Home

Mangiasano, la campagna di VAS per la sicurezza alimentare

::home     ::chi siamo     ::notizie     ::editoriali     ::links Dalmine     ::links BG     ::mailing list


,

Competizione dei Diritti: Vince Dalmine
Lettera a Riccardo Barenghi, Direttore de "Il Manifesto" 



Caro Direttore, 

alcuni anni fa scrissi “un'opinione” per il suo giornale a proposito della mozione che la Lega Nord presentò al Consiglio Comunale di Dalmine (Bergamo). La mozione invocava la bonifica del territorio. L'oggetto non erano “zone umide” bensì i cittadini non italiani residenti in città. 

Scrissi quella lettera perchè a quel tempo alcune voci si levavano a Sinistra per suggerire che con la Lega si poteva governare. Era il 1994 e dal profondo Nord (la bergamasca) dove la Lega raggiungeva percentuali da “biancofiore” in terra bianca sentivo il bisogno di invocare alla sinistra una risposta di sinistra all'immigrazione e di denunciare la Lega Nord per quello che era: un partito molto incline al razzismo, devoto a slogan ultra-semplicistici e demagogici e che non si preoccupava di utilizzare un gergo da "soluzione finale" (la bonifica, appunto) per trovare soluzioni alle migrazioni forzate di uomini in cerca di sopravvivenza. 

Non intendo riaprire il dibattito, ormai superato. Nel frattempo la Lega è cambiata abbastanza e c'è da rallegrarsene. 

Le scrivo oggi in merito all'articolo pubblicato ieri 27 luglio da Il Manifesto a proposito del “Referendum aperto ai migranti torinesi” e della bella e progressiva competizione lanciata dall'Assessore al Comune di Perugia che ha voluto “ricordare che il primato nella concessione ai cittadini stranieri del diritto di voto ai referendum locali spetta alla città umbra, dove il 26 maggio scorso è stato approvato un provvedimento analogo a quello di Torino”. 

Spiace contraddire i contendenti, ma sono sicuro che non ne avranno a male. La Città che per prima ha dato il diritto di voto ai cittadini stranieri residenti è stata Dalmine. Proprio quella città che alcuni anni fa la Lega, allora al potere, voleva “bonificare”. 

Il nuovo Statuto del Comune di Dalmine stabilisce infatti il diritto di voto per i cittadini stranieri nei referendum comunali fin dal lontano 26 Aprile 2002. 13 mesi prima della decisione umbra, ben 15 mesi in anticipo rispetto alla Città di Torino. 

Leggendo l'articolo mi sono ovviamente inorgoglito. Ma soprattutto mi auguro che questa competizione dei diritti prenda piede nella sinistra e non solo, nelle città italiane. 

Il diritto di voto ai referendum comunali è solo un primo passo verso
il diritto di volo alle elezioni amministrative e a una piena integrazione dei cittadini migranti del mondo. 

Mi auguro di leggere presto sul Suo giornale di molte altre rivendicazioni di primogenitura, ma soprattutto di nuove gare lanciate per estendere i diritti, dei migranti e degli indigeni. 

Con simpatia 

Marcello Saponaro 
Presidente del Consiglio Comunale di Dalmine (BG) 

28 Luglio 2003 

 


h   o   m   e

.

.