NAPOLI - La chiamano la terapia dei tumori
impossibili, quelli cioè non operabili. E' la radiochirurgia stereotassica: una
tecnica, già testata e usata anche in Italia sul cervello, ma che ha dimostrato
di ''distruggere, nel 95% dei casi, anche le lesioni cancerose localizzate
nell'addome''.
I dati confortanti arrivano da Salvatore Conte, collaboratore di Gill Lederman
dell'ospedale universitario Staten Island di New York, pioniere di questa
particolare tecnica. ''Si tratta di una radioterapia - riferisce Conte, in
questi giorni a Napoli - che agisce proprio come un intervento chirurgico,
lasciando inalterati i tessuti sani per colpire solo quelli malati''. In Italia
esiste già, ma solo per i tumori cerebrali. Mentre nel centro newyorkese e al
Karolinska di Stoccolma si effettua anche per le lesioni all'addome.
''Nel resto d'Europa, Italia compresa - dice Conte - non abbiamo ancora la
preparazione adeguata per far funzionare queste macchine, che da noi si usano
solo a livello sperimentale''. La tecnica prevede che, con l'acceleratore
lineare, si riesca a raggiungere la lesione cancerosa senza intaccare i tessuti
sani circostanti ''grazie ad un software che ha la visione tridimensionale del
cancro''. Ma anche se la chiamano la terapia dei tumori impossibili, non
promette miracoli: ''Il suo utilizzo dipende da grandezza e localizzazione del
tumore - prosegue Conte - da usare insieme alla tradizionale chemioterapia. O da
sola laddove la chemio si dimostri del tutto inefficace. Non dimentichiamoci,
infatti, che si tratta di un trattamento localizzato, in grado di intervenire
solo su le singole lesioni''.