la Regione Lombardia ha autorizzato con delibera ad "hoc" del
21 gennaio 1998, la realizzazione dell'impianto di termoutili77azione REA
S.p.A ubicato in Dalmine, considerandolo "Impianto a tecnologia
innovativa" quindi realizzabile al di fuori della piani lcazione
provinciale.
detto termoutilizzatore ha una capacità di smaltimento dì 400 T/giorno
di RSU, assimilabili ed ospedalieri;
questa struttura è autorizzata dalla Regione Lombardia ad incenerire il
rifiuto "tal quale" in deroga a quanto disposto dal DM Ambiente
22/97;
tale struttura è stata autorizzata senza che sia stata disposta da
codesto ente la prescritta Valutazione d'Impatto Ambientale Regionale .
la convenzione tra REA S.p.A con il Comune di Dalmine prevede lo
smaltimento dei rifiuti provenienti dalla sola provincia di Bergamo;
PRESO ATTO che
le Amministrazioni dei Comuni limitrofi a Dalmine (Levate, Lallio, Osio
Sopra, Osìo Sotto, Bonate Sotto, Filago, Comun Nuovo, Verdello e Zanica)
hanno presentato contro l'autorizzazione regionale al "Progetto
REA" sopracitato quattro ricorsi al T.A.R. Lombardia per la mancata
effettuazione della prescritta Valutazione D'Impatto Ambientale Regionale;
tali ricorsi sono stati rigettati dal TAR Lombardia senza essere presi
in considerazione nel merito in quanto depositati, secondo il Giudice del
TAR, oltre i termini stabiliti;
le amministrazioni dei comuni limitrofi sopracitate si sono appellate al
Consiglio di Stato ed il ricorso è tuttora in attesa di giudizio;
iI 5 luglio 1999 il Ministero dell'Ambiente, nella persona del direttore
generale professoressa M. Rosa Vttadini, in risposta ad una nota inviata
dal Comune di Levate e di altri Comuni della zona, chiese informazioni e
spiegazioni alla Regione Lombardia, precisando che : "... avendo
l'impianto una potenzialità di 400 tonnellate al giorno... come tale è
da sottoporre obbligatoriamente a Valutazione di Impatto Ambientale (J7A)
regionale ". E concludeva dicendo: "... Dalla documentazione si
evince una situazione di notevole inquinamento atmosferico che richiede
un'attenta valutazione di impatto ambientale per i progetti di nuovi
impianti. Si invita pertanto codesta Regione a voler cortesemente
relazionare allo scrivente sull'iter autorizzatorio adottato e ad attivare
tutte le necessarie iniziative per assicurare il pieno rispetto del citato
DPR e, comunque, della direttiva ìn materia di valutazione di impatto
ambientale".
la Regione rispondeva al Ministero dieci giorni dopo -il 15 luglio 1999-
spiegando i criteri seguiti, sottolineando che la procedura adottata si
avvaleva di uno studio di compatibilità ambientale, realizzato dai
tecnici di R.E.A. S.p.A contenente pressoché integralmente gli elementi
previsti a riguardo, che la procedura garantiva forme di pubblicità e di
partecipazione quanto meno analoghe a quanto stabilito.
la posizione del Ministero dell'Ambiente venne tuttavia ribadita
ulteriormente in una
comunicazione alla Regione ed alla Provincia di Bergamo - sempre firmata
dalla dott.sa
Vittadini che, dopo aver spiegato alcuni elementi procedurali, tra l'altro
dice: "... Fermo restando quanto sopra osservato, è altresì
necessario evidenziare che, dalla delibera concernente l'approvazione del
progetto e il rilascio dell'autorizzazione, emerge l'assenza di
qualsivoglia riferimento al parere di compatibilità ambientale e alla sua
relativa acquisizione. Così stando le cose è indubbio che la citata
delibera di approvazione del progetto omette completamente gli adempimenti
in materia. di Valutazione di Impatto Ambientale, peraltro obbligatoria
nel caso in esame. Alla luce di quanto osservato, questo Servizio è
dell'avviso che la procedura di "autorizzazione" debba essere
adeguatamente rivista, previa procedura di Valutazione di Impano
Ambientale da espletarsi secondo le norme regionali vigenti. "
il Comune di Dalmine in data 28/07/2000 ha presentato ricorso alla
"Direzione generale dell'Ambiente della Comunità Europea", per
chiedere, l'intervento presso la Regione Lombardia della Repubblica
Italiana, la Provincia di Bergamo e l'autorità giurisdizionale adita
(Tribunale Amministrativo Regionale di Milano) e, occorrendo,
sostituendosi agli organi competenti per far si che l'impianto autorizzato
venisse sottoposto ad azione di verifica tecnica e tutto il procedimento
amministrativo sottoposto a valutazione di impatto ambientale;
il 27 ottobre 2000 il Ministero dell'Ambiente, nella persona del
direttore generale professoressa M. Rosa Vittadini nuovamente scriveva:
".... Questo servizio ritiene che non siano state adeguatamente
ottemperate nella forma e nella sostanza le disposizioni comunitarie così
come recepite dalle norme nazionali vigenti in materia di VIA. Si diffida
pertanto codesta Regione ad voler porre in atto con la massima urgenza la
necessaria procedura dì Valutazione d'Impatto Ambientale di cui al DPR
121411996;
il 13 settembre 2001 il Ministero dell'Ambiente, nuovamente interveniva
dando a REA S.p.A 30 giorni di tempo per avviare la procedura di VIA
minacciando il ricorso ai poteri sostitutivi comunicando l'inevitabile
sanzione da parte della Commissione europea in quanto il corretto iter
autorizzativo non è stato rispettato;
CONSIDERATO che
recentemente il suddetto impianto è stato sotto i riflettori delle
cronache per aver violato più volte i limiti di smaltimento imposti da
norme e convenzioni perché:
avrebbe smaltito su disposizione della Regione Lombardia e in
violazione della convenzione stipulata col Comune di Dalmine, RSU
provenienti da fuori la Provincia di Bergamo, in particolar modo dalla
Provincia di Milano; si sono trovati recentemente rifiuti radioattivi;
gli episodi di cui sopra sembrano dovuti al fatto che l'impianto
fatichi a trovare la quantità
di rifiuti necessaria a funzionare a pieno regime;
nonostante da più parti gli enti preposti si affrettino a dire che
la situazione è sotto controllo ed a gettare acqua sul fuoco,
l'opinione pubblica è sempre più allarmata e preoccupata per
l'inquinamento che quest'impianto può produrre;
come ultimo atto è ormai noto che la "Direzione generale
dell'Ambiente della Comunità Europea" avrebbe messo in mora lo
Stato italiano, in quanto competente territorialmente in ordine alla
mancata effettuazione della prescritta Valutazione D'Impatto
Ambientale Regionale;
Tanto premesso e considerato il Consiglio regionale
pone una severa censura nei confronti dell'Ente e dell'amministrazione
regionale in ordine alla mancata correttezza dell'iter istruttorio
autorizzativo dell'impianto di termoutilizzazione R.E.A. S.p.A di Dalmine;
ritiene superficiale, pretestuosa e vergognosa per un istituzione che
dovrebbe tutelare e rappresentare 9 milioni di cittadini la missiva del 15
luglio 1999 che giustificava la mancata richiesta di VIA coprendosi con
uno studio di compatibilità ambientale, realizzato dai tecnici dì REA
S.p.A., cioè da chi avrebbe dovuto essere valutato e controllato;
IMPEGNA LA GIUNTA A
sospendere cautelativamente l'autorizzazione a smaltire all'impianto
R.E.A S.p.A di Dalmine;
a far effettuare al più presto la prescritta Valutazione D'Impatto
Ambientale Regionale come prescritto dalle norme vigenti;
a verificare con estrema attenzione gli eventuali possibili fenomeni
d'inquinamento, nonché la quantità/qualità delle ceneri in uscita dal
suddetto impianto;
a valutare con estrema attenzione la reale necessità dell'esistenza di
questo impianto per il bacino bergamasco e più in generale per quello
lombardo.
a firma
Locatelli, Lombardi, Martina, Pirovano, Biscardini, Bonfanti, Monguzzi,
Ferrari, Porcari, Cipriano, Tam.