Quartu Sant'Elena (come altri paesi quali Sestu, Settimo S. Pietro
e Decimomannu) storicamente deve il suo nome alla distanza in miglia
romane che la separa da Cagliari. Più precisamente, la distanza
di 4 miglia dall'attuale capoluogo era misurata dalla pietra miliare
("Sa Perda Mulla"), alta circa
60 cm, sita nella zona della odierna Piazza G.B. Dessì (o
Piazza Mercato), segnalata nella foto
(tratta dal libro di Cenzo Meloni, "Quartu Sant'Elena: cronache
e memorie", Edizioni a cura della Amministrazione Comunale)
da un cerchio rosso.
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Più precisamente, Quartu prende
il nome dalla locuzione latina "ad quartum lipidem"
(al quarto miglio): costituiva l'ultima stazione della strada che,
lungo la costa orientale dell'isola, congiungeva l'attuale Santa Teresa
di Gallura a Sarrabus (Sarcapos) e quindi a Cagliari (Karalis). La
strada, attraversando i territori attorno all'attuale chiesa di Buon
Cammino, scendeva in direzione della piana occupata oggi da Quartu
per raggiungere la zona del quarto miglio. Proseguiva poi nella vecchia
Via Santa Maria (oggi Via XX Settembre) toccando il villaggio di Cepola
dirigendosi verso le saline, sull'attuale strada Is Arenas per raggiungere
Cagliari.
In epoca medievale, Quartu era suddivisa in quattro villaggi: oltre
l'originaria Cepola c'erano Quartu Josso (inferiore), Quartu Suso
(superiore) e Quartu Domino (domenicale o demaniale), più
altri agglomerati minori, che con il tempo hanno dato origine agli
attuali centri di Quartu e di Quartucciu. A tal proposito ci sono
pareri discordanti: c'è chi ritiene che Quartucciu derivi
da Quartu Suso perchè più elevata di Quartu; chi ritiene
che Quartucciu sia una corruzione di Quartu Josso o Quartuxio, e
ancora chi semplicemente ritiene che sia un diminutivo di Quartu.
Il riconoscimento formale di Quartu avvenne nel 1327, con regio
diploma di Giacomo II d'Aragona, re del Regno di Sardegna e Corsica.
Nel 1862, al nome di Quartu venne poi aggiunto il qualificativo
di Sant'Elena (per distinguerla dall'omonima
città, Quarto Ligure, da cui salparono i Mille di Garibaldi),
con R.D. del 14 settembre, festa della Patrona.
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