Indice
nota di Wasim Dahmash 7
Introduzione di Luce d’Eramo
Poesia
Ibrahim Tuqan
Un cenno (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 15
La festa (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 16
Il partigiano (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 17
Voi potenti (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 18
Abu Salma
Orizzonte profumato (trad. W.Dahmash
e G.Scarcia)
Tawfiq Zayyad
La pianura di Bani Amer (trad. W.Dahmash
e G.Scarcia) 21
Diario delle nozze di sangue: da Amman
a Gerusalemme (trad. G.Scarcia) 25
Fadwa Tuqan
Ritorno al mare (trad. W.Dahmash e G.Scarcia)
Sulla cima del mondo (trad. G.Scarcia)
Il canto del prigioniero (trad. W.Dahmash
e G.Scarcia)
Kamal Nasir
Dal profondo (trad. W.Dahmash e G.Scarcia)
37
Giabra Ibrahirn Giabra
Nei deserti dell’esilio (trad. P.Blasone) 41
Da “Sequenze poetiche” (trad. P.Blasone) 42
Tawfiq Sayigh
“E poi” (trad. P.Blasone) 43
Sulle rive del santo lago (trad. P.Blasone) 45
Negli anni dell’esilio (trad. P.Blasone) 47
Mu’in Bsisu
La luna diciotto anni dopo (trad. P.Blasone) 49
La caccia (trad. P.Blasone) 50
Gli occhi d’Elsa la marocchina (trad. A.Marianni) 51
Salma al-Khadra al-Giayyusi
Morte e bellezza (trad. P.Blasone) 57
Rashid Husayn
Odiare forse? (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 59
Gerusalemme negli occhi (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 60
Non voglio (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 61
Samih al-Qasim
A chi cerca il mio Amato (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 63
Una vecchia canzone (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 64
Fine della discussione col secondino (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 65
Gaza (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 66
Mahmud Darwish
Rita e il fucile (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 69
Mia madre (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 71
Passaporto (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 72
Promesse della tempesta (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 73
Poema di Beyrut (trad. A.Arioli) 74
Polvere di carovane (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 77
In sosta sopra un mare (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 79
al-Mutawakkil Taha
Siamo pari (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 81
Hanan Awwad
Desiderio e nostalgia (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 85
Scelsi il pericolo (trad. W.Dahmash e G.Scarcia) 87
Prosa
Samira Azzam
"Palestinese" (trad. W.Dahmash) 91
Ghassan Kanafani
Morte del letto numero 12 (trad. W.Dahmash) 97
La scarpata (trad. B.Scarcia) 111
Un regalo per la festa (trad. B.Scarcia) 115
Muin Bsisu
Da Quaderni palestinesi (trad. A.Arioli) 119
Giabra Ibrahim Giabra
Isa Nasir assiste alla morte di Masud
al-Farhan e ricorda una parte della sua vita (trad. W.Dahmash) 135
Emil Habibi
Felice alla real corte (trad. I.Camera d’Afflitto e L. Ladikoff) 153
Dove Felice canta l'inno della felicità (trad. I.Camera e L. Ladikof) 156
Raymonda Hawa Tawil
La bambola di Dvora (trad. R. Tecca Martini) 161
Concorso di bellezza (trad. R. Tecca Martini) 163
L occupazione del 67 (trad. R. Tecca Martini) 164
I ragazzi di Palestina (trad. R. Tecca Martini) 166
Sahar Khalifa
La casa minata (trad. R. Tecca Martini) 171
Giamal Bannura
Occupazione (trad. I.Camera d Afflitto) 175
Akram Haniyya
Quel villaggio quel mattino (trad. I.Camera d’Afflitto) 183
Muhammad Ali Taha
cA'isha vi partorirà un bambino vivo che vi reciterà quanta Dio ne vorrà della Sura della Vacca (trad. W.Dahmash) 189
Yahya Yakhluf
Abulasal e la gallina di Zulaykha (trad. W.Dahmash) 193
Appendici
Note sugli autori 198
Nota sui traduttori 203
Bibliografia 204
Due riflessioni sul tradurre di B. Scarcia 207
La cultura palestinese e Ghassan Kanafani di P. Blasone 211
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La terra più amata. Voci della letteratura palestinese,
raccoglie alcune delle più significative opere della poesia e della
narrativa palestinese scritte negli ultimi decenni. Si tratta di una nuova
edizione, accresciuta e aggiornata, dell’antologia che con lo stesso
titolo è stata pubblicata dal Manifesto
nel 1988. Questa nuova edizione intende ribadire, di quella, i caratteri tematici
e le problematiche inevitabilmente legate alla tragedia della guerra e dell’esilio.
Non sono cambiate infatti le condizioni che fanno della
Palestina la terra più “amata”, così come attraverso il titolo, rimasto immutato,
si è scelto di aggettivare questa terra che può evocare, altrettanto legittimamente,
ben altri, svariati, profondi sentimenti. Tra questi è l’”amore” a prevalere,
almeno per i palestinesi, che alla loro terra si aggrappano disperatamente,
e resistono, nonostante l’occupazione, le espulsioni, le violenze, i soprusi.
Il lettore potrà constatare quindi come, nonostante
la diversità dei generi e malgrado il mutare delle condizioni politiche che
hanno radicalmente modificato il tessuto sociale e culturale, negli scrittori
palestinesi sia costante il tema della terra, tanto più amata in quanto
è sentita come riferimento imprescindibile della propria identità negata.
Ne parlano gli autori che ne sono lontani, costretti all’esilio, quelli che vivono e resistono sotto l’occupazione militare
nei territori occupati da Israele nel 1967, quelli che, ormai minoranza straniera
nel proprio paese, vivono nelle terre conquistate dagli israeliani nel 1948,
embrione territoriale dello Stato israeliano. In questa letteratura la terra
è appartenenza a una storia marcata
sulla pelle, a cui non si può e non si vuole rinunciare. E così è stato nei
brani scritti negli anni ‘30 che qui riportiamo, in cui è ben evidente la
percezione del pericolo incombente, avvertito già con l’occupazione inglese
e ben prima dell’afflusso dei nuovi conquistatori.
In queste pagine, il dramma storico di un popolo e
la nostalgia della terra negata assumono, nelle trame delle storie di vita
e nella scansione dei versi, valenza universale. E il dramma collettivo dei
palestinesi si fa emblematico della condizione umana. Non solo, quindi,
dei diseredati e dannati della terra, ma anche, di riflesso, della nostra.
L’amore, l’esilio, la resistenza e la lotta all’oppressione, la persecuzione
e la prigionia, il diritto alla vita senza rinunciare alla propria identità,
le catene storiche e quelle interiori: sono tutti temi sofferti attraverso
la memoria, restituiti e filtrati da una originale trasmissione nel testo
letterario.
In questa nuova edizione il lettore può accedere alla
produzione di nomi già noti quali Mahmud Darwish, Ghassan Kanafani, Sahar
Khalìfa o Giabra Ibrahim Giabra. Della lirica di Mahmud Darwish, pur nei limiti
di un volume di questo tipo, si è voluta arricchire la presenza con opere
che vanno dai primi anni della sua esperienza di poeta, fino alla produzione
più matura. Qui sono stati inclusi inoltre brani del drammaturgo e romanziere
Emil Habibi e di Samira Azzam, la cui opera segna la storia del racconto breve
nella letteratura in lingua araba. Sulla strada tracciata da Samira Azzam,
e da Ghassam Kanafani, in questo tipo di narrazione rientra lo scrittore Muhammad
Ali Taha che qui è presentato per la prima volta in italiano.
Se, come era ovvio, si è scelto di privilegiare le
traduzioni delle opere scritte in arabo, non può sfuggire che oggi sono molti
gli autori palestinesi che hanno scritto in lingue di adozione o di esilio.
In questa edizione sono stati riprodotti brani scritti in inglese da Raymonda
Hawa Tawil, a esemplificare una tale produzione letteraria ormai ricca e degna
di nota.
Si è cercato con questa antologia di descrivere un percorso letterario, umano e politico, senza pretendere di offrire un’esauriente rassegna di tutta l’esperienza letteraria palestinese. Non hanno trovato posto, per motivi di spazio, opere e autori di grande valore. Così sono stati esclusi gli scrittori che per primi hanno conferito caratteristiche autonome alla letteratura palestinese, per dare la priorità agli autori che attualmente vivono in Palestina, fra questi alcuni cresciuti nell’esperienza dell’intifada, al-Mutawakkil Taha e Hanan Awwad per esempio, che l’intifada l’hanno vissuta in prima persona.
w.d.