Il monumento ai caduti, che rende gloria ai soldati italiani periti
durante la Grande Guerra in quasi ogni città d'Italia, a Quartu
Sant'Elena ha visto la luce dopo un travagliato iter. La storia della
sua nascita ha origine nel 1922, quando le Autorità Comunali
deliberarono il progetto, la cui realizzazione era prevista in Piazza
S. Elena, tra la facciata della Chiesetta di Bonaria e l'attuale isola
spartitraffico.
I lavori vennero iniziati subito con l'approvvigionamento di grossi
massi di granito da "Sa Iba", località quartese oltre
Flumini, distante dal centro circa 15 km. Venne così innalzato
il monumento, che consisteva in un tronco di piramide a base quadrata
alto circa 4 metri con in cima, in granito scolpito, un viso simboleggiante
l'Italia, e alla base, fino all'altezza di circa due metri e mezzo,
blocchi di granito grezzo. Sulle quattro superfici del tronco si sarebbero
poi dovute collocare altrettante lastre di marmo con incisi i nomi dei
cittadini quartesi caduti in guerra, ma nel frattempo cominciarono a
sorgere pareri negativi sulle sue qualità estetiche. Il monumento,
in attesa dell'inaugurazione, venne coperto da un telo e così
rimase fino al 1937, quando si decise di demolirlo: i quartesi non lo
ritenevano adatto a commemorare degnamente i loro Caduti.
Nel frattempo scoppiò anche la II Guerra Mondiale, finita la
quale si dovette procedere a ricostruire quanto essa aveva distrutto,
non tanto nella stessa città di Quartu (colpita da una sola bomba,
peraltro di modesto calibro), quanto piuttosto a Cagliari, devastata
dai bombardamenti. Dopo la ricostruzione del Capoluogo e la sua naturale
espansione urbanistica, il popolo quartese attraversò un relativo
periodo di prosperità, per cui si cominciò a pensare che
la città, che ormai si avviava a superare i 20 mila abitanti,
non potesse rimanere senza il monumento che ricordasse i suoi caduti
in guerra.
Così nel 1967 venne rilanciata l'iniziativa per la costruzione
di un nuovo monumento, che sarebbe dovuto sorgere non più in
Piazza S. Elena, ma in Piazza IV Novembre. Il progetto (dell'Architetto
Vincenzo Petrucci) prevedeva la costruzione di una stele in calcestruzzo
rastremata che alla base misurava circa un metro e in sommità
25 centimetri, altra 12 metri, e circondata da muretti di pietrame di
varia altezza che le conferivano un certo movimento. Ma con l'elezione
del nuovo Consiglio Comunale il progetto venne accantonato.
Fino a che l'Amministrazione Comunale, rientrata in possesso dell'immobile
adibito a stazione, dopo una lunga vertenza con l'Azienda Consorziale
Trasporti (A.C.T. - ex Società Tranvie della Sardegna), cominciò
a discutere di una sua pubblica utilizzazione. Vennero abolite le strutture
al suo interno e nel 1974 si dette incarico all'Architetto Vincenzo
Petrucci per la progettazione di un parco pubblico con all'interno il
monumento ai Caduti, che secondo le indicazioni del Consiglio Comunale
doveva consentire il gioco ai bambini e doveva essere dedicato ai Caduti
di tutte le guerre e per tutti gli ideali.
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Il nuovo monumento ai caduti ora sorge nell'aiuola spartitraffico antistante
la Chiesa di Sant'Elena. L'opera è stata realizzata dallo scultore
Arnaldo (Nanà) Vascellari con il granito di Tempio, ed è
stata inaugurata nel 1993. Il monumento presenta ai quattro lati della
base i nomi dei cittadini quartesi, militari e civili, caduti durante
le guerre del 1915-1918 e del 1940-1945.
In conclusione, dopo tre tentativi falliti, ora anche Quartu S. Elena
può onorare degnamente i propri Caduti in guerra, grazie al monumento
che si trova in Piazza Sant'Elena e che la città ha dedicato
ai suoi caduti (come recita la targa posta alla sua base).
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