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LE SPECTRE DE LA ROSE
19 aprile 1911, Opéra de Monte-Carlo

   

Musica: Carl Maria von Weber orchestrata da Hector Berlioz
Argomento: Jean-Louis Vaudoyer secondo il poema di Théophile Gautier
Coreografia: Michel Fokine
Scenografia e costumi: Léon Bakst

Ruolo di Nijinsky: Le Spectre de la Rose

Al levarsi del sipario, una giovane rientra da un ballo e, vinta dalla stanchezza, si addormenta su una poltrona. Durante il sogno, la rosa che tiene in mano diventa un genio che le prodiga carezze e che scompare all'alba…

Njinsky è in scena quasi durante l'intera durata di dieci minuti del pas-de-deux. La coreografia di Fokine è costituita da una concatenazione di passi relativamente semplici, così che tutta la bellezza scaturisce dell'interpretazione.

Il balletto ebbe un enorme successo, fu applaudito senza posa e divenne un must dei Ballets Russes.

Cyril Beaumont racconta: "si osserva il balletto in una sorta di trance. Sembra troppo perfetto, troppo intangibile per essere vero; e, alla fine, si ha l'impressione di risvegliarsi bruscamente da un sogno affascinante, dopo un assopimento dovuto al calore del teatro. Allorché gli applausi colpiscono le vostre orecchie, allora solamente siete riportati sulla terra". 

 

 

 

   

 

a sinistra: Tamara Karsavina e Vaslav Nijinsky ne Le Spectre del rose, 1911
Fotografia A.Bert
Parigi, Biblioteca nazionale di Francia,
album Ph. Kochno 13, pl.16

a destra: Vaslav Nijinsky ne Le Sectre de la rose, 1911
Fotografia L.Roosen
Parigi, Biblioteca nazionale di Francia,
album Ph.Kochno 13, pl.22

 

George Barbier, Vaslav Nijinsky e Tamara Karsavina ne "Le Spectre del la rose", 1911

    
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