Stop ai tumori ma senza la chemioterapici

 

NAPOLI - Battere il cancro senza ricorrere alla chemioterapia: una ricerca, quella condotta dall'Università di Napoli, da Giampaolo Tortora, Fortunato Ciardiello e Raffaele Bianco, che costituisce la prima prova di principio con la quale bloccare la proliferazione delle cellule tumorali, la crescita di nuovi vasi che le alimentano, e indurre la morte programmata cellulare colpendo tre bersagli-chiave. ''Per ora è solo una prospettiva terapeutica - dice Tortora al convegno Oncologia 2000 in corso a Napoli - ma da queste ricerche emergono nuove possibilità; è la dimostrazione che certi bersagli sono importanti e se si colpiscono quelli giusti, si ottengono gli stessi risultati della chemio e radioterapia. Il prossimo passo e' combinare le armi classiche a nostra disposizione con queste nuove sostanze biologiche molto promettenti''.

Le sostanze utilizzate dai ricercatori sono tre: un inibitore del EGFr, un inibitore del COX2 (un antinfiammatorio usato contro l'artrosi ma con effetti sull' angiogenesi e la proliferazione) e una proteina chiamata PKA I; ma secondo Tortora ci sono altre sostanze promettenti, come i retinoidi e gli inibitori di alcuni enzimi, che hanno la capacità di slegare segnali chimici protettori dei tumori, che sono imprigionati nel Dna.

''Stiamo conducendo queste ricerche - ha spiegato Tortora - in collaborazione con l'oncologo di Houston Waun Ki Hong, noto per le sue ricerche nel campo della chemioprevenzione. Il processo di formazione dei tumori procede un po' alla volta, nel quale vengono distrutti i sistemi di controllo cellulare che la natura ha messo a protezione contro i tumori. Molte di queste lesioni sono già state individuate, così come sono state scoperte sostanze che in provetta antagonizzano i difetti e riescono a bloccare i danni successivi. Le vie di fuga del tumore sono purtroppo tante e per questo occorre pensare a blocchi multipli, che usino vecchie e nuove armi''.