VANGELO DI GESU'

TENENDO CONTO DI TUTTI I VANGELI APOCRIFI E TESTIMONIANZE VARIE

 

Maria Madre di Gesù

La Madre Maria era figlia di Gioacchino e di sua moglie Anna. Sua cugina Elisabetta aveva sposato Zaccaria, un sacerdote di grado elevato, che combinò il matrimonio di Giuseppe e Maria. Elisabetta apparteneva alla famiglia di Aronne. Gioacchino era un ricco agricoltore di Nazareth che aveva pregato il Signore di concedergli la benedizione di un figlio. Un angelo apparve ad Anna e le disse che il Signore l’avrebbe benedetta con un figlio. Ella promise che lo avrebbe condotto al Tempio per prendervi servizio, come un dono a Dio.

Finalmente ad Anna nacque Maria. Venne condotta al tempio all’età di tre anni, e affidata alla responsabilità del sacerdote. Là rimase fino all’età di dodici anni. Gesù nacque da Maria quando lei ne aveva quattordici. Maria ebbe anche altri figli, che vennero considerati fratelli e sorelle di Gesù, anche se per lui la paternità era diversa.

La gente di Nazareth considerava Giacomo, Ioses, Giuda e Simone fratelli di Gesù.(dal vangelo di Giacomo)

 

il parto della vergine

Maria crebbe nel Tempio, dove veniva visitata e nutrita dagli angeli. Quando ebbe dodici anni, fu oggetto di un’apparizione angelica. Il sommo sacerdote del Tempio stava pregando per lei, e un angelo gli apparve dicendo :Vai e raduna gli scapoli. Che essi portino un bastone, e a colui al quale il Signore mostra un segno, ella andrà in moglie. Quando si furono riuniti, si recarono dall’alto sacerdote. I bastoni vennero gettati nella fontana fuori dal Tempio, e quando il bastone di Giuseppe riemerse, una colomba scese dal cielo e si appollaiò accanto ad esso. Dunque Giuseppe fu scelto per segno divino. E quindi egli prese Maria nella sua casa. (dal Vangelo di Giacomo)

 

Vi parlerò dei genitori di quest’uomo, che amò tutti gli uomini e per il quale noi proviamo la più alta stima. Fin dall’infanzia fu cresciuto dalla nostra confraternità. Davvero la sua venuta fu predetta da un essendo, che la donna prese per un angelo. Questa donna era dotata di grande intuizione, tale da investigare nel soprannaturale e nei misteri della vita. Il nostro fratello essendo ha riconosciuto il proprio ruolo in questi eventi e ha persuaso la confraternita a cercare il bambino e proteggerlo in segreto.

Giuseppe, che era uomo di grande esperienza nella vita e di profonda devozione alla verità immortale, venne esortato da un messaggero del nostro Ordine a non lasciare la donna,e a non turbare la sua fede nella sacralità della sua esperienza. Gli venne detto di essere padre per il bambino finchè la nostra confraternità lo avrebbe ammesso come novizio. Sicchè, durante la fuga in Egitto, Giuseppe, sua moglie e il bambino vennero protetti segretamente e guidati dalla nostra confraternita. (dal Vangelo degli Esseni)

 

Nascita di Gesù e visita dei saggi

Nato Gesù al tempo del re Erode, ecco dei Magi arrivarono dall’Oriente a Gerusalemme e chiesero: Dov’è il re dei Giudei nato da poco? Perché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo.

Ed entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua madre e prostatisi, lo adorarono. Aperti poi i loro tesori, gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Quindi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via. (dal vangelo di Matteo)

 

Molto prima della nascita di Gesù, i missionari buddisti si erano recati in Iran, in Siria e a Roma. Dopo aver scoperto grazie ai loro studi astrologi e occulti che un Illuminato era nato in Giudea, essi andarano a Gerusalemme. Avevano visto il suo avvento dai segni cosmici, e, trovatolo , si prostarono davanti a Gesù e gli presentarono i loro doni, che includevano oro, incenso e mirra. Avendo riconosciuto Gesù come un Buddha futuro, tornarono nel loro paese, con calma, per un’altra strada. Come e d’uso fra  i lama buddisti, essi sarebbero ritornati più tardi, per prendersi cura dell’educazione del bambino e per adorarlo. (dai testi buddisti di Hemis   6 a.C.)

 

L’infanzia di gesù

A quel tempo giunse il momento in cui il Giudice misericordioso scelse di incarnarsi  in un essere umano. E lo Spirito Eterno che dimora in uno stato di completo riposo e suprema beatitudine si risvegliò e si distaccò dall’Essere Eterno per un tempo indefinito, in modo da mostrare, sotto spoglie umane, il modo di autoidentificarsi con la divinità e raggiungere la felicità eterna; dimostrare, con l’esempio, come l’umanità possa conseguire la purezza morale, e come, separando la sua anima dalle sue spoglie mortali, possa raggiungere quei livelli di perfezione necessari ad entrare nel regno dei cieli, che è immutabile, e dove regna in eterno la gioia.

Poco dopo, un bimbo meraviglioso nacque nella terra d’Israele, e Dio stesso parlava, per bocca di questo fanciullo, della fragilità del corpo e della grandiosità dell’anima. Il bambino divino, al quale venne dato il nome di Gesù, cominciò a parlare fin dai suoi primi anni di un Dio uno e indivisibile, esortando le anime di coloro che si erano smarriti al pentimento e alla purificazione dei peccati di cui si erano resi colpevoli. Il popolo accorreva da ogni parte per ascoltarlo e si meravigliava dei discorsi che uscivano dalla bocca di suo figlio. Tutti gli Israeliti erano unanimi nel dire che lo Spirito Eterno dimorava in questo bambino. (dai testi buddisti di Hemis 6 a.C.)

 

Gesù in Egitto 6-4 a.c.

Giuseppe condusse sua moglie e Gesù in Egitto, ove rimasero fino alla morte di Erode (dal vangelo di Matteo 4 a.C.)

 

Gesù soggiornò insieme ai suoi genitori nei monasteri di Wali-el-Natrum, Mataria e Al-Moharraq. Mataria era anche noto come il Giardino delle Erbe e rinomato per i suoi frutti e fiori senza pari. Questi monasteri appartenevano agli Esseni che erano in totale quattromila anime. Il villaggio di Mataria si trova sulla sponda destra del Nilo, e fu lì che si rifugiò la Sacra Famiglia.

Durante il loro soggiorno in Egitto, la confraternita essenza mise a disposizione di Giuseppe, Maria e Gesù tutto il necessario. Furono condotti come ospiti nella loro dimora vicino al fianco di una montagna dove i Romani avevano costruito un tempio dedicato a Giove. Vennero presentati alla congregazione essenza dove appresero la cerimonia della preghiera nonché a mangiare il pane consacrato e a bere il vino santo.

 

Nel corso della cerimonia di presentazione, Giuseppe venne messo nel centro del semicerchio degli uomini sulla destra e Maria, sua moglie, tra le donne sulla sinistra. Lì essi mangiarono il pane e bevvero il vino e tutti insieme cantarono gli inni sacri.

In seguito, di fronte agli anziani della nostra confraternita, Giuseppe fece voto di rinunciare per sempre ad ogni diritto sul bambino il quale, da quel momento in poi, sarebbe appartenuto all’Ordine. Quindi gli fu insegnato il saluto e il segno della santa confraternita. (dal vangelo degli Esseni)

 

Gli Esseni erano la più perfetta di tutte le sette della Palestina. I membri dell’Ordine praticavano la nonviolenza e godevano di una elevata reputazione morale fra gli ebrei. Erano vegetariani ,e non credevano nei sacrifici animali. Essi costituiscono una confraternita segreta, opposta ai Farisei e ai Sadducei. I loro incontri si tenevano lontano dalle città, nei loro monasteri. Indossavano vesti bianchi e si interessavano alle proprietà terapeutiche di erbe e pietre. Questi ultimi discendenti dei Theravadin Buddisti che comparvero in Egitto poco dopo il periodo di Alessandro Magno.

Durante il soggiorno in Egitto, la Sacra Famiglia restò sotto la protezione degli Esseni, che avrebbero riservato a Gesù molte cure e attenzioni. Essi si immergevano nello studio, nella contemplazione e nella meditazione, e negli anni della sua formazione Gesù avrebbe seguito il loro esempio.

Passato il pericolo della repressione romana in Galilea, Giuseppe si recò a Nazareth e di lì a Gerusalemme. (dai testi di Giuseppe Flavio, dal vangelo degli Esseni e dai testi di Hemis)

 

la giovinezza

Tornato dall’Egitto, Gesù trascorse la fanciullezza a Nazareth. Suo padre Giuseppe lavorava come falegname e viveva in una casetta dai muri d’argilla. Ormai Gesù sapeva leggere e scrivere, era saggio e abile nel mestiere di suo padre, giacchè sapeva costruire strumenti di legno impiegati in agricoltura. Nazareth è una città tranquilla circondata dalle colline. Nei suoi campi abbondava il grano e nei suoi frutteti crescevano palme da dattero, fichi e melograni.

Mentre Gesù amava leggere i Salmi di Davide, sua madre Maria si immergeva nella preghiera e nella devozione. All’età di docici anni i suoi genitori lo condussero a Gerusalemme per la festa di Pasqua, dove lo persero di vista per poi ritrovarlo nel Tempio. Sebbene Gesù fosse un figlio rispettoso, da quel momento in avanti fu evidente che non gli interessava diventare falegname, ma che aveva deciso di dedicarsi a Dio.

Gesù aveva un’assoluta dimestichezza con le Scritture.

 

Quando Gesù parlò con gli scribi delle cose sante, la sua dottrina offese profondamente i Farisei di Gerusalemme. Essi sapevano che egli veniva dalla Galilea, e lo disprezzavano come disprezzavano tutti i Galilei. Quando il Bambino Divino parlava pubblicamente nel Tempio, gli Esseni erano in apprensione per i pericoli che lo minacciavano. Sapevano che i Farisei si erano riuniti privatamente in consiglio, ben determinati a bandirlo dalla sinagoga di Sopherim. Dunque accadde che i genitori perdessero Gesù nella grande città che, a causa della Pasqua, era piena di gente proveniente da tutto il paese. Alla fine, il quarto giorno, i genitori ritrovarono Gesù. (dal vangelo degli Esseni)

 

Giunti a casa loro a Nazareth, Giuseppe e Maria dovettero adattarsi a quanto Gesù aveva comunicato loro al Tempio, e cioè che non  intendeva diventare falegname ma che invece avrebbe voluto servire Dio.

Gesù era noto per la sua erudizione e che spesso veniva consultato dai sacerdoti e dai dottori di Gerusalemme. Egli trascorse molto del suo tempo nella città, che distava circa venti miglia da Qumram, dove egli andava in visita agli Esseni, discutendo con loro di argomenti filosofici. Agli Esseni non piacevano i dominatori romani della Palestina, e per sostenere moralmente il movimento antiromano essi istruivano predicatori, inclusi Giovanni e Gesù che stavano ancora crescendo. (dal vangelo degli Esseni e dai testi di Giuseppe Flavio)

 

L’iniziazione

 

Gesù incontrò Giovanni Battista a Nazareth; divennero amici e in seguito l’affetto reciproco maturò in un intimo sentimento fraterno.

Spesso vagabondavano nelle zone più selvagge fra i monti e visitavano gli eremitaggi esseni sulla montagna dove si trova Masnada. Qui l’anziano della confraternita, Nabbin, insegnava loro la saggezza e la virtù.

Quando Giuseppe venne a saperlo, si ricordò del suo voto e dei suoi doveri nei confronti della confraternita essenza sicchè, per la prima volta, dichiarò a Gesù di non essere il suo vero padre. Venne quindi deciso che Gesù sarebbe stato iniziato all’Ordine: La sera, all’ora prevista, videro salire dalla montagna il segnale delle fiamme. Quando arrivarono al tempio si incontrarono con la confraternita. Secondo le nostre regole, Gesù e Giovanni furono iniziati al nostro Ordine in questo modo: entrambi vennero istruiti e fu loro mostrato il modo di entrare nell’assemblea, dove i fratelli stavano seduti in quattro gruppi separati, a seconda dei quattro gradi. La luna crescente diffondeva la sua luce sull’intera scena.

I due furono messi di fronte ai fratelli. Qui pronunciarono il loro voto, e i fratelli in abito bianco portarono la mano destra al petto e la sinistra lungo il fianco. E questo, come pegno che nessuno, se non i puri di cuore, avrebbero visto ciò che è sacro e santo. E i due giurarono indifferenza per i tesori della terra, per il potere mondano e per la fama, e con il bacio fraterno fecero voto di obbedienza e segretezza.

E, in ottemperanza alle nostre usanze, quando questi due ebbero pronunciato il loro voto vennero condotti in una caverna solitaria dove, per tre giorni e tre notti, furono messi alla prova e sottoposti ad autoesame. La sera del terzo giorno vennero ricondotti davanti all’assemblea per rispondere alle domande che venivano loro rivolte, e poi per pregare. Avendo ricevuto il bacio fraterno, vennero rivestiti di abiti bianchi, emblema della purezza sacra, e venne loro messa in mano la cazzuola, emblema del lavoro della nostra confraternita.

Dopo aver cantato gli inni sacri e avendo entrambi preso parte alla festa dell’amore, vennero congedati. Quando l’anno di prova e di autoesame si concluse, alla luna nuova, ammessi nell’Ordine, questa volta come veri e propri membri, vennero iniziati alla scienza superiore. Quindi accadde che Giovanni tornò a vivere in solitudine e in mezzo alla natura, mentre Gesù ritornò a Nazareth. (dal vangelo degli Esseni)

 

Il primo viaggio di Gesù in India

Gesù aveva tredici anni quando partì per l’India. (manoscritti tibetani)

 

Gesù, chiamato Isha Natha, giunse in India all’età di quattordici anni. (dai sutra Natha Namavali)

 

Gesù viaggiò attraverso la Siria e la Caldea fino a raggiungere l’India in una carovana di mercanti.

La prima destinazione di Gesù fu Sindh, dove il fiume Indo e i suoi affluenti, il Ravi, il Beas, il Chinab e il Jehlum, sfociano nel mar Arabico. Sul delta dell’Indo sorgeva l’antica città di Patala. Il soggiorno di Gesù nel Sindh fu breve; egli attraversò il Punjab e il Rajputana fino a raggiungere, in ultimo, l’Orissa.

In questo viaggio Gesù venne in contato con i seguaci del Jainismo, che predicavano la purificazione dell’anima vivendo una vita pura, attraverso nonviolenza, nobiltà di azione e di pensiero, gentilezza nei confronti di tutti gli esseri e dieta vegetariana. I Jainisti lo implorarono di restare con loro, ma Gesù continuò per la sua destinazione: il tempio di Jagannath a Puri, nell’Orissa. (dal vangelo degli ebrei e dai ritrovamenti di Notovich)

 

Gesù rimase nel tempio di Jagannath per sei anni, periodo durante il quale visitò anche Rajagriya, Varanasi e altre città sante. Varanasi è la città santa degli Indù, e sorge sulle sponde del Gange; qui egli venne iniziato alla lettura dei Veda dai sacerdoti.

Gesù fece il suo primo sermone fra la gente a Varanasi; parlò dell’eguaglianza di tutti davanti a Dio. Disse: Dio Padre non fa differenza fra i suoi figli, che sono a lui tutti ugualmente cari. Rispettate Dio, inginocchiatevi di fronte a Lui soltanto, e a Lui soltanto possono essere fatte offerte.

Il Giudice eterno, lo Spirito eterno, è l’unica e indivisibile anima dell’universo, che da sola crea, contiene e anima il tutto. Egli soltanto ha fatto la sua volontà e ha creato. Egli soltanto esiste dall’eternità ed esisterà in eterno. Egli non ha eguali, né nei cieli né su questa Terra.

Il Grande Creatore non divide il Suo potere con nessuno, e ancor meno con oggetti inanimati, giacchè Egli soltanto possiede il potere supremo. Egli ha esercitato la volontà e il mondo è apparso. Con un solo pensiero divino ha unito le acque e le ha separate dalla parte asciutta del globo. Egli è la causa della vita misteriosa dell’umanità, in cui Egli ha insufflato parte del suo essere. Ed Egli ha subordinato all’umanità la terra, le acque, gli animali e tutto ciò che ha creato, perché Egli mantiene l’ordine immutabile fissando per ogni cosa la sua durata.

L’ira di Dio ben presto scenderà sull’umanità, perché essa ha dimenticato il suo Creatore e ha riempito i suoi templi di abominazioni e adora una schiera di creature che Dio ha subordinato a essa. Coloro che privano i loro fratelli della divina gioia, a loro volta ne saranno privati.

Aiutate i poveri, assistete i deboli, non fate danno a nessuno, non bramate ciò che non avete e ciò che vedete essere posseduto da altri.

I sacerdoti bramini si risentirono delle idee di Gesù, e divennero suoi nemici. Gli chiesero di abbandonare la compagnia dei sudra, di bassa casta; Gesù ne fu disgustato e lasciò Jagannath per il luogo di nascita del Buddha Siddharta.

(dai manoscritti tibetani e da vangeli vari)

 

Gesù fra i Buddhisti

Quando Gesù giunse a Kapilavastu in Nepal, venne ricevuto dai Buddisti e visse con i monaci in un monastero. Fu testimone dei loro riti religiosi e partecipò alle preghiere e alle meditazioni. Venne il momento in cui, avendo afferrato gli insegnamenti del Buddha, e avendo conseguito la perfetta padronanza dei Sutra, del Vinaia e dell’Abhidharma, egli cominciò a pronunciare sermoni come il Maestro. I monaci lo inclusero fra i maestri di grande levatura. Pochi anni dopo, finirono con il considerarlo un Bodhisattva. L’abate di una particolare comunità di monaci dichiarò:

Oggi ci troviamo su un picco del tempo. Sei ere fa, nacque un maestro che diede gloria e luce all’uomo. E ora, un saggio maestro è qui. Questo profeta ebreo è una stella di saggezza che si alza nel cielo. Egli ci porta una conoscenza di Dio. Tutto il mondo ascolterà le sue parole, ne terrà conto e glorificherà il suo nome.

Gesù rimase con i Buddisti per sei anni. Desiderava continuare il suo viaggio, ma essi gli chiesero di rimanere. Davanti alle sue insistenze, essi accettarono con un peso sul cuore, dicendo che Buddha lo aveva scelto per propagare la sua santa parola. (dai manoscritti di

Hemis)

 

Il ritorno verso Occidente

Egli lasciò dunque il Nepal e ritornò verso Occidente, predicando a genti diverse la suprema perfezione dell’umanità: Colui che avrà ritrovato la sua purezza originaria morità avendo ottenuto la remissione dei suoi peccati, ed avrà il diritto di contemplare la maestà di Dio. L’Eterno da cui proviene la Legge è Uno. Non vi è altro Dio all’infuori di Lui. Egli non ha condiviso il mondo con nessuno, e tanto meno ha informato alcuno della totalità delle sue intenzioni.

Cessate di cercare il paradiso in cielo. Aprite le finestre dei vostri cuori e, come un fiotto di luce, il paradiso entrerà portando gioia illimitata. Allora le tribolazioni non saranno più un compito crudele. Come il padre si comporta con gentilezza nei confronti dei figli, così Dio giudicherà la gente dopo la morte, in conformità alle sue leggi misericordiose. Non umilierà mai Suo figlio introducendo per punizione la sua anima nel corpo di una bestia.

Ogni cosa è stata subordinata all’uomo, che è direttamente e intimamente unito a Lui, suo Padre. Di conseguenza l’uomo che causa il sacrificio dei Suoi figli verrà giudicato e castigato severamente per legge divina.

L’uomo può essere un nulla di fronte al Giudice Eterno, proprio come gli animali possono essere nulla di fronte  all’uomo. Dunque, io vi dico: lasciate i vostri idoli e non eseguite riti che vi separano da vostro Padre, legandovi al sacerdote, dal quale il paradiso è stato allontanato.

Le sue parole di diffondevano fra la gente, nei paesi in cui egli passava. Ci furono sacerdoti che gli chiesero di fare dei miracoli, ma Gesù rispose che i miracoli di Dio sono al lavoro dal giorno in cui l’Universo è stato creato.

Questi miracoli avvengono quotidianamente ed in ogni istante; e colui che non li vede si priva di uno dei più bei doni della vita. Egli disse loro di percepire Dio con i loro cuori, e non con i loro occhi. Consigliò loro di non illudere nessuno, di astenersi dalla corruzione e di cercare di raggiungere la suprema beatitudine mediante la purificazione dell’anima. (dai manoscritti di Hemis)

 

Gesù giunge in Persia

Lungo il viaggio di ritorno, Gesù doveva passare attraverso il Punjab.

Si aggregò a una carovana di mercanti che seguiva la strada del Kashmir.

Quando lo sentirono parlare come un profeta, costoro divennero suoi seguaci. Egli compì molti miracoli e guarì gli ammalati tra loro e quando essi vennero a sapere che Gesù voleva arrivare fino in Persia, gli diedero una cavalcatura bactriana.

Quando egli entrò in Persia, i sacerdoti ebbero paura, e proibirono alla gente di ascoltarlo. Malgrado questo, egli fu ben accolto nei villaggi. I sacerdoti gli fecero molte domande su Zoroastro, ed egli disse loro:

Io non predico un nuovo Dio, ma il nostro Padre Celeste, che esisteva prima dell’inizio e che esisterà ancora, dopo la fine. Voi dite che si devono adorare il sole, lo spirito del bene e del male. Ma io vi dico che il sole non agisce spontaneamente, ma secondo la volontà dell’invisibile Creatore che lo ha fatto.

Non c’è altro Dio all’infuori del Dio del bene! Ed Egli, come un padre di famiglia, fa solo il bene dei Suoi figli, perdonando le loro trasgressioni se si pentono.

Per questo vi dico: attenti al giorno del Giudizio, perché Dio infliggerà un castigo terribile a tutti coloro che avranno condotto i suoi figli lontano dalla strada giusta.

 

Gesù lasciò la Persia e continuò il suo viaggio verso la terra di Israele, dove giunse all'incirca nel 22 d.C. Egli scoprì che gli Israeliti erano in preda alla disperazione, a causa delle sofferenze inflitte dai romani dominatori. Gesù li esortò a non disperarsi, e ad avere fede in Dio. Venivano a frotte ad ascoltare la sua parola. Egli disse loro che la redenzione dalla schiavitù del peccato era vicina, e che non dovevano dimenticare le leggi di Dio e quelle di Mosè. Egli disse:

Entrate nel vostro tempio, nel vostro cuore; illuminatelo con buoni pensieri, con buoni pensieri ,con la pazienza e con la fede incrollabile nel Padre vostro. Fate ciò che piace a Dio, perché facendo il bene del vostro prossimo, eseguite una cerimonia che abbel­lisce il tempio nel quale dimora Colui che vi ha creati. (dai manoscritti tibetani)

 

L’iniziazione di gesù in egitto

Quando Gesù fu di ritorno in Palestina, si soffermò in molte piccole città e villaggi, popolati da comunità ebraiche. Gli abitanti delle città più grandi avevano adottato abiti greci e lo stile di vita dei Romani. La Palestina era densamente popolata e la maggior parte degli Ebrei si guadagnava a stento da vivere con i lavori manuali: un tempo gli Ebrei erano stati a capo del paese, ma ormai la loro posizione non era miglio­re di quella degli schiavi o dei sudditi di Roma. Nel profondo dei loro cuori odiavano i dominatori e, avendo sofferto sotto il loro giogo, ora aspettavano l'avvento di un redentore, il Messia.

 

Gesù era stato lontano dalla sua terra natale per circa diciannove anni. Desiderava ardentemente anche rivedere i suoi amici esseni d'Egitto e informarli circa le sue esperienze in Oriente. Venne accolto con tutti gli onori dalla confraternita e i vecchi insegnanti lodarono la sua saggezza. Ad ogni buon conto egli disse loro che desiderava rag­giungere vette più alte e sottoporsi a prove più dure.

Dopo aver ricevuto il suo nome mistico dallo ierofante, Gesù si sottopose alla prima prova. In essa si distinse e ricevette in premio un rotolo su cui stava scritta una sola parola:

Sincerità.

Dopodiché, Gesù si sottopose alla seconda prova, e lo iero­fante gli mise un rotolo fra le mani, sul quale stava scritto:

Giustizia.

Allora Gesù superò il terzo esame, e ricevette un rotolo su cui stava scritto: Fede. Poi superò il quarto esame, e lo ierofante gli mise un rotolo fra le mani sul quale stava scritto: Filantropia.

Gesù trascorse quaranta giorni in un monastero, in profon­da meditazione. Egli aveva conquistato il Sé, e ora poteva parlare con la Natura. Superò la quinta prova, e lo Ierofante gli mise fra le mani un quinto rotolo, sul quale stava scritto:

Eroismo.

Dopodiché Gesù passò la sesta prova, e ricevette un rotolo su cui stava scritto: Amore Divino, E quando Gesù passò la settima prova, lo ierofante gli mise un diadema sulla fronte e disse: «Tu sei il Cristo!» Allora si udì una voce che scosse tutto il monastero, e disse: «Questo è il Cristo>». E ogni creatura vivente disse: «Amen!» Egli è diventato immortale"

Nel periodo in cui Gesù si trovava in Egitto, vi ebbe luogo un evento straordinario: si dichiarò conclusa un'intera epoca storica, sette saggi si incontrarono in un luogo determinato per stilare la lista di tutte le nazioni, i popoli, le tribù e le lingue. Gesù fu invitato a partecipare all'incontro, ove pronunciò una locuzione in cui disse:

La storia della vita è ben condensata in questi immortali postulati: «Vi sono sette colline sulle quali sarà costruita la città santa. Vi sono sette pietre angolari sicure su cui la chiesa universale si fonderà». Le parole che dico non mi appartengono: sono le parole di Colui del quale io faccio la volontà.

E fra uomini di bassa condizione io ne sceglierò dodici, che rappresenteranno dodici pensieri immortali, ed essi saranno il modello della Chiesa. E quando verrà un tempo migliore, la Chiesa universale si fonderà sui sette postulati. E in nome di Dio, Dio nostro Padre, il regno dell'anima sarà stabilito sulle sette colline. E tutti i popoli, tribù e lingue della Terra vi entreranno. Il principe della pace si siederà sul trono di potere; il Dio Trino e Uno sarà allora Tutto in Tutto.

Quando Gesù finì il discorso, i sette saggi dissero: «Amen!» Dopo­diché nessuno disse altro e Gesù lasciò l'assemblea, tornandosene a Gerusalemme.

 

 

Gesù in Grecia

Vennero dei Greci ad ado­rare Gesù. Costoro gli fecero delle domande, ed egli disse loro che se un uomo desiderava servirlo, avrebbe dovuto seguirlo. Gesù desiderava ardentemente incontrare i maestri greci, sicché attraversò le colline del Carmelo  s'imbarcò per la Grecia. Raggiunse Atene e qui, nell'Anfiteatro, dove i maestri greci si erano riuniti per ascoltarlo, disse:

Maestri! Non sono venuto qui per parlare di filosofia. Ma vi parlerò di una vita che è al di là, entro una vita reale che non può morire. Ritornate, o mistiche correnti del pensiero greco, e unite le vostre acque trasparenti al flusso della vita dello Spirito! E allora la consapevolezza dello spirito non dormirà più, e l'uomo saprà, e Dio benedirà.

Quando si sedette, i maestri greci erano sbalorditi davanti alla sag­gezza delle sue parole.

 

 

Giuseppe d'Arimatea, un Esseno ricco e influente, era importatore di stagno: questa attività commerciale si svolgeva tra la Cornovaglia e la Fenicia. Giuseppe non soltanto era una persona ricca, ma era anche consigliere del Sinedrio ebraico. Come zio di Maria era imparentato con Gesù, ed essendo  incaricato di custodirlo, teneva moltissimo al suo benessere.

 

 

Il ministero di Gesù in Israele

Gesù aveva ventinove anni quando tornò in Israele. In sua assenza i Romani avevano imposto ulteriori atroci sofferenze agli Israeliti, quali erano veramente disperati. Fu in quei giorni che Giovanni Battista incominciò a predicare nella zona più selvaggia della Giudea dicendo:

Pentitevi, perché il regno dei cieli e vicino. Egli è infat­ti l'annunziato dal profeta Isaia, quando disse: «Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i Suoi sentieri»

 

 

 

Giovanni Battista, era figlio di un sacer­dote chiamato Zaccaria, ed era nato miracolosamente ad Elisabetta. Elisabetta era cugina di Maria, ed esse erano unite da grande confiden­za reciproca. Zaccaria era stato informato da un angelo:

Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera e stata esau­dita. Tua moglie Elisabetta ti darà alla luce un figlio, al quale tu porrai nome Giovanni. Egli sarà per te motivo di gioia e allegrezza, e molti gioiranno per la sua nascita; perché sarà grande dinnanzi al Signore. Non berrà né vino né bevanda inebriante, ma sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre.

Zaccaria, che era anziano, si chiedeva come Elisabetta avesse potuto concepire. L'angelo lo rassicurò, dicendo di essere mandato da Dio , e gli chiese di mantenere il segreto. Questo angelo informò Maria che sua cugina Elisabetta aveva anch'essa concepito un figlio, sei mesi prima. Su richiesta di Elisabetta, Maria rimase altri tre mesi dopodiché sposò Giuseppe.

Appena nato Giovanni lodò Dio, e tutti se ne stupirono. I genitori lo prepararono al sacerdozio, e in seguito venne ammesso insieme a Gesù all'Ordine degli Esseni, a Jutha, vicino Masada. Crebbe, divenne forte nello spirito e rimase nel deserto finchè incominciò a predicare.

Cominciò la sua missione dal Giordano, predicando il battesimo col pentimento per la remissione dei peccati. Alla gente chiedeva che condividessero i loro beni, ai pubblicani  augurava di riscuotere non più di quanto fossero autorizzati a fare, e ammoniva soldati a non fare violenza ad alcuno, a non accusare nessuno falsamente, e a essere paghi del loro salario. Poi Giovanni chiedeva tutti, a quelli che erano in alto come a quelli che erano in basso, a pentirsi, ovvero di riconoscere i propri errori, in nome di Dio. Il battesimo era un modo per emendare il proprio comportamento e lavar via propri peccati.

Io vi battezzo nell'acqua, ma viene colui che è più forte di

me, al quale io non sono neppure degno di sciogliere il legaccio dei suoi sandali; lui vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco

E quando molta gente ebbe ricevuto il battesimo, fu Gesù stesso ad andare da Giovanni. Quando Giovanni lo vide arrivare, disse agli astanti:

Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo! Egli è colui del quale ho detto: «Dopo di me viene uno che è stato anteposto a me, perché era prima di me» - E io non lo conoscevo; ma, affinché egli sia manifesto a

Israele, io venni a battezzare nell'acqua.

Gesù, essendo stato colmato dallo Spirito Santo, lasciò il Giordano e fu condotto dallo Spirito in un luogo selvaggio. Egli digiunò, sentì i morsi della fame e venne tentato. Quando tornò a Nazareth, dichiarò:

Lo Spirito del Signore è su di me, per questo egli mi ha unto, per annunciare la buona novella ai poveri; mi ha inviato a guarire quelli che hanno il cuore contrito; ad annunciare ai prigionieri la libertà, a restituire ai ciechi la vista, a rendere liberi gli oppressi. a proclamare l'anno di grazia del Signore.

Gesù annunciò chiaro e tondo che il compiersi di quanto aveva detto non si riferiva a un mondo futuro ma al qui e ora.

Gesù predicò in molte città e villaggi, e i suoi sermoni facevano furore fra la gente. Ovunque andasse, era circondato da uomini e donne che imploravano la sua benedizione. Gli correvano appresso e lottavano per toccargli i piedi: per loro, egli era il Messia destinato a liberarli dal malgoverno, dalla miseria e dall'oppressione. Ovunque l'atmosfera  diventava tesa e ci furono anche dimostrazioni contro i Romani.

Pilato ordinò punizioni di massa nei confronti del popolo, e alcuni andarono da Gesù, riferendogli queste atrocità e implorando l'intervento del cielo. Egli consigliò loro di pentirsi, in modo da salvarsi dalla distruzione.

L'intero paese era in agitazione. Complessivamente l'opinione che il popolo aveva di Gesù era divisa: mentre la gente comune lo considerava il Messia, le classi superiori lo respingevano. I sacerdoti divennero gelosi di Gesù perché era diventato molto popolare fra la massa. Ecco un maestro a cui non importava nulla delle Cerimonie, ma che mescolava con la gente ordinaria, con grande disapprovazione dei sacerdoti!

La predicazione di Gesù trovava un'antagonista nell'ortodossia dei Farisei, i quali esigevano la più stretta osservanza dei Comandamenti secondo la Torah, e adducevano ad esempio il suo proclamarsi di origine divina. A costoro, egli diceva di essere stato inviato da Dio a insegnare loro. Anche gli aristocratici Sadducei gli si opponevano vedendo nei suoi insegnamenti il seme della loro stessa rovina, sostenendo che un demone si era impossessato di lui. Incoraggiavano la gente a creare scompiglio durante i suoi incontri pubblici, e lo accusavano di essere blasfemo.

Venne aperta un'inchiesta per stabilire la sua colpevolezza, ma no si riuscì a trovare neanche un testimone che potesse provare l'accusa.

Intanto la sua fama si espandeva ovunque, e il suo nome diventava leg­genda. Allora i sacerdoti affermarono che Gesù era spinto da ragioni politiche a proclamarsi re dei Giudei. Ponzio Pilato, che lo processò, non trovò traccia di colpa in Gesù o nei suoi sermoni:

Un giovanotto è comparso in Galilea, e ha predicato una nuova legge, l'umiltà. All'inizio pensavo che avesse inten­zione di sollevare il popolo contro i Romani. Ma ben presto i miei sospetti sono venuti a cadere. Gesù parla più come un amico di Roma che come un amico dei Giudei.

Un giorno stavo osservando un giovanotto attorniato da un gruppo di persone. che se ne stava appoggiato al tronco di un albero e parlava con voce quieta alla folla che lo circon­dava. Mi venne detto che era Gesù. La cosa era evidente, a causa della gran differenza fra lui e coloro che gli stavano attorno. I suoi bei capelli e la barba gli davano un aspetto divino. Aveva circa trent'anni, e prima di allora non avevo mai visto un volto così bello e così gentile. Che enorme dif­ferenza fra lui, con il suo aspetto avvenente, e gli altri con le barbe nere, che lo stavano ad ascoltare. Giacché non volevo disturbarlo, proseguii per la mia strada e dissi al mio segre­tario di aggregarsi al gruppo e ascoltare.

Il mio segretario mi riportò di non aver mai letto nulla nelle opere dei filosofi che potesse essere paragonato agli inse­gnamenti di Gesù, e che egli non stava conducendo il popo­lo su una strada sbagliata, e tanto meno era un agitatore. Ecco perché decidemmo di proteggerlo. Egli era libero di agire, parlare e convocare il popolo. Questa libertà illimita­ta provocò i Giudei, che ne furono indignati: la faccenda non disturbava i poveri, ma irritava i ricchi e i potenti.

Quando chiesi di incontrarlo al Foro, egli venne. Guardandolo mi sentì impietrito. Mi pareva di avere i piedi inchiodati­ al pavimento di marmo con catene di ferro. Tremavo tutto, come farebbe un colpevole, mentre lui era calmo. Senza muovermi, valutai quell'uomo eccezionale per un po'. Non c'era niente di spiacevole nelle sue fattezze né nel carattere. In sua presenza provai per lui un profondo rispetto.

Gli dissi che era circondato da un'aura, e che la sua perso­nalità aveva quella semplicità contagiosa che lo metteva al di sopra dei filosofi e dei maestri moderni. Fece a tutti noi una profonda impressione. dovuta ai suoi modi gentili, alla sua semplicità. umiltà e amore.

Questi, valoroso signore, sono i fatti che riguardano Gesù di Nazareth, e io ho preso tempo per informarti in dettaglio su questo caso

 

 

Cafarnao  si trovava sulle sponde del mar di Galilea, era una città di pescatori. Questi pescatori furono i primi che accettarono l'insegnamento di Gesù. Lo invitavano spesso a parlare, ed erano diventati suoi discepoli.  Cafarnao aveva un significato particolare per Gesù e nel tempo divenne uno dei centri delle sue attività. Egli visitava diverse città e villaggi, ma dopo ogni viaggio ritornava a Cafamao. Andrea, Giovanni e Giacomo riuscivano sempre a convincere lui e su madre a fermarsi a riposare a casa di Pietro, in riva al mare.

Una volta in cui si trovava lì, la notizia del suo arrivo si diffuse lungo la costa, e molti vennero per vederlo. Arrivavano con i loro figli a chiedere la sua benedizione. C'era chi gli toccava i piedi, chi gli stringeva la mano. Egli camminava in riva al mare, e la gente lo seguiva. Molti portavano con sé i malati e i sofferenti, e qualcuno gli conduceva i posseduti dagli spiriti maligni. Gesù li toccava, e questi erano guariti. In tal modo egli percorse la Galilea, guarendo i malati e gli infermi. La sua fama di guaritore si diffuse in tutta la Siria.

 

Betania è un piccolo villaggio sulla pendice del monte degli Ulivi più lontana da Gerusalemme. Lì viveva una famiglia formata da Marta, Maria di Magdala e il loro fratello Lazzaro. Avevano sempre mostrato un vivo interesse personale per Gesù, e una volta. nel suo vagabondare, Gesù passò per Betania e visitò questa famiglia. Marta si lamentava del fatto che Maria Maddalena l'aveva lasciata sola e non l'aiutava a servire. Gesù disse:

Marta, tu ti inquieti e ti affanni per molte cose; una sola cosa è necessaria: Maria, invece, ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta

Marta era impegnata a preparare il cibo per Gesù e per i suoi discepoli, mentre Maria Maddalena stava con lui. Quando tutti si sedettero per la cena, Gesù disse:

Mio piccolo gregge! Non temete. È volontà del Padre vostro che governiate il regno dell'anima. Un governante nella casa del Signore è un servo di Dio. e l'uomo non può servire Dio se non servendo l'umanità. Un servo nella casa di Dio non può essere un servo nella casa della ricchezza, e neppure nella sinagoga dei sensi!

Disponete di tutte le vostre ricchezze, distribuitele fra i pove­ri e riponete la vostra fiducia in Dio. Né voi né i vostri eser­citeranno mai più il desiderio. Questa è una prova di fede e Dio non accetterà i servigi di coloro che sono senza fede. Il tempo è maturo: il vostro maestro viene sopra le nubi; il cielo a Oriente risplende ora della sua presenza.

Vestitevi con gli abiti della festa, rimboccatevi le maniche, smoccolate le vostre lampade e riempitele bene con l'olio. Preparatevi a incontrare il vostro Signore: quando voi sarete pronti, egli verrà. Tre volte benedetti sono i servi che sono pronti a ricevere il loro Signore.

 

Gesù era stato promesso in matrimonio all'età di tredici anni, giacché il celibato era considerato contrario a Dio. Inoltre, un uomo non sposato non poteva dichiarsi maestro. All'età di tredici anni molte persone ricche bramavano di averlo come genero, ma egli non desiderava sposarsi, e alla proposta di matrimonio decise di lasciare la casa di suo padre in segreto.

Maria Maddalena, fra tutte le donne del suo seguito, amava Gesù più di ogni altra. Egli visitava spesso la sua casa a Betania, ed ella lo accompagnava nei suoi viaggi. Maria era la consorte di Gesù.  (tutti i versi fin qui trattati derivano dai manoscritti di Hemis, dal vangelo degli Esseni, dal vangelo degli ebrei, dai manoscritti del Mar Morto, dal vangelo di Maria, dai manoscritti dell’impero romano e da vari altri vangeli)

 

 

Venne il tempo in cui gli altri discepoli di Gesù la guardarono come la più amata dal Maestro.

 

E la compagna del Salvatore è Maria Maddalena. Egli la ha amata più di tutti gli altri discepoli.   Spesso egli aveva l'abitudine di baciarla sulla bocca. (dal vangelo di Filippo)

 

Maria Maddalena era la consorte di Gesù, egli l'ha presa in sposa durante le nozze di Canaan, una città della Galilea, dove erano presenti Maria sua madre e tutti i suoi discepoli. Ci sono molti ospiti e Maria  chiede a Gesù di procurare altro vino per loro- Egli miracolosamente produce fino a centoottanta galloni di vino per questi ospiti.

 

Ma in seguito essi vennero separati:

Ma, secondo le regole del nostro Ordine, un esseno non può prendere moglie, per tema che la sacra opera venga ritardata. E fut così che Gesù superò il suo amore per que­sta donna con la sua devozione e il senso del dovere nei confronti della confraternita. (dal vangelo degli Esseni, dal vangelo di Filippo, dal vangelo della verità, da vari altri vangeli)

 

 

...la materia sarà distrutta, oppure no? Il Salvatore disse: “ Tutte le nature, tutte le formazioni, tutte le creazioni sussistono l’una nell’altra e l’una con l’altra, e saranno nuovamente dissolte nelle proprie radici. Poiché la natura della materia si dissolve soltanto nelle radici della sua natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda ».

Pietro gli disse: Giacché ci hai spiegato ogni cosa, spiegaci anche questo. Che cosa è il peccato del mondo? ». Il Salvatore rispose: « Non vi è alcun peccato. Siete voi, invece, che fate il peccato allorché compite azioni che sono della stessa natura dell’adulterio, che è detto “il peccato”.

« Per questo motivo il bene venne in mezzo a voi, nell’ essenza di ogni natura per restituirla alla sua radice . E proseguì dicendo: « Per questo vi ammalate e morite, perché voi amate ciò che è ingannevole, ciò che vi ingannerà. Chi può comprendere, comprenda.

« La materia diede origine a una passione senza uguali, che procedette da qualcosa che è contro natura. Ne venne allora un disordine in tutto il corpo. « Per questo motivo vi dissi: Fatevi coraggio! Se siete afflitti, fatevi coraggio, in presenza delle molteplici forme della natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda».

Ciò detto, il Beato li salutò tutti e disse: « La pace sia con voi! Abbiate la mia pace! State all’erta che nessuno vi inganni con le parole: “Vedete qui” o “Vedete là,,. Il Figlio dell’uomo è infatti dentro di voi. Seguitelo! Chi lo cerca lo trova.

« Andate, dunque, e predicate il Vangelo del Regno. Non ho emanato alcun precetto all’infuori di quello che vi ho stabilito. Né vi ho dato alcuna legge come un legislatore, affinché non avvenga che siate da essa costretti ». Ciò detto, se ne andò,

Ma essi rimasero tristi e piangevano forte, dicendo:

« Come possiamo andare dai gentili e predicare loro il Vangelo del Regno del Figlio dell’uomo? Se essi non risparmiarono lui, come saremo risparmiati noi?

S’alzò allora Maria Maddalena, li salutò tutti, e disse ai suoi fratelli: “ Non piangete, non siate malinconici, e neppure indecisi. La sua grazia sarà per intero con voi e vi proteggerà. Lodiamo piuttosto la sua grandezza, giacché egli ci ha preparati e fatti uomini”

Così dicendo, Maria volse al bene la loro mente ed essi incominciarono a discutere sulle parole del Salvatore.

Pietro disse a Maria: « Sorella, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne. Comunicaci le parole del Salvatore che tu ricordi, quelle che tu conosci, ma non noi; quelle che noi non abbiamo neppure udito ».

Maria rispose e disse: « Quello che a voi è nascosto, io ve lo comunicherò ».

Ed ella iniziò a dire loro le seguenti parole: « Io, lei disse, vidi il Signore in una visione, e gli dissi: “Signore, oggi ti ho visto in una visione”. Egli mi rispose e disse: “Beata, tu che non hai vacillato alla mia vista. Là, infatti, ove è la mente, quivi è il tesoro”. Io gli dissi: “Signore, adesso dimmi: colui che vede la visione, la vede attraverso l’anima oppure attraverso lo spirito?”.

« Il Salvatore rispose e disse: “Egli non vede attraverso l’anima, né attraverso lo spirito, ma la mente, che si trova tra i due, è quella che vede la visione e...” ».

[Mancano quattro pagine].

« ... E la bramosia disse: “Non ti ho vista quando sei discesa, ora invece ti vedo mentre sali in alto. Come mai, dunque, tu mi menti dal momento che mi appartieni?”. L’anima rispose: “Io ti ho veduta, mentre tu non mi hai né vista né conosciuta. Io ti facevo da vestito, ma non mi hai riconosciuta”. Ciò detto, ella se ne andò via allegra e gioiosa.

« Andò poi dalla terza potenza che si chiama ignoranza. Questa domandò all’anima: “Dove Vai? Sei stata presa nella malignità, ma sei stata presa. Non giudicare!”. L’anima disse: “Perché mi giudichi, mentre io non ho giudicato? Io sono stata presa, sebbene io non abbia preso. Non sono stata riconosciuta. Ma io ho riconosciuto che il tutto è stato disciolto, sia le cose e nature terrestri sia le celesti”.

« Dopo che l’anima ebbe lasciato dietro di sé la terza potenza, salì in alto e vide la quarta potenza. Essa aveva sette forme. La prima è l’oscurità; la seconda è la bramosia; la terza è l’ignoranza; la quarta è l’emozione della morte; la quinta è il regno della carne; la sesta è la stolta saggezza della carne; la settima è la sapienza stizzosa. Queste sono le sette potenze dell’ira.

« Esse domandarono all’anima: “Da dove vieni, assassina degli uomini? Dove sei incamminata, superatrice degli spazi?”. L’anima rispose e disse; «Ciò che mi lega è stato ucciso, ciò che mi circonda è stato messo da parte, la mia bramosia è annientata e la mia ignoranza è morta. In un mondo sono stata sciolta da un mondo, in un typos da un typos superiore, dalla catena dell’oblio, che è passeggera. D’ora in poi io raggiungerò, in silenzio, il riposo del tempo, del momento, dell’eone”

Detto ciò, Maria tacque. Fin qui le aveva parlato il Salvatore.

Ma Andrea replicò e disse ai fratelli: « Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io, almeno, non credo che il Salvatore abbia detto ciò. Queste dottrine, infatti, sono sicuramente insegnamenti diversi ».

Riguardo a queste stesse cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in merito al Salvatore: “Ha egli forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi? “,

Maria allora pianse e disse a Pietro: “Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io l’abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore? “.

Levi replicò a Pietro dicendo: “Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari. Se il Salvatore l’ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene. Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo piuttosto vergognarci, rivestirci dell’uomo perfetto, formarci come egli ci ha ordinato, e annunziare il Vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un’ulteriore legge, all’infuori di quanto ci disse il Salvatore“.

Quando Levi ebbe detto ciò, essi presero ad andare per annunziare e predicare. (dal vangelo secondo Maria)

Gesù viaggiava per tutto il paese e parlava in parabole. Il suo messaggio di pace veniva recepito bene; a questo punto, volle selezionare un gruppo di fidati discepoli che sarebbero stati in grado di curare malati e di predicare. Si recò su una montagna e continuò a pregare Dio per tutta la notte.

Subito dopo incontrò i suoi fratelli esseni e si consultò con essi.

Quando tornò dalla montagna convocò i suoi discepoli e ne scelse dodici, che chiamò Apostoli: Simon Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, il pubblicano Matteo, Giacomo figlio Alfeo, Lebbeo Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota. Ne scelse ancora altri settanta, e li mandò a gruppi di due in altre città e in altri luoghi. Egli aveva in mente di far visita a tutti costoro, nei tempi a venire. Assegnò compiti diversi a tutti, e ordinò loro di andare in cerca della pecora smarrita della casa d'Israele:

Non andate fra i Gentili e non entrate nelle città dei Sa­maritani; ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E durante il viaggio predicate dicendo: il regno dei cieli è vicino

Ai settanta discepoli egli disse:

La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe di mandare operai nella messe sua. Andate! Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né borsa, né bisaccia, né calzari, e non saluta­te nessuno nel viaggio. In qualunque casa voi entriate prima dite: «pace a questa casa!». (dal vangelo degli ebrei, dal vangelo degli Esseni, da altri vangeli)

 

 

Barnaba era un discepolo di Gesù, zio di Marco e compagno di Paolo, e  aveva viaggiato in Palestina predicando il suo Vangelo.

 

Un giorno Gesù radunò i suoi discepoli e disse:

Beati coloro che soffrono in questa vita terrena, perché saranno confortati. Beati sono i poveri, che davvero odiano le delizie del mnondo, perché abbonderanno nelle delizie del regno di Dio. Beati coloro che mangiano alla tavola del Signore, perché gli angeli provvederanno loro. (dal vangelo secondo Barnaba)

 

 

Gesù si recò in Galilea, temendo che gli Ebrei potessero ucciderlo.

    Qualcuno gli disse di andare in Giudea, ma egli non accondiscese e partì invece alla volta della costa di Tiro e Sidone e guari i malati. I Farisei sfidarono la sua autorevolezza nell'interpretazione delle Scritture: egli era triste per questa gente, che era diventata sua nemica. Si sentiva irrequieto, sicché pensò di tornare in Galilea. Sali in cima a una montagna e lì sedette in meditazione. Dopodiché si imbarcò e raggiunse le coste di Magdala. I Farisei lo tenevano d'occhio, e gli chiesero di dare prova delle sue credenziali mostrando un segno divino; egli sospirava ed era triste per questa gente depravata.

Un giorno, quando Gesù e i suoi discepoli stavano seduti a tavola una cortigiana si unì al banchetto senza essere invitata. Si fece avanti gli baciò i piedi. Cominciarono a scenderle copiose le lacrime, e le asciugò con i capelli. Simon Pietro non amava che un peccatore toccasse i piedi di Gesù, ma Gesù disse a Simone che il peccato è un mostro di iniquità e può essere piccolo o grande. Una persona che conduce una vita di peccato e si pente, è redenta, ma una persona che non si cura di nulla, non riforma se stessa. Un peccatore che cerca perdono è perdonato. In seguito disse alla cortigiana:

I tuoi peccati sono tutti perdonati. La tua fede li ha salva­ta

 

Una volta Gesù disse ai suoi discepoli che coloro che non pregano non sono tanto meglio di Satana. Disse:

Fate sì che la vostra preghiera sia incessante, discepoli miei, affinché possiate ricevere. Perché colui che cerca trova, e colui che bussa, a costui verrà aperto. Colui che chiede riceve una risposta da Dio

Egli disse loro che gli ipocriti pregano molto in tutta la città, per essere visti e considerati santi dalla popolazione. È soltanto ostentazione, e i loro cuori sono pieni di debolezze. Egli disse loro che in realtà sono ben pochi quelli che pregano davvero. (da quasi tutti i vangeli ritrovati)

 

 

La Trasfigurazione

Un giorno Gesù condusse Simon Pietro e altri discepoli su per  un'alta montagna e mostrò loro un miracolo. Egli meditava e si trasfigurò davanti ai loro stessi occhi: le sue vesti divennero di un bianco abbagliante come la neve, ed era difficile riconoscerlo. Vennero due uomini e parlarono con lui, Mosè ed Elia.

 

gli insegnamenti del maestro gesù

Queste sono le parole segrete che Gesù il Vivente ha detto e Didimo Giuda Tommaso ha trascritto.

Egli disse: "Chiunque trova la spiegazione di queste parole non gusterà la morte".

Gesù disse: "Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto."

Gesù disse, "Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli', allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi.

Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa."

Gesù disse, "Sappiate cosa vi sta davanti agli occhi, e quello che vi è nascosto vi sarà rivelato.
Perché nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato."

I suoi discepoli gli chiesero e dissero, "Vuoi che digiuniamo? Come dobbiamo pregare? Dobbiamo fare elemosine? Quale dieta dobbiamo osservare?"

Gesù disse, "Non mentite, e non fate ciò che odiate, perché ogni cosa è manifesta in cielo. Alla fine, nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato, e nulla di quanto è celato resterà nascosto."

E disse, "L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"

Gesù disse, "Vedete, il seminatore uscì, prese una manciata e seminò. Alcuni semi caddero sulla strada, e gli uccelli vennero a raccoglierli. Altri caddero sulla pietra, e non misero radici e non produssero spighe. Altri caddero sulle spine, e i semi soffocarono e furono mangiati dai vermi. E altri caddero sulla terra buona, e produssero un buon raccolto, che diede il sessanta per uno e il centoventi per uno."

Gesù disse, "Ho appiccato fuoco al mondo, e guardate, lo curo finché attecchisce."

Gesù disse, "Questo cielo scomparirà, e quello sopra pure scomparirà.

I morti non sono vivi, e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiaste ciò che era morto lo rendeste vivo.

I discepoli dissero a Gesù, "Sappiamo che tu ci lascerai. Chi sarà la nostra guida?"

Gesù disse loro, "Dovunque siate dovete andare da Giacomo il Giusto, per amore del quale nacquero cielo e terra."

 

Gesù disse loro, "Se digiunate attirerete il peccato su di voi”

Gesù disse, "Forse la gente pensa che io sia venuto a portare la pace nel mondo. Non sanno che sono venuto a portare il conflitto nel mondo: fuoco, ferro, guerra.

Perché saranno in cinque in una casa: ce ne saranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre, e saranno soli."

Gesù disse, "Vi offrirò quello che nessun occhio ha visto, nessun orecchio ha udito, nessuna mano ha toccato, quello che non è apparso nel cuore degli uomini."

I discepoli dissero a Gesù, "Dicci, come verrà la nostra fine?"

Gesù disse, "Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dove è il principio.

Beato colui che si situa al principio: perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte."

Maria chiese a Gesù, "Come sono i tuoi discepoli?"

Lui disse, "Sono come bambini in un terreno che non gli appartiene. Quando i padroni del terreno arrivano, dicono, 'Restituiteci il terreno.' E quelli si spogliano dei loro abiti per renderglieli, e gli restituiscono il terreno.

Per questo motivo dico, se i proprietari di una casa sanno che sta arrivando un ladro staranno in guardia prima che quello arrivi e non gli permetteranno di entrare nella loro proprietà e rubargli i loro averi.

Anche voi, quindi, state in guardia nei confronti del mondo. Preparatevi con grande energia, così i ladri non avranno occasione di sopraffarvi, perché la disgrazia che attendete verrà.

Che fra voi ci sia qualcuno che comprenda.

Gesù disse, "Sceglierò fra voi, uno fra mille e due fra diecimila, e quelli saranno come un uomo solo."

Gesù disse, "Amate il vostro amico come voi stessi, proteggetelo come la pupilla del vostro occhio."

Gesù disse, "Voi guardate alla pagliuzza nell'occhio del vostro amico, ma non vedete la trave nel vostro occhio. Quando rimuoverete la trave dal vostro occhio, allora ci vedrete abbastanza bene da rimuovere la pagliuzza dall'occhio dell'amico."

Se non digiunate dal mondo, non troverete il Regno. Se non osservate il Sabato come Sabato non vedrete il Padre."

Gesù disse, "Ho preso il mio posto nel mondo, e sono apparso loro in carne ed ossa. Li ho trovati tutti ubriachi, e nessuno assetato. Il mio animo ha sofferto per i figli dell'umanità, perché sono ciechi di cuore e non vedono, poiché sono venuti al mondo vuoti, e cercano di andarsene dal mondo pure vuoti.

Ma nel frattempo sono ubriachi. Quando si libereranno dal vino, cambieranno condotta."

Gesù disse, "Non vi tormentate, dalla mattina alla sera, al pensiero di cosa indossare."

Gesù disse, "Spesso avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avevate nessuno da cui ascoltarle. Vi saranno giorni in cui mi cercherete e non mi troverete."

Gesù disse, "I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a quelli che volevano entrare di farlo.

Quanto a voi, siate furbi come serpenti e semplici come colombe."

Gesù disse, "Siate come passanti in questa vita."

Gesù disse, "L'uva non si coglie dai rovi, né i fichi dai cardi, poiché essi non danno frutti.

I buoni producono bene da quanto hanno accumulato; i cattivi producono male dalla degenerazione che hanno accumulato nei loro cuori, e dicono cose malvagie. Poiché dal traboccare del cuore producono il male."

Gesù disse, "Un uomo non può stare in sella a due cavalli o piegare due archi.

E uno schiavo non può servire due padroni, altrimenti lo schiavo onorerà l'uno e offenderà l'altro.

Nessuno beve vino stagionato e subito dopo vuole bere vino giovane. Il vino giovane non viene versato in otri nuovi, altrimenti si guasta.

Non si cuce un panno vecchio su un abito nuovo, perché si strapperebbe."

Gesù disse, "Se due persone fanno pace in una stessa casa diranno alla montagna 'Spostati!' e quella si sposterà."

Gesù disse, "Beati coloro che sono soli e scelti, perché troveranno il regno. Poiché da lì venite, e lì ritornerete."

I suoi discepoli gli dissero, "Quando riposeranno i morti, e quando verrà il nuovo mondo?"

Lui disse loro, "Quello che aspettate è venuto, ma non lo sapete."

I discepoli gli dissero, "è utile o no la circoncisione?"

Lui disse loro, "Se fosse utile, il loro padre genererebbe figli già circoncisi dalla loro madre. Invece, la vera circoncisione nello spirito è diventata vantaggiosa da ogni punto di vista."

Gesù disse, "Beato il povero, perché suo è il regno dei cieli."

Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto una carcassa, e di chiunque ha scoperto una carcassa il mondo non è degno."

Gesù disse, Il regno del Padre è come un uomo che ha dei semi. Il suo nemico di notte gli ha piantato erbacce fra i semi. L'uomo non ha voluto che i braccianti gli strappassero le erbacce, ma ha detto loro, 'No, altrimenti per strappare le erbacce potreste finire per strappare anche il grano.' Poiché il giorno del raccolto le erbacce saranno molte, e saranno strappate e bruciate."

Gesù disse, "Beato l'uomo che si è impegnato e ha trovato la vita."

Gesù disse, "Guardate colui che vive finché vivete, altrimenti potreste morire e poi cercare di scorgere colui che vive, e non ne sareste capaci."

Gesù disse, "Io rivelo i miei misteri a coloro che ne sono degni.

Che la vostra mano sinistra non sappia cosa fa la destra."

Gesù disse, "C'era un ricco che aveva molto denaro. Disse, 'Investirò questo denaro così che io possa seminare, mietere e riempire i miei magazzini con il raccolti, e che non mi manchi nulla.' Queste erano le cose che pensava in cuor suo, ma quella stessa notte morì. Chi fra voi ha orecchie ascolti!"

Gesù disse, "Quelli che sanno tutto, ma sono carenti dentro, mancano di tutto."

Gesù disse, "Beati voi, quando sarete odiati e perseguitati;

e non resterà alcun luogo, dove sarete stati perseguitati."

 Gesù disse, "Beati quelli che sono stati perseguitati nei cuori: sono loro quelli che sono arrivati a conoscere veramente il Padre.

Beati coloro che sopportano la fame, così che lo stomaco del bisognoso possa essere riempito."

Gesù disse, "In molti si affollano davanti alla porta, ma sarà il solitario ad entrare nella camera nuziale."

Gesù disse, "Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie.

Tagliate un pezzo di legno; io sono lì.

Sollevate una pietra, e mi troverete."

Gesù disse, "Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto un cadavere, e chi ha scoperto un cadavere è al di sopra del mondo."

Gesù disse, "Chi è vicino a me è vicino al fuoco, e chi è lontano da me è lontano dal regno."

Gesù disse, "Perché sciacquate l'esterno della coppa? Non capite che quello che ha creato l'interno è anche quello che ha creato l'esterno?"

Gesù disse, "Venite a me, perché il mio giogo è confortevole e il mio dominio è gentile, e troverete la vostra pace."

"Non date le cose sacre ai cani, perché potrebbero gettarle sullo sterco. Non gettate perle ai porci, o potrebbero [...]."

Gesù disse, "Colui che cerca troverà, e chi bussa entrerà."

Gesù disse, "Se avete denaro, non prestatelo a interesse. Piuttosto, datelo a qualcuno da cui non lo riavrete."

Gesù disse, "Maledetti i Farisei! Sono come un cane che dorme nella mangiatoia: il cane non mangia, e non fa mangiare il bestiame."

Gesù disse, "Beati quelli che sanno da dove attaccheranno i ribelli. Possono organizzarsi, raccogliere le risorse imperiali, ed essere preparati prima che i ribelli arrivino."

Dissero a Gesù, "Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo."

Gesù disse, "Quale peccato ho commesso, o di quale impurità mi sono macchiato? Piuttosto, quando lo sposo lascia la camera nuziale, allora lasciate che la gente digiuni e preghi."

Gesù disse, "Quando farete dei due uno diventerete figli di Adamo, e quando direte 'Montagna, spostati!' si sposterà."

Gesù disse, "Il regno è come un pastore che aveva cento pecore. Una di loro, la più grande, si smarrì. Lui lasciò le altre novantanove e la cercò fino a trovarla. Dopo aver faticato tanto le disse, 'Mi sei più cara tu di tutte le altre novantanove.'"

Gesù disse, "Chi berrà dalla mia bocca diventerà come me; io stesso diventerò quella persona, e tutte le cose nascoste gli si riveleranno."

Gesù disse, "Lasciate che chi ha trovato il mondo, ed è diventato ricco, rinunci al mondo."

Simone Pietro disse loro: - Maria si allontani di mezzo a noi, perché le donne non sono degne della Vita! - Gesù disse: - Ecco, io la trarrò a me in modo da fare anche di lei un maschio, affinché anch'essa possa diventare uno spirito vivo simile a voi maschi. Perché ogni donna che diventerà maschio entrerà nel Regno dei Cieli¹.

I suoi discepoli gli chiesero, "Quando verrà il regno?"

"Non verrà cercandolo. Non si dirà 'Guarda, è qui!', oppure 'Guarda, è lì!' Piuttosto, il regno del Padre è sulla terra, e nessuno lo vede."

(tutti i versi trattati derivano dal vangelo secondo Tommaso)

 

Coloro che ereditano da chi è morto sono essi stessi morti ed ereditano cose morte. Coloro che ereditano da chi è vivo sono essi stessi vivi ed ereditano le cose vive e le cose morte. Coloro che sono morti non ereditano nulla. Come potrebbe, infatti, ereditare un morto? Ma se colui che è morto eredita da chi è vivo. egli non morirà; anzi, il morto vivrà di nuovo.

Cristo ha in se stesso tutte le qualità: è sia uomo, sia angelo, sia mistero, sia Padre.

Coloro che dicono che il Signore prima è morto e poi è risuscitato, si sbagliano, perché egli prima è risuscitato e poi è morto. Se uno non consegue prima la resurrezione non morirà, perché "come è vero che Dio vive" egli sarà già morto.

Erano tre  che andavano sempre con il Signore: sua madre Maria, sua sorella, e la Maddalena, che è detta sua consorte. Infatti era "Maria": sua sorella, sua madre e la sua consorte.

Ci sono animali che sono soggetti all'uomo, come il vitello, l'asino, e altri di questo genere. Ce ne sono altri che non sono soggetti e vivono appartati in luoghi solitari. L'uomo lavora il campo con gli animali che gli sono soggetti, e con questo nutre se stesso e gli animali, tanto quelli che gli sono soggetti, quanto quelli che non gli sono soggetti.

I vasi di vetro e i vasi di terracotta sono fabbricati per mezzo del fuoco. Ma i vasi di vetro, se si rompono, vengono modellati di nuovo, perché provengono da un soffio. I vasi di terracotta, se si rompono, vengono distrutti, perché essi sono prodotti senza soffio.

Un cieco e un uomo che vede, quando sono tutti e due nelle tenebre, non sono differenti l'uno dall'altro. Ma quando viene la luce, allora quello che vede vedrà la luce e quello che è cieco rimarrà nelle tenebre.

La superiorità dell'uomo non è manifesta, ma è nel segreto. Per questo egli è il signore degli animali che sono più forti di lui, che sono grandi secondo ciò che è manifesto e secondo ciò che è nascosto, ed è lui a dar loro il sostentamento. Infatti se l'uomo si separa da loro, essi si uccidono e si mordono tra di loro. Essi si sono divorati l'un l'altro finché non hanno trovato cibo. Ma ora hanno trovato cibo, perché l'uomo ha lavorato la terra.

Non temere la carne e non amarla. Se la temi, essa ti dominerà. Se l'ami, essa ti divorerà e ti soffocherà.

Così è nel mondo: gli uomini creano dei e venerano le loro creazioni. Sarebbe conveniente che gli dei venerassero gli uomini.

Coloro che dicono che prima si muore e poi si risorge, si sbagliano. Se non si riceve prima la resurrezione, mentre si è vivi, quando si muore non si riceverà nulla. Così pure si parla riguardo al battesimo, dicendo che il battesimo è una grande cosa, perché se si riceve si vivrà.

Di tutti coloro che posseggono il Tutto, non necessariamente tutti conoscono se stessi. E in verità, quelli che non conoscono se stessi non gioiranno di ció che essi posseggono, ma quelli che sono pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.

È necessario che noi diveniamo uomini perfetti prima di uscire dal mondo. Colui che ha ricevuto il Tutto, senza dominare questi luoghi, non potrà dominare il Luogo. Ma egli andrà nell'Intermedio, in quanto imperfetto. Solo Gesú conosce la fine di costui.

Colui che possiede la conoscenza della verità è un uomo libero; e l'uomo libero non pecca, perché chi commette il peccato è schiavo del peccato. La madre è la verità, ma la gnosi è il padre.
Coloro a cui non è permesso di peccare, il mondo li chiama liberi. A coloro a cui non è permesso di peccare, la conoscenza della verità eleva i cuori, cioè li rende liberi e li solleva al di sopra di tutto il luogo. Ma l'amore costruisce: colui che è diventato libero grazie alla gnosi, diventa schiavo di coloro che non si sono ancora potuti elevare fino alla libertà della gnosi; perché solo la gnosi li rende capaci di diventare liberi. L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: "Questo è mio" o "Quello è mio", ma dice: "Questo è tuo".

(versi provenienti dal vangelo secondo Filippo)

 

"Ed ecco che molti malati e storpi vennero a Gesù e gli chiesero:"Se tu conosci tutte le cose, dicci, perché noi soffriamo di questi atroci tormenti? Perché non siamo noi sani come gli altri uomini? Maestro, guariscici, affinché anche noi possiamo diventare forti e non dobbiamo soffrire ancora nella nostra sventura. Noi sappiamo che tu hai il potere di guarire ogni sorta di malattia. Liberaci da Satana e da tutte le grandi sue afflizioni. Maestro, abbi compassione di noi".

"Gesù rispose: "Felici voi che siete affamati di verità, perché io vi sfamerò con il pane della sapienza. Felici voi che bussate, perché io vi aprirò la porta della vita. Felici voi che allontanate il potere di Satana, perché io vi condurrò nel regno degli angeli di nostra Madre, dove il potere di Satana non può entrare".

"...Il sangue che scorre in noi è nato dal sangue della nostra Madre Terra. Il suo sangue scende dalle nuvole; scaturisce dal grembo della terra; mormora nei ruscelli delle montagne; fluisce ampio nei fiumi delle pianure; s'addormenta nei laghi; si infuria possente nei mari in tempesta. L'aria che noi respiriamo è nata dal respiro della nostra Madre Terra. Il suo respiro nell'alto dei cieli è azzurro; freme sulle cime delle montagne; sussurra tra le foglie della foresta; ondeggia sopra i campi di grano; riposa in fondo alle vallate; brucia torrido nel deserto.

"La solidità delle nostre ossa nasce dalle ossa della nostra Madre Terra, dalle rocce e dalle pietre che stanno nude di fronte al cielo sulle cime delle montagne; sono come giganti che giacciono addormentati lungo i pendii delle montagne, come idoli posti nel deserto e nascosti nelle profondità della terra. La morbidezza della nostra carne nasce dalla carne della nostra Madre Terra; questa carne che si colora di giallo e di rosso nei frutti degli alberi e ci nutre dai solchi dei campi.

"I nostri visceri nascono dai visceri della nostra Madre Terra e sono nascosti ai nostri occhi come i sentieri invisibili della terra. La luce dei nostri occhi, l'udito dei nostri orecchi sono nati dai colori e dai suoni della nostra Madre Terra, che ci avvolge come le onde del mare avvolgono i pesci e l'aria turbinante avvolge gli uccelli. In verità vi dico, l'Uomo è il Figlio della Madre Terra e da lei il Figlio dell'Uomo riceve l'intero suo corpo anche se il corpo del neonato nasce dal seno di sua madre. In verità vi dico, voi siete uno con la Madre Terra;

"lei è in voi e voi siete in lei. Da lei voi siete nati, in lei vivrete e a lei ritornerete di nuovo. Osservate dunque le sue leggi, perché nessuno può vivere a lungo, né essere felice se non onora la sua Madre Terra e rispetta le sue leggi. Poiché il vostro respiro è il suo respiro; il vostro sangue è il suo sangue; le vostre ossa sono le sue ossa; la vostra carne è la sua carne; i vostri visceri sono i suoi visceri; i vostri occhi e i vostri orecchi sono i suoi occhi e i suoi orecchi.

"In verità vi dico, se voi mancherete di rispettare una sola di queste sue leggi e danneggerete un solo membro del vostro corpo, voi sarete completamente perduti nelle vostre penose malattie e ci saranno pianti e stridore di denti. Io vi dico, se voi non seguite le leggi della vostra Madre Terra voi non potrete in alcun modo sfuggire alla morte. E colui che si atterrà alle leggi di sua Madre, sua Madre non lo abbandonerà. Essa gli guarirà tutte le sue ferite e non si ammalerà mai; gli darà lunga vita e lo proteggerà contro tutte le afflizioni; dal fuoco, dall'acqua e dal morso dei serpenti velenosi...".

"E Gesù rispose: "Non cercate le leggi nelle vostre scritture, perché la legge è vita, mentre le scritture sono morte. In verità vi dico, Mosè non ha ricevuto da Dio le leggi scritte, ma dalla Sua viva voce. La legge è parola vivente del Dio vivo ai vivi profeti per gli uomini vivi. La legge è scritta in tutto ciò che è vita. Voi la trovate nell'erba, tra gli alberi, nel fiume, sulle montagne, tra gli uccelli che volano nel cielo, tra i pesci che nuotano nel mare; ma cercatela soprattutto in voi stessi.

"... Ritiratevi in solitudine e digiunate da soli e non mostrate ad altri il vostro digiuno. (...) Cercate l'aria pura della foresta e dei campi e lì troverete l'angelo dell'aria. Toglietevi le scarpe, allegeritevi dei vostri abiti e lasciate che l'angelo dell'aria abbracci tutto il vostro corpo. Poi respirate a lungo e profondamente, affinché l'angelo dell'aria possa entrare in voi. In verità vi dico, l'angelo dell'aria allontanerà dal vostro corpo tutte le impurità che lo contaminano esternamente e internamente.

"In tal modo tutte le cose impure e maleodoranti risaliranno in superficie e usciranno da voi, come il fumo del fuoco si alza in alto in spire e si perde nell'oceano del cielo. (...) Dopo l'angelo dell'aria, cercate l'angelo dell'acqua. Toglietevi le scarpe e gli abiti e lasciate che l'angelo dell'acqua abbracci tutto il vostro corpo. Gettatevi completamente nelle sue accoglienti braccia e così come muovete con il vostro respiro l'aria, così muovete anche l'acqua con il vostro corpo. In verità vi dico, l'angelo dell'acqua allontanerà dal vostro corpo tutte le impurità che lo contaminano esternamente e internamente.

"E tutto ciò che era impuro e maleodorante si allontanerà da voi, come le impurità degli abiti lavati nell'acqua si allontanano e si perdono nella corrente del fiume. In verità vi dico, santo è l'angelo dell'acqua che purifica tutto ciò che è impuro e rende in odore soave ogni cosa maleodorante. (...) E se dopo di ciò rimanesse in voi traccia dei vostri passati peccati e impurità, cercate l'angelo della luce del sole. Toglietevi le scarpe e gli indumenti e lasciate che l'angelo del sole abbracci tutto il vostro corpo.

"Poi respirate a lungo e profondamente in modo che l'angelo del sole possa entrare in voi e allontanare dal vostro corpo tutte le maleodoranti e impure cose che lo contaminavano all'esterno e all'interno. E tutte le impure e maleodoranti cose usciranno da voi, come l'oscurità della notte svanisce davanti allo splendore del sole nascente. Poiché, in verità vi dico, santo è l'angelo della luce del sole che purifica tutte le impurità e rende in odore gradevole tutto ciò che è maleodorante.

"... Gli angeli dell'aria e dell'acqua e della luce del sole sono fratelli. Essi sono dati al Figlio dell'Uomo affinché lo servano e lui possa andare sempre dall'uno all'altro. Santo è il loro abbraccio. Essi sono figli indivisibili della Madre Terra, perciò non separate ciò che la terra e il cielo hanno unito. Lasciate che questi tre angeli fratelli vi abbraccino ogni giorno e dimorino con voi per tutto il tempo del vostro digiuno. Poiché, in verità vi dico, il potere dei demoni, tutti i peccati e le impurità, fuggiranno in fretta dal corpo che è protetto da questi tre angeli.

"Allo stesso modo in cui i ladri fuggono da una dimora abbandonata all'arrivo del padrone di casa, uno dalla porta, uno dalla finestra e il terzo dal tetto, ognuno fuggendo da dove si trova e dove può; così fuggiranno dal vostro corpo tutti i demoni del male, tutti i peccati passati e tutte le impurità e le malattie che contaminavano il tempio del vostro corpo. (...)". ...E c'erano molti malati tra loro, tormentati da dolori atroci; non potendo più reggersi sulle gambe, a fatica si trascinarono ai piedi di Gesù e gli dissero: "Maestro noi siamo tormentati atrocemente dal dolore; dicci quello che dobbiamo fare".

"Mostrarono a Gesù i loro piedi deformi e dissero: "Né l'angelo dell'aria, né quello dell'acqua, né quello dei raggi del sole hanno alleviato le nostre pene... ". "In verità vi dico, le vostre ossa saranno risanate. Non scoraggiatevi, ma cercate per curarvi il guaritore delle ossa, l'angelo della terra. Perché da lì furono prese le vostre ossa e lì ritorneranno ". Egli indicò con la mano il punto dove l'acqua corrente e il calore del sole avevano ammorbidito in fango argilloso la terra lungo le sponde dell'acqua. "Affondate i vostri piedi nel fango in modo che l'abbraccio dell'angelo della terra possa tirare fuori dalle vostre ossa tutte le impurità e tutte le malattie.

"E voi vedrete Satana e le vostre pene fuggire dall'abbraccio dell'angelo della terra. Le nodosità delle vostre ossa spariranno ed esse si raddrizzeranno e tutte le vostre pene spariranno (...) Andate e non peccate più, affinché non vediate più malattia. E lasciate che gli angeli guaritori divengano i vostri guardiani". Ma loro gli risposero: "Dove dovremmo andare, Maestro, perché con te sono le parole della vita eterna. Dicci, quali sono i peccati che noi dobbiamo rifuggire per non vedere più malattia?".

"Gesù rispose: "Sia secondo la vostra fede", e si sedette in mezzo a loro e disse: "Fu detto a coloro che vissero nei tempi antichi, - Onora il tuo Padre celeste e la tua Madre Terra e rispetta i loro comandamenti affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra -. E subito dopo fu dato questo comandamento, - Tu non ucciderai - perché la vita è data a tutti da Dio e ciò che Dio ha dato, l'uomo non può togliere. In verità vi dico, da una sola Madre proviene tutto ciò che vive sulla terra. Pertanto colui che uccide, uccide suo fratello.

"E da lui la Madre Terra si allontanerà e lo priverà del suo seno vivificante. I suoi angeli si allontaneranno da lui e Satana prenderà dimora nel suo corpo. E la carne degli animali uccisi diventerà nel suo corpo la sua stessa tomba. Perché, in verità vi dico, colui che uccide, uccide se stesso, e chiunque mangia carne di animali uccisi, mangia il corpo della morte. Poiché nel suo sangue ogni goccia del loro sangue si trasforma in veleno; nel suo respiro il loro respiro volge in fetore; nella sua carne la loro carne in putredine; nelle sue ossa le loro ossa si trasformano in gesso; nei suoi visceri i loro visceri in disfacimento; nei suoi occhi i loro occhi in scaglie; nei suoi orecchi i loro orecchi in secrezioni cerose.

"E la loro morte diventerà la sua morte. ...Non uccidete, né mangiate la carne delle vostre innocenti prede, se non volete diventare schiavi di Satana. Poiché quello è il sentiero della sofferenza e conduce alla morte. Ma seguite la volontà di Dio, affinché i suoi angeli possano servirvi sulla via della vita. Obbedite dunque alle parole di Dio: - Ecco, Io vi ho dato ogni erba che reca seme che sulla superficie di tutta la terra e ogni albero in cui c'è il frutto di un albero che produce semi: sarà il vostro nutrimento.

"E ad ogni animale sulla terra, ad ogni uccello nell'aria e ad ogni cosa che striscia sulla terra, dove c'è alito di vita, io dò ogni erba verde per nutrimento. Anche il latte di tutto ciò che si muove e che vive sulla terra sarà nutrimento per voi; e come io ho dato l'erba verde a loro, così io a voi dò il loro latte. Ma la carne e il sangue che la fa vivere, voi non mangerete. E, certamente, Io vi chiederò il vostro sangue sgorgante, il vostro sangue, dimora della vostra anima; Io vi chiederò conto di tutti gli animali uccisi e delle anime di tutti gli uomini uccisi.

"Perché Io, il Signore vostro Iddio sono un Dio forte e geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e quarta generazione di quelli che mi hanno odiato; e mostrerò misericordia a coloro che mi avranno amato e avranno rispettato i miei comandamenti -. Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima e con tutte le tue forze: questo è il primo e il più grande dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non ci sono comandamenti più grandi di questi".

"E dopo queste parole tutti rimasero in silenzio, tranne uno, che disse: "Cosa devo fare, Maestro, se vedo un animale feroce dilaniare mio fratello nella foresta? Lascerò che mio fratello perisca oppure ucciderò l'animale feroce? Non trasgredirò così la legge?". E Gesù rispose: "... non trasgredite le leggi se uccidete l'animale feroce per salvare la vita di vostro fratello. Perché, in verità vi dico, l'uomo è più dell'animale. Ma colui che uccide un animale senza motivo, poiché l'animale non lo attacca, per il piacere di uccidere, o per la sua carne, o per la sua pelle, o ancora per le sue zanne, malvagio è ciò che fa perché trasforma se stesso in animale feroce.

"E perciò anche la sua fine sarà la fine degli animali feroci". (...) E Gesù continuò: "... Io vi dico: non uccidete né uomini, né animali, né il cibo che va nella vostra bocca. Perché se voi vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, ma se voi uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà. Perché la vita viene dalla vita e dalla morte viene sempre la morte. Perché tutto ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche il vostro corpo. E tutto ciò che uccide i vostri corpi, uccide anche le vostre anime. E i vostri corpi diventano ciò che voi mangiate, come le vostre anime diventano ciò che pensate..."". (dal vangelo degli Esseni)

Un giorno  Gesù pose il pane e la frutta dinanzi a sé, e anche l'acqua. E loro mangiarono e bevvero, e furono sazi. E si meravigliarono, perché ognuno aveva avuto più che abbastanza, ed erano più di quattromila. E se ne andarono, ringraziando Gesù per quello che avevano sentito e visto."
 "E udendo queste cose, un certo Sadduceo, che non credeva nelle cose sante di Dio, chiese a Gesù: "Per favore, dimmi perché hai detto di non mangiare la carne degli animali. Forse che le bestie non sono state date all'uomo come cibo, proprio come i frutti e le erbe di cui parli?" Gesù gli rispose: "Guarda questo melone, il frutto della terra." E Gesù aprì in due un melone e disse ancora: "Guarda con i tuoi stessi occhi il buon frutto della terra, la carne dell'uomo, e guarda i semi che contiene, e contali, perché un melone ne fa mille volte tanti e anche di più. Se pianti questo seme, mangerai dal vero Dio, perché non è stato versato sangue, no, niente dolore o grida hai sentito con le tue orecchie o visto con i tuoi occhi. Il vero cibo dell'uomo viene dalla madre della terra, perché lei trae doni perfetti dall'umile terra. Ma tu ricerchi ciò che Satana ha dato, l'angoscia, la morte e il sangue delle anime viventi a prezzo della spada. Non lo sai, tu, che chi vive della spada, muore poi della stessa morte? Vai per la tua strada allora, e pianta i semi del buon frutto della vita, e smetti di ferire le innocenti creature di Dio."

Gesù condanna anche coloro che cacciano gli animali: "E mentre Gesù camminava insieme ad alcuni suoi discepoli, si imbatterono in un uomo che addestrava i cani a cacciare altre creature. Vedendo questo, Gesù disse all'uomo: "Perché fai questo lavoro sciocco?" E l'uomo rispose dicendo: "In questo modo mi guadagno da vivere; a che cosa servono queste creature? Sì, queste creature sono deboli e meritano di morire, mentre i cani, loro sono forti."
"E Gesù guardò l'uomo con espressione triste e disse: "A te mancano davvero la saggezza e l'amore superiori perché, guarda, tutte le creature cui Dio ha dato la vita hanno un proprio scopo e fine nel regno della vita, e chi può giudicare che cosa c'è di buono in esso? O quale profitto per te, o per l'umanità? Perché non è tua competenza giudicare il debole inferiore al forte, dato che il debole non è stato dato all'uomo per fargli da cibo e da divertimento... Maledetto colui che con l'astuzia ferisce e distrugge le creature di Dio! Sì, maledetti i cacciatori, perché saranno cacciati, e per mano di uomini indegni riceveranno la stessa misericordia che hanno mostrato alle loro prede innocenti, la stessa! Abbandona questa folle attività di uomo malvagio, fai ciò che è buono agli occhi del Signore e sii benedetto, non essere la causa della tua condanna."

Gesù rimproverò i pescatori, nonostante fossero i suoi maggiori sostenitori: "E un altro giorno, si pose nuovamente la questione del mangiare cose morte, e alcuni dei più recenti discepoli di Gesù si raccolsero intorno a lui e domandarono: "Maestro, in verità tu conosci tutte le cose e la tua saggezza della Sacra Legge è superiore a qualsiasi altra; spiegaci, dunque, mangiare le creature del mare è in accordo alla legge, come dicono alcuni?"
"E Gesù li guardò con occhi tristi, poiché sapeva che erano ancora uomini ignoranti e i loro cuori erano induriti dalle false dottrine dei demoni, e disse loro: "Osservate i pesci dell'acqua, mentre stiamo sulla riva del mare e guardiamo le acque di molte vite. Sì, l'acqua è il loro mondo, proprio come la terra asciutta appartiene all'uomo; io vi chiedo, forse che i pesci vengono da voi a chiedere la terra asciutta o i suoi cibi? No. E allo stesso modo non è in accordo alla legge che voi andiate in mare a chiedere cose che non vi appartengono; perché la terra è divisa in tre regni di anime: uno della terra, uno dell'aria e uno del mare, ognuno secondo il proprio genere. L'Essere Eterno ha disposto che in ciascuno di essi fosse lo spirito della vita e il Soffio Divino, e ciò che Egli ha dato liberamente alle Sue creature, né gli uomini né gli angeli possono riprendere o reclamare come proprio."

Quando Gesù istruì i suoi discepoli, che erano ebrei, sulla nuova dieta che avrebbero adottato, essi lo criticarono: "Tu parli contro la Legge di Mosè"

"In verità, non parlo affatto contro Mosè, né contro la Legge, che egli ha concesso data la durezza dei vostri cuori. In verità vi dico, all'inizio tutte le creature di Dio traevano il loro nutrimento solo dalle erbe e dai frutti della terra, finché l'ignoranza e l'egoismo dell'uomo non li trasformò in ciò che era contrario alla loro abitudine originale; ma perfino loro torneranno al cibo naturale; poiché così è stato scritto dai profeti, e le loro parole non sbagliano." (da tutti i vangeli ritrovati)

Allora dissi, miei figli, e ora lo dico a voi: "Beato colui che teme il nome del Signore e che servirà per sempre davanti al suo volto e disporrà i doni, offerte di vita e vivrà la vita e morirà.  Beato colui che farà un giudizio giusto, che vestirà l'ignudo con la sua veste e all'affamato darà pane.  Beato chi giudicherà con un giudizio giusto l'orfano e la vedova e aiuterà ogni vittima dell'ingiustizia. Beato colui che si trarrà indietro dalla via del cambiamento e che cammina per le vie diritte .  Beato chi semina i semi della giustizia, perché li mieterà al settuplo. Beato colui nel quale é la verità e (che) dice la verità al prossimo. Beato colui che ha sulle labbra la pietà e la dolcezza .Beato colui che comprenderà le opere del Signore e lo glorificherà e a causa delle sue opere riconoscerà l'artefice.

Beato chi dirigerà il suo cuore verso ogni uomo, così da aiutare chi é giudicato e così da sostenere chi é spezzato e così da donare a chi ha bisogno, perché nel giorno del grande giudizio ogni opera dell'uomo sarà rinnovata dallo scritto. Beato colui la cui misura sarà giusta e il peso giusto e le bilance giuste, perché nel giorno del grande giudizio ogni misura e ogni peso e ogni bilancia saranno esposti come sul mercato e ciascuno riconoscerà la sua misura e secondo questa riceverà la mercede

Distribuite questi libri ai vostri figli e i figli ai figli e a tutti i vostri parenti e in tutte le vostre generazioni che hanno la saggezza di temere il Signore ed essi li accoglieranno e ciò sarà loro gradito più di ogni buon cibo e li leggeranno e si attaccheranno ad essi, mentre gli insipienti che non conoscono il Signore non li accoglieranno, ma li respingeranno, perché il loro giogo sarà loro pesante.  Beato chi porterà il loro giogo e lo stringerà, perché lo troverà nel giorno del grande giudizio.

Beato chi apre il suo cuore alle lodi e loda il Signore . Maledetto chi apre il suo cuore all'insulto e alle calunnie contro il prossimo. Beato chi apre la sua bocca, benedicendo e glorificando il Signore. Maledetto chi apre la sua bocca per la maledizione e la bestemmia al volto del Signore. Beato chi glorifica tutte le opere del Signore. Maledetto chi insulta la creazione del Signore. Beato chi considera le fatiche delle sue mani per innalzarle. Maledetto chi mira a cancellare le fatiche degli altri. Beato chi conserva i fondamenti degli antichi padri, maledetto chi distrugge le regole e i limiti dei suoi padri. Benedetto chi pianta la pace , maledetto chi abbatte coloro che sono in pace . Benedetto chi dice: pace e che ha la pace . Maledetto chi dice: pace e non c'é pace nel suo cuore. Tutto questo si svelerà sulla bilancia e nei libri nel giorno del giudizio terribile.    (dal libro segreto di Enoch)

La Crocifissione

Gerusalemme

I capi dei sacerdoti e gli scribi decisero dunque di far uccidere Gesù tuttavia, temevano che ci potesse essere un sollevamento popolare.

Gesù sapeva del complotto, e disse ai suoi discepoli ciò che sarebbe accaduto; disse loro anche che Simon Pietro lo avrebbe rinnegato e che uno degli apostoli lo avrebbe tradito. Quando giunsero in un luogo chìamato Getsemani, egli chiese ai discepoli di aspettarlo mentre pregava. Era triste e rabbuiato. Si inginocchiò a terra e pregò:

Abba! Padre! Tutto Ti è possibile; allontana da me questo

calice; però non si faccia quello che io voglio, ma quello

che vuoi tu

Mentre pronunciava questa commovente preghiera, la sua sofferenza era estrema, e il suo sudore cadeva a terra come gocce di sangue. Mentre pregava Dio, gli apparve un angelo dal cielo, per rincuararlo.

 

I Farisei desideravano mettere in croce Gesù e fare sì che morisse in un modo maledetto. Secondo la Legge Mosaica, soltanto i maledetti venivano appesi, e una persona maledetta non poteva perciò essere un Messia. Era sottinteso che un peccatore andava messo a morte appendendolo, perché l'appeso era maledetto da Dio. Gesù era consapevole della Legge Mosaica, e questo lo spinse a quella fervente preghiera a Dio perché lo salvasse.

 

Il processo e la crocifissione

Gesù si trovava a Cafarnao, quando l'Angelo Gabriele venne a lui disse: "Alzati e vai a Gerusalemme". Obbediente, egli partì. Dovette allungare la strada, giacché i Samaritani gli rifiutavano il permesso passare attraverso il loro territorio. Giunto a Gerusalemme, di giorno Gesù insegnò nel Tempio. Temendo che egli stesse pianificando una rivolta contro di loro per la Pasqua imminente, i sacerdoti si riunirono in consiglio sotto la presidenza di Joseph ben Caiaphas, il sommo sacerdote, e decisero che Gesù andava eliminato, giacché aveva assunto il ruolo del promesso Messia, e voleva diventare re dei Giudei.

A questo punto, Nicodemo prese le sue difese dicendo che non era

legale punire un uomo senza prima averlo sentito, ma i sacerdoti e i Farisei rifiutarono di accettare la sua difesa. Nicodemo incontrò Giuseppe d'Arimatea e altri amici esseni per informarli del pericolo che correva Gesù, e mentre i Farisei desideravano eliminarlo il più presto possibile ,gli Esseni decisero di salvarlo dalla vendetta dei sue nemici . Dopo l'arresto, Gesù venne condotto di fronte a Ponzio Pilato, nella Fortezza Antonia. Mentre i discepoli di Gesù si riunivano in consiglio con Giuseppe d' Arimatea, i sacerdoti tenevano sotto pressione Pilato perché pronunciasse un verdetto di morte per Gesù.:

Nell 'anno 17 dell 'imperatore Tiberio Cesare e nel ventiset­tesimo giorno di marzo, nella santa città di Gerusalemme, sotto il sacerdozio di Anna e Caiaphas, sacrificatori per il popolo di Dio, Ponzio Pilato, governatore della Galilea Inferiore, seduto sul seggio presidenziale del Pretorio, con­danna Gesù di Nazareth a morte sulla croce fra due ladri, in base alla nota e grande prova del popolo che dice.

I.     Gesù è un corruttore.

II.     Egli è un sedizioso.

III. Egli è il nemico della legge.

IV. Egli chiama se stesso falsamente Figlio di Dio,

V. Egli chiama se stesso falsamente Re d'Israele.

VI. Egli è entrato nel Tempio seguito da una moltitudine

che portava in mano rami di palma.

Pilato ordina ai primo centurione, Quilius Cornelius, di condurre costui, il prigioniero, sul posto dell'esecuzione. Proibisce a chiunque, povero o ricco, di fare opposizione alla morte di Gesù Cristo. I testimoni che hanno controfir­mato la condanna di Gesù sono: Danicì Robani, un Fariseo; Joannes Robani; Raphael Robani; Capet, un cittadino.

 

 

Gesù venne condotto in processione sul Golgota per essere crocifisso. Gesù veniva legato alla croce con corde e chiodi alle mani e ai piedi.  

Le donne di portarono a Gesù una bevanda fatta di vino inacidito e assen zio, e aveva l'effetto di rendere incosciente la vittima.

La croce usata per Gesù era diversa da quelle impiegate di solito, poiché lui e suo padre erano entrambi falegnami. Mentre di solito la croce veniva costruita in modo ci l'asse verticale non superasse quello orizzontale, la croce costruita per Gesù aveva un asse verticale molto più lungo. Inoltre venne fissato un piolo sulla croce, in modo che egli potesse riposarvisi mentre era legato. Dopo averlo messo su questa croce, i suoi carnefici gli inchiodarono i polsi e i piedi, una pratica comune.

Questo speciale tipo di croce venne costruito per Gesù su richiesta dei servi del Sinedrio. Giuseppe d'Arimatea era ritornato in Palestina dai suoi molti viaggi , e si era consultato con Pilato. Era un uomo ricco e influente, buono e giusto, e discepolo di Gesù e, con Nicodemo, membro dell'Ordine essendo. Era consapevole del destino di Gesù. Nicodemo,  discepolo segreto di Gesù, in precedenza aveva protestato perché Gesù era stato condannato senza neppure essere stato ascoltato. Lui e gli altri suoi amici esseni inoltre si erano ritrovati in segreto per escogitare un modo di salvare Gesù.

 

 

 

La Passione

Gesù soffriva in silenzio, rivolgendo gli occhi al cielo; allora disse: Padre! Perdona loro, perché non sanno quello che fanno.

 

Gesù era torturato dalla sete; aveva le labbra inaridite e riarse. A questo punto, un soldato mise una spugna impregnata di aceto su una lunga canna di issopo e gli diede da bere.

Gesù restò sulla croce dall'ora sesta all'ora nona e poi su tutta la terra cadde il buio. Quando scese quest'oscurità, molti dei presenti si batterono il petto e cominciarono a tornare alle loro case: la gente era presa da grande paura, pensando che sarebbe stata punita dagli spiriti del male. Qualcuno non si mosse: i nemici d Gesù, i sacerdoti e i soldati, e i suoi amici, fra i quali vi erano Maria sua madre, la sorella di sua madre, Maria moglie di Cleofa, Mari a Maddalena, Giuseppe d' Arimatea, Maria madre di Giacomo Salome e altre donne ,la madre dei figli di Zebedeo, vari discepoli devoti, e gli Esseni del Golgota.

All'ora nona, egli si accasciò e prima di perdere conoscenza urlò gran voce, dicendo: «Elo-i, Elo-i, Lama sabach-thani!»

Dio mio, Dio mio, quanto mi hai glorificato, non c’è altro Dio all’infuori di te !

Gesù venne messo in croce il giorno precedente il sabato, che coincideva con il giorno di preparazione alla Pasqua. Alla sera tutte le attività dovevano interrompersi, e i corpi delle vittime andavano deposti.

 

Gesù è rimasto sulla croce per tre ore soltanto, trattandosi del sabato oltre             che del giorno di preparazione alla Pasqua.

Quando la testa gli ricadde sul petto, dal mar Morto salì una nebbia rossiccia, il crinale del montagne si scosse violentemente e calò una spaventosa oscurità: sabato era cominciato, e nessuna vittima poteva rimanere sulla croce. Quando i sacerdoti sentirono dire che a Giuseppe era stato consentito portar via il corpo di Gesù, si presentarono a Pilato e lo supplicarono di dare ordine di spezzare le gambe alle vittime, giacché non potevano rimanere in croce durante il sabato  .I soldati andarono dunque a rompere le gambe ai due ladri, accelerando velocemente la loro fine. Ma quando si avvicinarono a Gesù, sembrava già morto. Non gli spezzarono le gambe, ma un soldato gli trafisse il fianco destro e ne uscì sangue misto ad acqua. Il soldato ignaro lasciò la scena, consentendo agli addolorati astanti di deporre le vittime.

 

Resurrezione

lsha Natha venne in India all' età di quattordici anni. Dopo­diché egli tornò nel suo paese e cominciò a predicare. Ben presto i suoi brutali e materialistici connazionali cospiraro­no contro di lui e lo crocifissero. Dopo la crocifissione, o forse anche prima che essa avvenisse, Isha Natha entrò in samadhi, per mezzo dello yoga.

Vedendolo casi, gli Ebrei presunsero che fosse morto, e lo seppellirono in una tomba. Proprio allora, tuttavia, accadde che uno dei suoi guru, il grande Chetan Natha, trovandosi in profonda meditazione sui contrafforti più bassi dell'Himalaja, vide in visione le torture a cui era sot­toposto Isha Natha. Rese dunque il proprio corpo più legge­ro dell'aria e si trasferì nella terra d'Israele.

Il giorno del suo arrivo fu contrassegnato da tuoni e fuilmi­ni. perché gli dei erano in collera con gli Ebrei. e tutto il mondo tremò. Quando arrivò, Chetan Natha prese il corpo di Isha Natha dalla tomba, lo risvegliò dal samadhi e in seguito lo condusse lontano, nella sacra terra degli Ariani. Jsha Natha dunque fondò un ashram nelle regioni più basse dell 'Himalaia e vi stabilì il culto del lingam e della yoni. (da antichi manoscritti tibetani)

 

 

Due dei nostri fratelli, influenti ed esperti, si servirono dei loro ascendente su Pilato e sul Consiglio degli Ebrei in favore di Gesù, ma i loro sforzi vennero frustrati dal fatto che lo stesso Gesù aveva chiesto di poter soffrire la morte per la propria fede, compiendo così la Legge; perché, come sai, morire per la verità e la virtù è il più grande dei sacrifici.

Dunque accadde che, dopo il terremoto, quando molti si erano allontanati, Giuseppe e Nicodemo giunsero alla croce. Sebbene lo compiangessero a gran voce per il suo destino, tuttavia sembrava loro strano che Gesù, dopo meno di sette ore di crocifissione. fosse già morto. Non potevano crederci, e si affrettarono a salire lassù. Giuseppe e Nicodemo esaminarono il corpo di Gesù. e Nicodemo, profondamente commosso, prese Giuseppe da parte e gli disse. «Sicuramente è possibile salvarlo, come è  sicura la mia conoscenza della vita e della natura».

Dopodiché, secondo le prescrizioni dell'arte medica, essi lentamente sciolsero i suoi legami, estrassero i chiodi e con grande cura lo adagiarono a terra. A questo punto, Nicodemo cosparse di aromi forti e balsami di guarigione le lunghe

strisce di bisso che aveva portato con sé. E le avvolse intor­no al corpo di Gesù. Questi aromi e balsami avevano grandi poteri di guarigione, e venivano usati dai nostri fratelli esseni. Giuseppe e Nicodemo gli stavano bendando il volto quando le loro lacrime caddero su di lui, ed essi soffiarono in lui il loro respiro e gli scalda­rono le tempie.

E Nicodemo cosparse di balsamo entrambe le mani perforate dal chiodo, ma pensò che non era bene richiudere la ferita sul fianco di Gesù, in quanto considerava che il deflusso di sangue e acqua da quella ferita sarebbe stato utile alla respirazione e di beneficio nel rinnovare la vita.

Il corpo venne quindi adagiato nei sepolcro nella roccia che apparteneva a Giuseppe. Essi poi affumicarono quella grot­ta con dell'aloe e altre erbe e misero una grande pietra di fronte all'entrata affinché i vapori potessero più facilmente riempire la grotta.

Erano ormai trascorse trenta ore dalla presunta morte di Gesù. il nostro fratello, avendo udito un lieve rumore dentro la grotta, andò a vedere cos 'era accaduto. Osservò con gioia infinita che le labbra del corpo si muovevano, e che respirava. Immediatamente corse accanto a Gesù per aiutarlo. Ventiquattro fratelli del nostro Ordine giunsero alla grotta insieme a Giuseppe e a Nicodemo e videro Gesù resuscitare. Ma Gesù non era ancora abbastanza forte per camminare a lungo, motivo per cui venne condotto alla casa che appartiene al nostro Ordine, la quale è vicina al Calvario, nei giardino.

 Nicoderno gli diede da bere del vino, dopodiché Gesù si sentì molto meglio. Gli Esseni lo tennero nascosto per il suo bene, affinché riprendesse le forze. Gli fecero indossare gli abiti da lavoro esseni in modo che sembrasse un giardiniere. Gli diedero da mangiare datteri e pane intinto nel miele e Nicodemo gli ribendò le ferite, gli somministrò una pozione curativa e gli disse di restare a riposo. Dal momento che il paese non era sicuro per lui, più tardi si spostò segretamente in un altro centro esseno. (da molti vangeli pervenuti, dal  vangelo degli Esseni, dai manoscritti indù)

 

Il giorno dopo, che era il giorno dopo la Parasceve, i grandi sacerdoti e i Farisei andarono insieme da Pilato e gli dissero:

«Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore, quand'era ancora in vita disse: "Dopo tre giorni risusciterò. Ordina dunque che il sepolcro sia custodito fino al terzo giorno, affinché non vadano i suoi discepoli a rubarlo, e poi dicano al

popolo: risorto dai morti!" Quest'ultima impostura sareb­be peggiore della prima». Disse loro Pilato: «Avete una guar­dia; andate, sorvegliate come volete».

 

Dopo la crocifissione Maria Maddalena, insieme a Maria, madre di Giacomo, e Salome, andò a visitare il sepolcro di Gesù. Portarono con sé degli aromi dolci, con cui ungere Gesù. Con loro c'erano altri devoti. Essi videro che la pietra era stata fatta rotolare via, e che dentro non c'era alcun corpo.

  Erano perplesse, e chiesero a un giovane essendo che era seduto lì, con un

lungo abito bianco. Il giovane rispose loro di non aver paura, ma di dire a tutti che Gesù era partito per la Galilea e che avrebbero potuto vederlo là. Seguendo questa indicazione, esse andarono e condussero i discepoli in Galilea per incontrarlo, tenendo segreta la faccenda.

Maria Maddalena informò Simon Pietro dicendogli che Gesù era stato portato  via dal sepolcro; egli, con un altro discepolo, corse lì, entrò nella tomba e vide che le pezze di lino giacevano a terra, mentre il panno che e' stato avvolto intorno al capo di Gesù si trovava in un altro angolo. Ma Gesù non c'era. Due Esseni portarono Gesù, sostenendolo fino alla casa di un anziano, non lontano dal monte degli Ulivi. Era ancora debole e si sentiva svenire per la stanchezza. In quella casa Gesù venne adagiato su un morbido letto di muschio dove ben presto cadde in un sonno profondo. Venne mandato un giovane in cerca di Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e altri.

Il giorno seguente l'Ordine esseno si riunì in consiglio, sempre per proteggere Gesù. Sia Giuseppe che Nicodemo dissero a Gesù di mettersi in salvo, e di non cadere mai più nelle mani dei sacerdoti. Gli fu  consigliato di riposarsi ancora perché anche se le ferite nelle sue mani cominciavano a guarire e dalla ferita al fianco non usciva più umore, il suo corpo era ancora debole.

Gesù era impaziente di incontrare i suoi discepoli, ma i suoi protettori esseni non gli permettevano di affrontare questo rischio. Decisero di condurlo a Masada, nella valle di Rephaim. Una notte lo condussero in questo luogo, lungo uno stretto sentiero che conoscevano. Qui, nella vallata selvaggia, gli diedero un riparo. Dissero a Gesù di rimanere lì fino a che l'avrebbero chiamato. Egli diede la sua parola che avrebbe fatto così.

Dopodiché Giuseppe d'Arimatea, Nicodemo e altri partirono per Gerusalemme. Gesù rimase colà per diversi giorni, e ogni giorno essi informavano della sua salute per mezzo di un messaggero. Gesù si sentiva triste e afflitto dolorosamente da pensieri malinconici. Lui Giovanni Battista  spesso avevano vagato proprio in quella valle. Ogni giorno. Gesù si recava in un punto determinato per rinfrescare il suo corpo. Da quel punto, poteva vedere lo splendore della natura e anche l'alta torre di Masada e la valle di Sittim.

 

In seguito, quando fu guarito, Gesù si recò in un villaggio chiama­to Emmaus, dove due abitanti lo incontrarono. Uno di loro, che si chiamava Cleopas, chiese a Gesù se avesse sentito parlare della con­danna a morte e della crocifissione di Gesù di Nazareth ad opera dei sacerdoti. Gesù disse loro:

O uomini sì corti di intelletto e dal cuore così lento a crede­re a tutto quello che i Profeti hanno predetto! Non era necessario forse che il Cristo patisse tutto questo ed entras­se così nella sua glora

Giunti nei pressi del villaggio, Gesù aveva fretta e avrebbe voluto andare oltre, ma gli abitanti lo costrinsero a restare per la cena, invi­tandolo. Egli accettò la loro ospitalità.

Ora, mentre si trovava a tavola con essi, prese il pane, lo benedisse, spezzandolo, lo porse ai due. I loro occhi allora si aprirono e lo riconobbero, ma egli disparve ai loro sguardi.

Quel continuo apparire e sparire di Gesù creò molti dubbi fra i suoi discepoli. Molti pensavano che fosse risorto, mentre altri pensavano che fosse morto. Discutevano segretamente su dove si trovasse, e ricevevano anche notizie su di lui. Tommaso pensava che non fosse possibile per alcun uomo risorgere dalla tomba, e in uno di quegli incontri Gesù li raggiunse: Essi, sbigottin' e pieni di timore, credevano di vedere uno spirito. Ma egli disse loro: «Perché siete voi così turbati, le mie mani e i miei piedi: sono proprio io. Palpatemi e osservate: uno spirito, infatti, non ha carne e ossa come vedete che ho   io».

 

Ma poiché, nella loro gioia, esitavano ancora a credere ed erano pieni di meraviglia, chiese loro: «Avete qui qualcosa da man giare?» Essi gli presentarono del pane. Egli ne prese e ne mangiò alla loro presenza.

 

Un giorno, Gesù, insieme ai suoi amici e protettori esseni, incontrò Tommaso perchè non credeva che Gesù fosse ancora vivo. Quando Gesù vide Tommaso, gli disse:

«Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani. Avvicina la tua mano e mettila nei mio costato, e non essere incredulo, ma credente»

 

Gesù Cristo si spostava ogni giorno da un posto all'altro e si fermava soltanto presso gli amici esseni.

A Betania stette nella casa di Lazzaro. Incontrò anche sua madre ed alcuni discepoli. Quello stesso giorno Nicodemo arrivò con la notizia dell 'arresto di Giuseppe d 'Arimatea, e tutti gli Esseni furono subito molto in ansia. Gesù pregò Dio per la protezione di Giuseppe il quale, giacché non vi erano prove Contro di lui, venne liberato. Gesù desiderava continuare il viaggio da solo; si recò a Bethsaida, ospite di Simon Pietro.

Giunto al mar di Galilea, abitò in una capanna costruita da Simon Pietro, dove incontrò Tommaso, Natanaele, i figli di Zebedeo e altri suoi discepoli.

Il giorno segue Gesù riprese il viaggio.

Dopo essersi fermato a riposare e a riprendersi per qualche giorno ai piedi del monte Carmelo, tornò ancora a Betania, dove confortò sua madre prima di proseguire per Kedron. Qui rimase per un po', e pianse per Gerusalemme. Si recò in cima al monte degli Ulivi. Di lì, vedeva il paese in cui era vissuto e in cui aveva lavorato. Poi si alzò e si allontanò in fretta nella nebbia che andava addensandosi. I suoi discepoli sapevano che non sarebbe più tornato, e che sarebbe toccato a loro proclamare la parola di Gesù.

Gesù aveva detto una volta.'

«Io sono il buon Pastore, e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre: e per le mie pecore do la mia vita. E ho altre pecore, che non sono di quest'ovile,. anche quelle bisogna che io guidi, e daranno ascolto alla mia voce, sic­che si avrà un solo gregge e un solo Pastore.

             Per questo mi ama il Padre, perché io sacrifico la vita, per nuovamente riprenderla. E nessuno me la può togliere, ma la do io da me stesso, e ho il potere di darla, e il potere di prenderla di nuovo. Questo comando l'ho ricevuto dal Padre mio.

Gesù tenne segreta la sua destinazione: non disse neppure ai disce­poli dove sarebbe andato.

Gesù, vivo, prese la via dell'Oriente, dove venne visto da Paolo, a Damasco.  Paolo era stato inviato dai Romani ad arrestarlo, per una seconda crocifissione. Gesù aveva un fedele discepolo di nome Anania, che incontrò Paolo su richiesta di Gesù.

Paolo si trovava nelle vicinanze di Damasco, quando udì una voce che diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» Era stato Gesù a parlare. Più tardi, quando si recò Paolo, Anania gli disse che era stato Gesù a mandarlo, affinché fosse informato che era stato scelto, e che avrebbe predicato in nome di Gesù in terra d'Israele.

E difatti Paolo passò un po' di tempo con altri discepoli a Damasco
dopodiché predicò nelle sinagoghe e convertì molta gente. Si recò a Gerusalemme e a Tarso, e continuò le sue attività missionarie in collaborazione con Barnaba e Giovanni.

Paolo, ex Saulo, era nato a Tarso e aveva studiato a Gerusalemme, quale fariseo. Inizialmente era contrario a Gesù ma dopo la conversione egli finì col portare la fede in Europa. In questa sua azione, inventò credenze e dogmi che pensava fossero vicini agli insegnamenti di Gesù.

 

L’Apostolato

Giacomo, fratello di Gesù, era noto come il capo della comunità cristiana di Gerusalemme, ma Erode Agrippa prese feroci misure contro di lui, e lo fece uccidere. Simon Pietro fu anch'egli messo in prigione da Erode Agrippa; di conseguenza, il primo apostolato si sviluppò ad Antiochia, in Siria, dove Paolo incontrò Simon Pietro e venne arruolato come discepolo.

Gradualmente gli apostoli diffusero gli insegnamenti di Gesù lungo le più importanti rotte commerciali, nelle varie città d’Arabia e di Siria, a Roma, in Egitto ed il primo cristianesimo diventò molto popolare fra la gente comune.

Intorno al periodo del suo incontro con Paolo, Gesù viveva nascosto a casa di Anania. Vi rimase circa diciotto mesi, poi gli Ebrei man­darono a Damasco una missione, incaricata di scovarlo, e Gesù partì alla volta di Babilonia. Nominò Giacomo suo successore. Tommaso era già stato inviato in Parthia e in India da Gesù. Gesù, avendo già fatto quel viaggio nella sua vita, si sarebbe sentito relativamente al sicuro appena giunto in Parthia, fuori portata per i Romani. Da Damasco si recò a Nisibis, dove vi era una colonia di Ebrei esi­liati, La città era il punto d'incontro di molte vie carovaniere, ed era piena di persone di tutte le nazioni dedite al commercio.

Gesù  cercò di nascondere la sua identità.

Hazrat Issa veniva chiamato il Messia perché era un gran viaggiatore. Portava una sciarpa di lana che gli avvolgeva il corpo. Aveva anche in mano un basto­ne da pellegrino, e vagabondava da un paese all'altro trave­stito. Mangiava frutti e vegetali durante i viaggi. Camminò a piedi nudi finché i suoi compagni non gli comprarono un cavallo.

Infine raggiunse Nisibis che, in quei giorni, era chiamata Nasibain. In città si era diffuso un misterioso rapporto su di lui e sua madre Maria, sicché venne convocato dal gover­natore, che lo ricevette con tutti gli onori. Tutti divennero suoi discepoli.

 

Ad ogni modo, Nisibis divenne insicura per Gesù, sicché giunse il momento di continuare il viaggio. Si diresse ad est verso Mosul, poi Babilonia, poi a Ur, e da qui a Kharax, capitale del regno di Mesene.

       Gesù, si inoltrò in seguito in Persia.

 

      Molti furono i seroni che Gesù tenne in Persia, accolto molto bene alla popolazione. Comunque, ad un certo punto un gran sacerdote li fece arrestare: gli venne chiesto se stesse predicando un nuovo Dio, ma gli dissero di non seminare il dubbio nel cuore dei credenti zoroastriani, In Persia si riteneva che soltanto Zoroastro avesse il privilegio della comunione con l'Essere Supremo, e che le leggi fossero state date a Zoroastro soltanto. Gesù disse loro:

Non è di un nuovo Dio che io parlo, ma del nostro Padre Celeste che è esistito da sempre, e che sempre sarà, dopo la fine di tutte le cose. È di Lui che io ho parlato al popolo il quale, come un bambino innocente, non è in grado di com­prendere Dio con la pura forza della sua intelligenza e di penetrare nella Sua sublimità divina e spirituale.

Gesù si soffermò in molti villaggi, piccoli e grandi, e in molte città della Persia, a predicare e a guarire la gente, che lo seguiva in massa.

C'è un silenzio in cui l'animo può incontrare il suo Dio, e dove è la fonte della saggezza. Tutti coloro che vi entrano sono immersi nella luce e colmati di saggezza, amore e pote­re. Il silenzio non è circoscritto: non è un luogo chiuso entro le mura, o pareti di roccia, né è posseduto dalle spade degli uomini!

Gli uomini portano con sé il luogo segreto in cui possono incontrare il loro Dio. Non importa dove la gente dimori, se in cima a una montagna o in una valle profonda, o nella quieta casa; essi possono simultaneamente, in ogni istante, slanciarsi per la porta spalancata, e scoprire il silenzio, scoprire la casa di Dio. Essa è nell'anima

Durante il suo soggiorno in Persia, Gesù si sedette in silenzio nella sala di preghiera dei Magi per sette giorni. Poi parlò dell'origine bene e del male. Disse loro di non adorare il sole, perché era solo una parte del cosmo. Era a Dio e a Dio soltanto che la gente doveva tutto ciò che possedeva in questo mondo. Ascoltandolo i sacerdoti chiesero come poteva la gente vivere secondo le regole della giustizia in assenza di un precettore. Gesù replicò che fino a quando non erano comparsi i sacerdoti, gli uomini erano stati governati dalla legge naturale, preservando il candore delle loro anime. E quando le loro anime erano con Dio, essi potevano comunicare con il Padre loro senza avere come intermediario alcun idolo, animale, sole o fuoco Egli disse:

Voi dite che si devono adorare il sole, lo spirito del bene e

del male. Ma, io vi dico che il sole non agisce spontanea­mente, ma secondo la volontà dell'invisibile Creatore che lo ha fatto.

lo Spirito Eterno è l'anima di tutto ciò che è animato. Commmettete un grave peccato dividendolo in spirito del male e spirito del bene; perché non v'è Dio all'infuori del Dio del bene. Ed Egli, come un padre di famiglia, fa solo il bene dei Suoi figli, perdonando le loro trasgressioni. se si pentono.

               Per questo io vi dico: attenti al giorno del giudizio, perché Dio               infliggerà un castigo terribile a tutti coloro che avran­no

              condotto i Suoi figli lontano dalla strada giusta

 

EPILOGO

Gesù insieme a Tommaso, ed in seguito anche altri discepoli andarono in India per predicare la parola di Dio e per guarire i malati. Essi predicarono per molti anni ancora passando da un villaggio all’altro.

Pietro da un lato e Paolo dall’altro predicarono anch’essi, convertirono migliaia di uomini, ma essi si mescolarono alle tradizioni pagane dell’impero romano, e così il loro messaggio si distaccò da quello che era quello di Gesù;

a Gerusalemme solo Giacomo, fratello di Gesù, proseguì sul giusto cammino che Gesù aveva insegnato. Tutti gli esseni si separarono quindi da Pietro e da Paolo visti i compromessi che essi avevano preso con l’impero romano.

Nel 70 d.C. come Gesù aveva predetto, Gerusalemme fu distrutta dai romani, e molti ebrei furono uccisi. Gli esseni misteriosamente scomparvero, come rimase anche un mistero la missione di Gesù  e di Tommaso in India.

 

FONTI

Il vangelo secondo gli Esseni, il vangelo di Tommaso, il vangelo di Filippo, il vangelo di Maria di Magdala, il vangelo degli ebrei, il libro segreto di Enoch, i manoscritti del mar morto, i manoscritti tibetani di Hemis, altri manoscritti indù, testi dell’impero romano, testimonianze e sutra varie, chiese e monumenti varie dedicati a Gesù, a Tomnmaso, a Maria, madre di Gesù costruiti in Oriente.

Tutti questi testi sono considerati apocrifi dalla Chiesa Romana, ma rappresentano l’unica testimonianza diretta di nostro Signore Gesù Cristo.

 

Gesù disse: "Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno commossi. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto."

 

 

HOMEPAGE