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PETROUCHKA
13 giugno 1911, Théatre du Chatelet
   

Musica: Igor Stravinsky
Argomento: Igor Stravinsky e Alexandre Benois
Coreografia: Michel Fokine
Scenografia e costumi: Alexandre Benois

Ruolo di Nijinsky: Petrouchka

È la fiera di Carnevale a San Pietroburgo, Montagne russe, cavallini di legno, la tradizionale "diédouchka" (compare della fiera) che distribuisce scherzi brutali, crudeli, dall'alto della sua baracca. Dei danzatori si esercitano al suono degli organetti, dei venditori di pane al miele e altri offrono la loro mercanzia, i venditori di stereoscopi attirano i passanti con le loro chiacchiere.
Un ciarlatano travestito da mago annuncia dall'alto del suo palco ambulante che sta per presentare dei burattini animati. E davvero il suo trucco ha del prodigioso. I suoi burattini -Pétrouchka, un Moro e una ballerina-, danzano con una lena che fa loro apparire vivi.
Assistiamo alla vita intima di Pétrouchka. Innamorato della ballerina e geloso del Moro, maledice l'esistenza e il vecchio stregone che ha fatto di lui un essere vivente. Appare la ballerina; Pétrouchka è entusiasta. Egli si sforza di piacerle, ma le sue dichiarazioni importunano la ballerina; presto ella abbandona Pétrouchka, che rimane solo con il suo dolore. Più felice di Pétrouchka, il Moro, uomo brutale e ottuso, non mira che al soddisfacimento dei suoi bisogni materiali, che non gli impediscono di venire preferito dalla ballerina, che va a trovare nella sua cella, e che finisce per sedurre.
Nel bel mezzo del loro scambio amoroso, Pétrouchka penetra di forza dal il Moro e attacca gli amanti con invettive; ma, inseguito dal rivale, viene cacciato con un calcio.
Nel frattempo la festa continua. All'improvviso, i balli e i canti sono interrotti da un grido proveniente dal teatrino ambulante; Pétrouchka scappa inseguito dal Moro, che la ballerina cerca invano di trattenere. Ma il Moro furibondo lo colpisce con la sciabola. Pétrouchka cade a terra con il cranio fracassato.
Il pubblico non vuole credere che quelli là siano solo pupazzi. Si chiama la polizia, e il mago viene arrestato. Egli, tranquillo, scopre il cadavere di Pétrouchka che, di fronte ad un'assemblea attonita, si rivela essere nient'altro che un misero burattino pieno di segatura.
Allora Pètrouchka appare in alto del teatrino, battendo disperatamente l'aria con le braccia, come uno spirito.

    

Igor Stravinsky e Vaslav Nijinsky la sera della prima din "Petrouchka", 1911
Parigi, Biblioteca nazionale di Francia,
album Ph.Kochno 11, pl.24

G. Lepape, Vaslav Nijinsky in "Petrouchka", 1911

    
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