iscritto Ordine degli Psicologi del Lazio
le
Cefalee Dott. Marco Innamorati Le
cefalee sono uno dei disturbi più comuni nella popolazione adulta. Il termine
cefalea comprende diverse entità nosografiche. Le due forme più frequenti
sono: ·
la
cefalea vascolare di tipo emicranico; ·
la
cefalea di tipo muscolo-tensiva. Si
stima che la cefalea tensiva colpisca in un anno tra il 30% e l'80% della
popolazione adulta, mentre l'emicrania vascolare colpirebbe circa il 10-15%
della popolazione (Besson-Dananchet, 2000). La
cefalea muscolo-tensiva è
generalmente descritta come un dolore sordo e costante localizzato nella regione
della nuca, spesso esteso al collo, alle spalle e alla fronte. Di solito il
dolore viene riferito come una fascia che stringe bilateralmente la testa. La
cefalea muscolo-tensiva può assumere una forma episodica oppure cronica.
La cefalea di tipo episodico può essere uno dei primi sintomi che avvertiamo se
posti in una condizione stressante e di iperattivazione psicofisiologica. La cefalea
di tipo cronico può avere una frequenza
variabile, si possono presentare uno-due episodi settimanali, ma anche un
episodio ogni giorno della settimana, in qualche caso il dolore è descritto
come continuo con una
fluttuazione dell’intensità nell'arco della giornata. Si
ritiene che questo tipo di cefalea si sviluppi a causa di una contrazione
prolungata dei muscoli scheletrici del volto, del collo e delle spalle. L'emicrania
di tipo vascolare si manifesta come un dolore localizzato lateralmente, con
la percezione di una intensa pulsazione alla tempia o al bulbo oculare, possono
accompagnarsi nausea e vomito. L'attacco vero e proprio di emicrania può essere
preceduto da una sintomatologia caratterizzata da disturbi visivi,
intorpidimento, nausea e fotofobia. Quando sono presenti questi sintomi
prodromici si parla di emicrania classica, in caso contrario si parla di emicrania
comune. Anche
l'emicrania vascolare è spesso associata ad una condizione di stress, ma a
differenza della cefalea muscolo-tensiva che rappresenta un sintomo precoce,
l'emicrania si manifesta spesso dopo una lunga esposizione o anche quando la
fonte di stress ha terminato di agire. Entrambi
i disturbi vengono generalmente trattati mediante terapia farmacologia. Nel caso della cefalea tensiva episodica, i medici generalmente
prescrivono aspirina, ibuprofene, naprossene sodico o paracetamolo. La cefalea
tensiva cronica è in genere trattata con amitriptilina o con altri farmaci
antidepressivi triciclici. Con una concomitante componente ansiosa vengono anche
utilizzati ansiolitici o il propranololo (Antonaci, 2000). Come approccio iniziale, gli attacchi di emicrania vengono trattati con l'aspirina, accompagnata o meno da anti-infiammatori non steroidei. Successivamente possono essere utilizzati farmaci vasocostrittori. I beta-bloccanti sono utilizzati come trattamento profilattico (Besson-Dananchet, 2000). Il
biofeedback rappresenta una terapia alternativa o coadiuvante che si è
dimostrata efficace in numerose ricerche condotte sull'emicrania e sulla cefalea
muscolo-tensiva (vedi bibliografia).
Bibliografia Antonaci F (2000), La fascia che ti stringe la testa. Cefalee Today: Giugno. http://www.cefalea.it/ . Besson
G, Dananchet Y (2000), [Neurologic diagnosis and therapy of headaches] [Article
in French]. Rev Stomatol Chir Maxillofac: 101 (3); 119-28.
|
|
info: inna.m@tiscali.it |