MILANO - "Da qualche giorno diciotto malati terminali, inoperabili, di tumore al polmone sono diventati la nostra speranza per il futuro. Li stiamo trattando con la terapia genica basata sul gene Fith. Nei topi i tumori, numerosi e devastanti, sono scomparsi proprio grazie all'introduzione di questo gene. Se lo stesso risultato verrà ottenuto sui nostri diciotto pazienti non sarà azzardato parlare di rivoluzione".
Ecco dunque una
nuova speranza contro il cancro: un gene killer che potrebbe rivoluzionare la
cura contro la malattia. La ricerca si deve ad un oncologo italiano, Carlo
Croce, emigrato negli Stati Uniti. Ma i primi a sperimentarla saranno pazienti
dell'Istituto dei tumori di Milano.
A spiegare la nuova tenica il professor Croce Iin'intervista
nell'intervista ad un noto quotidiano italiano. "Il Fith - spiega - e il
secondo gene più grande nell'uomo, più grande di lui c'é solo quello che
sviluppa la distrofia. Abbiamo osservato che le cellule che hanno il Fith
alterato muoiono più facilmente. Così abbiamo dato del cibo contenente una
sostanza chimica che introduce il tumore nei topi e abbiamo visto che il tumore
allo stomaco insorgeva in modo rapido e devastante. Poi abbiamo inoculato il
gene Fith e ci siamo accorti che dopo 10-12 settimane i topi non avevano più il
tumore allo stomaco. Sono certo della sua straordinaria funzione nel processo
cellulare tumorale".
Intanto, una
dichiarazione: dopo la sperimentazione all'Istituto nazionale dei tumori di
Milano sulle neoplasie del polmone, il nuovo metodo sarà impiegato anche a
Rovigo e Verona nel primo studio al mondo per tentare di sconfiggere il tumore
del pancreas, uno dei più resistenti alle cure.