Fino al 1992,
secondo l'AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica), si sono
prodotte 125.000 tonnellate di scorie ad alta radioattività, che
dovrebbero salire a circa 200.000 nell'anno 2000. Nonostante i diversi
studi per risolvere il problema delle scorie, ad oggi non c'è alcuna
soluzione sicura. Lo stoccaggio nei siti di produzione sembra ancora la
soluzione meno peggiore, in quanto elimina almeno i rischi connessi al
trasporto delle scorie.
L'interramento delle
scorie nei fondi oceanici, proibito dalla Convenzione di Londra, è
oggetto dell'attività promossa esplicitamente dalla società Oceanic
Disposal Management Inc. (ODM). Nel maggio del 1995, l'ODM, con sede
legale nelle Isole Vergini ed ufficio marketing a Garlasco (Pavia), ha
contattato l'Atomic Energy Corporation del Sud Africa Ltd., a Pretoria,
per proporre lo sviluppo di attività di trasporto e smaltimento di
rifiuti radioattivi nell'oceano, all'interno della Zona Economica
Esclusiva sudafricana .
La tecnologia
proposta illegalmente dall'ODM - che vanta un capitale sociale di 20
milioni di dollari - è quella dei "penetratori", una sorta di
"siluri" in acciaio che vengono riempiti di contenitori di
scorie nucleari e "sparati" con varie tecniche verso il fondo
del mare, con l'obiettivo di far affondare di qualche decina di metri il
penetratore negli strati argillosi. La tecnica dell'ODM è basata sulla
caduta libera.
Il progetto dell'ODM
è dunque quello di trasformare le acque del Sud Africa nella
pattumiera del mondo nucleare, proponendo la costruzione e l'impiego
di 540 penetratori all'anno per l'interramento di scorie radioattive nel
fondo del mare. L'ODM ha proposto schemi di questo genere a vari Paesi
africani.
Dopo la denuncia di
Greenpeace (dicembre 1995) la delegazione Sudafricana, all'oscuro del
progetto, ha dichiarato che il suo governo prenderà misure immediate e
che, oltre a scrivere una lettera di condanna all'ODM solleverà la
questione al Consiglio di Sicurezza Nucleare dell'Agenzia Internazionale
per l'Energia Atomica (AIEA). La delegazione italiana ha immediatamente
condannato il progetto, annunciando che invierà una lettera di condanna
all'ODM. La Presidenza della Convenzione di Londra scriverà all'ODM
dicendo che la sua attività è illegale; si richiederà all'AIEA di
scrivere all'ODM per informarla che l'attività da loro proposta è
illegale.
Attività illegali e
connessioni internazionali. Dal 1994 il direttore dell'ODM, l'ing. Giorgio
Comerio è sotto inchiesta in Italia, da diverse Procure, perché
sospettato di essere coinvolto nell' l'affondamento nel Mar Mediterraneo
di alcune navi che trasportavano scorie tossiche e nucleari tra il 1987 e
il 1992. Giorgio Comerio è peraltro in contatto con l'AIEA, avendo preso
parte come rappresentante dell'ODM ad un seminario AIEA tenutosi a Vienna
nell'agosto del 1995.
Greenpeace ha reso
noto che nel 1990 Comerio aveva invitato un rispettabile uomo d'affari
austriaco, Mr. Manfred Convalexius, a prendere parte ad un
"evento" particolare al largo delle Isole Azzorre: un'operazione
di smaltimento di scorie nucleari. Nel 1988 Convalexius ha cercato di
esportare 4500 barili di scorie radioattive a Panama attraverso il porto
di Varna, in Bulgaria. In quel periodo era l'agente esclusivo della
Multidyne International Inc., con il ruolo di gestire l'esportazione di
rifiuti radioattivi dall'Europa ai paesi del Centro e Sud America.
C'è l'industria
nucleare dietro il tentativo illegale?
La questione delle
scorie è un vero "collo di bottiglia" dell'intero ciclo del
combustibile nucleare. Lo scarico di sostanze radioattive a mare è
vietato dalla Convenzione di Londra, che ha esplicitamente condannato il
progetto dopo la denuncia di Greenpeace. Il Governo italiano e l'Agenzia
Internazionale per l'Energia Atomica di Vienna non l'hanno ancora fatto.
La proposta dell'ODM,
che riesuma una tecnica giudicata inaccettabile dalla Convenzione, si
configura come un servizio a basso costo per l'industria e ad alto rischio
ambientale. In sostanza è chiaramente in atto un tentativo di aggirare la
Convenzione, coinvolgendo Paesi che non vi aderiscono, per scaricare a
mare le scorie nucleari per far passare una soluzione giudicata illegale
da 84 Paesi riuniti nella Convenzione di Londra.
fonte: greenpeace
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