POESIE   DI  FATIMA  SEVERINI 

 

La scrittrice, presenta un’estrema  sensibilità che la porta a recepire ogni realtà fenomenica sia positiva che negativa. E’ per questo motivo che la  donna riesce,

attraverso i suoi scritti, a rendere chiara quella realtà che vive oltre la forma delle cose. E’ proprio a causa di questi motivi che mi è sembrato opportuno portare a conoscenza  queste sillogi  pregne di profondo significato.

 

 

                 

 

  I L   D  O  M A N I

 

Passi  lenti,

Volti vuoti,

aspettano  il domani.

 

Il domani è lontano,

il domani è vicino,

il domani è presente.

Ma dov’è  il domani ?

  ° *  °

 

                   O B L I O

 

La notte della vita

mi porta lontano,

nella notte dei tempi.

 

Il piccolo si tuffa nel grande,

per pescare anelli del passato,

quel passato che vive

nel presente della memoria,

senza mai perdersi

 

nell’assenza dell’Oblio

 

         *  *  *

                  

A M O R E

 

Amare se stessi

E’ vivere negli altri,

è camminare lungo

la  linea del cuore,

per capire  in te

chi non è come te.

  ° ° °

  T  U

 

Credere in te,

credere in me,

credere in noi.

Vivere l’alba del tramonto

Abbracciando la vita.

 

Disegnare arabeschi immaginari

Nel verde dei tuoi occhi.

Addormentarmi  in seno

Alla mia  antica memoria

e svegliarmi nel dolore

di non averti trovato.

 

Ma  poi gioire

Sulla giostra del tuo cuore,

quando bambino mi stringi

con le ali del tuo ingenuo

e caparbio amore.

 

 

                                         °  °  ° 

 

 

                           “M E T A M O R F O S I

 

Un pensiero d’amore,

come eterna crisalide,

nasce dal profondo del cuore,

e, come delicata farfalla,

riposa sul fiore della vita. 

 

*  *  *

S E N S A Z I O N E

 

Immergermi nei pensieri,

sprofondare nell’abisso dei ricordi,

è vivere il domani.

 

*  *  *

  

P R I M A V E R A

 

                  

Fiori trasparenti al sole,

come lacrima di bimbo,

confortata da un sorriso.

 

Girandola di colori,

con pudica malizia

 mi invita a danzare.

Immagini di luce

mi riportano bambina,

quando ormai grande

ricerco un romantico rifugio,

dove ritrovare

la mia antica stagione:    

un giardino segreto

che vive da sempre

nel mio presente,

 

ma che è nato

forse prima di me,    

e con me vivrà

oltre il tempo,

oltre la mia memoria,

oltre la mia stessa vita

 

                           °  °  °

 

 

D E D I C A T A   A  M A R I A   J E S U S

                                             (Uscito dal tunnel)

 

Scorre il tempo,

Danzano le stagioni,

in un alito di vita

il domani è diventato ieri,

il mio passato accadrà domani.    

Mi sveglio e voglio averti accanto,

Guardare nel profondo dei tuoi occhi

e leggere l’amore;

quell’amore che prepotente

 

ha voluto il mio essere,

ha blandito il mio cuore.    

Nella culla dei pensieri

ritorno bambino,

quando fiore non ancora sbocciato,

attendevo l’incontro,

e la mia timidezza

si riempiva di sogni.    

Ti ho sempre amato

Mia dolce conosciuta di sempre.

Ho creduto in Te,

quando incredulo

inseguivo le mie incertezze;

ti ho ripescato dal mare della memoria,

perché tu vivevi prima di me,

e scintilla di vita,

aspettavi come farfalla

di posarti sul fiore

della mia anima.

Con magica alchimia

hai creato una nuova materia,

un’amalgama di sentimenti,

che con eterna trasformazione

vivrà al di fuori  di noi,

per  poi  tornare,

con ineluttabile destino,

dentro di noi,

oltre il nostro tempo,

oltre le nostre  stesse  vite.

 

                           °  °  °

 

N  O  I

                  

I nostri  piedi scalzi

Formano ombre indefinibili    

Le tue mani cercano

perdutamente il mio viso.

 

I tuoi occhi sono riflessi nel mare

come il tempo della mia mente.    

Noi due che ci amiamo,

che siamo un’anima sola,

che  ci uniremo per l’eternità.

 

 

°  °  ° 

 

  N O N N A   S P E R A N Z A

 

Camminanno lungo ‘n viale

‘na matina,

te incontro 'na vecchietta

tutta sola,

co’ l’occhio vispo

e ‘n sorriso truffardino

m’ammicca e dice:

“ Bella signora, ‘o voi sapè

  er futuro ?”    

“A nonnè lassame sta’,

c’ho troppi guai pe' conto mio,

er resto lo sa solo Dio ! “

 

“Cocca mia, er domani

potrebbe esse mijore,

un friccico de speranza

sta bene,  senno se more !”    

“E se me dici che annammo peggio ?”

“Er peggio nun esiste,

er peggio  ce l’avemo noi”

“me spiego:

Sei triste ? c'hai 'n dolore?

Sorridi, prega  e coji  ‘n fiore”

“A nonné, ma che stai a dì?”

E’ proprio vero li matti

stanno tutti fora.”

 

Ma lei continua :

“L’omo nun sa vive,

ogni giorno more,

ogni volta che se dispera,

je more er  core;

er segreto de la  vita

è uno solo:

fa si che er peggio nun dimori,

tienilo chiuso, leghelo

e nun lo fa usci fori. !”

“Ma fatto tornà  er  bonumore,

‘o sai  ? ......

 

A nonnè , ma ‘ndo stai ?”

E’ sparita! ...

 che strano…

Me ritrovo co ‘na corda ,

e ‘n fiore in mano !

 

 

                                           °  °  °  °

A MIO PADRE

 

Tenero fanciullo mio!

 

Vigoroso ulivo della mia infanzia,

mare prepotente della mia adolescenza

quercia possente di donna compiuta.

 

Invano  cerco l'essere di te, che,

inquieto, ancora percorre

momenti di eterna passione.

 

Ignaro vivesti nelle tue imperfezioni,

ma ostinato e ribelle vagheggiavi la salita,

testamento spirituale di faticosa dignità!

 

Vorrei scaldare il mio cuore

sulla tua canuta testa affranta,

vivere il tuo cupo sorriso,

espressione amara di cose non dette,

in un'essenza di vuoto che mi parla di te.

 

Ormai rincorro immagini di realtà

trascorsa con inconsapevole fine,

mentre tu con malcelata tristezza

imparavi a diventare povero di sogni.

 

La tua discrezione ti ha portato via,

come nota vibrata dal vento,

in un silenzioso mattino di novembre

e tu, avaro di vita, mi hai regalato

l'ultimo bacio d'amore!

 

*  *  *

di    Fatima   Severini