Il sonno aiuta il vaccino antinfluenzale

 

CHICAGO - Notti in bianco vietate per far funzionare meglio i vaccini. Le risposte immunitarie, infatti, si formano più facilmente se si dorme regolarmente almeno otto ore a notte. Uno studio statunitense, pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), rivela che chi vuole vaccinarsi contro influenza e raffreddori deve stare ben attento a non fare le 'ore piccole' nei giorni successivi all'immunizzazione.

Karine Spiegel, Chicago University, ha studiato lo sviluppo le difese immunitarie in 25 ragazzi (età media 23 anni) vaccinati contro il virus influenzale. Undici sono stati costretti a dormire solo per 4 ore nei 4 giorni precedenti e nei due giorni successivi alla vaccinazione (Influenza Virus Vaccine trivalente, contro Tipi A e B, per la stagione influenzale 1996-1997). I rimanenti 14, invece, hanno dormito normalmente, andando a letto alle 11 di sera e risvegliandosi tra le 7 e le 9 di mattina. Dopo 10 giorni, sono stati misurati i livelli degli anticorpi contro il virus influenzale, risultati doppi nei ragazzi che avevano dormito regolarmente. Tuttavia, dopo tre settimane, gli altri ragazzi, che recuperavano le ore di sonno perdute dormendo anche 12 ore a notte, hanno cominciato a rispondere alla vaccinazione. Così, dopo quattro settimane i livelli di anticorpi nei due gruppi erano simili.

Secondo gli autori, il sonno è necessario per il buon funzionamento delle vaccinazioni. In particolare, ritengono che l'abitudine, diffusa tra gli adulti, di dormire non più di sette ore per notte possa spiegare perché, oltre una certa età, la vaccinazione anti-influenzale è spesso poco efficace nel prevenire l'infezione e nel limitare la sintomatologia.