VANGELO DI BARTOLOMEO |
[1,
1] Dopo la risurrezione dai morti di nostro Signore Gesù, Bartolomeo andò
dal Signore e l'interrogò dicendo: "Manifestami, Signore, i misteri
dei cieli". [2]
Gesù rispose e gli disse: "Se (non) mi spoglio del corpo di carne,
non potrò parlarti". [3] Bartolomeo dunque si accostò al Signore e
disse: "Ho una parola per te, Signore". [4]
Ma Gesù gli disse: "Io conosco quanto stai per dirmi. Dì dunque
quanto desideri, domanda ed io ti risponderò". [5] Bartolomeo disse:
"Signore, quando tu andavi ad essere appeso alla croce, io ti seguivo
da lontano, ti vidi appeso alla croce e (vidi) gli angeli venire giù dai
cieli a adorarti. [6] E quando si fece buio io guardai e ti vidi sparire
dalla croce. Udii solo, improvvisamente, una voce nelle parti inferiori
della terra, una grande lamentazione e un digrignare (di denti). Annunziami,
Signore, dove sei andato dalla croce?". [7]
Gesù nell'Ade. Gesù rispose e disse: "Te beato, mio caro
Bartolomeo, avendo visto questo mistero; ormai ti annunzierò tutte le
cose che mi domanderai. [8] Quando, infatti, io sparii dalla croce discesi
nell'Ade per portare su Adamo e tutti quelli che erano con lui secondo la
supplica dell'arcangelo Michele". [9]
Disse allora Bartolomeo: "Signore, che significava la voce che si udì?".
[10] Gesù gli rispose: "L'Ade disse a Beliar, "A quanto vedo,
Dio è qui presente!". [11]
Beliar disse all'Ade: "Guarda attentamente: chi è colui che (viene)?
Costui, infatti, mi sembra Elia o Enoc o uno dei profeti". [12] L'Ade
rispose alla Morte e disse: "Non sono ancora passati seimila anni e
donde sono costoro, Beliar? Il totale del numero è nelle mie mani".
[13] (Beliar disse all'Ade): "Non ti agitare! Assicura bene le porte
e rafforza le sbarre. A mio parere, Dio non è disceso sulla terra".
[14] L'Ade gli disse: "Non do ascolto alle tue belle parole! Il mio
ventre è squarciato, le mie interiora sono doloranti. Non può trattarsi
d'altro: Dio è qui presente! Ahimè, dove posso sfuggire il suo cospetto,
la potenza del grande re? Concedimi di entrare in te stesso, giacché io
sono stato formato prima di te". [15]
Allora io entrai, lo fustigai, lo legai con catene insolubili e tirai via
di là tutti i patriarchi; poi me ne ritornai di nuovo sulla croce". [16]
Bartolomeo gli disse: "Annunziami, Signore, chi è quello che gli
angeli portarono in alto sulle loro mani, quell'uomo di così grande
statura?". [17]
Gesù rispose dicendo: "Questo era il primo creato, Adamo, per il
quale io discesi dai cieli in terra. Dissi a lui: "E' per te e per i
tuoi figli ch'io sono stato appeso alla croce". Ciò udito, egli
gemette e disse: "Tale fu il tuo beneplacito, Signore!"". [18]
Bartolomeo gli disse di nuovo: "Io vidi anche gli angeli salire prima
di Adamo ed inneggiare; [19] ed un angelo che sorpassava in grandezza
tutti gli altri e non voleva salire: nella sua mano aveva una spada di
fuoco e faceva segno a te solo". [20]
Chi nasce e chi muore. Dopo aver detto queste cose, egli disse agli
apostoli: "Aspettatemi in questo luogo, giacché oggi in paradiso
viene offerto un sacrificio e debbo essere là per riceverlo". [21]
E disse: "Signore, che cosa significa un sacrificio in
paradiso?". Gesù rispose: "Le anime dei giusti entrano in
paradiso, ma se io non sono presente non entreranno". [22] Bartolomeo
rispose: "Signore, quante anime escono ogni giorno dal mondo?".
Gesù gli rispose: "Trentamila". [23] E Bartolomeo, di nuovo:
"Signore, quando eri con noi e ci insegnavi la parola, ricevevi i
sacrifici in paradiso?". Gesù gli rispose dicendo: "Amen, io ti
dico, o mio caro Bartolomeo, che anche quando insegnavo la parola sedevo
con il Padre mio". [24]
Bartolomeo rispose e gli disse: "Signore, sono soltanto tre le anime
che escono ogni giorno?". Gesù gli disse: "Appena
cinquantatr‚, mio caro". [25] "...escono dal mondo, quante
anime giuste si trovano?". Gesù gli rispose: "Cinquanta". [26]
Bartolomeo gli disse di nuovo: "E come entrano in paradiso solo
tre?". Gesù gli disse: "Cinquantatr‚ erano in paradiso e sono
posti nel seno di Abramo; ma gli altri vanno nel luogo della risurrezione,
giacché i tre non sono come i cinquanta". [27]
Bartolomeo gli disse: "Signore, quante anime nascono ogni giorno nel
mondo?". Gesù gli rispose: "Solo un'anima di più di quelle che
escono dal mondo". [28]
Così dicendo, diede loro la pace e disparve da loro. [2,
1] Maria parla agli apostoli. Gli apostoli erano nel luogo Cheltura. [2]
Bartolomeo si avvicinò e disse a Pietro, Andrea e Giovanni:
"Domandiamo alla Pienadigrazia come ha concepito il Signore, come
l'ha generato e come ha portato colui che non si può portare". Ma
essi esitavano ad interrogarla. [3]
Bartolomeo disse a Pietro: "Tu come capo e mio maestro avvicinati e
interrogala". Ma Pietro disse a Giovanni: "Tu come vergine,
senza macchia e amato, avvicinati e interrogala". [4]
Siccome tutti esitavano e discutevano, Bartolomeo si avvicinò con aspetto
giulivo e le disse: "Salute a te, tabernacolo dell'Altissimo! Noi
tutti, apostoli, desideriamo interrogarti su come hai concepito colui che
è inconcepibile, come hai portato colui che non si può portare e come
hai generato una grandezza così grande". [5]
Maria disse loro: "(Non) interrogatemi su questo mistero. Se,
infatti, incomincio a parlarvene, dalla mia bocca uscirà del fuoco che
consumerà tutta l'ecumene". [6]
Ma essi continuavano vieppiù ad interrogarla. Ed essa non volendo
rifiutarsi di esaudire gli apostoli, disse: "Stiamo su in
preghiera". [7]
E gli apostoli stettero su dietro Maria. Ma lei disse a Pietro:
"Pietro, tu che sei il capo e la grande colonna, te ne stai dietro di
noi? Non disse il Signore che la testa dell'uomo è Cristo? Or dunque
state su davanti a me e pregate". [8]
Ma essi le dissero: "Il Signore pose in te il suo tabernacolo e si
compiacque che tu lo contenessi, a te dunque spetta a maggior ragione la
direzione della preghiera...". [9]
Maria disse loro: "Voi siete stelle brillanti del cielo, spetta a voi
pregare...". [10]
Le rispondono: "Spetta a te pregare che sei la madre del re
celeste". [11]
Disse loro Maria: "Dio fece dei passeri a vostra somiglianza e li
mandò nei quattro angoli del mondo...". [12] Ma essi le risposero:
"Colui che a malapena è contenuto nei cieli volle
essere contenuto in te". [13]
Maria allora stette su, davanti a loro, distese le sue braccia verso il
cielo e prese a dire così: "Elfuza... olot e una tessai, liso,
adonai, rerunbaubelt, barbur, tarasu, erura, eded, errose... teotea,
arneniot, aneb... euargt, marmarige, eofros, turiamuch, eusbar...". Che
in lingua greca significa: Dio grande e sapientissimo, re dei secoli
inesplicabile e ineffabile, che con la parola hai dato consistenza alle
grandezze sideree, che hai posto il fondamento dell'altezza del firmamento
nell'armonia, che hai separato la tenebrosa oscurità dalla luce, che hai
posto in uno stesso luogo le fondamenta della terra e non hai voluto che
perisse... tu che proporzioni ad ognuno il nutrimento irrorandola, quale
pioggia, con la benedizione del Padre, tu che a malapena sei contenuto dai
sette cieli e ti compiacesti di essere contenuto in me senza difficoltà,
tu che sei la piena parola del Padre per la quale vennero all'esistenza
tutte le cose, dài gloria, Signore, al tuo grandissimo nome e ordinami di
parlare al cospetto dei tuoi santi apostoli. [14]
E, terminata la preghiera, disse: "Sediamoci per terra. Tu, Pietro,
che sei il capo, siediti alla mia destra e poni la tua mano sinistra sotto
il mio braccio; tu, Andrea, fai la stessa cosa alla mia sinistra; tu,
Giovanni, che sei vergine tieni il pio petto; e tu, Bartolomeo, piega le
tue ginocchia dietro di me e tieni le mie spalle affinché quando inizio a
parlare non si disarticolino le mie ossa". [15]
Quando fecero così, prese a dire: "Quando ero nel tempio di Dio e
ricevevo il cibo dalla mano di un angelo, mi apparve un giorno una visione
come d'un angelo, ma il suo aspetto era incomprensibile e nella sua mano
non aveva n‚ cibo n‚ bevanda, come aveva l'angelo che era venuto
prima. [16]
E improvvisamente si strappò il peplo del tempio, ci fu un gran terremoto
ed io caddi bocconi non potendo reggere la sua vista. [17]
Ma egli stese sotto di me la sua mano e mi rialzò; guardai verso il cielo
e venne una nube di rugiada sul mio volto e mi irrorò da capo a piedi.
Poi mi asciugò con il suo manto, [18] e mi disse: "Gioisci,
Pienadigrazia, vaso di elezione!". Diede un colpo con la mano destra
ed apparve un pane grandissimo che egli pose sull'altare del tempio: ne
mangiò prima lui e ne diede anche a me. [19]
Diede poi un altro colpo con il lembo sinistro del suo vestito ed apparve
un calice strapieno di vino: ne bevve prima lui e poi ne diede anche a me;
guardai e vidi un calice pieno e del pane. [20]
In sèguito mi disse: "Ancora tre anni e ti manderò la mia parola; e
tu concepirai un figlio per mezzo del quale sarà salvata tutta la
creazione. Tu sarai il calice del mondo. Pace a te, mia diletta! La mia
pace sarà con te per sempre!". [21]
Disparve allora da me e il tempio rimase com'era prima". [22]
Mentre ella così parlava, dalla sua bocca uscì del fuoco; e, quando il
mondo era in procinto di essere distrutto, apparve il Signore e disse a
Maria: "Non rivelare questo mistero, altrimenti, oggi, tutta la
creazione sarà distrutta". E gli apostoli furono presi dalla paura,
temendo che il Signore si adirasse contro di loro. [3,
1] Gli apostoli e l'abisso. E partì con loro verso il monte Maurei e si
sedette in mezzo ad essi. [2]
Ma avendo essi paura, esitavano ad interrogarlo. [3]
Gesù rispose loro dicendo: "Domandatemi quello che volete. Ancora
sette giorni, infatti, ed io salirò presso il Padre mio e non sarò più
visto in queste sembianze". [4]
Essi, ancora esitanti, gli dissero: "Signore, mostraci l'abisso in
conformità della tua promessa". [5]
Gesù rispose: "E' bene per voi non vedere l'abisso. Se proprio lo
volete vedere, seguitemi e vedrete". [6]
E li condusse in un luogo detto Chairudec, che significa luogo di verità,
[7] fece un cenno agli angeli dell'occidente, la terra si aprì come un
libro ed apparve l'abisso: [8] gli apostoli videro e caddero bocconi. [9]
Ma Gesù li rialzò dicendo: "Non vi avevo detto che non era bene per
voi vedere l'abisso?". [4,
1] Maria e Pietro. Presili, li portò di nuovo sul monte degli Ulivi. [2]
Pietro disse a Maria: "Pienadigrazia, supplica il Signore che ci
riveli le cose che sono nei cieli". [3] Maria rispose a Pietro:
"Pietra scavata dalla roccia, non ha forse egli promesso di edificare
su di te la sua Chiesa?". [4] Pietro insistette: "O tabernacolo
aperto!". [5] Maria rispose: "Tu sei l'immagine di Adamo; non è
forse stato formato prima lui e poi Eva? Guarda il sole: ad immagine di
Adamo supera gli altri astri. Guarda la luna ripiena di fango a causa
della trasgressione di Eva. Il Signore, infatti, pose Adamo ad oriente ed
Eva ad occidente e ordinò, il Signore, che i due (astri) riplenclessero
sulle due (persone)". [6]
Quando giunsero su in cima al monte ed il Padrone si allontanò brevemente
da loro, Pietro disse a Maria: "Sei tu che hai annientato la
trasgressione di Eva trasformandola da vergogna in gioia". [7]
Bartolomeo vuole vedere l'avversario. Quando apparve nuovamente Gesù,
Bartolomeo gli disse: "Signore, mostraci l'avversario degli uomini
affinché vediamo com'è e quali sono le sue opere, dato che non ha
risparmiato neppure te facendo in modo che tu fossi appeso alla
croce". [8]
Gesù, guardandolo, gli disse: "Il tuo cuore è duro! Tu non puoi
contemplare quelle cose che hai domandato". [9]
Ma Bartolomeo, turbato, cadde ai piedi di Gesù e prese a dire: "O
lampada inestinguibile, Gesù Cristo, demiurgo della luce eterna, tu che
hai dato la grazia universale a tutti coloro che ti amano, tu che per
mezzo della vergine Maria ci hai donato la luce eterna della tua presenza
in questo mondo, concedici l'oggetto della nostra supplica". [10]
Mentre Bartolomeo parlava così, Gesù lo rialzò e gli disse: "Vuoi
dunque vedere l'avversario degli uomini? Attento però che alla sua vista
cadrai bocconi e sarai come morto, e non solo tu, ma anche gli altri
apostoli e Maria". [11] Tutti gli risposero: "Vediamolo,
Signore!". [12]
Li condusse giù dal monte degli Ulivi, lanciò uno sguardo severo agli
angeli del Tartaro, fece cenno a Michele di suonare la tromba della
potenza, e Michele suonò subito e salì Beliar tenuto da
cinquecentosessanta angeli e incatenato con catene di fuoco. [13]
La lunghezza del drago era di mille e seicento cubiti e quaranta cubiti di
larghezza; e il suo aspetto era come uno splendore di fuoco, mentre i suoi
occhi erano pieni di oscurità. Dalle sue narici si sprigionava un
maleodorante fumo e la sua bocca era come il vortice di un precipizio. [14]
Al vederlo, gli apostoli caddero bocconi e divennero come morti. [15]
Gesù si avvicinò, rialzò gli apostoli, diede loro uno spirito di
fortezza e disse a Bartolomeo: "Avvicinati, Bartolomeo poni il tuo
piede sul suo collo e domandagli qual è la sua opera e come fa ad
ingannare gli uomini". [16]
E Gesù rimase con gli altri apostoli. [17]
Bartolomeo, spaventato, alzò la voce e disse: "Sia benedetto il nome
del tuo regno immortale ora e in eterno". Mentre Bartolomeo così
parlava, Gesù lo esortò ancora: "Va' e schiaccia il collo di
Beliar". Bartolomeo subito andò, gli schiacciò la gola e Beliar
tremò. [18]
Bartolomeo ebbe paura, fuggì e disse: "Gesù, Signore, dammi un
lembo dei tuoi vestiti affinché io abbia il coraggio di avvicinarmi a
lui". [19]
Ma Gesù gli rispose: "Tu non puoi prendere un lembo dei miei
vestiti; questi, infatti, non sono i vestiti ch'io portavo prima di essere
crocifisso". [20]
Bartolomeo disse: "Signore, temo che come non ha risparmiato i tuoi
angeli, così divori anche me". [21]
Gesù gli rispose: "Non avvenne, forse, tutto in forza della mia
parola, e per volontà di mio Padre gli spiriti non si assoggettarono a
Salomone? Tu, dunque, per ordine della mia parola, va' e domandagli ciò
che vuoi". [22]
Allora Bartolomeo fece il segno della croce e pregò Gesù; sopravvenne un
fuoco che bruciò i suoi vestiti. Gesù disse a Bartolomeo: "In
conformità di quanto ti ho detto, schiaccia il suo collo di modo che gli
possa domandare qual è la sua potenza". Bartolomeo partì e gli
schiacciò la gola che era nascosta dalle orecchie, [23] e gli disse:
"Dimmi chi sei tu e qual è il tuo nome". [24]
Bartolomeo parla con l'avversario. Rallentò un poco e poi gli disse:
"Dimmi tutto ciò che tu hai fatto e quanto tu fai". [25]
"Prima mi chiamavo Satanael che significa angelo di Dio. Quando mi
rifiutai di conoscere l'immagine di Dio, fui chiamato Satana che significa
angelo del Tartaro". [26]
Bartolomeo gli disse ancora: "Rivelami tutto e non nascondermi
nulla". [27]
Gli rispose: "Ti giuro per la gloria di Dio che anche se lo volessi
celare non mi sarebbe possibile, giacché è qui vicino colui che mi
rimprovera. Se avessi potuto avrei distrutto anche te come (feci con) uno
di voi. [28]
Io fui chiamato primo angelo giacché Dio fece il cielo e la terra e poi
prese un pugno di fuoco e mi formò per primo, [2g] dopo (formò) Michele,
per terzo Gabriele, per quarto Raffaele, per quinto Uriele, per sesto
Xatanaele e gli altri seimila angeli dei quali non posso dire i nomi,
poiché sono i littori di Dio e mi flagellano sette volte al giorno e
sette volte alla notte; non mi lasciano mai e fanno a pezzi tutta la mia
forza. I due angeli della vendetta sono quelli che stanno al cospetto del
trono di Dio: questi sono stati creati per primi. [30]
Dopo di essi fu formata tutta la moltitudine degli angeli. Nel primo cielo
vi sono cento miriadi di angeli, nel secondo cielo vi sono cento miriadi
di angeli, nel terzo cielo vi sono cento miriadi di angeli, nel quarto
cielo vi sono cento miriadi di angeli, nel quinto cielo vi sono cento
miriadi di angeli, nel sesto cielo Vi sono cento miriadi di angeli, nel
settimo cielo vi sono cento miriadi di angeli. Distinto dai sette cieli c'è
il firmamento ove risiedono le potestà che esercitano la loro azione
verso gli uomini. [31]
Vi sono ancora quattro angeli: uno è a nord ed è chiamato... Broil, e
nella sua mano ha un bastone di fuoco che fa cessare la grande forza...,
affinché la terra non si secchi. [32]
Un altro angelo è a settentrione ed è chiamato... Elbista". VANGELO
DI BARTOLOMEO (Cod.
C: Casanatense) Inizia
l'interrogazione del beato Bartolomeo apostolo e di altri apostoli al
Signore Gesù Cristo. [1,
1] In quel tempo, prima della passione del Signore Gesù Cristo, erano
radunati assieme tutti i discepoli e lo interrogavano, dicendo:
"Facci sapere, Signore, il mistero del cielo". Gesù rispose:
"Non posso parlarvene fino a quando non avrò deposto il corpo di
carne". [2]
Ma dopo che ebbe sofferto e risorse, tutti... gli apostoli lo guardavano
senza osare interrogarlo, giacché il suo volto non era più come quello
di prima, bensì manifestava luminosissime virtù. [3]
Bartolomeo però gli si avvicinò e gli disse: "Signore, ho da
parlarti". Gesù gli rispose: "Bartolomeo carissimo, so quanto
mi vuoi dire. Interroga, dunque, e ti risponderò su quello che vuoi e ti
ricorderò io stesso quanto non ti ricorderai più". [4]
Bartolomeo domandò: "Signore, quando tu sei stato sospeso alla
croce, io ti seguii da lontano; mentre tutti gli apostoli s'erano tirati
indietro, io ti ho seguìto. Ti ho visto sospeso alla croce e degli angeli
che salivano ad adorarti. E quando si fece buio io ti guardavo e vidi che
sulla croce eri diventato invisibile. Udivo solo delle voci nell'abisso,
ed ebbi improvvisamente tremito e paura. Dimmi, Signore, dove te ne sei
andato dalla croce?". [5]
Gesù nell'Infero. Gesù gli rispose: "Mio beatissimo Bartolomeo, che
hai visto questo mistero, ora a te dirò tutto quello su cui mi hai
interrogato. Quando dalla croce sono diventato invisibile, discesi
nell'Infero a liberare Adamo e tutti i patriarchi, Abramo, Isacco e
Giacobbe, in conformità della petizione dell'arcangelo Michele". [6]
Allora Bartolomeo gli domandò: "Signore, che voce era quella che si
udì?". Il Signore gli rispose: "Quando discesi nell'Infero con
gli angeli per spezzare le spranghe di ferro e le porte dell'Infero,
l'Infero gridava, "O Beelzebub, o Satana, è a causa tua che Dio
discese sulla terra". E gli angeli gridavano: "Rinnegati, alzate
le porte del vostro capo, poiché il re della gloria discende in
terra". [7]
L'Infero disse loro: "Chi è questo re della gloria che discende qui
da noi?". Poi l'Infero discese cinquecento piedi; ebbe un grande
tremito e disse: "Penso che Dio sia disceso sulla terra. Odo la voce
dell'Altissimo. Venne, infatti, con un grande profumo, ed io non posso
resistere". Beelzebub disse: "Non credere, Infero, abbi
coraggio! Dio, infatti, non discese sulla terra". [8]
Ma dopo che discese altri cinquecento piedi, gli angeli delle virtù
gridarono: "Alzatevi porte del nostro principe, separatevi l'una
dall'altra, giacché dal cielo discende personalmente il re della
gloria". L'Infero disse: "Guai a me! Sento profumo di Dio, e tu
dici che Dio non discende sulla terra?". [9]
Beelzebub rispose: "Di che hai paura? E' un profeta e tu dici che è
Dio? Hai confuso Dio con un profeta e un giusto. Io l'afferro e poi
gettiamolo subito (giù). Chi pensano che sia salito in cielo?". L'Infero
gli rispose: "Quale dei profeti? Dimmi, non sarà lo scriba della
giustizia? Ma Dio non permette che venga in terra se non quando saranno
terminati settemila anni". [10] Così mi disse il fratello giusto:
"Negli ultimi giorni Dio verrà". Non discenderà, infatti, il
Figlio di Dio in terra? Guai a me! Che farò? Dio, infatti, viene e con la
nostra iniquità non siamo ancora giunti all'ultimo intervento di Dio, ed
io non sarò tra gli agnelli. [11]
Beelzebub riconobbe che si trattava del Verbo del Padre che discendeva.
L'Infero gli disse: "Dove posso fuggire, dove posso nascondermi dal
cospetto della forza del gran re? Permetti ch'io entri in te, giacché da
te sono stato plasmato". [12]
Si spezzarono allora le porte di bronzo e le spranghe di ferro. Entrò il
Signore, lo afferrò, lo colpì, ordinò che fosse bastonato, lo legò con
catene insolubili e liberò tutti i patriarchi, tutti quelli che erano
trattenuti là, e poi me ne ritornai sulla croce". [13]
Bartolomeo gli disse: "Io ti rividi sospeso alla croce e vidi tutti i
morti che risorgevano: ti adoravano e poi salivano nuovamente nella tomba.
Dimmi, Signore, chi era quell'uomo che era portato in mano dagli angeli;
era un bell'uomo; e che cosa gli hai detto quando sospirò
profondamente?". Gesù rispose: "Quello era Adamo, il primo uomo
che fu creato, ed è per lui ch'io discesi dal cielo in terra. [14] Io
dissi ad Adamo: "E' per te e per i figli tuoi ch'io sono appeso alla
croce". Egli sospirò e pianse". Bartolomeo
disse: "Vidi, Signore, tutti gli angeli che precedevano Adamo in
cielo e inneggiavano. Uno di questi angeli, adorno di ogni bellezza, non
voleva salire con essi; aveva nelle sue mani una spada di fuoco e
aspettava; ma tutti gli angeli insistevano che salisse con loro. Quando fu
pronto a salire con loro, io vidi una fiamma che saliva dalle sue mani e
giungeva fino oltre la Città". [15]
Gesù rispose: "E' la spada fiammeggiante che percosse l'edificio
della sinagoga dividendolo in due parti, quale testimonianza, avendomi
essi crocifisso". Chi
nasce e chi muore. Ciò detto, si rivolse agli apostoli: "Aspettatemi
in questo luogo - disse - poiché oggi in paradiso mi è presentata una
offerta e vado a prenderla". Bartolomeo però gli domandò:
"Signore, che cos'è questa offerta in paradiso?". [2,
1] Gesù rispose: "Le anime dei giusti oggi escono dal corpo ed
entrano in paradiso". Bartolomeo gli domandò: "Signore, quando
tu ci ammaestravi, ricevevi un'offerta in paradiso?". Gesù rispose:
"Non la ricevevo". Bartolomeo
gli domandò: "Quante anime escono quotidianamente dal corpo?".
Gesù gli rispose: "Mio dilettissimo Bartolomeo, ti dico in verità
che quotidianamente escono dal corpo seimila e settantaquattro
anime". [2] Bartolomeo domandò: "Signore, quante anime entrano
quotidianamente in paradiso?". Gesù
gli rispose: "Veramente solo tre". Bartolomeo
domandò: "Signore, perché entrano in paradiso soltanto tre?".
Gesù rispose: "Entrano cinquantatr‚ in paradiso, ma solo tre si
riposano nel seno di Abramo. Tutti gli altri vanno nel luogo del riposo,
non essendo come queste tre anime giuste". [3] Bartolomeo gli domandò:
"Quante anime quotidianamente nascono nel mondo?". Gesù
rispose: "Quotidianamente ce n'è una sola superflua che esce per
nascere nel mondo". E così dicendo diede loro la pace e diventò
loro invisibile. [4]
Maria parla agli apostoli. Gli apostoli erano insieme a Maria ed
avvicinatosi, Bartolomeo disse alla beata Maria: "O beata Maria, come
hai avuto tanta forza in te e come hai potuto reggere con una gloria così
grande?". E avevano paura di interrogarla. Bartolomeo
disse a Pietro: "Tu sei il primo di tutti noi, avvicinati dunque e
interrogala". Pietro disse a Giovanni: "Tu sei un vergine
immacolato, tocca dunque a te interrogarla". [5]
Mentre essi discutevano, Bartolomeo si avvicinò con viso allegro e disse:
"Rallegrati, immacolata vergine Maria! Tutti gli apostoli mi hanno
mandato a te per interrogarti. Come hai fatto a portare colui che è
importabile? Come hai potuto generare tante grandezze?". La
beata Maria rispose: "Perché mi interroghi su questi misteri? Se
incominciassi a parlarne dalla mia bocca uscirebbe una fiamma che
incenerirebbe tutto il mondo". Ma
egli insisteva nel supplicarla ed ella non volle negare oltre; disse però:
"Stiamo tutti in preghiera!". [6]
E subito si posero dopo Maria. Ma lei disse a Pietro: "Tu, Pietro,
sei il capo di tutti gli apostoli, mettiti dunque dietro di me. Non hai
udito Dio che diceva: "Siccome Cristo è il capo dell'uomo, l'uomo è
il capo della donna?". Restate dunque tutti e pregate". [7]
Ma essi le dissero: "Cristo ha stampato in te la sua effigie e scelse
di restare in te; nella preghiera spetta dunque a te la supplica".
Lei rispose: "Voi che siete il sole che risplende, come attesta il
profeta, dicendo: "Alzai i miei occhi verso i monti donde mi verrà
l'aiuto". Voi dunque siete i monti e spetta a voi pregare". [8]
Gli apostoli le dissero: "A te spetta pregare, madre del regno dei
cieli". Soggiunse ancora Maria: "Vi ha formato secondo la sua
effigie e vi ha mandato per i quattro angoli della terra". Essi le
risposero: "Colui che a stento è contenuto nel settimo cielo, si è
degnato di abitare in te". [9]
Maria poi guardando in cielo e alzando le sue mani, prese a dire in lingua
ebraica: helfoit, alaritha, arbar, neuiotho, melito, tarasunt, chanebonos,
umia, theirura, marado, seliso, heliphomar, mabon, saruth, gefutha,
enunnas, sacinos, thatis, etelelam, tetheo, abocia, rusar. [10]
Che in latino significa: Dio grande e pieno di ogni sapienza, inenarrabile
e inestimabile re dei cieli, che hai sostenuto con la tua parola le
fondamenta del cielo, tu che siedi sul tuo trono nel settimo cielo, che
dalla polvere della terra hai plasmato l'uomo e lo hai fatto simile a te,
[11] che hai separato la luce dalle tenebre, che hai rafforzato le
fondamenta delle acque, che della nube hai fatto un messaggero, e nelle
tenebre ti mostrasti come paura, che hai fondato la terra e più non l'hai
abbandonata, che riempi la terra con la nostra rugiada, tu inestimabile
Verbo del Padre che con una parola hai formato i cherubini, [3, 1] e che a
stento sei contenuto nel settimo cielo e ti sei degnato di abitare in me,
e nel quale tutto è stato fatto, glorifica il tuo nome e concedimi di
manifestare al cospetto dei tuoi apostoli questi misteri. [2]
Terminata la preghiera prese a dire così: "Sediamo per terra. Vieni
prima tu Pietro, alla parte destra, poni il tuo omero sinistro sotto la
mia ascella, e tu Andrea fa la stessa cosa dalla parte sinistra, tu
Giovanni stringimi le scapole affinché le mie membra non si
sciolgano". [3]
Quando fecero così, lei prese a dire: "Quando ero nel tempio di Dio,
ricevevo il cibo dalla mano di un angelo. Un giorno mi fu concessa la
visione dell'angelo: la sua faccia era incomparabile, nelle sue mani non
aveva pane e calice secondo l'abitudine quotidiana; improvvisamente il
tempio si spaccò, ci fu un grande spavento ed io caddi bocconi senza la
visione dell'angelo. [4]
Ma egli tese la sua mano e mi alzò; guardai in cielo e mi venne sulla
faccia una nuvola di rugiada, mi irrorò da capo a piedi, mi coprì con i
suoi abiti e mi disse: "Rallegrati, beata casa di benedizione!". [5]
Così dicendo scosse la parte destra del suo abito e si riempì del pane
di ogni grazia: lo pose sull'altare del tempio, ne mangiò lui e ne diede
a me. Scosse poi la parte sinistra del suo abito ed apparve un grande
calice di vino. Ne bevve egli per primo e ne diede a me, dicendo:
"Aspetta un poco e vedrai di nuovo un pane intero e il calice". [6]
E mi disse di nuovo: "Ancora tre anni e poi ti passerò il mio Verbo
e concepirai il figlio mio. E per mezzo suo si salverà tutto il mondo. Tu
poi sii la salvezza di tutto il mondo. Pace a te, mia dilettissima".
E poi disparve da me ed il tempio divenne come era prima". [7]
E mentre così parlava la beata Maria, dalla sua bocca uscì una fiamma da
bruciare il mondo quasi si fosse all'ultimo giorno. Ed improvvisamente
apparve davanti a lei Gesù e pose le mani davanti alla sua bocca, le fece
un segno e le disse: "Non far sapere, o Maria, questo mistero, se no
ora perirà tutto il mondo". [8] Dalla sua bocca cessò la fiamma,
gli apostoli presero a tremare, e il loro aspetto cambiò affinché Gesù
non si irritasse con loro. [9]
Gli apostoli e l'abisso. Andò con loro al monte Mambre e sedette in mezzo
a loro. Ma essi non osavano interrogarlo. Gesù
disse loro: "Domandate quello che volete ch'io vi faccia sapere. Di
qui a sette giorni salirò, infatti, al Padre e più non mi vedrete in
questa visione". Gli dissero gli apostoli: "Signore, facci
vedere tutto, come ci hai promesso". [10]
Gesù rispose loro: "Sarà bene per voi vedere l'abisso ve l'ho
promesso; venite e vedrete". E li condusse in quel luogo. Diede
ordine agli angeli infernali e la terra si separò (come le pagine) di un
codice, ed apparve l'abisso. A tal vista gli apostoli caddero bocconi. Ma
Gesù li rialzò e disse: "Non vi avevo forse detto che era meglio
per voi, non vedere l'abisso;". Diede nuovamente ordine agli angeli,
e diventò com'era prima. [11]
Maria e Pietro. E si appressò con essi al monte degli Ulivi. Pietro disse
a Maria: "Vaso di benedizione, supplica il Signore affinché ci
faccia sapere le cose che sono in cielo". Maria rispose a Pietro:
"Il Signore ha ordinato che su di te sia edificata la Chiesa;
avvicinati dunque tu stesso". [12] Ma Pietro la supplicò ancora:
"Interroga tu, giacché sei diventata la casa di Dio altissimo".
Maria rispose: "Secondo la legge del genere umano tu sei stato
formato prima, dopo fu formata Eva. Guarda il sole il cui splendore è
come quello di Adamo, guarda la luna nebulosa a causa della trasgressione
di Eva. [13] Mise Adamo verso oriente e ordinò a quei due di risplendere:
il sole verso oriente con raggi fiammeggianti, la luna verso occidente con
un aspetto latteo. Eva ha trasgredito i precetti di Dio, per questo la
luna è nebulosa e la sua luce non risplende. [14] Tu dunque che discendi
da Adamo, interroga. Per il grido della purezza femminile egli si è
degnato di restare in me, quando salirono in cima al monte e il fanciullo
Gesù Cristo si allontanò da loro". Pietro disse: "Tu sei la
riparatrice del ricordo della trasgressione. Hai portato Eva dalla
tristezza alla gioia. Tu puoi domandare ogni cosa". [15]
Bartolomeo vuole vedere il nemico. Venuto Gesù, Bartolomeo disse:
"Facci vedere quel nemico degli uomini affinché vediamo chi è, che
cosa fa e donde è disceso, e che forza ha colui che non ha risparmiato
neppure te, ma ti fece appendere al legno". Rivoltosi
a lui, Gesù disse: "O audace, perché chiedi quanto non puoi
vedere?". [16] Bartolomeo ne restò molto turbato e gettatosi ai
piedi del Signore prese a dire: "O
Cristo, luce del mondo, salvatore
che non viene mai meno, che
hai fatto grazie in ogni epoca, che
ci hai dato una luce assidua e sempiterna, che
sei disceso nel mondo, che
hai confermato la parola sempiterna del Padre, che
hai chiamato la tristezza alla gioia, che
hai rallegrato la confusione di Eva e l'hai riparata degnandoti,
per questo, di entrare in un utero, liberatore
del mondo, manifestami l'oggetto della
mia interrogazione". [17]
Mentre egli così parlava, Gesù lo consolò e gli disse: "Vuoi
dunque vedere quel nemico degli uomini. So bene che lo vuoi vedere, non tu
soltanto ma anche tutti gli apostoli e Maria. Ma quando vedrete, cadrete
bocconi e sarete come morti". Gli apostoli dissero: "Vediamolo,
o Signore!". Lo depose dal monte degli Ulivi e disse adirato
all'angelo tartarico di venire da lui. [18]
Ordinò poi a Michele di suonare la tromba nell'eccelso della sua potenza.
Non appena suonò in cielo la tromba, la terra tremò e subito venne
l'anticristo. Attanagliato dalle catene di fuoco di seimila e sessanta
angeli. La sua lunghezza era di mille e novecento cubiti, la larghezza di
settecento, una sua ala era di ottanta cubiti. La sua faccia ardeva come
il fuoco, i suoi occhi erano rannuvolati e dalle sue narici usciva il fumo
della sua cattiveria. La sua bocca come una cava di pietre. [19]
Gli apostoli appena lo videro caddero bocconi e diventarono come morti. Ma
Gesù, avvicinatosi agli apostoli, li fece rialzare e disse a Bartolomeo:
"Va' e schiaccia la sua testa con i tuoi piedi". E gliene diede
la forza. Bartolomeo si avvicinò all'anticristo per schiacciargli la
testa e gli domandò qual era la sua potenza, che cosa faceva e donde era. [20]
Bartolomeo disse nuovamente a Cristo: "Signore, metti il tuo torace
sotto i miei omeri, ed io andrò; questo nemico, infatti, è audace contro
di me". Il Signore disse a Bartolomeo: "Non potrai reggere il
torace con i miei abiti. Io sono con te, è un mio ordine: va',
interrogalo su che cosa fa e donde è". [21]
E l'apostolo si avvicinò all'anticristo. Mentre Bartolomeo schiacciava la
sua testa, l'orecchio del demonio si affondava nella sua faccia.
L'apostolo allora gli domandò: "Dimmi chi sei, che nome hai e che
cosa fai per tutta (la terra). Rispondimi subito" Il diavolo gli
rispose: "Allentami un poco, solleva il tuo calca gnodalla mia testa
e ti dirò chi sono, come sono venuto qui che cosa faccio, che nome
ho". [22]
Bartolomeo parla con l'avversario. Egli allora allentò un poco. Poi
l'apostolo Bartolomeo gli disse: "Riconosci, o ingannatore maligno
delle anime, quello che hai fatto e quello che fai contro il popolo del
Dio vivo". Il
diavolo gli rispose: "Se lo vuoi sapere, il mio nome prima era
Atanaul, che significa angelo, ma quando feci opera di persuasione contro
Cristo, [4, 1] mi fu dato il nome di Satana, cioè angelo tartaro, capo
dei demoni, principio della superbia, maestro menzognero per invidia,
malizia, astio. La superbia infatti fu introdotta nel mondo da me. Io sono
maestro di spergiuro e di iniquità per astio, inganno, superbia e
cupidigia. Dio prepara sempre ogni cosa buona, ed io con malsana invidia e
ingiustizia muovo gli uomini in modo tale che non salgano là donde io
sono stato scacciato. Mio ausilio è l'animo maligno che attira a me
quelli che con me periranno". [2]
L'apostolo gli disse: "Dimmi tutto, dannato, non nascondermi
nulla". Ed egli gli rispose: "Perché mi stringi con la destra
del Signore, segno del Crocifisso? Perché mi stringi? Anche se volessi
nascondermi, non potrei; se lo avessi potuto avrei combattuto contro di
essi; ma proprio non posso. [3] Se avessi potuto farvi perdere tutti, come
feci con uno di voi, di nome Giuda, che è sotto il mio dominio! Anch'io
infatti sono stato creato tra gli angeli, quando Dio fece il cielo e la
terra. Il Signore prese una fiamma di fuoco e per primo creò me; dopo creò
l'arcangelo Michele che ebbe poi il potere. [4]
Suo figlio, invece, lo aveva generato prima di porre le fondamenta al
cielo e alla terra. E quando volle ricostruire ogni cosa, divenne parola
di suo figlio. Noi siamo stati fatti per volere di suo figlio, ci ha
plasmati secondo il beneplacito del Padre. [5]
Io sono stato il primo ad essere creato. Poi fu creato Michele che il
Signore ritenne degno di ogni virtù e, avendo obbedito, restò fedele ai
comandamenti divini. Il terzo ad essere creato fu Raffaele, il quarto
Gabriele, il quinto Uriele, il sesto Zataele e poi altri sei che non posso
nominare. Questi dunque difendono il trono di Dio. [6]
Mi castigano sette volte durante il giorno, e nella notte mi portano sette
volte nella perdizione e spezzano tutta la mia forza. Questi
sono i dodici angeli difensori che stanno davanti al trono di Dio: questi
sono gli angeli creati per primi; dopo viene tutta la moltitudine degli
altri angeli. [7] Nel primo cielo, migliaia di migliaia e diecimila così
pure nel secondo e nel terzo, così ancora nel quarto e nel quinto, così
pure nel sesto e nel settimo cielo. Dopo il settimo cielo c'è una tavola
ove sono le potestà che impediscono l'ingresso a tutti coloro che operano
negligentemente. [8]
Vi sono ancora altri quattro angeli che presiedono il soffio dei venti ed
impediscono loro di fare quanto vorrebbero. Manch è l'angelo che presiede
la tramontana ed Etalfata presiede il settentrione: tengono in mano verghe
di fuoco e fiaccole ardenti per riscaldarsi dal freddo, di modo che la
terra non si secchi e il mondo non perisca. [9] Cedor presiede il
meridione affinché il sole non turbi la terra, tempera il suo calore, di
modo che non bruci la terra e spegne la fiamma che esce dalla sua bocca.
Un altro angelo è sul mare e infrange la forza delle onde. Le altre cose
non te le dico". [10]
Gli artifizi del nemico. L'apostolo Bartolomeo gli disse: "Dimmi,
malfattore e bugiardo, ladro fin dal principio, pieno di amarezza e di
inganno, di invidia e di ipocrisia, serpente astutissimo e antico, lupo
rapace, tu che fai opera di persuasione affinché le anime degli uomini si
allontanino dal Dio vero, creatore di tutto, che fece il cielo, la terra,
il mare e tutto quanto in essa si trova, giacché tu sei sempre nemico del
genere umano". [11]
Satana gli rispose: "Se proprio li vuoi sapere, ti riferirò i
singoli artifizi con i quali inganno quelli che ti indicherò. Faccio
opera di persuasione per l'omicidio, l'idolatria, i malefizi, perché
credano nelle fantasie ch'io metto loro in mente. Quanti fanno queste
cose, quanti le approvano come quelli che le insegnano periscono con
me". [12]
Bartolomeo gli disse: "Dimmi subito in qual modo persuadi gli uomini
a non seguire Dio, ma gli artifizi cattivi, lascivi e tenebrosi,
abbandonando le vie del Signore diritte e illuminate". L'anticristo
gli rispose: "Te lo dirò. Una ruota salì dall'abisso ed aveva sette
coltelli di fuoco. Il primo coltello ha dodici canali". Bartolomeo
domandò: "Chi sono quelli che si trovano nei coltelli?". [13]
L'anticristo gli rispose: "Nel canale di fuoco del primo coltello si
trovano quelli che tirano le sorti, gli indovini, gli incantatori, quelli
che credettero in essi e quelli che li cercarono: con l'iniquità del loro
cuore trovarono divinazioni false. Nel
secondo canale di fuoco sono posti i blasfemi, quanti bestemmiano Dio e il
loro prossimo, quelli che bestemmiano le Scritture; qui sono posti anche
gli incantatori, quelli che li cercarono e quelli che credettero in essi.
Nel mio numero sono destinati quelli che si uccidono o si dànno la morte,
quanti si annegano, si gettano in un pozzo, si sospendono a un capestro,
si percuotono con un'arma. [14]
Nel terzo canale sono posti gli omicidi, gli adoratori degli idoli, quanti
seguono l'avarizia e l'invidia a causa della quale io sono stato scacciato
dai cieli in terra. Negli
altri canali sono sistemati gli spergiuri, i ladri, i superbi, gli avidi,
gli usurai, quelli che bestemmiano gli spiriti, non dànno ospitalità ai
pellegrini, non fanno elemosina, non assistono i carcerati, servono
tiepidamente nella Chiesa e sono detrattori; quelli che non amano il loro
prossimo e tutti gli altri peccatori che non ricercano il Signore o lo
venerano tiepidamente: io scandalizzo tutti costoro a mio
piacimento". [15] Bartolomeo gli domandò: "Dimmi, diavolo
bugiardo e non verace, queste cose le fai tu personalmente oppure per
mezzo di tuoi ministri o di tuoi simili?". L'anticristo gli rispose:
"Oh, s'io potessi uscire e fare queste cose personalmente! Ma n‚ io
esco n‚ alcuno di quelli che sono stati gettati qui con me. [16]
Qui abbiamo invece alcuni ministri secondari, che a loro volta si sono
fatti dei colleghi ministri, ai quali abbiamo dato i nostri ordini, su di
loro abbiamo poste le nostre stole e li mandiamo a caccia, affinché con
molta dolcezza ci catturino le anime degli uomini, sollecitandoli a
seguire l'ebrietà, l'avarizia e la bestemmia, a deviare la fornicazione
in eresia, a venerare gli idoli, a deviare dalla Chiesa, a sottovalutare
la croce del Crocifisso, a dire falsa testimonianza: noi, infatti,
facciamo tutto ciò che Dio odia. [17]
Alcuni li facciamo cadere nel fuoco, altri li buttiamo giù da un albero,
ad alcuni spezziamo le mani o i piedi, ad altri caviamo gli occhi, e
facciamo molte altre cose di questo genere. Offriamo loro oro, argento e
(la realizzazione di) ogni desiderio del mondo, e quelli che non possiamo
far peccare da svegli, li facciamo peccare in sogno. [18]
Il nemico espone le sue conquiste e le sue disfatte. Ma se qualcuno avrà
rinunziato alle malvagità sopra menzionate, si convertirà al Signore,
avrà diviso bene le ricchezze del mondo e farà penitenza, Dio si
rivolgerà a lui e purificherà il suo vaso giacché egli l'ha plasmato e
abita in lui e fa sua la di lui casa. [19]
Quando arrivano poi i miei ministri, trovano quella casa occupata e non la
possono avvicinare neppure da lontano essendo già abitata dal re celeste
e da ogni parte c'è il suo sigillo. Elevano allora un ruggito e ritornano
da noi ad annunziarci con le lacrime: "Eravamo riusciti a
conquistarlo con il lavoro di un anno e di molto tempo, ed ecco che
l'abbiamo perso; ora ci voleva persino legare e mandare nell'abisso". [20]
Ma io li flagello perché si sono comportati con negligenza, li mando là
ove possono trovare un'anima da sedurre affinché la seguano o la diano a
noi; diamo loro anche la facoltà di prendere l'aspetto che vogliono per
apparire agli uomini. [21]
Ti dirò anche i nomi degli angeli di Dio che ci sono contrari. Uno si
chiama Mermot e tiene insieme le tempeste; i miei ministri lo scongiurano
ed egli concede loro di abitare dove vogliono, ma nel ritorno sono
incendiati. Altri cinquanta sono gli angeli sopra i bagliori, e quando lo
spirito vorrebbe uscire da noi per il mare o sopra la terra questi angeli,
dalle nubi, scagliano contro dei colpi di pietra e di fuoco che ci brucia
e spacca sassi ed alberi. [5,
1] Ed ovunque ci possono trovare ci perseguitano per ordine di colui che
assistono quello che mi ha relegato; giacché è per suo ordine che tu mi
domini e quanto io non mi pensavo di dire, il mio segreto,
involontariamente confesso". [2]
L'apostolo Bartolomeo gli domandò di nuovo: "Dimmi ciò che hai
fatto e ciò che fai". Satana gli rispose: "Pensavo di non
manifestarti tutto il mio segreto, ma per colui che comanda e la cui croce
mi obbliga, non ti posso nascondere nulla. [3] Io spinsi il re Geroboamo a
fabbricare i due vitelli d'oro, a fornicare a causa loro e costringere il
popolo a seguirlo; e prima ancora io feci questi altari e questi pali e
costrinsi il popolo a fornicare a causa loro. Sono
io che ho tentato Giobbe e gli sottrassi i figli e le ricchezze e a me è
stata data la facoltà di coprire Giobbe di piaghe, da capo a piedi. Per
mezzo di sua moglie, tentai di prendergli anche l'anima, ma non ci sono
riuscito: essendo egli giusto e perfetto davanti a Dio, Dio lo custodì. Sono
io che, con le donne, ingannai i figli del sacerdote Eli, con i quali sono
stati uccisi più di trentamila uomini. [4]
Sono io che ho fatto mormorare il popolo di Dio nel deserto; lo feci
fornicare per mezzo dei pali sacri e degli altari e con la fabbricazione
del vitello. Sono
io che li ho sedotti entrando nel cuore del popolo affinché dicesse ad
Aronne: "Fa' per noi degli dèi che ci precedano" e poi
danzarono davanti al vitello e l'adorarono. [5] Giunto Mosè, pregò per
loro ed, avendo fatto penitenza, si salvarono, giacché ovunque si trova
un uomo giusto e fedele che si tiene lontano dal male e teme colui dal
quale è stato creato, per opera sua si salvano molti. Ovunque
invece si trova un uomo che non teme colui dal quale è stato creato, ma
lo serve tiepidamente, non salva n‚ se stesso n‚ gli altri. Ed io lo
scandalizzo, affinché non si possa riprendere e pregare per i suoi
peccati, n‚ fare opere buone. [6]
Però non li vinco tutti, ma solo quelli che trovo vuoti. Quelli che trovo
pieni di Spirito santo e del segno della croce, che perseverano nei
comandamenti di Dio ed hanno lo scudo della fede, e cioè la croce sulla
quale egli fu appeso, li tento sì, ma me ne resto confuso. Invece entro e
rimango presso quelli che trovo vuoti, senza il segno del Crocifisso, e
perseveranti in quelle cose che sono cattive oppure non credono affatto in
Dio. [7]
Ti assicuro che odio le opere buone e desidero invece le opere cattive. Sono
io che ho fatto e faccio i martiri entrando nel cuore dei prìncipi
affinché li perseguitino. Sono
io che ho fatto mettere i tre fanciulli nella fornace ardente. Ma colui
che mi ha stretto con catene di fuoco, era con essi in mezzo alla fornace
e li refrigerava. Sono
io che ho fatto perseguitare i Maccabei poiché erano perfetti nella legge
di Dio. Sono
io che ho fatto ardere di passione verso Susanna i due vecchi e li feci
pronunciare contro di lei una falsa testimonianza. Sono
io che ho fatto in modo che fosse fabbricata l'immagine ordinata da
Nabucodonosor, ed abitai su di essa. [8]
I sacerdoti degli idoli sia in Babilonia sia nelle altre regioni di tutto
il mondo, venerati da tutte le genti, sono mia dimora, abito con essi e
sono miei fratelli. Sono
io che, entrato nella bocca di tutti i suoi profeti, ingannai il re Acham
con un falso aiuto. Quando gli uomini vogliono fare elemosine, soccorrere
i carcerati, visitare gli infermi, provvedere a se stessi, vestire un
ignudo, dare da mangiare e da bere agli affamati, ascoltare la voce dei
poveri e scontare così i loro peccati, allora io entro in cuor loro
ingannandoli in modo che non facciano ciò che è bene, ma ciò che è
male. [9]
Spinto dall'invidia, lavoro affinché nessun uomo cristiano salga là
donde io sono stato scacciato. Per dire tutto, io propino a tutto il mondo
le mie pozioni. Sono io che faccio sì che le genti adorino gli idoli e
venerino i campi. Sono
io che infondo la libidine invece della castità, e la corruzione invece
della verginità, l'amore del mondo invece dell'amore di Dio, l'amore
della lussuria invece dell'amore della purezza. Sono
io che infondo la superbia invece dell'obbedienza, l'ubriachezza invece
della sobrietà. Sono
io che suscito le diverse eresie affinché gli uomini fornichino per mezzo
degli idoli e si separino dalla Chiesa cattolica. [10]
E come a voi, suoi apostoli, il vostro Maestro diede la facoltà affinché
da tutto il mondo e da tutte le genti gli prepariate nella sua Chiesa
delle anime fedeli per mezzo della vostra predicazione, così, per
acquistarmi discepoli, io mando i miei ministri affinché vadano ovunque
trovino persone infedeli che non credono al Maestro verace, e credono
invece a me ingannatore. [11]
Faccio dunque dolce quanto è amaro, benefico quanto è ignominioso,
inquieto quanto è tranquillo, benevolo quanto è iracondo, vergine quanto
è lussurioso, male quanto è buono, ingiusto quanto è giusto, ingiurioso
quanto è onorifico, triste quanto è gioioso, cupidità quanto invece è
elemosina, empio quanto è pio, golosità quanto è astinenza, falsa la
testimonianza vera. [12]
Per mezzo dei miei amici, ministri e seguaci io trarrò a me tutti quelli
che potrò affinché con me periscano. Se io infatti fossi libero,
metterei tante di quelle insidie tra gli uomini che nessuno più
entrerebbe nel luogo donde io sono caduto e, se potessi, tenterei anche
voi e vi ucciderei come feci già con il vostro Giuda, e porrei inimicizie
tra di voi e i vostri padri che furono prima di voi. [13]
Ma quando sarete andati a predicare, dopo di voi invierò i miei ministri
affinché le genti di tutto il mondo non vi credano, bensì si accordino
per uccidervi, lapidarvi, crocifiggervi come il vostro Maestro. Sono
io che, per opera di una donna, ho fatto decapitare da Erode anche
Giovanni Battista. La mia vita è la vostra morte, la mia beatitudine è
la vostra tribolazione e la mia gioia è la vostra tribolazione. Basti
quanto ti ho manifestato! Se ti dicessi di più non avrei più
riposo". [14]
Artifizi presenti e futuri del nemico. Il Signore Gesù disse all'apostolo
Bartolomeo: "Lascialo e ordinagli che se ne ritorni al suo posto fino
all'avvento del Signore. Io ti manifesterò quanto ancora è rimasto; è,
infatti, necessario rinascere diversi; così, coloro che sono provati e
vinceranno, si troveranno nel regno dei cieli donde questo nemico è
caduto assieme ai suoi consiglieri". [15]
Allora l'apostolo Bartolomeo disse all'anticristo: "Ritorna nel tuo
regno nell'abisso, o dannato nemico degli uomini, fino all'avvento del
Signore nostro Gesù Cristo che verrà a giudicare per mezzo del fuoco i
vivi e i morti ed il secolo e a dannarti con i tuoi simili, affinché tu
più non presuma compiere quanto hai detto". [16]
Con una voce lamentosa pari ad un ruggito di leone, Satana disse:
"Guai a me! Ho ingannato molti per mezzo della donna, e da una
vergine sono stato a mia volta ingannato, stretto e legato da catene di
fuoco dal figlio della vergine, e brucio terribilmente. O verginità che
sempre mi fu contraria! Devono passare ancora settemila anni, e come ho
potuto essere ingannato a confessare tutto quanto ho detto. [17]
Comunque, prima del suo avvento manderò ancora le mie frecce dove potrò,
sia personalmente che per mezzo dei miei ministri e seguaci. Ma tutto ciò
è capitato a me e ai miei consiglieri a causa della superbia e
disobbedienza. Sono io che ho fatto in modo che i suoi fratelli
prendessero in odio Giuseppe, li incitai contro di lui affinché
l'uccidessero, come Caino uccise suo fratello Abele, lo volevo ingannare
per mezzo di una donna, ma non ci sono riuscito. Ove,
infatti, c'è l'amore di Dio, là c'è pure il suo timore; come ove c'è
la saggezza e la castità, quivi c'è pure umiltà e carità perfetta, e
contro di esse io non posso fare nulla. Sono io che ho sedotto il re Saul
affinché non obbedisse alla voce di Samuele profeta. [6,
1] Saturno, Apollo, Giove e Mercurio sono miei fratelli e tutti gli dèi
venerati da tutte le genti sono ascritti nel mio numero, giacché sono io
che sono invocato sotto il loro nome. Simon mago, Zaroes e Arfaxir, Jamne
e Mambre sono miei fratelli e così quanti li hanno invitati; Sodoma e
Gomorra seguivano le mie opere, allorché Dio s'è adirato contro di esse
e fece piovere fuoco e zolfo dal cielo annientando tutti. [2]
Enoc e Noè furono miei nemici, essendo giusti presso Dio. Io stuzzicai
Esaù contro Giacobbe, e feci uccidere Zaccaria nel tempio. Sono io che
introdussi nel cuore di Giuda il tradimento di Cristo ai Giudei, e sono io
che ho agito nel cuore degli Ebrei affinché crocifiggessero Cristo e lo
colpissero con la lancia. Sono io che ho tentato lui, come già il primo
uomo, sono io che nel deserto gli offrii il pane qual cibo per vedere se
lo potevo sedurre come il primo uomo, e gli offrii pure i regni del mondo. [3]
Ma colui che ha creato gli angeli, il mondo e tutte le cose che sono nel
mondo, al cui comando trema tutto, colui che ha rifinito il mare e pose le
basi all'arida, colui per mezzo del quale è stata fatta ogni cosa, mi ha
legato con catene di fuoco, da lui sono stato avvinto; la sua croce mi
tormenta molto e non mi permette di fare quanto desidero, senza il suo
permesso. [4]
E non ti nascondo neppure questo pur confessandolo a malincuore. Quando i
cristiani vogliono vivere secondo il precetto di Dio e vogliono correre in
chiesa ad ascoltare la lezione e le parole di Dio, o quando vogliono
pregare bene, io entro nel loro cuore, metto in essi diverse tentazioni e
faccio loro molte cose. Noi che altro non abbiamo che il male, come
possiamo fare del bene?". [5]
Bartolomeo ringrazia Gesù. Il Beato apostolo Bartolomeo disse a Gesù:
"Tu sei buono, Signore Gesù Cristo, per opera del tuo vero e
glorioso avvento siamo diventati buoni giacché tu sei misericordioso
verso coloro che si convertono a te; sei un Dio benevolo, tu ti sei
degnato venire dall'utero di una vergine, e così la carne che era stata
corrotta dall'inganno del nemico fu ristabilita per opera di una vergine
buona e pura per la quale ti sei degnato di venire e che è detta
giustamente madre e regina; con il tuo glorioso e mirabile avvento hai
redento per Dio Padre onnipotente; a causa di Eva eravamo periti e
separati dal regno dei cieli, [6] ora per opera di una vergine tutto è
stato riparato e per mezzo del tuo santo avvento e per il tuo rinomato
mistero hai aperto il tuo regno dei cieli a coloro che credono in te;
mentre prima il genere umano era caduto a causa della superbia e del
consiglio del nemico. Ti domandiamo, Dio, di avere misericordia dei tuoi
servi che sperano in te, giacché tu sei lo stesso Signore che hai
rinvigorito Mosè, tuo servo, contro Amalek e lo hai vinto per opera del
tuo braccio santo ed eccelso, come hai schiacciato il faraone con il suo
esercito, mentre hai salvato il popolo dando la vittoria ai tuoi servi.
[7] Ed ancora, sei tu che hai schiacciato tutti gli avversari (di) queste
generazioni pessime al cospetto del tuo popolo Israele, ed è in virtù
della tua potenza che la vittoria arrise sempre al tuo servo David, sei tu
che hai parlato nei suoi giorni e hai irrobustito le sue mani contro i
suoi nemici". [8]
Il motivo della caduta del nemico. Dopo di ciò apparve nuovamente il
diavolo a Bartolomeo e gli disse: "Ti prego, o apostolo del Dio vivo,
di non far sapere quanto io involontariamente ti ho confessato".
L'apostolo Bartolomeo, ammirando l'audacia del nemico e confidando nella
potenza del Salvatore, rispose a Satana: "Demonio immondissimo,
confessa il motivo per cui sei stato scacciato dall'altezza dei cieli,
avendomi tu giurato che mi avresti detto tutto". [9]
Il diavolo rispose: "Quando Dio fece il padre Adamo a sua immagine,
disse ai quattro angeli che convocassero la terra dai quattro angoli, e
l'acqua dai quattro fiumi del paradiso. Nel mondo io ero nei quattro
angoli della terra. Là dove io non ero fu fatto l'uomo quale essere
vivente e (Dio) lo benedisse poiché era a sua immagine. Dopo, Michele,
Gabriele e Uriele adorarono. [10]
Quand'io ritornai dal mondo, l'arcangelo Michele mi disse: "Adora la
figura che Dio ha fatto secondo il suo beneplacito". Io vidi che era
fatto con la polvere della terra, e dissi: "Di acqua e fuoco son io e
sono stato creato prima. Non adoro il fango della terra". Michele mi
disse nuovamente: "Adora! Che non capiti che il Signore si adiri
contro di te". Io gli risposi: "Il Signore non si adira contro
di me. Bensì porrò il mio trono contro il suo trono". Allora il
Signore si è adirato verso di me, ordinò di aprire le cateratte del
cielo e mi gettò in terra. [11]
Dopo che fui gettato giù, il Signore interrogò alcuni angeli che erano
sotto di me se volevano adorare l'opera delle sue mani. Ed essi gli
risposero: "Abbiamo visto che il nostro principale non ha adorato,
così noi non adoriamo chi è inferiore a noi". Anch'essi furono
allora gettati giù in terra con me, ed abbiamo dormito per quarant'anni.
Quando mi svegliai, vidi che quelli dormivano sotto di me; li destai
secondo il mio volere e mi consigliai con loro sul come persuadere l'uomo
a causa del quale sono stato gettato giù dai cieli. [12]
Dopo che mi consigliai, compresi come lo potevo sedurre. Presi dunque
nelle mie mani delle foglie di fico, asciugai il sudore del mio petto e
sotto le mie ali, e poi le gettai lungo il corso d'acqua: Eva, bevendone,
provò il desiderio della carne; la diede a suo marito; e parve loro
dolce, nonostante fosse amara. A causa della prevaricazione commessa, non
capirono di avere prevaricato. Se non avessero bevuto di quest'acqua non
avrei mai potuto persuaderli, n‚ io avrei potuto vincerli diversamente
che così. [13]
Ma guai a me, giacché se per mezzo di Eva sono stato vincitore, per mezzo
di Maria vergine sono stato vinto. Da suo figlio sono stato imprigionato
ed ora brucio terribilmente. Guai a me, giacché per mezzo di una vergine
è stata scoperta la mia intenzione, la mia forza si è disgregata ed io
brucio moltissimo. Ma ti prego, apostolo del Dio vivo, di non manifestare
tutte le parole che io - vinto, legato e costretto - ti ho rivelato,
giacché non trovo ove riposare". [14]
L'addio al nemico. Bartolomeo gli rispose: "Possa tu non stare mai
bene, o dannato, astutissimo nemico degli uomini, drago antichissimo. Tu
vuoi ch'io nasconda al popolo di Dio le tue arti cattive, astute e
pessime? Le tue vie inique e ingannatrici, tenebrose e lubriche che
conducono a te, e a quelli che sono d'accordo con te, nella perdizione,
nella geenna di fuoco e nella pena perpetua? Non le nasconderò bensì ne
annunzierò l'artefice a quelli che crederanno nel Signore mio Gesù
Cristo. [15]
Annunzierò la via dell'equità, della verità e della carità che conduce
alla vita eterna e alla requie perpetua affinché quanti la seguono e
giungono in fondo vivano in sempiterno e siano partecipi della vita eterna
donde tu, misero, sei caduto per superbia". [16]
E, pregando, l'apostolo Bartolomeo disse: "Signore Gesù Cristo,
ordina che egli entri nell'inferno, giacché questo diavolo è audace
contro di me". Il Signore Gesù Cristo disse a Satana: "Vattene,
discendi nell'abisso e resta là fino al mio avvento". E subito il
diavolo più non apparve. [17]
Preghiera di Bartolomeo. Allora Bartolomeo, cadendo ai piedi di nostro
Signore Gesù Cristo, prese a dire tra le lacrime: "Abba, Padre, il
solo ad essere sempre glorioso, Verbo del Padre per mezzo del quale è
stato fatto tutto! Colui che a stento i cieli potevano contenere volle
abitare nell'utero di una vergine; colui che una vergine portò e generò
senza sentire dolore. Era vergine prima del parto e rimase vergine dopo il
parto. Tu,
Signore, l'hai scelta e l'hai chiamata madre vera, vergine e ancella.
Madre perché per suo mezzo ti sei degnato discendere là dove hai preso
carne. Regina perché di lei ne hai fatto la regina delle vergini. Tu
poi, Signore, hai creato tutto secondo il tuo giudizio ed hai fatto sì
che prima ancora che ti preghiamo tu ci dia tutto secondo la tua bontà,
Signore. [18]
Tu che hai portato una corona di spine da dare a noi che ti supplichiamo
una corona inestimabile, e per liberarci dalle spine dei peccati. Tu
sei stato appeso a un legno per allontanare da noi il legno della cupidità
e della concupiscenza; ed affinché anche noi credenti, per opera del
nuovo legno della croce del salvatore Signore Gesù Cristo, per mezzo
della quale hai vinto il mondo e quello che seduceva sempre il mondo,
possiamo vincere i poteri dell'avversario seguendola e custodendola sempre
in cuor nostro. [7,
1] Ti supplichiamo, Signore, affinché per questo segno della santa croce,
per il tuo glorioso avvento e per il glorioso tuo nome, coloro che credono
in te possano vincere le potestà aeree. Giacché tu sei la nostra forza e
gloria e ci hai assicurato dicendo: "Senza di me non potete fare
nulla"". [2]
Preghiera degli apostoli. Dopo di ciò, tutti gli apostoli caddero bocconi
ai piedi del Signore, dicendo: "Benedetto, Signore, grande e
terribile creatore di tutto, per opera del quale è stato fatto tutto, in
cielo e in terra, che ti sei degnato di rivelare ai tuoi servi questo
mistero affinché le genti e le generazioni umane sappiano che sei tu che
hai creato ogni cosa e che salvi quanti sperano in te. Ci hai svelato il
nostro nemico affinché le genti imparino a guardarsi dall'allettamento
dell'antico serpente che ha sedotto il primo uomo, affinché le genti non
gli credano allorché con le sue arti maligne entra negli altari e nelle
statue di bronzo per sedurre le anime degli uomini e mandarle alla
perdizione come egli stesso perì. Egli attira nell'errore della menzogna
coloro che credono alla verità e al tuo nome grande e terribile, coloro
che credono che tu sei il Dio uno e trino, e ti confessano uno nella
trinità. [3]
Ti lodano i cieli dei cieli. Ti
lodano i cherubini e i serafini. Ti
lodano i profeti. Ti lodano gli angeli e gli arcangeli. Ti
lodano i giusti. Ti lodano i martiri. Ti
lodano i confessori. Ti
lodano le vergini. E
noi, tuoi servi, ti lodiamo e benediciamo il tuo nome. Re
dei cieli che da solo operi cose grandi e mirabili, come hai fatto con i
nostri padri Abramo, Isacco e Giacobbe, come hai fatto con Mosè, Aronne e
Gesù Nave e con tutti i tuoi servi fedeli che ti furono graditi come
David e Salomone. [4]
A te la forza e la gloria. A
te la potenza. A
te la potestà. A
te l'impero. A
te il regno. A
te la grandezza. A
te l'esaltazione. A
te la vittoria avendo tu vinto il seduttore del mondo. A
te l'eternità con il Padre e con lo Spirito santo. Tu
sei il principio e la fine. [5]
Sei tu che hai redento il mondo con il tuo sangue, e di nuovo sei atteso
come giudice dei vivi e dei morti. Ti supplichiamo, Signore, affinché ti
degni di essere sempre con noi. Non abbandonarci! Sii sempre vicino ai
tuoi fedeli, Signore! [6]
Sei tu che in principio hai fondato la terra e i cieli sono opera delle
tue mani. Sei
tu che hai separato la luce dalle tenebre, e tutte le cose sono state
fatte in tua presenza. Tu
sei potente e verace, Signore, nelle tue parole, e fedele nelle tue leggi
con le quali hai parlato per mezzo dei tuoi servi profeti e con le quali
hai promesso che ti saresti dato a noi. Tu
sei venuto per opera dell'utero glorioso e castissimo della santissima
vergine Maria. [7]
Tu hai permesso che una lancia trapassasse il tuo costato per liberarci
dalla spada del diavolo, saziarci con il tuo corpo e con il tuo sangue e
per liberare sempre dalle insidie dei nemici coloro che ricevono queste
cose e credono nella tua santa Chiesa cattolica. Tu,
per mezzo di una canna, hai gustato una spugna piena di fiele e aceto, per
tenerci lontani dalla fauce del diavolo e liberarci dall'aceto
dell'amarezza. Tu
ci hai dato il calice di vino sincero del nuovo testamento quale cibo
dell'anima e del corpo, quale redenzione di vita eterna. [8]
Tu hai gridato ai quattro fiumi ed al tuo comando corsero, obbedienti, al
tuo servizio. Il primo fiume è Filosofon per l'unita della Chiesa e la
credulità apparsa in questo mondo. Il secondo fiume è Geon perché fatto
dalla terra, o anche (per) i due testamenti. Il terzo fiume è il Tigri
perché nei cieli ci è stata manifestata la trinità sempiterna: crediamo
nel Padre, nel Figlio e nello Spirito santo, ed uno solo è il Dio per
mezzo del quale sono state fatte le cose in cielo e in terra. [9] Il
quarto fiume è l'Eufrate. Tu
hai saziato per sempre ogni anima viva con il lavacro di rigenerazione che
era figura dei vangeli che scorrono per tutto l'orbe terrestre che ti sei
degnato di evangelizzare per opera dei tuoi servi affinché quanti credono
e confessano siano salvi, credendo nel tuo nome, grande e terribile, e nei
tuoi santi vangeli per giungere così a quella vita che non hanno". [10]
Dossologia di Bartolomeo. Allora l'apostolo Bartolomeo disse a Gesù:
"Signore, padre, re della vita eterna, re dei cieli, re degli
arcangeli, re dei profeti, re dei martiri, re dei giusti, re dei fedeli,
re di quanti credono in te, re degli orfani, re dei prigionieri, re dei
piccoli, re dei secoli, re del mondo. Consolatore dei tribolati,
liberatore di quanti credono in te, medico dei doloranti, nutritore degli
orfani e delle vedove, redentore di coloro che erano persi, sei tu che con
il tuo sangue hai redento tutto l'orbe terrestre dalla mano del nemico che
anelava a divorare la tua plebe. Salvezza dei peccatori, non abbandonare
la creatura da te plasmata". [11]
La missione di Gesù nel mondo. Gesù rispose: "Bartolomeo, mio Padre
mi ha chiamato Cristo proprio per questo, affinché io discendessi sulla
terra ad ungere con l'olio della vita ogni uomo che viene a me; e chiunque
sarà unto vivrà in eterno. E mi ha chiamato Gesù affinché io rimetta i
peccati ai penitenti, a quelli cioè che fanno penitenza delle loro
cattive azioni, si distolgono dalla vita tenebrosa per seguire la via
della giustizia per ricevere il battesimo con le invocazioni e
professioni, e osservano poi i miei comandamenti che sono scritti qui, nei
profeti e nella legge, e non seguono la via dell'iniquità sulla quale ha
seminato il nemico. [12]
Io, infatti, ho donato a tutti la verità di Dio, poiché io sono la via,
la verità e la vita. Via, perché nessuno può venire al Padre se non per
mezzo mio; vita, perché io do la vita eterna ai giusti, ai fedeli che
credono in me con cuore puro, e a quelli che mi temono: saranno come
angeli di Dio e saranno detti figli dell'Altissimo; io sono verità perché
in me ebbe compimento tutto ciò che di me avevano profetato i profeti e
quanto di me è scritto nei salmi; sono io, infatti, che li ho mandati. Io
sono la vita perché ho mostrato ai fedeli la via, cioè il battesimo di
santificazione. [13]
Spontaneamente mi sono offerto ai flagelli, ricevetti sputi sulla faccia,
fui ferito da una lancia e abbeverato con fiele e aceto; da perfidi Ebrei
sono stato appeso ad una croce. Volli patire tutte queste cose dai
pontefici ebrei, per salvare il mondo, liberarlo dalla rabbia del nemico
maledetto che voleva perdere il genere umano come era perito egli stesso. [14]
Quante cose mirabili ho compiuto davanti ad essi e tuttavia non mi
credettero, bensì chiusero le loro orecchie e voltarono le loro facce
senza credermi, dicendo: "Scaccia i demoni in forza di Beelzebub
principe dei demoni" e gridando: "Noi non abbiamo alcun
re!". Non vollero capire quanta sofferenza io sopportai per liberarli
dalla terra d'Egitto, dalla casa di servitù e farli passare attraverso il
Mare Rosso come attraverso l'arida. [15]
Per quarant'anni cibai i loro padri nel deserto con la manna; feci sorgere
l'acqua da una durissima pietra; e il bene me lo ripagarono con il male.
Non vollero riconoscere che sono il Signore che li ha creati. Davanti a
loro infransi tutte le genti, ma non vollero camminare sui miei precetti.
Fecero, anzi, consiglio e mi consegnarono alla morte. [16]
Quanto a voi, occorre che voi sopportiate tutte queste cose affinché
veramente vi possiate dire miei discepoli e seguiate la mia via. Starete
davanti a re e presidi, prìncipi e autorità a causa del mio nome.
Abbiate un poco di pazienza per amor mio, e regnerete con me in perpetuo,
sederete con me nel regno del Padre mio, e sederete con me in tribunale a
giudicare le dodici tribù di Israele. Giacché io non vi dico più
(servi), ma amici avendovi manifestato ogni cosa: il servo ignora ciò che
fa il suo signore, io invece vi ho manifestato ogni cosa. Non
temiate quelli che possono uccidere il corpo, giacché l'anima non possono
ucciderla. Non datevi pensiero di come e di che cosa parlare, giacché
abita in voi lo spirito di mio Padre ed egli vi darà la testimonianza per
vendicare il mondo e colui che seduceva il mondo. [8,
1] Ora, infatti, sarà distrutta la saggezza del mondo ed eretta quella di
Dio. Amatevi l'un l'altro come io vi ho amato e rimanete in me come io in
voi. Come io ho dato l'anima mia per il mondo e per voi, così voi pure
date le vostre anime per i fratelli". [2]
Bartolomeo gli disse: "Signore, è lecito manifestare queste cose a
tutti gli uomini?". Gesù gli rispose: "A tutti quelli che sono
credenti ed osservano questo mistero ch'io vi ho mostrato, è lecito
manifestarle. Tra i gentili, infatti, vi sono alcuni che venerano gli
idoli, vi sono bevitori, fornicatori, spergiuri, blasfemi, detrattori
della Chiesa cattolica, invidiosi, malefici, incantatori, perversi,
seguaci dell'arte del nemico, odiatori del loro prossimo: tutti costoro
non sono degni di udire questo mistero. [3]
Ne sono, invece, degni quelli che osservano i miei precetti, che
comprendono le parole di salvezza della vita eterna che non ha termine: ed
in cielo, nel regno del Padre mio, sono partecipi dei santi, dei giusti,
dei fedeli. Colui che si sarà separato dall'errore dell'iniquità ed avrà
seguìto la via della salvezza e della giustizia, è necessario che
ascolti questo mistero. Te beato Bartolomeo, e beata la tua
generazione". [4]
Bartolomeo allora, scrivendo in cuor suo tutte quelle cose udite dalla
bocca del Signore nostro Gesù Cristo, con volto giulivo benedisse il
Padre, il Figlio e lo Spirito santo dicendo: "Gloria a te, Signore,
redentore dei peccatori, vita dei giusti, fede dei credenti, risurrezione
dei morti, luce del mondo, amante della castità". [5]
Gesù allora, cingendo la corazza, disse: "Io sono buono, mansueto e
benigno, misericordioso e clemente, forte e giusto, mirabile, santo e
guaritore, difensore degli orfani e delle vedove; colui che incorona i
giusti e i fedeli; giudice dei vivi e dei morti; luce della luce e
splendore della fiamma; consolatore dei tribolati e aiuto dei piccoli.
Godete con me, amici miei, e ricevete il (mio) dono: io vi darò il dono
celeste". [6]
Quando Gesù terminò di dire queste parole, tutti gli apostoli lo
baciarono dandogli la pace; lo benedissero e lo lodarono ad una voce,
dicendo: "Amen!". [7]
Generi di peccati e di peccatori. E i discepoli l'interrogarono:
"Signore, dì a noi: qual è il peccato più grave di ogni altro
peccato, Signore?". Gesù
rispose loro: "Peccato grave è la fornicazione, l'ira, la bestemmia,
l'empietà, l'inganno, l'invidia, la falsa carità, le cattive azioni. Di
quanti agiscono così, il profeta disse: "Gli empi non risorgeranno
nel giudizio, n‚ i peccatori nel consiglio dei giusti". Amen, amen,
io vi dico che agli uomini sarà perdonato ogni peccato e qualsiasi azione
cattiva, purché abbiano fatto penitenza. Ma a chi bestemmierà contro lo
Spirito santo non gli sarà perdonato n‚ in questo secolo n‚ nel
giudizio futuro". [8]
Bartolomeo gli disse: "Signore, che cosa significa peccare contro lo
Spirito santo?". Gesù gli rispose: "Chiunque bestemmia un uomo
che serve fedelmente Dio Padre o abbandona la sua Chiesa cattolica per
seguire l'eretica, costui bestemmia contro lo Spirito santo, per lui non
ci sarà perdono. Chi
non adora il Dio creatore di tutto, che fece il cielo e la terra, ma adora
legni e pietre privi di sensi e di anima, di respiro, di vista e di udito,
non avrà il perdono dei peccati. Chi
non offre sacrificio al Dio vivo, ma l'offre ai demoni perduti, non avrà
perdono n‚ qui n‚ nel giudizio futuro. [9]
Chi non cerca la salvezza del salvatore, commette un grande peccato. Coloro
che hanno fiducia negli uomini mortali, coloro che non corrono verso la
Chiesa cattolica, ma corrono verso le immagini dei demoni, non avranno il
perdono dei peccati. Chi
non cerca il Dio dominatore di tutti, non avrà il perdono dei peccati. Chi
cerca gli incantatori, gli indovini ciarlatani, sarebbe meglio che non
fosse nato. Chi
non crede ch'io discesi dai cieli in terra per redimere il mondo, chi non
crede ch'io, mentre ero nel mondo, regnavo da sempre nei secoli nei cieli
con il Padre mio, non avrà il perdono. Chi
non crede ch'io ho patito e sono risorto; chi non crede alla risurrezione
dei morti, da me predetta, non avrà il perdono dei peccati. [10]
Ed ancora. Chi non crede ch'io verrò qual giudice dei vivi e dei morti,
quando apparirò glorioso, non avrà il perdono n‚ in questo secolo n‚
in quel giudizio. Coloro
che non venerano il Dio vivo creatore, per mezzo del quale sono state
fatte tutte le cose, ma venerano una creatura, questo è un peccato grave! Chi
non crede nel Padre, nel Figlio e Spirito santo, costui bestemmia contro
lo Spirito santo, quindi per lui non ci sarà il perdono n‚ qui n‚ nel
giudizio futuro. Chi
non crede che il Padre, il Figlio e lo Spirito santo sono un solo Dio, non
avrà il perdono dei peccati. Coloro
che per qualche stizza si uccideranno, o si getteranno in un fiume, non
avranno il perdono dei peccati. Chi
non penserà alla sua anima, ma seguirà l'inganno del nemico, non avrà
il perdono dei peccati. [11]
Chi invece ama Dio con cuore puro, segue i suoi comandamenti e osserva ciò
che è scritto qui e nella legge e nei profeti, non sarà sopraffatto
dall'avversario, n‚ sarà toccato da alcun male. [12]
Andate a predicare! Andate dunque e insegnate a tutte le genti che non
presumano giurare n‚ per il cielo n‚ per la terra; nessuno giuri per
il suo capo, giacché non può rendere un capello bianco o nero. Tra di
essi il parlare sia "sì sì", "no no". Andate
e predicate in tutto il mondo e tra tutte le genti una parola di verità e
di pace, affinché ognuno mantenga la verità e l'amore verso il suo
fratello, verso il suo prossimo o amico, e dica la verità. [13]
Così ogni persona parli bene con la sua vicina ed ogni amica con la sua
amica, e non con inganno. Io, infatti, sono verace e voglio che voi siate
veritieri. Da lontano, io capisco i pensieri di tutti, prima ancora che
siano formulati e giudico l'amore falso. Ma tu, Bartolomeo, va' e predica
le parole di salvezza alle orecchie di chi ha voglia di intendere. E
tutti gli (altri) apostoli da me eletti, andate a predicare! Quanti vi
crederanno, saranno battezzati e crederanno ai precetti che voi
predicherete, riceveranno la vita eterna e la corona perpetua. Coloro
invece che non udranno n‚ praticheranno e non saranno battezzati,
saranno condannati nel giudizio e andranno alla pena del fuoco". [14]
Matrimonio e castità. Gli disse di nuovo Bartolomeo: "Signore, chi
avrà commesso un peccato carnale, quale parte avrà nel giudizio?".
Gesù gli rispose: "E' bene che chi è battezzato osservi il suo
battesimo, custodisca la castità e resti in essa. Se
però giungerà il desiderio della carne, deve essere il marito di una
sola donna. Sicché, come la moglie deve ignorare un altro uomo, così
anche il marito si tenga lontano da un'altra donna. [15]
Se manterranno la castità, osserveranno i miei comandamenti e daranno le
loro decime alla Chiesa, come il servo Abramo che custodì i miei
precetti; ad essi darò il centuplo e la loro unione sarà senza peccato. [16]
Se sopraggiungerà la necessità di prendere una seconda moglie o, per la
moglie, di prendere un secondo marito, lo possono fare purché corrano in
chiesa, facciano elemosina, vestano chi è ignudo, diano cibo e bevanda
all'affamato e all'assetato, diano ospitalità ai pellegrini e non
disprezzino noi, visitino gli infermi, assistano i carcerati, diano una
testimonianza verace, ricevano con ogni rispetto un sacerdote ed uno che
teme Dio; e, come vi dissi, offrano le decime alla Chiesa e facciano tutte
quelle cose che sono giuste affinché possano piacere a Dio. [9,
1] Ma se uno prende una terza moglie, nel regno dei cieli sarà
considerato indegno e peccatore, con essa. Se
invece uno mantiene la sua castità e verginità, e - sia uomo o donna -
sarà perfetto nella Chiesa cattolica, costui nel regno dei cieli sarà
considerato perfetto. [2]
Andate, voi, e predicate queste cose a tutte le genti e a tutti gli
uomini: osservino i comandamenti ch'io vi ho detto affinché si possano
salvare e conseguire la vita eterna. Io
sono il vostro signore Gesù e il Maestro. Io sono il principio e la fine,
il primo e l'ultimo, alleluia. Il re potente e molto terribile, che do la
corona a voi miei fedeli che sperate in me. Sono io che ho separato la
luce dalle tenebre. Alleluia". [3]
Dossologia degli apostoli. E tutti gli apostoli risposero ad una voce
esultandolo, glorificandolo e lodandolo, e dissero: "Sei tu, Signore,
che nel principio hai posto le fondamenta della terra e i cieli sono opera
delle tue mani. Sei
tu che all'inizio hai plasmato Adamo ed Eva e non li hai abbandonati;
sebbene li abbia sedotti l'inganno del nemico, la tua pietà non li ha
abbandonati, ma li hai redenti con il tuo sacro sangue. [4]
Noi che a causa di Eva eravamo usciti dal paradiso di delizie, ora per il
tuo santo avvento e per Maria vergine e regina, tu ci hai ricondotto nei
regni dei cieli, cioè nella tua Chiesa cattolica, che è il tuo corpo e
che hai detto tua sposa. Tu sei il giudice dei vivi e dei morti. Alleluia,
alleluia". [5]
Ascesa di Gesù in cielo. Gesù rispose di nuovo e disse loro: "Io vi
preparerò il regno dei cieli e dal trono della mia gloria vi manderò lo
Spirito santo che vi farà apparire più splendenti, veraci e forti
davanti ai prìncipi e le autorità. Alleluia. E
ritornerò ancora a rendere ad ognuno secondo le sue opere: ai giusti, ai
fedeli, a quanti credono in me e osservano i miei comandamenti, la corona
e la vita eterna; a quanti disprezzano i comandamenti, la pena perpetua e
la geenna del fuoco ove sarà pianto e stridore di denti. [6]
Pace a voi! A voi do la mia pace, a voi lascio la mia pace. Abbiate la mia
pace tutti voi che credete in me, predicate il regno di Dio e il suo regno
dei cieli a tutto il mondo e a tutte le genti, come io pure predicai a
voi". [7]
E mentre così parlava era trasportato in cielo, nelle nubi. E ad essi,
ammirati, apparvero due angeli in abiti splendenti e dissero loro:
"Uomini galilei, che state ad ammirare il Signore che sale in cielo?
Egli verrà così come lo avete visto salire in cielo. E' lui il giudice
dei vivi e dei morti; egli è il salvatore di tutti quanti sperano in lui,
colui che era stato predetto dai profeti e dai salmisti, come è detto nel
settimo salmo: "Perciò ritorna in alto, Signore". Cioè fino a
quando non sarà completo il numero dei fedeli. [8]
Poi ritornerà con grande gloria e, nella sua potenza, darà ai superbi il
supplizio ed il regno dei cieli ai mansueti e agli umili". [9]
Allora Bartolomeo e tutti gli altri apostoli glorificavano il Signore Gesù
Cristo dicendo: "Gloria
a te, Padre dei cieli, re
della vita eterna, lucerna
di luce inestinguibile, sole
splendente e limpidezza della
splendente luce eterna. Re
dei re e signore dei signori, a
te la gloria e la magnificenza, l'impero
e il regno, l'onore e la potestà con
il Padre e con lo Spirito santo. Benedetto
il Signore, Dio di Israele, che
ci visitò e redense il suo popolo dalla mano dei suoi nemici, e
fece a noi misericordia e giudizio. [10]
Tutte le genti, lodate
il Signor nostro Gesù Cristo e credetegli giacché
egli è giudice dei vivi e dei morti, il
salvatore dei fedeli. Colui
che con il Padre e lo Spirito santo vive
e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen". Termina
l'interrogazione del beatissimo Bartolomeo apostolo e degli |