LE SPECTRE DE LA ROSE 19 aprile 1911, Opéra de Monte-Carlo
Musica: Carl Maria von Weber orchestrata da Hector
Berlioz Ruolo di Nijinsky: Le Spectre de la Rose Al levarsi del sipario, una giovane rientra da un ballo e, vinta dalla stanchezza, si addormenta su una poltrona. Durante il sogno, la rosa che tiene in mano diventa un genio che le prodiga carezze e che scompare all'alba Njinsky è in scena quasi durante l'intera durata di dieci minuti del pas-de-deux. La coreografia di Fokine è costituita da una concatenazione di passi relativamente semplici, così che tutta la bellezza scaturisce dell'interpretazione. Il balletto ebbe un enorme successo, fu applaudito senza posa e divenne un must dei Ballets Russes. Cyril Beaumont racconta: "si osserva il balletto in
una sorta di trance. Sembra troppo perfetto, troppo intangibile per essere vero; e, alla
fine, si ha l'impressione di risvegliarsi bruscamente da un sogno affascinante, dopo un
assopimento dovuto al calore del teatro. Allorché gli applausi colpiscono le vostre
orecchie, allora solamente siete riportati sulla terra".
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a sinistra: Tamara Karsavina e Vaslav Nijinsky
ne Le Spectre del rose, 1911 a destra: Vaslav Nijinsky ne Le Sectre
de la rose, 1911
George Barbier, Vaslav Nijinsky e Tamara Karsavina ne "Le Spectre del la rose", 1911 |
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