SBATTEZZARSI   E'  OGGI   POSSIBILE
 
Dal    giornale "LA STAMPA"
( 22/11/2002 Sezione: Cronache italiane Pag. 15)

RUINI: «POCHE LE RICHIESTE, MA COSÌ CI SI TUTELA DA POSSIBILI AZIONI GIUDIZIARIE»
In parrocchia registro degli SBATTEZZATI
Ecco le istruzioni della Chiesa per annullare il sacramento a  COLLEVALENZA (Perugia)

La Chiesa cattolica ha affrontato, nella sua assemblea generale autunnale di Collevalenza, il problema di come è possibile sbattezzarsi. Può sembrare paradossale ma da alcuni anni un´associazione di Fano chiede con forza ai vescovi italiani la possibilità di cancellare il battesimo ricevuto da bambini. La questione riguarda poche decine di italiani, i quali tuttavia non hanno esitato a rivolgersi agli avvocati e ai tribunali per far valere le loro ragioni. A quel punto, i vescovi hanno deciso di affrontare decisamente la questione e a conclusione dell'assise di Collevalenza hanno approvato un documento che chiarisce le modalità per «sbattezzarsi».
Innanzitutto, ha spiegato il presidente della Cei, cardinal Camillo Ruini, è impossibile cancellare un fatto, come quello del battesimo, così come non si può cancellare il proprio atto di nascita. È, questo, un parere espresso tra l'altro tempo fa dal garante della privacy, Stefano Rodotà. Cosa deve fare, dunque, una persona che voglia sbattezzarsi? Deve innanzitutto - spiega il documento stilato dal vescovo di Palestrina monsignor Eduardo Davino - inviare per raccomandata un modulo di richiesta (di quelli pubblicati all'associazione di Fano) alla parrocchia dove è stato celebrato il battesimo, indicando sia la data della cerimonia sia tutti i dati anagrafici del richiedente. A quel punto è compito del parroco verificare l´esattezza dei dati e chiedere quindi l´autorizzazione, tramite decreto, al proprio vescovo per poter procedere. Una volta ricevuto il decreto, il sacerdote
potrà annotare sul registro dei battezzati la volontà del richiedente e quindi comunicare
all´interessato l´esito positivo della sua domanda di sbattezzo. Ciò dovrà avvenire - spiega ancora il documento - «con una raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando fotocopia autenticata del decreto dell'Ordinario diocesano». Nella comunicazione, si spiega ancora, «devono essere richiamate anche le conseguenze e gli effetti teologici-canonici dell'annotazione». In altri termini: lo «sbattezzando» dovrà sapere che si è posto fuori dalla comunità ecclesiale. E d'ora in poi non farà più parte delle statistiche dei cattolici italiani. Parlare di sbattezzo in un'assemblea dedicata alla questione antropologica cristiana, è stato - ammettono gli stessi vescovi - un boccone amaro, ma necessario. La Chiesa italiana - come dimostra il dettagliato documento - doveva informare i parroci su come affrontare eventuali richieste in questo senso, e tutelarsi da possibili azioni giudiziarie. «Per fortuna, i casi sono per ora veramente pochi», ha commentato il card. Camillo    Ruini.

ricerca  di   Alessandro  D'Angelo