Incredibile: sul
notiziario aziendale della Azienda Ulss 18 di Rovigo, il n. 21 dell'agosto
2000, compare un articolo in cui si asserisce che il terribile tumore
chiamato mesotelioma pleurico è scatenato dall'ormai noto SV-40, il virus
delle scimmie passato all'uomo attraverso il vaccino antipolio.
Si legge a pagina 23 del
notiziario: "Il meccanismo patogenetico che sembra alla base di
questa patologia (il mesotelioma, ndr), è da identificarsi nel virus SV
40, considerato il più potente cancerogeno virale noto, individuato dal
ricercatore italiano Michele Carbone, docente al Cardinal Bernardin Cancer
Center di Chicago; la diffusione di tale agente virale è avvenuta in
maniera massiva tra gli anni 1955-63 con il vaccino inattivato antipolio
Salk".
La Ulss ha però dimenticato di scrivere che l'SV 40 è stato identificato
anche nel vaccino antipolio orale di tipo Sabin e che tuttora si studiano
le sue conseguenze sull'organismo umano.
Perché è accaduto
questo? Perché il virus vaccinico della polio viene coltivato su terreni
di coltura costituiti da cellule renali di scimmia. E non è tutto.
Nel marzo 1992 la celebre rivista medica inglese The Lancet pubblica un
articolo di Walter Kyle che riporta evidenze secondo cui l'Aids si è
manifestato dopo che il virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV) è
entrato nell'organismo umano attraverso appunto il vaccino antipolio
contaminato da tessuti infetti di scimmia.
L'articolo prosegue affermando che la FDA americana sospettavano della
contaminazione dei vaccini antipolio già dagli anni '50 e che lo seppero
per certo negli anni '70.
Kyle sostiene inoltre che l'SV40 causa anche leucemie e tumori negli
animali da laboratorio. Nel settembre 1995 il bolletino del National
Vaccine Information Center americano riportò che il patologo californiano
John Martin aveva stabilito che adulti e bambini, sofferenti di una
disfunzione neurologica, immunitaria e psichiatrica, erano stati infettati
con un virus atipico risultato poi provenire proprio dalle scimmie
utilizzate per la produzione dei vaccini antipolio.
Cosa poteva significare
questo se non che i controlli sull'SV 40 non venivano fatti e che il
problema non si limitava solo agli anni '50 ma arrivava fino a noi? Martin
riferì tutto ciò all'Institute of Medicine americano nel '95.
Nell'aprile 1996 sempre
il bollettino del NVIC riporta che il microbiologo californiano Howard
Urnovitz aveva prodotto evidenze secondo cui il virus di tipo 1 dell'Aids
è un virus ibrido uomo-scimmia creatosi dopo che 320.000 africani avevano
ricevuto negli anni '50 un vaccino antipolio sperimentale contaminato dal
SIV.
Purtroppo di tutto ciò
non si informa mai la gente e questo non è bene.
Tratto da: http://www.vaccinetwork.org/
|