O B B E D I E N Z A 

 

Il termine obbedienza deriva dal latino OB  e AUDIO , cioè: “prestare ascolto”.

In sede biblica, per obbedienza,   si intende l’atto di ascoltare; ascoltare la voce di chi si manifesta attraverso il cuore o la  giusta morale.  In sintesi si potrebbe affermare che l’obbedienza rappresenta “IL  NOSTRO SAPER RISPONDERE   ALLA PAROLA    DELL’ALTISSIMO”.

       OBBEDIRE significa quindi:  RISPETTARE I  COMANDAMENTI  DELL’ALTISSIMO.

A tale proposito va  ricordato quanto riporta la Genesi cap. 22:”Noi faremo tutto quello che L’ETERNO ha detto”; mentre l’Esodo nel cap. 19 asserisce: “  se UBBIDIRETE  strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto,  diverrete fra tutti i popoli, la mia Speciale Proprietà…”

Ritengo importante riportare anche il testo dell’ESODO nel cap. 24: ”…Mosé,   prese il libro del patto e lo lesse agli orecchi del popolo. Allora il popolo  disse: ”siamo disposti a fare  tutto ciò che il Signore ha detto  e UBBIDIREMO”.

Anche  il Deuteronomio nel  cap. 8 ci parla dell’ubbidienza asserendo: “l’UOMO non vive di solo pane, ma vive di tutto quello che la bocca dell’ALTISSIMO avrà ordinato”. Il testo prosegue: “Osserva i comandamenti dell’ETERNO”,  tuo DIO   e cammina  nelle sue vie”.

Geremia, ribatte quanto già esposto nella TORAH, scrivendo: “Ascoltate la Mia Voce e sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo; seguite tutte le vie che vi prescrivo affinché possiate ESSERE FELICI”.

Una luminosa affermazione emerge in  Dottrina e Alleanze nel cap. 82: ”Ogni anima che obbedisce alla mia voce, vedrà la mia faccia e saprà che  Io Sono”. Ma lo stesso testo specifica  che BASTA SEGUIRE i 10 comandamenti per essere OBBEDIENTI al SIGNORE” .

         Dunque l’equilibrio fra DIO e  l’UOMO consiste nel fatto che mentre DIO parla,  l’uomo deve risponderGli OBBEDENDO.     Nel cap. 1 di Giovanni è riportato:”Nel principio era il  Verbo, e il Verbo era presso DIO,  il Verbo era con DIO. Questi era nel principio con Dio”. Ciò  sta a dimostrare che nulla potrebbe essere al di fuori della Creazione e della OBBEDIENZA/LEGGE che Dio stesso conferisce alle leggi della natura.  Come le piante seguono i loro tropismi, gli astri le loro orbite, i mari le loro maree,  i fiumi i loro letti ecc.   così l’uomo deve seguire i comandamenti del Signore se vuole  vivere sereno.Infatti la disubbidienza verso il Padre Celeste, non è solo causa di decadenza morale, ma è anche la genesi di una serie di  disgrazie psico-fisiche, politiche e sociali.

L’unica possibilità per poter vivere tranquilli  consiste nello scegliere la via dell’obbedienza alla parola di Dio come ci riporta il Salmo 103, v.20:

”benedite l’ETERNO, voi, suoi angeli,

potenti e forti, che fate ciò ch’egli dice,

UBBIDENDO alla voce della Sua parola!”

Comunque la sintesi dell’OBBEDIENZA presente nella BIBBIA è molto chiara e va ribadita da quanto emerge dal cap. 28 del Deuteronomio: dove MOSE’ asserisce:V. 1 ” Ora se tu obbedisci diligentemente alla voce dell’ETERNO  tuo DIO, avendo la cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do,  avverrà che l’ETERNO tuo DIO  ti renderà eccelso sopra tutte le regioni della terra e tutte queste  Benedizioni verranno su di te  e si compiranno solo  per te.”. 

Il testo prosegue: ”Se osserverai i comandamenti dell’ETERNO, che è tuo DIO e se camminerai nelle sue vie, diverrai  un  POPOLO SANTO.                               

L’ETERNO ti metterà alla TESTA  e non alla CODA, sarai sempre in alto e non in basso, se  metterai in  pratica i comandamenti”

         Da quanto riportato si evince come l’ALTISSIMO  desidera di  essere obbedito per fini buoni affinché l’essere umano non cada nella trappola di assurde credenze: portato quindi a  manifestare sentimenti  di adorazione verso altri dei, verso i Pagani, o a conformarsi all’ASTROLATRIA. Infatti, tali  comportamenti, avrebbero permesso all’umanità di vivere una realtà profondamente antitetica a quella del DIO  di Abrahamo, d’ Isacco e di  Giacobbe.

Da quanto asserito è comprensibile come DIO, scelse  Abrahamo, fra il popolo d’Israele, e creò  un “resto” di uomini obbedienti grazie ai quali perdonerà gli altri; (questo concetto lo troviamo nella Genesi al cap. 8) , :”Forse ci sono 50 giusti nella città; farai tu perire anche quelli? … Lungi da te il fare tal cosa !”

Il  “RESTO FEDELE”  si riduce (da 50 uomini giusti nel A.T.) ad una persona sola: Il CRISTO, UOMO-DIO che nel  N.T.  si rivolge verso l’Altissimo con una  volontà di ubbidire, tesa a morire per salvare l’intera. l’umanità.

Infatti Paolo nella lettera agli Ebrei cap. 5,8-9   asserisce:” benché fosse figliolo imparò l’obbedienza delle cose che soffrì, ed essendo stato reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli obbediscono all’autore di una Salvezza Eterna, essendo da DIO proclamato “Sommo Sacerdote secondo l’ordine  di   MELCHISEDEC”.    L’obbedienza del CRISTO  non è solo un atto personale, ma una possibilità oggettiva di salvezza. Fu da quel momento storico che l’uomo non poté più stabilire un’obbedienza personale fondata solo sulle proprie risorse o il dialogo DIO-UOMO, ma solo attraverso la fede della resurrezione dell’UOMO- DIO .

       Secondo i cristiani, l’obbedienza di CRISTO (il II ADAMO) ha una portata salvifica universale che  annulla, soprattutto  per i battezzati, quanto riporta la GENESI al cap 3 quando ADAMO  disobbedì  mangiando il frutto dell’albero del bene e del male.

Ma Dio,  dopo molto tempo volle preparare una nuova  strada all’umanità,  attuado la nascita del II ADAMO.

         Quindi, dopo la venuta del “Salvatore”, l’uomo non   ha potuto più  stabilire un’obbedienza personale o parlare  direttamente a DIO (come facevano i profeti biblici),  ma dovrà  rivolgersi al PADRE CELESTE  solo attraverso GESU’  CRISTO;   “ascolto”  che si attua attraverso la preghiera.    

La possibilità di vivere il CRISTO, è presente solo   attraverso il Sacramento del “Battesimo” che porta  il cristiano ad  un dialogo con DIO,  ma sempre in  nome del  figlio  GESU’ CRISTO. Ed  è proprio questa la reale obbedienza cristiana

Alessandro  D’Angelo

 

 

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