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Non solo tascabili... |
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da Carta n.12/2003 |
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Ha trent'anni e li dimostra
Tano D'Amico Una storia di donne Il movimento al
femminile dal 70... [Intra Moenia 90 paginne, 10,00 euro]
TANO D'AMICO ha un debole per le donne perché, sostiene, "sono
state più innovatrici, più sovversive, hanno fatto vedere che si può
vivere in un mondo rovesciato, hanno realizzato di più". Ma anche
perché, per un fotografo, il mondo è anche [soprattutto] fatto di
immagini e "le donne - è sempre Tano a dirlo - non si accontentavano
delle immagini che già c'erano, del modo di vedere che già c'era.
Percepivano di essere rappresentate male.Petendevano che anche nelle
immagini, a cominciare dalle immagini, fosse resa loro giustizia".E
Tano lo ha fatto, con la forma della narrazione che gli è
propria.Restituendo a trent'anni di storia quella densità delle
persone in carne e ossa assieme a una levità fatta di sguardi e di
profili. Dal 1973, le ragazze di allora [oggi donne mature]
raccontano di un'Italia che non vuole cambiare, abbarbicata alla
conservazione di sé e muta e violenta, di fronte al mondo che si
rovescia nelle strade.Di questo mondo, le donne sono il segnale più
trasgressivo, non riconducibile: nelle periferie come nelle strade
del centro delle città, dove si snodano le prime manifestazioni
contro la violenza sessuale.Ma anche nelle campagne, e nelle
fabbriche, e nei consultori. Il suo non è però un album di
fotografie, per quanto splendide.È la ricerca [sempre discreta, mai
invasiva] dell'invisibile, di quel che l'immagine non "deve"
restituire, poiché lo spazio che gli è consentito è essere "specchio
acritico della realtà", finendo per "costruire il modo di vedere dei
forti, dei vincitori". C'è però sempre un altro punto di vista e
questo libro, che restituisce anche suoni e parole, lo
dimostra.
Parviz R.Parvizyan La luce dell'ultimo
giorno [Gallo&Calzati editore, 288 pagine, 12,40 euro]
NEGLI ANNI '80 ci fu il caso di Salman Rushdie: le ire degli
Ayatollah contro il suo romanzo e le sue opinioni. Lo scrittore
esordiente Parviz R. Parvizyan [pseudonimo] nato a Shiraz in Iran,
sembra aver ricevuto la stessa sorte: dopo aver pubblicato "La luce
dell'ultimo giorno", la storia della sua fuga dal regime del suo
paese, attraverso l'escamotage narrativo della genesi di un'opera
cinematografica, la casa editrice ha ricevuto telefonate minatorie,
che vorrebbero il ritiro del volume dal mercato . Un romanzo, che
nonostante il distrurbo per alcuni, ha ricevuto diversi
apprezzamenti e ha vinto la prima edizione del festival "Parole
mute" a Bologna.
Carlo Lajolo Morte alla gola [Editrice Impressioni
grafiche, 144 pagine, 10 euro]
LA PICCOLA casa editrice di Acqui Terme continua il suo lavoro
per mantenere viva la memoria, così da dare il suo contributo per
una cultura di pace contro tutte le guerre. Questo è il diario di un
giovane partigiano internato a Mauthausen, scritto pochi mesi dopo
la liberazione e il rientro in Italia: pagine che non cadono nella
commiserazione o nella "ritorsione per chi anche inconsapevolmente
può aver agevolato la sua cattura", ma che invece guardano ottimiste
alla vita ritrovata. Se non lo trovate in libreria, telefonate allo
0144 313350 oppure scrivete a eig.editrice@libero.it. [http://www.eigeditrice.it/]
Palestina. Fiabe a cura di Wasim Dahmash [Kufia -
il manifesto 105 pagine, 18 euro]
UN'EDIZIONE elegante, curata nei minimi dettagli, a partire
dalla scelta della carta, fino alle illustrazioni di Daniele Brolli
e alle fotografie evocative e sognanti di Patrizio Esposito. Per
raccontare il popolo palestinese in modo diverso, i curatori hanno
scelto fiabe raccolte in un arco di tempo che va dagli anni '30 fino
ai nostri giorni. La selezione finale cerca di restituire la varietà
di temi e atmosfere della tradizione orale palestinese. E la tenacia
con cui, nonostante i drammi degli ultimi decenni, i palestinesi
hanno lottato per conservare la propria identità culturale, anche
quando queste fiabe vengono raccontate in un campo profughi lontano
dalla "terra più amata".
Colectivo Situaciones Piqueteros. La rivolta argentina
contro il neoliberismo [Derive Approdi, 226 pagine, 12 euro]
NEL DICEMBRE 2001 la crisi economica e la proclamazione dello
stato d'assedio travolgono l'Argentina, alle prese con il fallimento
delle politiche finanziarie e sociali in chiave neoliberista.
Protagonisti di quella storia sono soprattutto i piqueteros, i
"disoccupati organizzati" che hanno mobilitato Buenos Aires e il
resto del paese e hanno inventato forme di protesta singolari, i
cacerolazos, ma anche come le asambleas barriales nei principali
quartieri della capitale dove hanno riorganizzato i servizi sociali
di base e scambi economici alternativi. Ecco, nell'edizione
italiana, il racconto di chi continua a vivere questa rivolta alle
regole del pensiero unico. |
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