il capo di un Ordine
Cavalleresco
sconosciuto e lontano dallo spirito della Massoneria stessa.
E’
possibile si chiede Laurens, che una società universale, abbia avuto il
misero e triste scopo di rovesciare il trono francese e il Vaticano ? E questo
scopo sia stato perseguito come si è detto, non nelle sue logge, ma nel
segreto di un
Capitolo Occulto, composto dei più alti gradi e del quale non esistono
prove ? Lo studioso conclude affermando che:” la Massoneria è di origine
molto più antica dei Templari, attesto che Hiram risale alla Bibbia e alla
sua
introduzione nella simbologia massonica è di molto anteriore alla
distruzione dell’Ordine del Tempio.
Abili contraffazioni avrebbero pertanto tralignato il sentimento di
vendetta che spira nel grado di Maestro
in un disegno criminale ai danni dei successori del Papa e di Filippo
il Bello e avrebbero simboleggiato nel massacro di Hiram la Tragica morte di
de Molay.
Non
conforme al dettato di Wirth dove si recita: “ la costituzione di una società
conforme ai principi nazionali, in modo da assicurare all’umanità il suo
perfetto sviluppo”
un naturalismo che non piacque alla Chiesa di Roma che sanzionava il
suo avvertimento per mezzo della Bolla di Clemente XII : “In
eminenti apostolatus
specula” del 28 aprile 1738 seguita da altri documenti di condanna
fra i quali la Bolla
“Providas romanorum Pontificum” di
Benedetto XIV del 18
maggio 1751.
In occasione del Convento di Wilhemsbaden del 1782, Joseph de Maitre,
nella sua memoria
indirizzata al duca di Brunswick, Gran Maestro della “Stretta
Osservanza”, ripudiò energicamente
l’identità fra Massoneria e Templari.
Messe a punto del genere, si verificarono di frequente e diedero la (stura)
ad accese
polemiche ogni qual volta i Massoni, per difendersi dalle responsabilità
di ogni fatto rivoluzionario, procurarono di smentire l’Ordine Templare.
Per esempio, nel 1816, fu mostrato nei Paesi Bassi un documento di
dubbia autenticità: la così detta “Carta di Colonia”, tendente a
dimostrare che la Massoneria
esisteva sin dall’anno della sua datazione (1535) e che pertanto essa
non era nata dai Templari, ma apparteneva ad una più antica iniziazione;
inesatte pertanto le accuse che essa volesse rovesciare la religione
cattolica, impossessarsi
dei beni dell’Ordine distrutto,
vendicare de Molay
.
Il Latoine si esprime favorevolmente circa il preteso allacciamento
templare della Massoneria
e lo combatte come una pericolosa follia, pari a quella della sua
reputazione di rivoluzionaria e lo considera nocivo.
Egli scrive: “La
favola della Massoneria
come creazione templare fu creata dall’abate
Robin
nelle sue “Recherches sur les initiations anciennes et modernes” e
da padre Maimourg, che parla di Massoni
come di una società formatasi nell’ora della conquista della Terra
Santa”.
Egli non crede al rifugio dei Templari in Scozia e confuta in blocco
tutte le divagazioni derivanti dalle opere del Dupuy e dal Gurtler (ostili
alla Massoneria) e dalla “Difesa della Massoneria” annessa alle
costituzioni di Anderson nell’edizione del 1738, difesa in cui si fa
derivare il manuale massonico da Pitagora, agli Esseni o anche dalle pratiche
dei Kabalisti, già divisi in operativi e in speculativi e dai riti druidici.
Tutto ciò che dalla Massoneria si accosta ai Templari è per Lantoine pura
immaginazione
e parto di fantasia, come il voler trovare un rapporto fra la casa di
Salomone, di Bacone, di Verulan e il Tempio di Salomone che i Crociati
avrebbero voluto edificare in Terra Santa.
Per concludere
questo breve articolo carico di
ombre celate da vicissitudini e lotte segrete,
invito chi
è pronto ad ampliare il dibattito via internet ad intervenire