Mamme 50enni, per i medici Usa "nessuna controindicazione"

 

WASHINGTON - Non esiste ragione alcuna dal punto di vista medico che proibisca a una donna sopra i 50 anni di avere una gravidanza con la fertilizzazione in vitro, anche dopo la menopausa . A sostenerlo è uno studio condotto negli Stati Uniti che ha coinvolto donne di età compresa tra i 50 e i 63 anni, pubblicato sul Journal of the American Medical Association.

L'équipe di Richard J. Paulson alla Keck School of Medicine della University of Southern California di Los Angeles ha esaminato i casi di 77 donne (età media: 53 anni) in postmenopausa, sane, che si erano sottoposte complessivamente a 121 impianti di embrioni fertilizzati in vitro in un arco di tempo compreso tra il 1991 e il 2001. Le donatrici di cellule-uovo erano giovani di età compresa tra 22 e 33 anni, alcune amiche o parenti delle future mamme, altre donatrici anonime, alcune di loro pagate per il contributo.

"La fertilizzazione in vitro con ovuli donati da donne fertili ha reso possibile la gravidanza per queste donne, la cui infertilità non poteva essere trattata in alcun altro modo", spiegano gli autori dello studio. "Abbiamo osservato 55 gravidanze, un successo nel 45,5 per cento dei tentativi da noi presi in esame. Delle 77 donne che hanno preso parte allo studio, 42 hanno partorito con successo, e tre hanno partorito dopo una prima gravidanza andata male". Quarantacinque bambini nati da 121 embrioni, il 37,2 per cento .

Nessuno dei bambini nati dalle madri 'anziane' è morto durante il parto, né le mamme hanno avuto complicazioni particolari tali da mettere a repentaglio le loro vite o quelle dei nascituri, spiegano gli scienziati californiani. Le complicazioni registrate (ipertensione da gestazione, diabete) aumentavano però nelle donne sopra i 55 anni, mentre erano inferiori in quelle di età compresa tra i 50 e i 54 anni. Disturbi che - notano però gli scienziati - sono decisamente meno frequenti nelle donne più giovani, anche in quelle di età compresa tra i 40 e i 50 anni.

Lo studio americano ha tratto quindi la conclusione che "se una donna sana sopra i 50 anni in postmenopausa è seguita in modo appropriato, può tranquillamente portare a termine una gravidanza, con la stessa probabilità di abortire, di avere gemelli omo- o eterozigoti di una donna più giovane" . "E' più probabile che debba ricorrere ad un taglio cesareo", spiegano gli studiosi. "Ma non sembra comunque che si possa addurre una qualsiasi ragione medica contro il desiderio di una donna di 50 anni o più di avere un bambino. Specialmente considerando gli standard molto elevati del supporto che ostetrici e ginecologi possono offrire alla donna oggi".